Indymedia Italia


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http://italy.indymedia.org/news/2005/06/803436.php Nascondi i commenti.

Solidarietà ai compagni del Forte
by Legittima Difesa Roma Friday, Jun. 03, 2005 at 10:47 PM mail: soviet.roma@katamail.com

solidarietà ai compagni del forte prenestino

Esprimiamo solidarietà ai compagni aggrediti la notte scorsa al Forte Prenestino. I vergognosi attacchi neofascista vengono perpetrati ormai con troppa frequenza. Organizziamoci per resistere a questa ondata di violenza!
I compagni romani di Legittima Difesa.

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...
by fuori i fasci Friday, Jun. 03, 2005 at 11:06 PM mail:

avete proprio la faccia come il culo, vi accompagnate con i peggior nazisti e mandate solidarieta', a chi ai fasci??

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Casapound
by En Friday, Jun. 03, 2005 at 11:09 PM mail:

domani sarete a Casapound con il vostro camerata Tassinari

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info
by me Saturday, Jun. 04, 2005 at 9:59 AM mail:

qualche compagno + informato potrebbe spiegare chi e' sta gente, che fa gli pseudo amichetti e poi va a casapound?

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beh, insomma ....
by keoma Saturday, Jun. 04, 2005 at 11:23 AM mail:

Beh, insomma, proprio a Casa Pound non ci vanno, anche se ci va Ugo Maria Tassinari, ex autonomia operaia dei settanta, e frequentatore delle iniziative di Legittima Difesa, ultima mascheratura del piu' noto Campo Antimperialista.

A Casa Pound non ci vanno pero', in nome di un generico "antiamericanismo", ospitano nelle loro file fior di ex fascisti, in particolare ex di Terza Posizione, "riconvertiti" appunto in funzione antiamericana.

Con l' occasione il loro capo Moreno Pasquinelli, gia' trotzkista, gia' Forza 17, gia' ecc. ecc. ha pure invitato all' astensione per i referendum di domenica prossima perche', secondo lui, "meglio Ratzinger che Pannella".

Insomma non e' certo gente, compresi gli ex (?) fascisti che ospitano con tanto amore, che va in giro ad accoltellare i compagni, pero' certo la loro solidarieta' non e' propriamente ben gradita.

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mah
by old autop Saturday, Jun. 04, 2005 at 11:42 AM mail:


caro keoma potresti continuare o mettere link

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questurino keoma, torna a difendere il tuo amico adriano sofri
by Spartaco Saturday, Jun. 04, 2005 at 12:18 PM mail:

ugo maria tassinari non ha mai fatto parte del campo antimperialista, si è solo limitato a firmare l'appello per la maifestazione del 13 dicembre 2003, è non ha mai fatto militanza politica tra i fasci o avuto idee fasciste, se va a casa pound è solo perché è stato invitato a presentare il suo ultimo libro, cosa che rientra tra i fatti suoi, di certo meno grave che tentare di sdoganare mambro, fioravanti,rauti e boccacci, come face a suo tempo il manifesto, fare propaganda di guerra ed incitamento all'odio raziale contro i serbi, come fece l'a(R)rivista intervistando il defunto cacainchiostro di regime antonio russo, ma il questurino nostalgico di loggia continua keoma, questi esempi li ha sempre considerati errori di poco conto fatti in perfetta buona fede, del resto cosa aspettarsi da uno che rimpiange ancora l'esperienza fallimentare di loggia continua, e che accusa gli altri di interclassismo, mentre contemporaneamente da i suoi attestati di stima nei confronti del carrierista infame adriano sofri che da anni è si a favore della lotta di classe, ma dalla parte dei padroni, oltre ad essere sostenitore delle guerre imperialiste fatte dagli americani.
Visto che se si fanno certe accuse ed affermazioni mi sembra giusto anche provarle, vuoi fare i nomi di questi sedicenti ex fascisti ex terza posizione che frequenterebbero casa pound in nome di un antiamericanismo interclassista?
Al compagno di sopra che chiede i link, segnalo queste discussioni sul forum dei comunitaristi di socialismo e liberazione, che presumo siano coloro a cui si riferisce l'amico ed estimatore di adriano sofri keoma, in cui sono molto critici nei confronti di casa pound http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=165214 http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=157691 tenendo a precisare che non sono un comunitarista, non ho mai fatto parte del campo e che ho scritto su quel forum come ospite.
In quanto alle posizioni di pasquinelli sul referedum non le condivido affatto, e non andrò a votare non perché sia contrario ai quesiti referendari, ma perché penso che questi referendum siano uno strumento del partito radicale(il partito degli amici di keoma) per lotte di potere personali, e che i risultati del referendum non influiranno sulla legislazione, che subirà variazioni solo in base all'andamento degli interessi economici e di potere, che stanno sia dietro a chi difende la ricerca, che dietro a chi la contrasta, comunque all'estrema sinistra non è stato solo pasquinelli a prendere posizioni del genere, così come all'estrema destra c'è chi si è schierato a favore dei referendum, non vedo i motivi per cui solo pasquinelli debba essere accusato di simpatie fasciste, per questo.

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però
by controcorrente Saturday, Jun. 04, 2005 at 12:25 PM mail:

però secondo me ci hanno preso abbastanza con l'idea di organizzarsi per resistere e contrattaccare.

In quanto ad ex non ci vedo nulla di strano, anzi sono contento quando un ex fascista diventa un compagno. Diverso è il caso di loschi figuri che si fingono compagni, ma questo non riguarda solo gli ex fascisti.

Diverso è il discorso sul referendum. Qui hanno preso una posizione non condivisibile.

Keoma non è chiaro il passaggio su Casa Pound, Terza Posizione e il generico "antiamericanismo".

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Faccia da culo
by Orwell Saturday, Jun. 04, 2005 at 2:04 PM mail:

Ancora con queste stronzate!!! Ma chi ci va a Casa Pound? Fate ridere. Non sapete più che cosa dire per buttare fango e merda a compagni. Vergognatevi! Non se ne può più con queste menzogne che sono solamente strumentali a chi non vuole organizzarsi per risolvere i problemi. Solidarietà ai compagni aggrediti!

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ho detto
by keoma Saturday, Jun. 04, 2005 at 3:50 PM mail:

ho detto - basta conoscere l' italiano - che non credo che il giro di Legittima Difesa ( alias Campo Antimperialista )- a parte Tassinari che del Campo non e' ma lo bazzica molto - abbia nulla a che fare con Casa Pound e pure che e' del tutto escluso che anche gli ex fascisti aggregatisi al Campo vadano in giro ad accoltellare compagni.

cio' non toglie che la loro solidarieta' - proprio per la ambiguita' di fondo - non e'molto gradita.

e che tocca gradirla per forza ?

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tassinari
by u Saturday, Jun. 04, 2005 at 5:48 PM mail:

anche se sto tassinari mi pare un vero sodale ... date na letta qui
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=20b98b9e3b882e5574202f8f61056275&threadid=170299

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per spartaco che si definisce anarchico
by keoma Saturday, Jun. 04, 2005 at 7:59 PM mail:

per spartaco che si definisce anarchico ma ha un riflesso condizionato di scatto velenoso ogni volta che gli si tocca il Campo Antimperialista con compagnia gia' fascistoide aggregata.

io ho militato in Lotta Continua per poco piu' di due anni, tra il 1972 e l' inizio del 1975 e peraltro L.C. si sciolse l' anno successivo, novembre 1976.

anni assai lontani e da allora, con alti e bassi di impegno e di militanza, ho fatto altre scelte politiche, prima nella autonomia operaia e successivamente nell' area libertaria, privilegiando sempre comunque l' intervento sindacale e sociale sul posto di lavoro e in borgata alle sottili disquisizioni ideologiche e anche all' eccesso di internazionalismo "romantico".

non sono un difensore di Sofri, col quale non ho piu' nulla a che fare da circa trenta anni (!) e del quale non condivido nulla di quello che dice ora ; semplicemente tendo a ricordare, quando qualche compagnuccio piu' giovane tende a presentarlo come il peggiore dei traditori, che comunque Sofri sta sempre in galera, mentre i Tuti, i Fioravanti ( e pure molti ex B.R.) sono da lungo tempo a piede libero.

una volta ricordara questa questioncella, che non mi sembra di poco conto, i miei scazzi con Spartaco su Sofri nascono da un articolo che lo stesso Sofri ha fatto mesi fa sul Tirreno a proposito dell' inchiesta pisana sulle Cor, dove peraltro chiedeva la liberazione di William Frediani, suo compagno di galera al Don Bosco di Pisa e imputato appunto per le Cor.

alcuni, tra cui Spartaco, videro in quell' articolo un giudizio negativo sullo stesso Frediani e addirittura elementi di infamita'.

i giudizi personali negativi indubbiamente c'erano ma non c'era alcuna infamita' e mi e' sembrato giusto farlo notare.

e all' epoca non sapevo nemmeno che lo stesso Frediani non solo era del Campo Antimperialista ma era proprio uno dei "comunitaristi", cioe' degli ex fascisti aggregati dallo stesso Campo in nome di un
generico "antiamericanismo".

tra l' altro personalmente sono convinto della totale innocenza dello stesso Frediani e degli altri suoi coimputati, a parte lui tutti anarchici, rispetto alle accuse che gli vengono mosse.

le Cor, infatti, hanno una impostazione chiaramente marxista/leninista/stalinista lontana mille miglia sia dalle posizioni assai confuse ma sicuramente assai diverse da questa impostazione di Frediani e ovviamente ancora di piu' dall' anarchismo.

e tra l' altro, secondo Spartaco ed altri, la grave"infamia" commessa in quel caso da Sofri sarebbe proprio quella di aver detto che Frediani e' "confuso".

pur considerandolo sicuramente innocente io, avendo letto alcuni suoi scritti degli ultimi anni,soprattutto alcuni su questioni razziali, avrei sicuramente detto di peggio di Sofri.

per questo sarei un "questurino"?

per quanto riguarda il referendum e' vero che, seppure ultraminoritarie, esistonoopzioni astensioniste anche in ambienti rivoluzionari di sinistra.

e' anche vero che si tratta quasi sempre di astensionisti "tout court", come gran parte degli anarchici e anche alcuni autonomi che per principio non votano mai.
c'e' anche chi, comunque sempre vicino ad ambienti anarchici, ha articolato un giudizio di merito astensionista specifico su questo referendum.

sicuramente pero', a dire che " tra Ratzinger e Pannella preferisco il primo" c'e' stato solo Pasquinelli, leader indiscusso del Campo Antimperialista e di Legittima Difesa, che e' poi un altro nome della stessa cosa.


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a proposito del referendum
by non penso Saturday, Jun. 04, 2005 at 9:53 PM mail:

che sia opera dei radicali ma semmai delle donne che lottano per i propri diritti.

Comunque se invece di astenersi si viene a votare si può sempre esprimere dei no su alcuni quesiti.

Contrariamente una vittoria dell'astensione potrà dare nuovo vigore a coloro che vogliono eliminare l'aborto.

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per chiarezza ....
by vanni Sunday, Jun. 05, 2005 at 2:44 PM mail:

Per chiarezza, il termine "Legittima Difesa" non ha nulla a che vedere con l' antifascismo militante.
Oltretutto, il gruppo omonimo opera soprattutto in Umbria, dove, per tradizioni storiche, il problema rappresentato dai fascisti e' fortunatamente vicino allo zero.
Col nome di "Legittima Difesa" il Campo Antimperialista ha invece presentato una lista alle scorse elezioni regionali nella stessa Umbria.
Lista caratterizzata da forti contenuti qualunquistici (del resto in passato gli stessi personaggi avevano invitato a votare la Lega di Bossi !) e che ha ottenuto, come facilmente prevedibile, risultati elettorali risibili e la cui presentazione dimostra comunque un' estraneita' culturale dello stesso Campo dalla tradizione astensionista di alcune forze di movimento.
Passata la umiliante avventura elettorale, la sigla "Legittima Difesa" e' comunque tornata buona per tentare una operazione di ripulitura dell' immagine del Campo ( ormai fortemente sputtanata dallo smascheramento di forti presenze provenienti da gruppi fascisti e anche dall' integralismo cattolico) e anche l' allargamento dell' intervento del gruppo a temi diversi da quelli internazionali, dei quali monotematicamente si era occupato finora.
Con questo nome e' dunque stato aggregato uno sparuto gruppetto di romani che ruota attorno al filosofo Costanzo Preve e alla rivista on line "Indipendenza", fondata negli anni 80 da un ex militante del gruppo armato fascista NAR, tale Luigi Tomaselli.
Il Tomaselli, di origine siciliana, dopo aver subito una "gambizzazione" anni fa ( realisticamente da ex suoi camerati ) ha abbandonato Roma e la rivista per tornare ai suoi luoghi di origine, ma "Indipendenza", passando dal cartaceo al internet e pur avvalendosi della collaborazione di un marxista storico come Preve, e' rimasta saldamente in mano ad elementi provenienti dal neofascismo armato romano degli anni ottanta.
Realisticamente sarebbero questi personaggi a rappresentare oggi a Roma la sigla "Legittima Difesa", per cui appare chiaro e comprensibile perche' il loro messaggio di solidarieta' al Forte Prenestino non e' stato molto gradito.
La loro posizione poi spudoratamente filo-vaticana espressa sul prossimo referendum chiarisce ancora di piu' i termini reali della questione.

