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Se tutti i popoli del mondo si tenessero per mano...
by Transistor Saturday, Sep. 07, 2002 at 11:06 AM mail:

...............

..... nessuno potrebbe più pulirsi il culo!!! Non l'ho detto io, lo disse un vostro amico, Ennio Flaiano, e se lo diceva lui...

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Grazie
by rick rude Saturday, Sep. 07, 2002 at 11:56 AM mail:

Per questa stupenda e poetica considerazione,come sarebbe il mondo senza Transistor eh?

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qualcuno disse
by anonimo Saturday, Sep. 07, 2002 at 12:04 PM mail:

... che quando tutti i negri saranno venuti quì a vivere da poveri, noi andremo in Africa a vivere da ricchi...

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la discussione è aperta ma...
by transistor Saturday, Sep. 07, 2002 at 12:05 PM mail:

... evitatemi i falsi transistor e le false maurizie grazie

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se i ricchi...
by maurizia Saturday, Sep. 07, 2002 at 2:42 PM mail:

se la merda fosse oro, i poveri nascerebbero senza culo......

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No scusa un attimo
by Emiliano Saturday, Sep. 07, 2002 at 5:04 PM mail:

Che discussione è aperta? Io vedo solo gente che continua a provocare e a causare perdita di tempo. E per "provocare" non intendo "provocazioni" intelligenti. Tu hai solo postato un witz che non ha alcun significato se non di umorismo verbale. Che discussione ci si può fare, al riguardo? Sei solo un coglione che imita tristemente lo stile di "provocazione intellettuale" delle avanguardie negli anni '70, per dimostrare non si è ancora bene capito quali idee. E lo dice uno che ha sempre risposto civilmente a tutti i tipi di provocazione dei fasci anche quelle di Maurizia ma tu e lei e altri state cominciando a rompere decisamente il cazzo e mi pare che non vi possiate lamentare se vi clonano il nick.

E.

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Se tutti i popoli del mondo si tenessero per mano isolerebbero gli YANKEEE
by Transistor Saturday, Sep. 07, 2002 at 7:42 PM mail:

Se tutti i popoli del mondo si tenessero per mano isolerebbero gli YANKEEE ed il GOVERNO Satanico Criminale di Washington D.C. !!!!!!!!!!!!
Fase suprema del capitalismo razziale di MERDA!!!!
Negli ultimi quindici o venti anni, e specialmente dopo la guerra ispano-americana (1898) [1] e la guerra anglo-boera (1899-1902) [2], nella pubblicistica tanto economica quanto politica del vecchio e del nuovo mondo, ricorre sempre più di frequente il termine di " imperialismo " per qualificare l'epoca in cui noi viviamo. Nel 1902 fu pubblicata a Londra e a New York l'opera dell'economista inglese J. A. Hobson, intitolata appunto Imperialismo. In essa l'autore, che condivide le teorie del socialriformismo borghese e del pacifismo -una concezione, cioè, sostanzialmente identica a quella attuale dell'ex marxista K. Kautsky- fa un'ottima e circostanziata esposizione delle fondamentali caratteristiche economiche e politiche dell'imperialismo. Nel 1910 comparve a Vienna l'opera del marxista austriaco Rudolf Hilferding, intitolata Il capitale finanziario. Quest'opera, nonostante l'erroneità dei concetti dell'autore nella teoria della moneta e nonostante una certa tendenza a conciliare il marxismo con l'opportunismo, offre una preziosa analisi teorica " sulla recentissima fase di sviluppo del capitalismo " -come dice il sottotitolo del libro di Hilferding. Tutto ciò che intorno all'imperialismo è stato detto in questi ultimi anni- particolarmente nell'infinita congerie di articoli di riviste e di giornali trattanti questo tema, come pure nelle risoluzioni dei congressi tenutisi a Chemnitz e a Basilea nell'autunno del 1912- non esce, in realtà, dall'ambito delle idee esposte o, più esattamente, riassunte dai due summenzionati autori.

Nelle pagine seguenti noi vogliamo fare il tentativo di esporre con la massima brevità, e in forma quanto più si possa accessibile a tutti, la connessione e i rapporti reciproci tra le caratteristiche economiche fondamentali dell'imperialismo. Non ci occuperemo, benché lo meritino, dei lati economici del problema. Le notizie bibliografiche ed altre note che potrebbero non interessare tutti i lettori, si trovano alla fine dell'esposizione.
Note
1. La Dottrina di Monroe (l'America agli americani), del 1822, ebbe il suo complemento nel panamericanismo, cioè nella politica tesa a imporre il potere economico e politico degli USA su tutti gli Stati dell'America centrale e meridionale. Il panamericanismo ebbe la stia sanzione ufficiale nella prima Conferenza panamericana di Washington del 1889 e cominciò ad avere applicazione pratica con la minaccia di guerra all'Inghilterra, nel 1895, se non avesse rinunziato alle sue aspirazioni sul Venezuela. La prima e più clamorosa affermazione dei princìpi dei panamericanismo fu occasionata dalla rivolta di Cuba contro il dominio spagnolo (1895); in quell'occasione l'affondamento di una corazzata americana servì di pretesto agli Stati Uniti per attaccare l'impero spagnolo in America (1898). La guerra fu decisa in alcuni scontri navali e con il trattato di Parigi dell'agosto 1898 gli spagnoli dovettero rinunziare agli ultimi residui dell'antico impero: Cuba passò praticamente sotto il dominio degli USA e per Portorico si giunse a una vera e propria annessione. Inoltre, fuori dell'emisfero americano, la Spagna dovette cedere le Filippine e le Guam, e gli Stati Uniti, con l'annessione delle Hawaii e di parte delle Samoa, ebbero accesso in oriente, dove il grande mercato cinese costituiva un ambìto obiettivo per tutti i paesi industrializzati.

2. La guerra anglo-boera, che segna l'inizio del conflitto coloniale anglo-tedesco, fu voluta soprattutto dal ministro britannico delle colonie Joseph Chamberlain e da Cecil Rhodes per assicurarsi il possesso delle miniere d'oro, rafforzare l'imperialismo inglese in Africa (vi era il progetto della ferrovia Cairo-Città del Capo) e frenare l'espansione tedesca in Africa. La guerra ebbe inizio l'l1 ottobre del 1889 e fu aspra e difficile per la tenace resistenza dei boeri, con i quali solidarizzò larga parte dell'opinione pubblica europea.
Inizio pagina
I. La concentrazione dei monopoli e la produzione.
Indice de L'Imperialismo, fase suprema del capitalismo
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Ultima modifica 21.9.2001
http://www.marxists.org/italiano/lenin/1916/imperialismo/introduzione.htm

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