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carriera di un "comunitarista"
by antifa toscana Sunday, Jun. 05, 2005 at 3:08 PM mail:

Carriera di un Comunitarista

LIBERI TUTTI, senza se e senza ma.
Nonostante questo, non ci sembra inutile soffermarsi sul “percorso” politico-ideologico di uno degli arrestati a Pisa (assieme ai compagni anarchici de Il Silvestre), quale sospetto appartenente alla Cellule Offensive Rivoluzionarie, che il Campo Antimperialista rivendica come proprio militante.
W.F. è infatti un “comunitarista” e la sua traettoria appare emblematica, sia per quanto riguarda lo strano cammino nazional-comunitario, che la superficialità con cui nel movimento antagonista si aprono le porte a soggetti inclassificabili.
W.F. ha fatto le sue prime esperienze nel Fronte della Gioventù, poi nel ’95 all’età di 18 anni dopo la svolta finiana di Fiuggi passa al Movimento Sociale Fiamma Tricolore, candidandosi nelle liste di questo partito alle elezioni amministrative del ’98 a Pisa.
Successivamente aderisce al Fronte Nazionale di Tilgher, costituendo una sua sezione pisana; tra le prime “uscite” in città si ricorda un manifestino razzista-differenzialista.
Con la “scissione” interna al Fronte Nazionale dei Circoli Comunitaristi Nazionaleuropei, W.F. esce dal MSFT e nell’ottobre ‘99 entra a far parte della redazione di Rosso è Nero, il giornale di tale tendenza.
Nel numero zero (fine ’99) di tale testata, divenuto mensile del PCN (Partito Comunitarista Nazionaleuropeo) W.F. scrive: “sono un nazional-comunitarista perché sono un ambientalista radicale”. Ma nello stesso articolo dichiara di volere “la statalizzazione della grande industria” e di auspicare l’avvento della Nazione Europa, attraverso “un movimento nazionalista che tuteli la propria identità”.
Successivamente sulla rivista Comunitarismo (maggio-giugno 2000) W.F. sostiene che “L’innegabile differenza tra gli uomini appartenenti a razze diverse appartiene alla scienza etnologica. Confondere questa scienza accademica con la politica può produrre aberrazioni umane, come la tratta dei negri, l’apartheid in Sudafrica, Auschwitz-Birkenau, lo Stato di Israele”.
Inoltre, citando il nazista Jean Thiriart, si dichiara favorevole a “l’obbligo del lavoro” e alla proprietà privata, seppur limitata dallo Stato.
Nel numero del settembre-ottobre 2000 di Comunitarismo, W.F. (firmandosi come Circolo Comunitarista di Pisa) scrive un articolo apologetico di Saddam Hussein in cui tra l’altro si tessevano le lodi della sua “visione continentale, socialista e nazionale, unica forma realmente applicabile di lotta al dominio americano-sionista”.
Appena un anno dopo però, su Prolet, voce dei giovani Comunisti Nazionalitari (ennesima trasformazione dei comunitaristi), giornale con redazione a Pisa e quindi ispirato direttamente da W.F., veniva esaltato il ruolo storico di Khomeini quale “leader rivoluzionario e portavoce degli oppressi del Medio Oriente”, mentre Saddam Hussein veniva ora definito “il nuovo fantoccio nelle mani del burattinaio statunitense” in antitesi alla rivoluzione iraniana del ’79 “unico vero esempio di spinta antimperialista negli ultimi 50 anni in Medio Oriente e forse nel mondo”.
Che pensare?
Ognuno tiri liberamente le proprie conclusioni.





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chi voleva i nomi ?
by alan Sunday, Jun. 05, 2005 at 3:14 PM mail:

ecco l'elenco promesso...

TI BASTA TUTTO QUESTO?

Il Campo Antimperialista non fa' mistero (lo scrive sul notiziario di giugno 2003) di aver accettato l'adesione di "Socialismo e Liberazione" di Maurizio Neri, fuoriuscito dal Fronte Sociale Nazionale di Adriano Tilgher e Stefano Delle Chiaie, gia' della organizzazione nera "Costruiamo l'Azione"..

Dietro questo "Socialismo e Liberazione" (dove si pubblicano quasi esclusivamente interventi di Costanzo Preve) troviamo anche un'altro nome inquietante quello di Carlo Terracciano, "discepolo" di F.G.Freda, un tempo con Mario Tuti nella rivista "Quex", poi con Orion. Quest'ultima rivista (Orion) piu' le edizioni Barbarossa sono di Maurizio Murelli e ha come amministratrice la signora Alessandra Colla (coniugata Murelli con lo stesso Murelli che il 5 maggio 1972, a Monza, ha sparato a cinque compagni. ) che ha partecipato attivamente e pubblicamente alla lista antiamericanista fino ad un' incidente di percorso.

Il camerata nazionalbolscevico Murelli fra l'altro promotore di "Sinergie Europee" ( e del convegno italiano di EuroNat: la rete nazi-fascista europea) oltre ad aver "casualmente" pubblicato interventi di Miguel Martinez-Kelebek su Orion, e' noto per intrattenere un'antica "collaborazione" con Claudio Mutti. Claudio Mutti fa parte della schiera dei sostenitori e promotori della Manifestazione che pero' "casualmente" non appare nella lista ufficiale dei firmatari. Quest'ultimo Professore in nero ha sempre "casualmente" avuto l'onore di pubblicare attraverso la sua casa editrice "all'insegna del veltro" degli scritti di Enrico Galoppini [Fascismo e Islam] ( firmatario, attivissimo nella costruzione del manifesto antiamericanista e della manifestazione del 13 dic. oltre che "casuale "collaboratore sia di "Rinascita Nazionale" che di "Diorama Leterario" di Marco Tarchi-De Benoistiano della prima ora) e Tiberio Graziani (firmatario dell'appello). Tiberio Graziani è molto attivo oltralpe, editore di "Avatar edizioni" lo ritroviamo anche nella post-fazione del libro"Les Croisés de l'Oncle Sam" di Tahir de la Nive oltre che come traduttore di "Omaggio a Drieu La Rochelle". Sempre inseguendo questa intricata rete di "casualita'" lo troviamo collaboratore insieme a Claudio Mutti su un sito tedesco "Eiserne Krone" dove sempre casualmente tra un opera di J.Evola e l'altra troviamo l'appello God Smash America primo manifesto fatto a Febbraio 2003. Sempre in questo sito (Eiserne Krone) troviamo come autore Martin A. Schwarz (Robert Schwarzbauer), che pure lui sempre "casualmente" ha a che fare con Willi Langthaler del AIK (Antiimperialistischen Koordination)- Austria naturalmente anche lui firmatario dell'appello. Rimandendo all' estero troviamo Serge Thion, negazionista francese, però quando alcuni firmatari fanno notare che la sua presenza ed alcune altre non sembrano essere gradite la risposta da parte degli organizzatori e' netta e difensiva "No all'antifascismo reale" che come incipit ha: "Ma se non facciamo una manifestazione assieme con Thion con chi vogliamo farla", naturalmente non e' un caso che lo stesso Serge Thion venga citato ed invitato ad iniziative di Forza Nuova come anche dal camerata A.B. Mariantoni.

Torniamo in Italia e troviamo tra alcuni firmatari un intreccio a scatole cinesi tra collaboratori/editori di "Rinascita Nazionale", "Italia Sociale" e "Italicum": iniziamo da qui: tra gli "ospiti-relatori" dell'ultimo campo antimperialista, sempre perche' il caso ci mette lo zampino, troviamo Maria Lina Veca (Marilina Veca) che e' collaboratrice" esterna" di "Italiasociale" ( il cui direttore responsabile e' Ugo Gaudenzi) insieme a Claudio Mutti, Carlo Terracciano e dove troviamo anche il Generale Amos Spiazzi. Naturalmente il sig. Ugo Gaudenzi (che e' anche direttore e coordinatore nazionale di Rinascita Nazionale) non appare nella lista dei firmatari però e' accorso a difendere a spada tratta la manifestazione del 6 Dicembre anche con velate minaccie:"Questa volta non ci pugnaleranno alle spalle, questi vari Magdi Allam, Fulvio Grimaldi e loro mentori. Lo dovranno fare a loro rischio e pericolo" come scrive su Rinascita. Sempre casualmente Luigi Tedeschi (firmatario dell'appello) che e' direttore di "Italicum" la quale rivista vanta la collaborazione oltre che di Enrico Galoppini, anche di Giorgio Vitali (firmatario dell'appello) e che per uno strano caso della sorte e' tra i fondatori di "Rinascita Nazionale " a cui collabora anche Gabriele Adinolfi (tra i fondatori di Terza Posizione). Continuando ad aprire le scatole cinesi il caso vuole che Luigi Tedeschi scriva prefazioni a libri di Rutilio Sermonti, personaggio di ex ordine nuovo, editi, come sempre, dalla casa editrice di Claudio Mutti (All'Insegna del Veltro). Altro firmatario dell'appello è Biagio Cacciola (ex-capogruppo consiliare del Gruppo misto a Frosinone, ex-Msi-FTF, ed esponente del Fronte nazionale -nonche' ex del gruppo univ.-La Caravella") che datosi al socialismo tricolore ha , ma sempre assai casualmente, goduto dell'appoggio di Ugo Gaudenzi alle elezioni 2002 a Frosinone("Gaudenzi lancia Abbate e Cacciola" -titola il messaggero).

Bisogna dire che questo gruppo di firmatari paiono veramente amici di lunga data.

Continuando tra gli altri firmatari troviamo Walter Catalano che collabora a varie riviste tra cui «Diorama Letterario» insieme a Giancarlo Paciello (anche lui firmatario) il quale fa parte della redazione di Koiné-rivista che ha "saltato il fosso" e del comitato editoriale della CRT. Un altro firmatario molto e' Alessandro Lattanzi webmaster del sito "Aurora". Altro conoscente di Marco Tarchi (Diorama Letteraro) e firmatario è: Alessandro Bedini ex esponente del Msi.

Un altro firmatario e' Antonello Cresti di Firenze , nel suo curriculum scritto e pubblicato in rete di suo pugno scrive: "Parallelamente la mia collaborazione viene richiesta per lavori di analisi socio-politica, in maniera trasversale, da sinistra ("Comunitarismo" , "Voce Operaia" (mente politica del campo autoscioltasi nel maggio 2001 per dare vita ad un "terzo polo" nel movimento ndr) (http://www.voceoperaia.it)" "Il Bolscevico", "COM", "Rosso XXI") a destra ("L’Officina" e "Italicum"). Insieme a Walter Catalano (voce recitante) e il gruppo di Cresti i "Nihil Project" hanno chiuso il 6 Settembre, per scelta militante, alle ore 21,30 la "rassegna antimperialista di Assisi".

Continua l'elenco dei "firmatari" :

Alberto Ostidich: Scrive per le edizioni AR di Freda, collabora con Italicum. Tra i suoi illuminanti saggi troviamo "Sulla Democrazia"(edizioni Ar) in cui si puo' leggere: "E' quindi l'inferire a pretendere di essere come il superiore, per invidia verso di lui. Risentimento questo, che la mitologia ci ricorda essere insito nell'uomo, con la scalata all'Olimpo dei Titani o con la ribellione di Lucifero.[......] Il primato della quantità sulla qualità è dunque assai opinabile". Fautore da sempre di "Una Sinistra aristocratica e popolare, nazionale e sociale(...)che avrà bisogno di richiamarsi non solo a Sorel, Corridoni o Berto Ricci, ma anche a Gramsci e a Proudhon, e così definirsi élitaria e d'avanguardia" si definisce uno che "vuole andare oltre la destra e la sinistra... Ostidich propone una trasversalità ampia ed assoluta, una Sinistra nazionale...

Franco Cardini illustre storico , docente all'Università di Firenze e medioevalista di prestigio mondiale ed ex consigliere Rai,"uomo che viene dagli studi sul tradizionalismo religioso" e' "uno che pubblicava da Akropolis e Camunia" . Cardini è presidente dell'associazione Identità Europea e ha redatto numerosi contributi per le terze pagine dei quotidiani "Il Giornale" e "Avvenire"(fece epoca la sua difesa del movimento Vandeano su "Avvenire" qualche anno fa. ) Si definisce "intellettuale disorganico" ":ex-aderente a Giovane Europa :"un reazionario di razza e di rango".

Eduardo Zarelli e Arianna Editrice: direttore della casa editrice Arianna, collaboratore della rivista virtuale di geofilosofia Est/Ovest di ispirazione neoconservatrice, spiritualista. comunitarista, nonche' curatore del libro di Friedrich Georg Jünger, La perfezione della tecnica, Roma, Settimo Sigillo, 2000. La casa editrice Arianna si distingue per aver pubblicato in Italia i libri di Alain De Benoist, come si può notare è consigliata dallo stesso De Benoist tra i suoi link preferiti.

Stefano Fabei docente a Perugia ha pubblicato diversi libri su un argomento in Italia poco conosciuto non soltanto al grande pubblico ma anche a molti storici di professione. Si tratta della storia dei rapporti che, a partire dal primo dopoguerra, intercorsero tra i movimenti di liberazione del Terzo Mondo, islamici ed indù in particolare, il fascismo ed il nazionalsocialismo: fenomeno scarsamente o per niente indagato tanto dagli storici della decolonizzazione quanto da quelli dei «fascismi».Ad esempio: La politica maghrebina del Terzo Reich edito da Claudio Mutti (Edizioni all'Insegna del Veltro)

Adolfo Morganti responsabile diocesano del GRIS (Gruppo Ricerca e Informazione sulle sette) di Rimini, dell'associazione Culturale "Il Cerchio" oltre che essere il Coordinatore nazionale dell'Ass. "Identità Europea", ovviamente collabora attivamente con Franco Cardini sia a Identità Europea che nell'organizzazione di molti convegni. Morganti ha anche una passione musicale e nel 1980 entra a far parte della " La Compagnia dell'Anello" come percussionista. Con Identità Europea organizza tutti gli anni l' "Università d'estate"evento al quale prendono parte esponenti delle diverse anime della destra radicale, oltre che simpatizzanti di AN e della Lega Nord. Ha partecipato inoltre come relatore all' evento culturale organizzato da Alleanza Nazionale a Strasburgo "Europa e Islam" ovviamente in compagnia di Franco Cardini.


Luca Tadolini presidente del Centro Studi Italia, associazione culturale che promuove lo studio storico, politico e sociale della Destra politica italiana ed internazionale, dei concetti di Tradizione, Patria e Nazione. Svolge l'analisi e la revisione degli eventi storici, politici e sociali, moderni e contemporanei, che hanno interessato l'Italia senza escludere rapporti e prospettive internazionali. Cura inoltre la ricerca della storia della Repubblica Sociale Italiana in collegamento con l'Istituto Storico della R.S.I. con sede in Terranuova Bracciolini (AR). Oltre a questo l'avv. Tadolini è il Responsabile del Dipartimento Culturale di Alleanza Nazionale di Reggio Emilia. Ha pubblicato per l'Edzioni all'Insegna del Veltro (CLaudio Mutti) il libro " I franchi tiratori di Mussolini" "...La documentazione raccolta da Tadolini smonta largamente la mitologia resistenzialistica partigiana, ed evidenzia il ruolo, principalmente etico-politico (ma in alcuni casi anche militare, come a Firenze) dell'altra resistenza non organizzata contro gli invasori anglo-americana.."


Nicola Ferrarese attivista fin dal '77 nel MSI di Almirante , due arresti e due proscioglimenti; fino al 2001 è stato segretario federale del M.S. Fiamma Tricolore di Piacenza periodo in cui si è contraddistinto per le azioni prese contro la costruzione di un campo nomadi a Piacenza. Dopo aver lasciato la Fiamma Tricolore si ricandida per l'elezioni comunali nella lista "Blocco civico sicurezza Fronte d'azione" e si dedica all' Associazione La Lupa e alla Comunita' Militante di Piacenza, il 25 Maggio di quest'anno viene indagato per l'incendio alla sede di Rifondazione Comunista a Piacenza.

Luca Palmerini di Europa Avanguardia l'anno passato a Roma ha organizzato con Azione Giovani e Associazione Lorien un seminario nazionale sulla musica alternativa dal 1965 al 2002 dove si ritrovano diverse personalità dal gruppo Gesta Bellica a Enzo Cipriano a capo della casa edistrice Settimo Sigillo e della Libreria Europa che come lui definisce:" punti di riferimento per tutto l’ambiente "di destra" italiano".

Mario Porrini e Maurizio Messina entrambe collaborano sia con Centro Italicum che con il quotidiano Rinascita Nazionale

L'avvocato Lorenzo Borré di Roma è stato il difensore di due personaggi storici delle SS: l'ex ufficiale nazista Erich Priebke e di Michael Misha Seifert, ex SS del campo di Bolzano

Il professore Alberto B. Mariantoni, attualmente collaboratore "internazionale" di Rinascita Nazionale, è riconosciuto come personaggio di rilievo nella destra italiana, fu rinviato a giudizio per il tentato golpe Borghese e ora intrattiene una sua sezione nel sito Nuoviorizzontieuropei dove vengono proposti articoli del camerata professore e giornalista. Quest'estate ha svolto un ruolo di rilievo per la costruzione del cartello elettorale 2004 promosso dalla Fiamma Tricolore.

Ora la rete di "presenze casuali nere" che vi sono in questa manifestazione e nella lista antiamericanisti e' cosi' intricata che non e' facile sbrogliarla speriamo di aver reso il tutto piu' semplice e comprensibile.

I nomi riportati sono inseriti nell'elenco completo dei firmatari dell'appello al 22 Novembre 2003




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mmm
by ak-47 Sunday, Jun. 05, 2005 at 4:19 PM mail:

Spartaco sei lo stesso che scrive sul forum di socialismo e libera<ione? gh gh gh!

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x vanni il questurino fascista che si definisce libertario
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 6:47 PM mail:

io non solo mi definisco anarchico, ma lo sono nella prassi, non come te che utilizzi metodi autoritari da questurino, tu hai lasciato loggia continua, solo perché si era sciolta suo malgrado, ma antropologicamente sei rimasto con la mentalità del galoppino di partito, nostalgico di quella merda di esperienza, che è servita solo alla carriera dei membri del suo gruppo dirigente, attualmente con la sola eccezione di grimaldi, sono tutti tra i più tenaci, aggueriti e strapagati cani da guardia della religione neoliberlacapitalista.
Sofri nella sua "difesa" a William, lo ha definito un povero scemo(sue testuali parole), seguace di idee sovversive, balsane, ignobili ed idiote, come l'anticapitalismo, il comunismo, l'antimperialismo, l'antisionismo e l'antimericanismo(idea criminale, anche per gli anarchici politicamente corretti e vicini all'a(R)rivista come keoma e vanni), però secondo la tesi di sofri proprio per il fatto che Freidiani fosse "un povero scemo", da libero non costituiva alcun pericolo, poichè a causa della sua testa di cazzo e della sua incapacità di intendere e di volere, non avrebbe avuto alcun seguito, mentre in carcere avrebbe potuto diventare un martire istigando le teste di cazzo come lui a compiere attentati, facendo capire che andrebbe scarcerato non tanto in base all'innocenza, ma alla sua seminfremità mentale, che lo rederebbe meno pericoloso libero che in carcere, quindi non vedo i motivi per cui l'articolo di sofri debba essere considerato l'ennesima prove d'ntelligenza di uno dei più grandi geni della storia, e per quale motivo bisognerebbe ringraziare quel pezzo di merda dell'autore, che peraltro a differenza del campo, che è sempre stato in prima linea a difendere tutti i compagni ogni qualvolta erano vittime della repressione, delle condizioni dei prigionieri politici e credo di quelle degli altri carcerati di serie B italiani, che il carcere non lo fanno da ospiti di lusso, come lui, che molto probabilmente se ha scritto quella merda di articolo, lo ha fatto in cattiva fede, con la speranza di proporsi come mediatore tra lo stato ed i "sovversivi", tu giustamente dici che nessuno è obbligato ad accettare la solidarietà, quindi se per te è giusto rifiutare quella di pasquinelli, a mio parere mi sembra giusto rifiutare quella dell'infame servo, amico di pannella, dalema, feltri(che pure in passato era a favore della sua carcerazione, per diventare in seguito un suo fan e cedergli spazio sul giornale).
Sofri è un pezzo di merda ed un carrierista, il fatto che nella sua cerriera, si è trovato coinvolto suo malgrado in uno scontro di potere che lo ha portato alla carcerazione di lusso, conta poco, di quello che penso circa la carcerazione di sofri già l'ho scritto su contropotere, come altri compagni alcuni dei quali peraltro anticampisti, che però a differenza tua almeno hanno la decenza di non simpatizare per un servo del potere e nemico come sofri, naturalmente non gioisco per la sua carcerazione, sebene sia una carcerazione di lusso, così come non gioirei per la carcerazione di liguori, lerner, ferrara, paolo mieli, panella e tanta altra merda, ma se devo essere solidale a qualcuno preferisco esserlo con le migliaia di sepolti vivi in carcere, che in carcere vivono in condizioni disumane, che quando usciranno avranno enormi difficoltà a reinserirsi nella società, e le cui famiglie spesso hanno pagato le conseguenze della loro carcerazione, non con uno stronzo, che il carcere lo vive in condizioni di privilegiato, scrivendo articoli strapagati, facendosi intervistare in telivisione, e che quando uscirà di galera, continuerà la carriera di opinionista strapagato, e magari riuscirà a diventare consulente di futuri goveni del polo o della lega, oltre a trovare il figlio che per il solo fatto di chiamarsi dofri già ha fatto una carriera di giornalista affermato, del resto eri tu quello che quando arrestarono Pasquinelli, dicesti che erano cazzi suoi, e che non meritava solidarietà per esseresi alleato con i fascisti, ebbene
per quanto mi senta lontano dalla linea politica di Pasquinelli, preferisco essere solidale a lui, che a differnza di quello che sostieni tu, ha sempre lottato dalla mia parte della barricata, che a differenza dell'infame sofri, ha sempre dato la solidarietà a tutti i prigionieri politici, ed è stato arrestato, per punirlo per il fatto di avere sostenuto il diritto degli irakeni a difendersi con le armi dagli invasori americani, cosa che agli occhi degli pseudoanarchici politicamente corretti come te, convinti che gli irakeni avrebbero douto subire in silenzio aspettando, che i compagni in italia facessero cessare la guerra con le loro manifestazioni, suona come una grave colpa,che avrebbe potuto compromettere la nascita di un nuovo governo di centrosinistra(io penso che tu in fondo vada a votare per il centrosinistra).
Il tuo amico Sofri, da quando è divenuto amico di craxi, da anni non fa altro che difendere il neoliberismo, il diritto dei padroni di licenziare i lavoratori e di disporre su di loro del diritto di vita e di morte, dalla pate dei bombardamenti"umanitari" contro il popolo jugoslavo, per la costruzione del narcostato similnazista ed etnicamente puro in Kosovo, del diritto di israele di cointinuare il processo di armenizazione del popolo palestinese, e di tutte le guerre imperialiste, può darsi che tu consideri i suoi articoli intelligenti, ma resta il fatto che proprio partendo da una visione di classe, internazionalista, antimperialista, anticapitalista, sofri è un nemico, esattamente come lo sono i fasci, personalmente ritengo gli articoli dell'ex fascista, Miguel Martinez molto più intelligenti ed apprezzabili per i contenuti, rispetto aquelli del pannelliano neoliberista sofri.
In quanto alle posizioni di Pasquinelli circa i referendum, ribadisco che non le condivido affatto, e se mi asterrò facendo parte di quella categoria che hai definito come astenzionaisti tout court, e l'unica volta che ho votato senza annullare la scheda è stato in occasione del referendum sull'articolo 18, anche se dopo me ne sono pentito, rendendomi conto che i referendum sono una presa in giro esattamente come le elezioni, inoltre in questo caso non voglio avere come compagni di strada, i tuoi amici del partito radicale, ma le motivazioni della mia astesione, non hanno carattere etico, essendo io favorevole alle motivazioni dei refernedum, quindi assolutamente opposte a quelle di Pasquinelli, ma comunque non penso che le posizioni astenzionistiche tra i compagni siano così ultraminoritarie ed isolate come vai dicendo, dato che tra i compagni, paradossalmente spesso proprio quelli legati ad un anticlericalismo di tipo ottocentesco, è molto diffusa una mentalità cattoantiscentista

questo è un comunicato di donne anarchiche contro nil referendum, apparso poco fa su contropotere
http://www.network54.com/Forum/thread?forumid=137514&messageid=1117740966&lp=1117824156



questa è l'intervista allo scienziato ecologista di sinistra Enzo Tiezzi, publicata su indymedia

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/801796_comment.php#801798



questo pur essendo statop postato sul forum dei fasci, è il manifesto dei verdi dissidenti alla linea del partito sul referendm

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=171275


io non condivido la linea di questi articoli, ma rispetto le loro idee, ma tu con lo stesso ragionamento fatto per pasqunelli, per coerenza, dovresti bollarli come fascisti rossobruni, per non avere ripespettato i Dogmi del vangelo del perfetto e coerente compagno, secondo keoma.
In quanto a pannella, chiamami pure infiltrato fascista, tanto dell'opinione delle merde come te non importa nulla, anche io sostengo che ratzingher sia meno peggio di pannella, e non certo per le posizioni sui referendum, ma per il fatto che ratzingher è chiero da che parte sta, mentre pannella ed i radicali, sono tra i più estremisti rappresentanti di una visione del mondo, che malgrado l'anticlericalismo ottocentesto da loro sbandierato, e di tipo fondamentalista religioso, che vede nel capitalismo, nel neoliberismo, nella globalizazione e nel pensiero unico una sorta di nuovo moloc a cui sacrificare la vita di milioni di esseri umani, imponendo contemraneamente lo stesso modello di società a tutto il mondo a suon di bombe e di interventi filantropicoumanitari per esportare la democrazia, e distrugere qualsiasi differenza culturale e cultura locale, se i radicali potessero con la loro presunzione di possedere la verità assoluta, ed il loro fanatismo, si comporterebbero peggio di pol pot e hitler messi insieme, i radicali sono molto più pericolosi dei fasci, dato che i partiti dichiaratamente fascisti, oggigiorno non contano un cazzo, mentre il partito radicale ha un potere sproporzionato, ai suoi risultati elettorali.



P.S.
dato che hai citato mambro e fioravanti, ti ricordo che questi sono liberi, anche grazie all'opera di sdoganamento, incominciata prima dai tuoi amici del manifesto, e proseguita dai tuoi amici del partito radicale

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avesse ....
by Tito Sunday, Jun. 05, 2005 at 6:53 PM mail:

Avesse detto una parola sulle presenze fasciste all' interno del Kampo e di Legittima difesa e avesse risposto qualcosa alla precisa domanda di AK47 ......

Spartaco, come anarchico sei piu'falso di una birra analcolica.......

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Ma e' proprio scemo ( o e' in malafede)
by autprol77 Sunday, Jun. 05, 2005 at 7:14 PM mail:

Dite a Spartaco che qui non si sta discutendo di Sofri anche se ho qualche difficolta' a considerare "dorata" qualsiasi prigione( visto che poi e' lo stesso carcere del comunitarista razzistoide Frediani, Spartaco vuole dire che pure lui sta in una prigione "dorata" ? ).
Si sta invece discutendo del fatto che un gruppetto originariamente trotzkista, diretto da tale Moreno Pasquinelli ( da non confondere col fratello Matteo, della corte di Bifo),dopo numerosi cambi di ragione sociale e' passato nel giro di pochi anni prima al sostegno elettorale alla Lega Nord e poi, in nome dell' antiamericanismo slegato da ogni analisi di classe, all' arruolamento di molti esponenti del peggior neofascismo dei decenni precedenti.
Spartaco spara su Sofri, su Pannella, sul Manifesto, salva Grimaldi che peraltro e' stato il primo a sputtanare l' arruolamento dei fascisti nel Kampo ( non se lo ricordava il nostro difensore ad oltranza di Pasquinelli ?), spara di nuovo su Keoma ( che comunque da L.C. era uscito parecchio prima del suo scioglimento ), su Vanni che e' sempre stato anarchico.
Pero' col cazzo che risponde sui precedenti fascisti di Frediani, sulla sequela di nomi di fascisti aggregati al Kampo e alle sue iniziative documentati in alcuni post, sulle posizioni papaline assunte da certi personaggi.

O e'scemo o e' in perfetta malafede.

Visto il modo di parlare a slogan, la schizofrenia evidente di tutti i suoi interventi, la facilita' con cui da a tutti del questurino, propendo francamente per la prima ipotesi.

In ogni caso e' storicamente provato che la stupidita' fa piu' danni della cattiveria.

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Spartaco
by circa gli ex di terza posizione Sunday, Jun. 05, 2005 at 7:51 PM mail:

nel campo ci sono alcuni militanti con una passata militanza in terza posizione o nell'estrema destra, che non hanno mai tentato di nascondere, ma non sono confluiti nel campo in nome di un generico antiamericanimo, come scrive keoma, ma perché ormai sono nei fatti marxisti leninisti, anche se la cosa fa ridere i pagliacci questurini come keoma e vanni, che però a causa della loro mentalità da preti, si sono sempre ben guardati dal leggere i loro documenti, per accertarsi chi sono in realtà, dando per scontato che abbiano raggione i dossier immondizia di indymedia, tanto che dal 2003 che gli chiedo di mostrarmi dei loro docuimenti che potessero avere contenuti anche lontanamente accusabili di simpatie fasciste o terzaposizioniste, oppure di portarmi le prove di loro eventuali collaborazioni con realtà di estrema destra, ma fino ad ora non hanno citato alcun documento e nè hanno portato prove, eppure fino ad un anno fa, sul sito http://www.bollettinocomunitarista.too.it/ erano presenti quasi tutti i documenti di socialismo e liberazione, prima che questo sito fosse hakerato dai fascisti turchi( evidentemente per keoma e vanni si tratta di uno scontro di potere interno ai fasci), discorso simile vale per la rivista indipendenza che è stata citata dal questurino vanni, anche se non so se fa parte del campo, non mi sembra che abbia contenuti fascisti comunque questo è il loro sito ed invito il questurino vanni a trovare articoli fascisti, terzaposizionisti o ambigui http://www.rivistaindipendenza.org/ anzi a costo di scandalizare molti, è molto più facile che mi trovi d'accordo con molti articoli anticapitalisti della rivista indipendenza, che con quelli dell'a(R)rivista anarchica e libertaria, dove alla faccia dell'antimilitarismo, si è fatta propaganda di guerra, ed incitamento al razzismo contro i serbi, publicando l'intervista al defunto cacainchistro e bugiardo di regime antonio russo di radio radicale, si sono publicati articoli contro gli anarchici classici, che non hanno capito un cazzo e sono rimasti ancora al concetto di lotta di classe, sarticoli sionisti camuffati da equidistanti tra le due parti in causa, si sono invitati ai propri convegni personaggi come l'ex vicesindaco della giunta cacciari, che si era distinto nella repressione degli immigrati, e patrocinati dalla stessa giunta(anarchici che prendono soldi da istituzioni statali), si è manifestata la simpatia per i sedicenti anarchici venezuelani che hanno manifestato insieme ai golpisti contro Chavez(un conto è non avere simatie con Chavez, ed un altro collaborare, con dei golpisti, pagati dalla cia e dalla confindustria, per fare qualcosa di simile al golpe di pinochet), si sono dedicate pagine intere per difendere sofri, e neppure un trafiletto per difendere Masimo Leonardi, Paolo dorigo e tanti altri compagnivittime della repressione statale, compagni che evidentemente valgono molto meno delle proteste per la produzione del profumo l'anarchist, a cui l'a(R)rivista ha dedicato tre pagine, o ad altre cazzate di cui non importa nulla a nessuno, ma che fanno molto intelletualoidi, aiutando ad essere accettati nei salotti buoni o ad essere invitati da gad lerner senza dare fastidio al potere.
PEr quello che mi riguarda, fino a quando qualcuno non mi porterà qualche prova seria, che dimostri il contrario, gli ex fasci confluiti nel campo, rientrano nella schiera, di ex fascisti che sono passati a sinistra in gruppo o singolarmente, che sono sempre esistiti, senza mai scandalizare nessuno, come l'intera corrente della republica sociale, che si rifaceva a Stanis Ruinas(numericamente molto più consistente di socialismo e liberazione e della rivista indipendenza messi insieme), passata negli anni quaranta nel pci, dove i suoi membri hanno militato, fino alla morte degli ultimi di loro a metà degli anni settanta, all'ex republichino Pietro Ingrao, all'ex decima mas Dario Fo, all'ex missino Giulio Salierno, all'ex neomissino Davide Cesare, ed a tanti altri di cui nessuno si è mai messo in dubbio la buona fede accusandoli di infiltrazione, così come nessuno fatta eccezione per keoma, considera ancora compagni coloro che hanno fatto il percorso opposto, come giuliano ferrara, mimmo liguori, tiziana maioli, il ministro frattini(ex autonomia operaia), il ministro maroni(ex democrazia proletaria) e tanti altri, il problema è che per la gente come keoma e vanni, la sinistra istituzionale è il punto di riferimento, ed è questa che deve decidere, chi è un infiltrato oppure no, infatti keoma dei miei coglioni, a suo tempo ha giustificato, i tentativi di sdoganamento fatti tra la fine degli anni ottanta e l'inizio degli anni novanta dal manifesto, che per chi non lo sapesse, in un periodo in cui rauti faceva demagogia terzomondista, criticando le posizioni razzistge contro gli immigrati di fini, e si dichiarava più vicino alla sinistra che alla destra, farneticando eventuali alleanze tra msi e la sinistra, publicò la sua intervista, sempre quei coglioni del manifesto furono tra i primi a sdoganare mambro e fioravanti, fino a quando questi non passarono dalla parte del partito radicale, fu il manifesto che publicò l'intervista a boccacci, un altro esempio circa la cattiva fede dei questurini di movimento, è quello di de benoist, a suo tempo comparvero su indymedia decine di segnalazioni scandalizate, per il fatto che i compagni del campo, avessero osato accettare Alen De Benoist nella loro mailing list di yahoo(cosa peraltro ben diversa dall'adesione ìin un movimento), qualche mese dopo, quando liberazione ha publicato un articolo in cui si sdoganavano sia De Benoist, che il suo omologo italiano Marco Tarchi, non solo non hanno accusato liberazione e rifondazione di alleanze rossobrune, di ambiguità e di infiltrazione, ma hanno automaticamente smesso di rinfacciare al campo il fatto di avere accettato de benoist nella mailing list.
Il problema del campo, non sono i tentativi di infiltrazione che esistono solo nelle menti degli idioti e dei paranoici, non per niente prima dell'organizazione della manifestazione di sostegno alla resistenza irakena, quasi nessuni se ne fregava qualche cosa della presenza di Maurizio Neri e di socialismo e liberazione al loro interno, ma il fatto aspirando rifondazione alla partecipazione di un futuro governo di centrosinistra, quest'ultima e tutti i suoi lacché travestiti da extraparlamentari, vedevano nel fatto che ci fosse una realtà che solidarizava con la resistenza irakena, senza nascondersi dietro un nènèismo cattopacifista politicamente corretto, un forte intralcio a quest'ambizione

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x autiscsbirr
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:19 PM mail:

mentre tu scrivevi le tue cazzate, ho scritto quello che pensavo degli ex tp.
Wiliam Freidiani è sato un facio, allora come dobbiamo comportarci con lui?
Dobbiamo mettere un martchio a fuoco in fronte a tutti gli ex fasci, insieme ad un vestito da monatti e della campane ai piedi?
Perché solo agli ex fasci che militano nel campo, e non in quelli che militano in altre realtà?
Potresti portarmi le prove che pasquinelli invitava a votare lega?
merdinotti non vuole forse fare un governo con quelli che definivano la lega una costola della sinistra, con coloro che hanno massacrato a suon di bombe umanitarie il popolo jugoslavo, che ha affondato le nave digli immigrati, che ha fatto i funerali di stato ad edgardo sogno, in alcuni casi(vedi violante)hanno cercato la riconciliazione con i republichini, che hanno precarizato il lavoro?
non sono forse i rifondaroli che marciano a braccietto insieme a delema?
Vuoi negare che la stragrande maggioranza delle realtà che fa le manifestazioni contro la guerra, si rifà ad un cattopacifismo nènèista intercalssista molto diù dell'antiamericanismo del campo, ed ai partiti del centrosinistra?
Vuoi negare che fatta eccezione per l'unica volta in cui fassino è stato giustamente preso a calci in culo, nelle altre manifestazione contro la guerra, c'è l'immondizia della gente legata al cetrosinistra, che ha bombardato la jugoslavia, ha votatop a favore dell'intervento in afganistan, e fino a poco tempo fa riteneva che è stato uno sbaglio fare la guerra in Iraq, ma sarebbe uno sbaglio ritirarci?
A questi cortei nopn partecipano forse gli ex republichini pietro ingrao, e dario fo?
Le lotte per difendere i lavoratori delle acciaierie di Terni, a cui hanno partecipato molti compagni del campo e quelle dei cobas di pomigliano, giudati da malavenda e granillo sono forse interclassiste?

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sempre per aitisticpoll77
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:23 PM mail:

il coglione ha scritto

"Visto il modo di parlare a slogan, la schizofrenia evidente di tutti i suoi interventi, la facilita' con cui da a tutti del questurino, propendo francamente per la prima ipotesi. "


quello che parla per slogan sarei io?
io scrivo dei fatti, se c'è qualcuno da criticare sono gli idioti come alan, che da anni postano sempre gli stessi copia e incolla tratti dalla strategia del camaleonte, malgrado i fatti li abbiano completamente smentiti

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x ak47
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:31 PM mail:

quello che ogni tanto scrive su forum di socialismo e liberazione sono io, così come scrivo su altri forum, ma non vedo che cosa centri.
A parte il fatto che su politicaonline, la stragrande maggioranza dei miei messaggi la scrivo sul forum principale, e non sul quello dei comunitaristi, scrivere su un forum non vuol dire aderire alla linea del movimento a cui questo forum si rifà, non per niente prorio in quelle due discussioni che ho segnalato, criticavo le scelte del gestore del forum di votare i comunisti italiani alle elezioni, su quel forum scrivono persone dei più disperati orientamenti politici, e fino a poco tempo fa ha avuto come moderaore un militante dei comunisti italiani, se per te che scrive su quel forum è un infiltrato comunitarista, dovresti accusare di esserlo a tutti coloro che ci hanno scritto

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titi tu sei scemo
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:34 PM mail:

capisco che per quelli come te, abituati a postare solo slogan e copia e incolla, sono concetti difficile da capire, ma non posso dare in pochi minuti risposte articolate a tutti, le risposte le ho date,ma non posso scrivere pagine intere in poco tempo

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x alan
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:52 PM mail:

naturalmente non poteva mancare il coglione, che puntualmente in ogni discussione del campo posta i dossier spazzatura tratti dalla straegia del camalente, che ormai hanno letto tutti e che sono stati sbugiardati dai fatti.
Terraciano non ha mai fatto parte di socialismo e liberazione, dato che si è allontanato dai comunitaristi prima della nascista dei questa organizazione, terracciano murelli, mutti colla e tutta l'area di orion, non ha mai collaborato con il campo, ma è stata citata per avere firmato l'adesione online alla manifestazione del 13 dicembre, ma sono stati diffidati dal presentarsi, ed infatti il 13 dicembre non erano presenti, lo stesso discorso vale per gaudenzi e l'area di rinascita, addirittura gaudenzi in persona intervistato di giuliano ferrara, dichiarò che non avrebbe partecipato a quella manifestazione, poiché non era gradito, biagio cacciolla non solo non ha partecipato, ma a quei tempi faceva parte della giunta di centrosinistra di frosinone, ed era alleato con i tuoi amici diessini e verdicon i quali manifesti insieme,, delle chieie è citato a sproposito, solo perché ha fatto parte del fronte nazionale, ma non ha neppure richisto di partecipare alla manifestazione, e non ha mai avuto lo rapporti con il capo, così come non ne ha mai avuti freda, prima del 13 dicembre, il campo fece un'adesione on line a cui tutti potevano partecipare, su oltre duemila firme, hanno aderito meno di una decina di fasci, che però sono stati diffidati dal partecipare e non hanno partecipato, cosa che non ha impedito ai vari questurini come te, di continuare a postare i nomi di quella lista.
Gli unici nomi presenti in quella lista di persone che hanno partecipato sono quelle di Maurizio Neri, Franco Cardini e Miguel Martinez, che per qullo che mi riguarda, hanno ormai chiuso con l'estrema destra

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precisazione per autisticpoll77
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 8:57 PM mail:

io non salvo l'apostata grimaldi, che ritengo uno stalinista coglione, pronto in nome di un antiamericanismo fanatico a prendere come modello di società qualsiasi dittarura, purché sia invisa agli americani, ma ho solo detto che è l'unico esponente della lobby degli ex dirigenti di loggia continua, a non essere diventato un cane da guardia del neoliberismo, dell'americanismo, del sionismo e dellè guerre umanitarie

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Va be', ma
by Alfio Redolfi Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:01 PM mail:

Va be', ma, anche a voler considerare - e ci vuole molta immaginazione - in buona fede le scelte di Pasquinelli e anche quelle dei numerosi fascisti "riconvertiti" da lui, vorrei proprio sapere dall' anarchico Spartaco che cazzo c'entra il cosiddetto progetto Eurasia a cui si rifanno Pasquinelli e i suoi amici, la teoria delle "piccole patrie" che rivendicano, gli integralismi sia islamisti che cattolici che ospitano con il "Ne' Dio, ne' stato, ne' servi ne' padroni" tipico dell' anarchia ?

In soldoni, se veramente sei anarchico, che cazzo c'entri tu co' sta gente e che come cazzo te va di startici continuamente a confrontare sui loro forum ?

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confermo ....
by autprol77 Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:02 PM mail:

Confermo, e' proprio scemo .... e incontinente.

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per spartaco
by non è che dando del coglione... Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:03 PM mail:

...agli altri ci fai bella figura...

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sempre per im accartista autiscpoll77
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:06 PM mail:

io sofri l'ho citato per mostrare la cattiva fede, di chi accusa gli altri di interclassimo mentre contemporaneamente ostenta la sua ammirazione per la gente che la lotta di classe la fa dalla parte dei padroni, oltre a inneggiare alle guerre imperialiste.
Il fatto che sofri sia nello stesso carcere di freidiani, non vuol dire che subisca lo stesso trattamento, dopotutto prima che cutolo fosse traferito all'asinara, viveva meglio che in albergo mentre negli stessi carceri dove soggiornava, gli altri detenuti vivevano in condizioni inumane, e spesso si suicidavano, che sofri viva una condizione privilegiata di carcerato di lusso è una cosa risaputa

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Lotta Continua
by Osvaldo Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:36 PM mail:

Lotta Continua ha avuto nel momento piu' alto della sua brevissima storia come gruppo politico ben quarantamila militanti, a differenza delle poche decine di Voceoperaia alias Forza 17 alias Campo Antimperialista alias Iraq Libero alias Socialismo e Liberazione alias Legittima Difesa.
Tra questi vorrei ricordare, e sicuramente ne dimentico qualcuno :
Cesare Pardini ucciso dalla polizia nel 1970 a Pisa
Mariano Lupo ucciso dai fascisti nel 1972 a Parma
Tonino Micciche', ucciso da un fascista nel 1975 a Torino
Giancarlo Del Padrone, ucciso dalla polizia a Firenze nel 1974
Gennaro Costantino, ucciso dalla polizia a Napoli nel 1975
Pietro Bruno, ucciso dai carabinieria Roma nel 1975
Alceste Campanile, ucciso dai fascisti a Reggio Emilia, sempre nel 1975
Era anarchico ma venne ucciso nel 72 a Pisa dalla polizia Franco Serantini durante una iniziativa di Lotta Continua cui collaborava quotidianamente

Sono morti dopo lo scioglimento di L.C. ma ne avevano fatto parte anche
Vitaliano Principe, Giuseppe Romeo, Mario Salvi, Walter Rossi, Francesco Lorusso, Walter Alasia, Giorgiana Masi, Claudio Miccoli, Antonio Lo Muscio, Elena Pacinotti, tutti ammazzati dai fascisti o dalla polizia negli anni successivi.

Anche loro membri di una "loggia"? Ma per favore ....

Il fatto che, nell'arco di trent' anni, molti dirigenti e militanti di L.C. abbiano fatto scelte assai discutibili e in alcuni pochissimi casi dichiaratamente di destra, cosa che del resto vale anche per Potere Operaio, per il PCI m-l e per quasi tutti i gruppi rivoluzionari degli anni settanta, non autorizza nessuno Spartaco del cazzo a sputare su una storia gloriosa che si e' fermata , a tenersi larghi, al 1978.

Soprattutto poi quando si ama accompagnarsi a congreghe che e' poco definire ambigue .........

P.s. Ingrao, a differenza di Fo ed altri, non e' mai stato repubblichino, ha fatto parte dei Guf ( Gruppi Universitari Fascisti) come molti altri giovani comunisti su indicazione del Pci clandestino e ha fatto parte sin dall' 8 settembre 42 dei Gap centrali della resistenza romana.
Questa puttanata viene utilizzata dall' immediato dopoguerra dalla peggiore disinformazione neofascista e sono sicuro che e' in quegli ambienti, viste le pessime frequentazioni spero solo telematiche telematiche, che l' anarchico immaginario Spartaco deve averla appresa.

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x alfio
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 9:46 PM mail:

io con il campo c'entro poco, non ne condivido la linea politica, anche se ne ho condiviso scelte coragiose come la manifestazione di solidarietà alla resistenza irakena, alla quale ho avuto l'onore di partecipare, il problema è che come anarchico, ritengo che la lotta politica vada condotta in maniera autoritaria, e basata su criteri ideologici, naturalemnte informandosi bene su quello che si critica, senza basare le critiche su luoghi comuni, detti senza mai avere letto uno straccio di documento scritto dal campo, e non con metodi autoritari come le caccie alle streghe, il ricorso alla calunnia ed alla diffamazione, che non possono fare altro che portare ad un'involuzione autoritaria, se si fosse condotta la critica al campo o su basi ideologiche, o su fatti concreti e documentati che provino i sedicenti tentativi di infiltrazione non avrei nulla da ridire, ma la campagna contro il campo si è basata sul fatto che meno di dieci fasci su oltre duemila firmatari hanno frimato un appello in rete, che poteva essere firmato da tutti, e malgrado questi fasci siano sati diffidato dal presentarsi alla manifestazione dove infatti non c'erano,ancora adesso c'è gente come alan, che continua a postare i loro nomi, insieme ai nomi di altri fasci che con il campo non hanno avuto mai nulla a che vedere, dando prova della loro cattiva fede, così come in passato hanno dimostrato cattiva fede postando falzi comiunicati ansa, che parlavano di collaborazione del campo con forza nuova o presenza di fascisti che cantavano faccetta nera, al corteo del 13 divcembre, che in realtà non ci fu, senza che gli admins di indymedia, nello stesso periodo solerti a censurare coloro che tentavano di difendersi dalle accuse infamanti di infitrazione cancellassero quei messaggi.
Per me essere anarchici è anche non mettere merchi a fuoco sulla gente in base al loro passato e giudicarla in base al presente, se qualcuno ha una passata militanza di destra e poi con il tempo assume posizioni diverse, poiché non posseggo poteri telepatici, in grado di verificarne la buona fede, per giudicali mi baso sulle idee che esprimono adesso e sul loro comportamento attuale, e soprattutto non distinguo gli ex fasci che sono stati sdoganati dalla sinistra istituzionale, e che quindi sarebbero buoni e quelli sdoganati dal campo che sarebbero cattivi.
Il campo non ha mai appoggiato deliri euroasiatici, se vuoi ti posso postare anche critiche di pasquinelli e di maurizio neri all'eurasiaticismo, recentemente costanzo preve, che comunque è in rotta con il campo, ha partecipato alla presentazione della rivista eurasia, ma sono come ospite e non perché ne condividesse i contenuti, naturalmente non condivido la scelta di partecipare a certi convegni, ma partecipare non vuol dire condividere la linea politica della rivista, ti sfido a postarmi un solo documanto del campo dove si difende l'euroasiaticismo.
L'anarchismo di Bakunin, Kropotkin ed addirittura di Malatesta, è per l'autodeterminazione dei popoli, e per la difesa delle culture locali, il campo per l'integralismo islamico, ma per le lotte di autodeterminazione dei popoli, quindi non vedo che cosa ci sia di strano se anche un anarchico pesso prendere parte ad alcune loro iniziative

questa è una frase di Errico Malatesta, anche se lo considero l'autore anarchico dal quale mi sento più distante, in questo caso esprime dei concetti molto attineti all'argomento



"Noi aborriamo la guerra, fratricida sempre e dannosa, e vogliamo la rivoluzione sociale liberatrice; noi deprechiamo le lotte fra popoli e invochiamo la lotta contro le classi dominanti. Ma se disgraziatamente un conflitto avviene tra popolo e popolo, noi siamo con quel popolo che difende la sua indipendenza."
Errico Malatesta


in questo momento è da anarchico preferisco andare alle iniziative di chi appoggi gli irakeni che difendono la propria indipendenza, che i nènèisti che mettono sullo stesso piano gli oppressi e gli oppressori chiamando terroristi coloro che si ribellano chi li ha bombardati, stuprati, torturati uccisi e derubati


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e infatti ....
by vanni Sunday, Jun. 05, 2005 at 10:12 PM mail:

Un anarchico che "ritiene che la politica vada condotta con mezzi autoritari" e' come un cattolico che nega l' esistenza di Dio.

Comunque, essendo convinto della tua sostanziale buona fede ed essendo pure convinto che le cazzate che dici sono esclusivamente derivate da un mix di fideismo ( in Pasquinelli, poi ..) e di ignoranza, ti invito quindi a docunentarti prima di sparare affermazioni arroganti.

Tanto per cominciare, Fulvio Grimaldi ( peraltro ex dirigente giovanile del Msi pure lui ) non ha mai militato in Lotta Continua, bensi' in Potere Operaio.
In Lotta Continua e' stato semplicemente per un brevissimo periodo, in quanto iscritto all' albo dei giornalisti, direttore responsabile del quotidiano ; cioe'come molti altri in quel periodo, da Marco Pannella a Pier Paolo Pasolini, da Piergiorgio Bellocchio a Giampiero Mughini, da Adele Cambria a Agostino Bevilacqua, ha prestato il suo nome per fare uscire il giornale, senza mai militare nel gruppo politico.

Pietro Ingrao e' stato partigiano nei Gap e non ha mai aderito alla Repubblica di Salo' , semplicemente ha aderito in anni precedenti alle organizzazione studentesche fasciste su indicazione del Partito Comunista cui gia'era iscritto e come lui fior di comunisti come Alicata, Pajetta, i fratelli Pintor, Zangrandi ecc. ecc.

L' indicazione del voto per Bossi "per far saltare questo sistema di merda" negli anni novanta lo trovi negli annali di "Voce Operaia", primo giornaletto fondato e diretto da Mr.Moreno Pasquinelli.

Da Lotta Continua il sottoscritto e' stato addirittura espulso per iniziativa di Giorgio Pietrostefani per una amena questione basata sul fatto se bisognasse privilegiare a Roma l' intervento sugli operai edili o la lotta per la casa. E questo in tempi largamente precedenti lo scioglimento del gruppo politico.
E proprio da quel gruppo di compagni espulsi da L.C. nacque la prima struttura organizzata dell' autonomia operaia a Roma Nord, che con varie vicissitudini, compresa la morte violenta del nostro compagno Mario Salvi e numerose persecuzioni questurine che hanno riguardato anche direttamente il sottoscritto nonche' una evoluzione su posizioni anarcosindacalistiche, ancora esiste e che ha subito, soltanto nello scorso aprile, un tentativo di strage da parte dei fascisti.

Per concludere, potrei farti un lungo elenco di militanti anarchici romani degli anni settanta divenuti giornalisti di grido, della televisione e della carta stampata o addirittura dirigenti aziendali.
Loro di che "loggia" erano, "loggia libertaria" ?

E comunque, come ti ha gia' detto qualcuno, che minchia c'entra l' anarchismo con le posizioni, anche volendole come mera ipotesi di scuola considerare in buona fede, di Pasquinelli e c. ?

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x osvaldo
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 10:14 PM mail:

A parte il fatto che non mi risulta che Claudi miccoli abbia mai fatto parte di lotta continua, e che la sua unica militanza sia stata quella nel wwf, io non ho parlato di lobby degli ex di loggia continua, ma di lobby degli ex dirigenti di loggia continua, che la stragrande maggioranza dei militanti di lotta continua fosse in buona fede, non lo metto in discussione, ma che il 99% dei suoi dirigenti abbiano fatto carriera grazie al sacrificio di molti militanti, è un dato di fatto innegabile, invece di citarmi i compagni di lotta continua morti, perché non mi citi i nomi degli ex dirigenti che invece hanno fatto una fine decente?
Le persone morte che hai citato, si rivolterebbero dalla tomba, se sapessero che i loro ex capi che hanno fatto carriera, grazie ai loro sacrifici, sono tra i più strenui difensori del capitalismo che un tempo dicevano di volere abbattere, così come non penso che tutti gli ex militanti in buona fede, che negli hanno settanta a causa della militanza in lotta continua, hanno subito il carcere o il licenziamento, continuino ad avere stima dei loro ex dirigenti dopo che questi ultimi hanno fondato la loro carriera anche sui loro arresti e sui loro licenziamenti.
Non mi sembra di avere difeso potere operaio, comunque indipendentemente dal fatto che la maggior parte dei militanti di lotta continua erano in buona fede(ripeto non l'ho mani messo in discussione), la fine che lotta continua ha fatto ed i risultati nulli che sono usciti da quell'esperienza, dimostrano il fatto che il suo progetto politico fosse incosistente.
su Ingrao non ho il tempo di andare a verificare, resta il fatto che è stato fascista, nel caso dovessi essermi sbagliato chiedo scusa, anche se rigordo allo stronzo non immagirio osvaldo di pensare a tutte le palle dei sui amici maccartisti, circa la partecipazione di delle chieie e claudio mutti alla manifestazione del 13 dicembre, o i falsi comunicati ansa di adesione di forza nuova al campo postati su internet, e tante altre calunnie per cui nessuna ha mai chiesto scusa

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x vanni
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 10:35 PM mail:

innanzitutto sei pregato di citarmi un solo mio messaggio, dove dico che il campo è anarchico, io mai affermato una cosa del genere, dico solo che una realtà in massima parte marxista leninista, e che la tesi dell'alleanza rossobruna è una montatura, fino ad ora tu non mi hai portato alcuna prova in tal senso, se non il fatto che alcuni militanti del campo hanno un passato fascista, senza portarmi alcuna prova che dimostri la loro cattiva fede, nè un documento scritto da loro recentemente, che faccia apologia del fascismo o che contenga posizioni fasciste o terzaposizioniste, nè prove della loro attuale collaborazione con realtà di estrema destra, ma non credo che ti degerai di leggere un solo loro documento.
Per ingrao mi sono scusato cosa che fino ad ora non ha fatto nessuno di coloro che ha millantato collaborazioni con il campo di gante che con il campo non ha maio avuto rapporti.
Che tu sia stato cacciato da lotta continua non me ne può fregare di meno, se ho messo in mezzo òargomento, è stato perché in passato sia tu che keoma avete difeso sofri, e keoma ha difeso quell'esperienza, che nel movimento anarchico, ci sia sempre stata una minoranza di carrieristi, come in tutti i movimenti non lo metto in discussione, ma è un dato di fatto che il ovimento anarchico esiste ancora, l'esperienza di lotta continua non ha portato a nulla se non la carriera dei suoi dirigenti, a dimostrazione dell'incosistenza progettuale di questo movimento, poi nalmeno nel movimento anarchico non c'è mai stata una classe dirigente, e non credo che la maggior parte degli anarchici difenda quelli che hanno fatto carriera, come fate tu e keoma.
Io non ho letto l'articolo di pasquinelli sulla lega, ma se è davvero come dici tu, allora mi sembra giusto criticarlo per questo, non sulle fantomatiche alleanze rossobrune, a meno di non portare prove concrete, e non le cazzate prese dalla strategia del camaleonte, postate all'infinito

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chiamate
by la neurodeliri Sunday, Jun. 05, 2005 at 10:39 PM mail:

ha imparato a voce la parola maccartista e senza riuscire a scriverla in maniera corretta una sola volta, la spara ogni cinque minuti.

dice che e' anarchico ma secondo lui la politica deve essere condotta in modo autoritario.

spara citazioni storiche sballate a raffica senza sapere un cazzo della storia del movimento rivoluzionario in Italia.

pretende persino di fare lo schifittoso sulla storia di uno come Errico Malatesta.

quando, quasi sempre in verita', viene preso in castagna da qualcuno, sa solo sparare insulti e parolacce a getto continuo.

ma che e', un prodotto dell' eugenetica ?

ma poi perche' i campisti non si difendono da soli, invece di affidarsi a un azzecarbugli isterico di questo tipo ?

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sempre x alfio
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 10:47 PM mail:

il forum dei comunitaristi, si trova in un sito che ospita moltissimi altri forum, se vai su questo sito e clicchi sul mio nome protrai vedere il mio profilo, e che la mia media di messaggi è di poco più di 2 messaggi al giorno, e se controlli su tutti i forum, vedrai che la maggior parte dei miei messaggi si trovano sul forum principaleche è un forum neutro non legato a partiti o movimenti politici, sul forum dei comunitaristi ci scrivo al massimo un paio di volte al mese, infatti malgrado non sia un forum affollato i miei messaggi sono così pochi da non potere essere annoverato tra i più assidui frequentatori, inoltre su quel forum i comunitaristi sono in minoranza, in quanto la maggior parte dei messaggio vengono pastati da persone simpatizanti dei più svariati movimenti poiticici, ci sono messaggi di forzatitaliati, rifondaroeli, comun isti italiani, fascisti, leghisti, diessini e cani sciolti, che ci scrivono molto più frequentemente di me, scrivere su un forum su internet non vuol dire accettare la linea politica di chi lo gestisce, se su un forum si trovano discussioni interessanti, non vedo che ci sia di nale a scrivere, peraltro spesso ho scritto cose in netto contrasto con la linea dei comunitaristi, come puoi accertare sulle discussioni che ti ho segalato, ti invito a cercarmi un solo messaggio su quel forum che abbia contenuti autoritari ed antianarchici

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i deliri sarebbero i miei?
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 11:01 PM mail:

dove avrei scritto che la politica va condotta in maniera autoritaria?
Autoritario è chi inventa collaborazioni inesistenti con gente come delle chiaie o claudio mutti senza portarne le prove, che si arroga il diritto di decidere di emarginare un intero movimento politico, in base a teoremi complottisti, ed a dossier spazzatura presi come verità rivelata.
Non mi sembra di avere sputato su Malatesta, solamente che mi sento molto più vicino a Bakunin, a Kropotkin, a stirner ed a Proudon, comunque la frase di malatesta, l'ho citata solo per mostrare che le simpatie per le lotte dei popoli per la propria indipendenza fanno parte della storia anarchica, e che quindi non mi sembra incoerente partecipare ad una manifestazione che rivendichi la solidarietà agli irakeni che si ribellano.
Oltre ad insulti, che sono molto meno gravi di accuse gratuite di infriltrazione e di fascismo, ho nei miei messaggi ci sono anche delle motivazioni, mi sembrerebbe giusto anche criticarle, non mi sembra che tu lo abbia fatto, e che lo abbiano fatto la maggior parte dei tuoi amici buoni solo a postare all'infinito gli stessi compia e incolla da tre anni

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ERRATA CORRIGE ANTIAUTORITARIA NON AUTORITARIA
by Spartaco Sunday, Jun. 05, 2005 at 11:19 PM mail:

per sbaglio prima ho scritto che secondo me la lotta politica, va condotta in maniera autoritaria, naturalmente è stato un errore di battitura, e volevo scrivere che la lotta politica va condotta in maniera ANTIAUTORITARIA, mi scuso per l'errore che ha stravolto il mio concetto

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insomma
by keoma Monday, Jun. 06, 2005 at 12:30 AM mail:

Insomma, alla fine di questo gran casino abbiamo appurato, per bocca dello stesso Spartaco, che perlomeno tre noti ex fascisti Martinez, Neri e Cardini fanno parte del Campo Antimperialista o comunque ne hanno partecipato spesso alle iniziative, a partire dalla famosa assemblea (e non manifestazione ) all' Itis Galilei di Roma di qualche anno fa.

Sul Cardini poi il concetto di "ex" rispetto alla qualifica di fascista mi sembra tutt' oggi abbastanza discutibile.

Neri poi non e' propriamente un militante solitario visto che dirige un gruppo, certo non numerosissimo, che si chiama Socialismo e Liberazione e che e' interamente composto da ex fascistelli e quindi gia' il numero dei "rifarditi" sale.

Tra i partecipanti ( 800 circa su circa 2.000 firme di adesione ), Spartaco dimentica quelli della Comunita' Militante Tiburtina, cioe' un gruppo di fascisti di Tivoli vecchi sodali di Neri nel gruppo armato fascista "Costruiamo l'Azione", che gia'negli anni settanta sosteneva l' unita' tra rossi e neri e che era diretto da personaggi del calibro di Aldo Semerari - poi garrotato dalla camorra per la quale lavorava - e di Paolo Signorelli. Questi tizi, beccati l' anno scorso dentro una manifestazione romana per la Palestina e allontanati, hanno pensato bene, in quel di Tivoli, di vendicarsi accoltellando tre compagni dell'autonomia in due episodi diversi.

Spartaco dimentica pure di ricordare la gia' citata rivista "Indipendenza", su cui scrive Preve ma che e' gestita da personaggi della ex Terza Posizione, pure loro presenti a quella assemblea ed ad altre iniziative del Campo.

C'e' poi la vicenda di William Frediani, sicuramente vittima di una montatura giudiziaria, ma indiscutibilmente pure lui un ex militante dell' estrema destra nazistoide e razzista, come ammesso tranquillamente dallo stesso Spartaco.

C'erano poi Tassinari e Massimo Fini che giustamente Spartaco non ha citato perche'non hanno precedenti fascisti ( Fini pero' e'stato leghista della prima ora ).
Comunque entrambi questi personaggi hanno pensato bene di presentare, negli scorsi giorni, due loro libri in un posticino simpatico come Casa Pound.

Quindi, anche senza voler ricordare la sequela di fascistoni e nazistoni, anche non italiani, che collaboravano alla cosiddetta "lista antiamericanista" messa in piedi da Pasquinelli prima che fossero pizzicati da Grimaldi e da altri compagni peraltro tutti sostenitori indiscutibili della "resistenza iraqena senza se ne ma'" , mi sembra che di elementi per definire perlomeno "ambigue" certe presenze che ruotano intorno al Campo se ne trovano abbastanza senza per questo dover essere considerati "maccartisti" o "questurini".

E per considerare assai poco gradite certe manifestazioni di solidarieta'.

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,,,
by AK-47 Monday, Jun. 06, 2005 at 12:36 AM mail:

Miguel martinez ex fascista, spartaco?
ma come lui dice di non aver mai militato in organizzazioni di estrema destra, e Preve, suo ospite sul sito kelebleker lo ha ripetuto..mettetevi d'accordo...

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thtr
by ak Monday, Jun. 06, 2005 at 12:41 AM mail:

Partendo dai primi si è potuto riscontrare con piacere che esiste in Italia la possibilita’ di dare una poderosa spallata alle vetuste categorie politiche e culturali del Novecento che ancora infestano le aree che si oppongono , o che vorrebbero opporsi, alla deriva imperialista americana nel mondo.

dall'editoriale di Se L:blaterano di macerie ideologich da superare,vetuste categorie culturali e poi si dichiarano marxisti leninisti ..ma il cervello è connesso?

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per keoma
by uno Monday, Jun. 06, 2005 at 12:46 AM mail:

Tassinari l'ho letto che era a Casa Pound sopra i manifesti di Casa Pound, ma c'era anche Massimo Fini lo stesso giorno o era un altro?

Tra l'altro Massimo Fini ha sempre detto se non sbaglio di essere di destra? comunque non è un marxista-leninista

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keoma continua con le cazzate
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 1:44 AM mail:

Tassinari, la comunità tiburtina e Massimo Fini erano assenti alla manifestazione del 13 dicembre, ti sfido a provare la loro presenza, oltre alla collaborazione della comuntità tiburtina con il campo, a definire Franco Cardini, che peraltro ha fatto anche appello a votare si ai referendum, ancora fascista, ci vuole molta fantasia, naturalmente non lo definisco un compagno, ma certamente mille volte meglio uno come lui, che scrive a favore della tolleranza religiosa, contro le guerre di religione, contro le esportazioni di democrazie a suon di bombe, piuttosto che quella merda umana del tuo amico sofri, da anni a favore di tutte le guerre imperialiste, e degli attacchi contro i lavoratori, Neri e Martinez ed i comunitaristi provengono dall'estrema destra, ma la ti chiedo le stesse cose che ho chiesto prima circa Freidiani,
secondo te se qualcuno è stato fascio in passato, bisogna marchiarlo a fuoco in fronte, e costringerlo ad andare in giro vestito da monatto con delle campane ai piedi?
E questo trattamento, va riservato solo agli ex fasci sdoganati dal campo, o anche quelli che adesso militano in altre formazioni politiche, come è sempre successo dato che sono sempre esistiti ex fascisti passati a sinistra, non messe all'indice nella caccia alle streghe?
Soprattutto ripeto per l'ennesima volta, per quale motivo, secondo te, quando i tuoi amici del manifesto tentavano di sdoganare pino rauti, boccacci, mambro e fioravanti, erano in buona fede e non facevano nulla di male?
Il caso di De benoist in questo caso è molto indicativo, tu e molti altri vi scandalizaste quando i compagni del campo, ebbero la grave colpa, di permettergli di iscriversi alla loro mailing list, mentre contemporaneamente, non avete detto una parola, quando liberazione ha publicato un articolo che lo sdoganava.
inoltre vorrei sapere da quali fonti ti risulta che Tassinari, frequenti assiduamente le iniziative di legittima difesa.
per quanto riguarda indipendenza il discorso è simile, anche se non so se aderisce o no al campo, io non nego che la rivista sia stata fondata da ex estremisti di destra, ma affermo che i suoi contenuti non sono fascisti, e non esiste nessun elemento che provi la cattiva fede dei suoi redattori, se tu sei in possesso di loro documenti recenti dove sia presente apologia del fascismo, o posizioni terzaposizoniste postali, oppure cita le prove di loro attuali collaborazioni con realtà di estrema destra mostrale, personalmente dato che io a differenza dei preti come te, leggo i documenti di tutti, sia dei nemici che degli amici, ritengo, che mediamente gli articoli publicati su indipendenza, da un punto di vista libertario, siano mediamente molto più condivisibili, di quelli scritti dai tuoi amici dell'a(R)rivista e di libertaria, almeno quelli di indipendenza non fanno propaganda di guerra, publicando le interviste del defunto bugiardo di regime antonio Russo di radio radicale.
Rispondendo anche all'idiota che ha scritto dopo di te, la militanza nell'estrema destra di Miguel Martinez consiste in un anno in ordine nuovo nel lontano 1973, in seguito è passato ad una setta esoterica, da cui è uscito all'inizio degli anni ottanta, prendendone le distanze ed accusando i suoi capi, prendendo parte in seguito proprio a battagleie contro le sette, le nuove religioni ed il fondamentalismo religioso, ed attualmente è uno dei pochissimi in Italia, ad occuparsi del problema del fondamentalismo religioso cristiano negli usa, che putroppo tra i compagni è molto sottovalutato, rispetto alla grande influenza che ha nella nuova destra americana,ai tempi in cui Martinez era ascista, ferrara, liguori, lerner, frattini, maroni, maiolo, panella e tanti altri erano comunisti, ma nessuno oggi si sognerebbe di definirli tali, forse fatta eccezione per te, che consideri ancora sofri in referente politico, non vedo i motivi per cui Martinez non possa avere fatto un percorso opposto.
Sempre ritornando a Tassinari, a parte il fatto che non mi risulta un frequentatore assiduo di legittima difesa, è a mio parere il migliore conoscitore del neofascismo italiano del dopoguerra, non per niente, la stragrande maggioranza dei libri e dei dossier, publicati dei compagni, sono attinti direttamente o indirettamente per l'80% da fascisteria, o da misteri d'italia, i suoi libri si limitano alla cronaca documentata, e non contengono nè apologia del neofascismo, e nè candanne, ma sono fatti in maniera da risultare più imparziali e distaccati possibile, tassinari è andato a casa pound solo per presentare il suo libro, per quello che mi riguarda rientra tra i fatti propri.

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l'apostata grimaldi
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 1:54 AM mail:

il tuo amico grimaldi, non era per la resistenza irakena senza se e senza ma, pituttosto era per la resistenza irakena, solo se condotta dai nostalgici di saddam hussein, verso il quale nutre una sorta di culto della personalità, come verso tutti i dittatori invisi agli americani, non per niente tra le tante cazzate, dette da quello che tu consideri una persona affidabile, c'è quello di avere definito falzi resistenti ed impostori, i resistenti irakeni in contatto con il campo, perché ai sui occhi avevano la colpa di essere stati in galera ai tempi di saddam, finendo poi per essere sputtanato, quando i media fecero i nomi dei referenti irakeni nel campo tra i capi della resistenza

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massimo fini ...
by new dada Monday, Jun. 06, 2005 at 1:01 PM mail:

Massimo Fini a Casa Pound c'e stato la settimana precedente.

Comunque lui proviene dal Partito Socialista di cui e' pure stato consigliere comunale a Milano nei primi anni settanta, e' poi passato alla Lega Lombarda dei primi tempi, fascista in senso stretto quindi non e' stato mai.

E dice anche cose assai intelligenti sulle guerre, sul medioriente ecc. ecc.

Pero' ha una particolare tendenza ad accompagnarsi ai fascisti della "destra radicale".

Col Campo ha avuto a che fare pure lui all'inizio della lista americanista, aderi' alla famosa manifestazione a Roma - non so se poi era presente veramente - e , essendo allora presente in una trasmissione Rai - il suo intervento fu invocato da Cardini quando girava la voce, dopo la campagna di Ferrara, di un possibile divieto.

Ugo Maria Tassinari, dirigente dell' autonomia di osservanza negriana negli anni settanta e ottanta, e' si' il massimo studioso italiano dell' estremismo neofascisti.

Da qualche anno pero', a mio giudizio, si sta innamorando troppo del suo oggetto di studio e comunque anche il suo testo piu' famoso, "Fascisteria", era gia' abbastanza pieno di suggestioni rosso/brune.

Il suo legame col Campo, comunque, e' stato solo quello di aderire alla manifestazione romana.

Pure per lui non so se c'era veramente, come non so se c'erano i fascisti tiburtini, che pero' riempirono Tivoli e i paesi circostanti di manifesti che invitavano a quella manifestazione.

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rispolvero la memoria
by n Monday, Jun. 06, 2005 at 4:56 PM mail:

spartaco vedo che tra un post nei forum destra radicale e comunitaristi riesci sd infognarti anche su indymedia
sei come il prezzemolino pagato di turno

per rispolverare la memoria ecco il documento invernale pre-creazione e lancio di legittima difesa fatto da mazzei

buona bile verde spartaco e curati mi raccomando


Salpare - Progetto Eurasia
Cari antiamericanisti,
da quasi un anno e mezzo discutiamo del da farsi, dei tempi e dei modi per andare alla costituzione di un nuovo movimento politico antiamericanista.
Penso, ma non è un’opinione solo mia, che sia venuto il momento di salpare, di rompere gli indugi per una navigazione in mare aperto.
Ne ero convinto prima delle elezioni americane del 2 novembre, a maggior ragione ne sono convinto oggi.
Chi avesse la pazienza di rileggersi i tre documenti principali prodotti in questa sorta di “fase costituente informale” (Bozza di manifesto per un movimento di resistenza all’impero americano - giugno 2003; Un altro mondo è impossibile, è questo che vogliamo liberare - agosto 2003; Una forza popolare di liberazione - febbraio 2004) vi troverà analisi e proposte tuttora valide e confermate dai fatti.

Basta seguire con un minimo di attenzione quel che scrivono i commentatori più accreditati delle diverse tendenze unificate dal “politically correct” per rendersi conto che davvero uno spettro si aggira per l’Europa, ed oggi questo spettro si chiama antiamericanismo.
Non si riflette mai abbastanza su questo fato, come se fosse l’espressione di una qualche distorsione maniacale del pensiero dominante. Ma se una mania è così diffusa e pervasiva deve pur esserci una ragione di fondo, e la ragione è che per il blocco dominante l’americanismo (pur variamente declinato) è l’unica ideologia di legittimazione rimasta.
Dunque l’antiamericanismo è il vero nemico, un nemico percepito come mortale, dal quale può sorgere un movimento radicalmente antisistemico.
Per comprendere che così stanno le cose può essere utile soffermarsi su quattro punti di carattere generale:

1. La tendenza alla costruzione dell’impero globale americano è di lungo periodo e prescinde dunque dall’elezione di questo o quel presidente. Tuttavia le caratteristiche della vittoria di Bush (numero dei votanti relativamente alto, scarto piuttosto significativo sul concorrente Kerry, peso crescente dei settori fondamentalisti e reazionari - i cosiddetti “cristiani rinati”) indicano chiaramente che il progetto di dominio planetario ha non solo solide basi materiali, ma anche un notevole consenso popolare.
Si tratta dunque di un progetto destinato a segnare profondamente il nostro tempo, a disegnare sempre più nettamente la linea di demarcazione tra le forze in campo nello scontro decisivo della nostra epoca. In breve: da una parte i crociati di Washington ed i loro amici ed alleati, più o meno servili. Dall’altra il fronte di chi intende resistere a questo totalitarismo imperiale.
E’ chiaro che così come sarà articolato lo schieramento americanista, la stessa cosa dovrà inevitabilmente avvenire nello schieramento opposto. L’importante è comprendere che quello schieramento è il nostro, e non solo in termini di solidarietà a chi lotta in prima linea (esempio il sostegno alla resistenza irachena), bensì riuscendo a costruire ed articolare un progetto di resistenza politica e culturale, tendenzialmente di massa, qui ed ora, nell’Italia e nell’Europa dei prossimi anni.
Su questa base il sostegno alle lotte dei popoli per la libertà e l’autodeterminazione diverrà parte di un progetto più generale e di fronte più vasto, senza il quale anche quelle lotte rischiano di essere isolate e sconfitte.

2. L’Europa è, per molti aspetti, il terreno ideale per costruire un forte movimento antiamericanista ancorato ai valori di Libertà, Uguaglianza e Fraternità.
L’Europa sta vivendo una grave crisi sociale, politica e culturale di cui non si intravede lo sbocco.
La pasticciata costruzione dell’Unione Europea, un allargamento ad est che ne aumenta la disomogeneità, una costituzione senz’anima, un distacco crescente dai popoli (basti pensare all’astensionismo registrato alle elezioni di giugno), la clamorosa spaccatura sulla guerra all’Iraq, mostrano un continente litigioso e in affanno, scontento dell’egemonismo USA ma ad esso subalterno.
Sullo sfondo di tutto ciò c’è la tendenziale marginalizzazione economica del polo europeo che, ormai da molti anni, registra indici economici assai peggiori di quelli americani, per non parlare di quelli dei giganti asiatici (Cina ed India) che partono però da livelli troppo bassi e dunque incomparabili.
Sia ben chiaro, tendenziale marginalizzazione non vuol certo dire precipitazione verso standard latinoamericani, vuol dire semplicemente perdita di ruolo nella competizione intercapitalistica internazionale con tutto quel che ne consegue. Le sprezzanti battute di autorevoli membri dell’establishment americano sulla “Vecchia Europa” illustrano assai bene la condizione (economica, politica ed anche demografica) di un polo imperialistico che oggi - senza scommettere su un futuro lontano - non solo non è riuscito a costruirsi come credibile antagonista degli USA, ma si è addirittura spappolato di fronte all’iniziativa politico-militare di Washington.
Ed è stata proprio la pressione venuta da oltreoceano la chiave che ha portato a galla le incongruenze, le incapacità, i limiti intrinseci della classe politica europea di fronte ad una sfida che ha in palio il dominio mondiale.
E questo non vale soltanto per il servilismo congenito dei “postcomunisti” arrivati da est, o per quello altrettanto pittoresco dell’indecorosa classe politica italiana, né solo per l’azione di sabotaggio dei fedelissimi inglesi. No, vale anche per l’asse Parigi-Berlino, certo un pò più solido rispetto al traballare degli altri partners, ma assolutamente inadeguato alla bisogna..
In breve, l’Europa è certamente un’entità imperialista, certamente ha provato a costruirsi come polo capace di contendere su tutti i piani l’egemonia agli USA, ma altrettanto certamente ha fallito.
Nessuno può dire che questo tentativo non verrà ripreso in altre forme e con altri risultati in futuro, ma oggi è fallito. E qualsiasi politica di resistenza all’imperialismo non può non partire da questo dato della realtà.
Non siamo cioè nella situazione del 1914 con forze imperialiste sostanzialmente equivalenti. Siamo nella guerra permanente, infinita ed asimmetrica proclamata formalmente dagli USA nel 2001, ma di fatto in gestazione dal 1991, che ha - nelle intenzioni degli strateghi americani - l’obiettivo della costruzione di un unico impero mondiale. Un impero costruito secondo gli interessi economici e geostrategici degli USA dentro la cornice ideologica di una guerra di civiltà che vuole imporre i “valori”, i modi di vita, la cultura, in breve la concezione del mondo, tipica della società americana.
Se l’Europa appare sempre più schiacciata da questa prospettiva, l’Italia è forse il paese dove maggiormente se ne avvertono le conseguenze anche in termini sociali.
Gli stessi studi più recenti (vedi le statistiche ISTAT rese pubbliche nei giorni scorsi) mettono in luce una crescente insoddisfazione sociale, un malcontento che ancora non si esprime, se non in maniera limitata ed occasionale, ma che cova sotto la cenere non trovando ancora né forme soddisfacenti di rappresentazione politica, né obiettivi adeguati alla profondità della crisi.
Insomma, non siamo certo alla vigilia di un’esplosione rivoluzionaria, ma siamo sicuramente ben lontani dal clima rampante degli anni ’80 del “capitalismo vincente” e da quello sonnacchioso e rassegnato degli anni ’90.
E accanto all’insoddisfazione cova anche la rabbia. Quale strada prenderà può dipendere anche da noi.

3. Di fronte a questa crisi - che è politica, sociale, economica e culturale - non vi sono proposte credibili in campo.
Le classi dominanti, come pure il ceto politico dominante - si battono per difendere e consolidare il loro potere ed i loro privilegi, senza sapere però indicare una via d’uscita appetibile per il grosso della società. E questa incapacità determina una evidente crisi di egemonia, che si cerca di rintuzzare con il controllo asfissiante dei media e con l’uso di regime di una cultura largamente normalizzata, ma che è sempre più difficile nascondere.
In questo quadro la stessa organizzazione del consenso diventa affannosa, abbisognando di un nevrotico e quotidiano bombardamento mediatico, che ottiene sì nell’immediato l’effetto voluto, ma che non riesce più a strutturare il consenso in maniera solida e stabile.
La sinistra ufficiale, cioè la faccia “buonista” della medaglia bipolare, è ormai al servizio delle oligarchie finanziarie dominanti ed in quanto a progettualità non si differenzia da esse. Il massimo che riesce a proporre è la realizzazione di politiche di stabilizzazione, la cosiddetta “governabilità” di craxiana memoria, nell’ambito di un liberismo ortodosso appena temperato da minimali attenzioni sociali (il cosiddetto “buonismo” appunto) volte essenzialmente alla prevenzione del conflitto sociale.
Quella che si autodefinisce “sinistra alternativa” (Prc, ecc.) non esce da questo impianto. Così come la sinistra è solo una faccia del bipolarismo, la sinistra alternativa è solo il lato un pò radicale della sinistra bipolare.
Certo, la sinistra “alternativa” è più attenta e presente nel movimento, più attenta e presente nelle lotte. D’altronde è proprio questo che porta in dote alla sinistra di regime restandone di fatto - per scelta e per l’oggettività delle cose - prigioniera.
Non è un caso che anche da questi settori non venga alcuna proposta, se non un interessato e generico richiamo al “movimento”. Ed è proprio il movimento antiglobalizzazione, incastratosi nelle sue ambigue teorizzazioni, la vittima di questa tenaglia che il ceto politico professionale, nelle sue varie articolazioni, ha predisposto con cura. Questo movimento è da tempo in crisi avendo creduto di poter dribblare allegramente la principale contraddizione della nostra epoca, avendo creduto a chi gli ha voluto fare credere che fosse la seconda superpotenza mondiale.
Oggi - il fallimento del Social Forum Europeo di Londra lo dimostra - questa crisi è drammatica e senza appello se i dirigenti (od almeno una parte di essi) non vorranno fare autocritica sulle impostazioni che stanno determinando il disfacimento.
Le stesse formazioni di estrema sinistra si mostrano totalmente incapaci di formulare risposte politiche credibili di tipo complessivo. In questo caso, schematismi, ideologismi, settarismi di ogni genere, impediscono di guardare in faccia la realtà, di tentare la famosa analisi concreta della situazione concreta. Quel che ne esce è una riproposizione, ogni volta sempre più inaridita, di concetti magari giusti ma presentati come dogmi atemporali e mai tradotti in termini attuali e concreti.

4. In questo quadro, per molti versi desolante, ma potenzialmente assai dinamico, dobbiamo chiederci se l’antiamericanismo può invece essere davvero il collante di una risposta adeguata.
Personalmente ritengo di sì. Ed è perlomeno una risposta che non si impaluda nel “politically correct”, non cerca nicchie nella politica bipolare, non cede alle sirene dell’ideologia, ma cerca di partire da un atto semplice quanto decisivo: nominare, qui ed ora, il nemico principale degli oppressi e degli sfruttati, il nemico di ogni idea di società fondata sui valori dell’universalismo e dell’umanesimo, dell’uguaglianza e della libertà. In breve, il nemico del futuro dell’umanità: gli Stati Uniti d’America.
Ma perché questa risposta può essere non solo quella giusta ma anche quella credibile e perciò efficace? Proviamo a dirlo in maniera sintetica: perché sotto la superficie di un consenso traballante, cova la tempesta generata da un malcontento crescente. Non si tratta, ovviamente, di una spinta unilineare con esiti predeterminati. Si tratta piuttosto di un coacervo di spinte, ancora informe e muto, ma potentemente alimentato da dinamiche di fondo che paiono destinate a rafforzarsi.
In questo coacervo, in cui - come in ogni epoca di crisi - sono contenuti anche aspetti populistici che potrebbero evolvere in direzioni ben diverse dalle nostre, emergono però tre elementi di fondo che possono essere la forza di un progetto che sappia essere chiaro, ambizioso e coraggioso.
Si tratta di tre rifiuti: il rifiuto del dominio imperiale totalitario targato USA, il rifiuto del dominio totalitario del mercato, il rifiuto del dominio (totalitario perché sganciato da ogni rapporto democratico) dell’attuale ceto politico espressione del regime bipolare.
Questo triplice rifiuto è sotto gli occhi di tutti ed è evidente che contiene in sé potenzialmente le migliori spinte egualitarie e democratiche della nostra epoca.
Vediamo brevemente questi tre rifiuti:

a) Il rifiuto del dominio imperiale americano, registrato da innumerevoli sondaggi d’opinione nello scandalo generale di commentatori di ogni sorta, è la forma concreta che ha assunto la coscienza antimperialista oggi a livello di massa. E non è una forma necessariamente “arretrata”, dato che coglie l’essenza delle cose assai meglio di un certo antimperialismo ideologico di matrice economicista.
Questo rifiuto dice no alla logica sopraffattrice del più forte militarmente, no ad un mondo gerarchicamente strutturato, no al diritto imperiale di fare guerra in ogni angolo del pianeta. E’ un rifiuto che traduce politicamente le istanze più sincere che hanno portato in piazza, a cavallo tra il 2002 ed il 2003, milioni di persone contro la guerra.
Che senso ha, infatti, battersi per la pace se non si comprende nemmeno qual è la benzina che alimenta la guerra? Chi comprende, magari confusamente, che il nemico principale sono oggi gli Stati Uniti d’America ha già compiuto un grande passo avanti. Insufficiente a trasformare una consapevolezza ancora incerta in militanza, ma comunque decisivo.

b) Anche il rifiuto del dominio totalitario del mercato non è più soltanto patrimonio di piccole minoranze riottose.
L’ubriacatura liberista è finita. Ma il liberismo in crisi non può essere battuto con politiche difensiviste, basate sulla logica della “limitazione del danno”.
In generale il liberismo è solo una delle forme che può assumere la politica economica del capitalismo per riprodursi, disgregare la forza dei lavoratori salariati, eccetera. Sempre in generale, liberismo e statalismo non sono che due modalità diverse con le quali le classi dominanti ottengono il medesimo risultato, quello di poter esercitare il proprio dominio con il minimo dispendio di risorse economiche e di concessioni politiche.
Tuttavia sarebbe sbagliato prescindere dal fatto che nella concretezza della storia dell’ultimo venticinquennio il liberismo si è presentato come il “capitalismo realmente esistente”.
Ed è un fatto che questa tendenza, che copre ormai un quarto di secolo, abbia avuto origine, sul piano politico, dalla coppia Reagan-Thatcher che ha aperto la strada al duo Bush-Blair.
Per la prima coppia i nemici erano l’“Impero del Male” sovietico ed i lavoratori da flessibilizzare (cioè da piegare) in ogni modo. Per la seconda coppia il nemico, generalmente etichettato come “terrorista”, è chiunque si opponga alla costruzione dell’impero mondiale a stelle e strisce che un ruolo secondario lo assegna anche ai fedelissimi di Londra.
Nel frattempo la politica antisociale fatta di privatizzazioni, di leggi che hanno fatto del precariato la condizione tendenzialmente prevalente dei lavoratori salariati, di tagli ai salari, alle pensioni, alla sanità, alla scuola, di trasferimento della ricchezza verso il vertice della scala sociale, è andata avanti.
Ma mentre per un certo periodo questa politica suscitava sì resistenze nei settori sociali colpiti, ma appariva ineluttabile ai più come l’alternarsi delle stagioni, oggi non è così.
Naturalmente gli economisti in servizio permanente effettivo si affannano a spiegare che ciò che non funziona non funziona proprio per l’insufficienza di liberismo, di mercato, di privato. Sempre meno, però, sono quelli che gli credono anche se magari ben pochi saprebbero indicare scelte alternative.
Quello che qui è importante sottolineare è che il Dio Mercato ha sempre meno fedeli, perlomeno sempre meno credenti praticanti anche se il numero dei battezzati continua ad essere formalmente in crescita all’anagrafe del pensiero unico.
Ed insieme a questo Dio torna ad essere messo in discussione - sia pure confusamente - il capitalismo come migliore dei mondi possibili. E non c’è dubbio che il liberismo di matrice americana, con la sua esplicita negazione di ogni valore sociale, di solidarietà, di uguaglianza, con la sua riduzione a denaro di ogni relazione sociale, venga percepito come la vera fonte delle crescenti ingiustizie come delle vecchie e nuove povertà. E che si tratti di una fonte ben armata, palesemente determinata ad imporre la sua visione del mondo, non fa altro che rafforzare questa percezione.
Ecco perché, per dirla in poche parole, anticapitalismo ed antiamericanismo antimperialista non solo possono, bensì debbono stare insieme per marciare uniti contro il nemico comune.

c) Il rifiuto del dominio, anch’esso totalitario, di un ceto politico bipolare asservito alle oligarchie finanziarie dominanti è facilmente riscontrabile negli strati popolari del nostro paese.
Non si tratta del semplice “rifiuto della politica”, di un qualunquismo alimentato dalle classi dominanti come è avvenuto in altre epoche.
Quaranta anni fa, ad esempio, il qualunquismo era favorito dai centri di potere di allora che temevano che la politicizzazione - qualora fosse avvenuta - avrebbe favorito le formazioni di sinistra allora in ascesa e che contenevano (sia pure con gradazioni molto differenziate) indiscutibili elementi antisistemici.
Oggi la politicizzazione - vedi gli appelli ad “andare a votare” - è invece ricercata essendo il ventaglio delle forze bipolari o completamente sistemico (nella sua grande maggioranza) o comunque fungibile dal sistema (nella sua esigua minoranza), il che alla fine non fa grande differenza.
Il “rifiuto della politica” è dunque in larga parte rifiuto di questa politica unificata dal pensiero unico e dal “politicamente corretto”. Ed è soprattutto rifiuto di un ceto politico marcio, che si avverte corrotto nell’anima ben più dei maneggioni della prima repubblica. Un ceto politico sempre più separato dalla società che pretenderebbe di rappresentare, sempre più staccato dai bisogni reali della popolazione, sempre svincolato da ogni rapporto democratico.
Ed è - particolare assolutamente centrale - un ceto politico comunque filoamericano.
Partiamo dal centrodestra, dove si va dal filoamericanismo di AN, basato sull’adesione al modello autoritario degli USA (presidenzialismo, pena di morte, cosiddetta “lotta al terrorismo”), al filoamericanismo di Forza Italia e Lega, fondato sull’adesione al modello del darwinismo sociale (politica fiscale, riduzione al minimo di ciò che resta dello stato sociale, eccetera), passando per il filoamericanismo degli ex DC ancorato al tradizionale atlantismo della guerra fredda ed alla tendenza genetica di questi settori a stare sempre con il più forte.
Ma venendo al centrosinistra il quadro non cambia. In questo schieramento evidente è il filoamericanismo della sinistra ulivista (DS, SDI e Margherita, insomma la grande maggioranza della neonata GAD) che oltre ad essere l’espressione degli interessi dei grandi gruppi economici che tutto vogliono fuorché scontrarsi con gli USA, si identifica apertamente nell’idea di superiorità della democrazia (ed in definitiva, della “civiltà”) americana.
A questo filoamericanismo esplicito, ed anzi gridato, si affianca, su un piano quantitativamente diverso ma qualitativamente affine ed a tratti gemello, il filoamericanismo di certa “sinistra alternativa” non a caso anch’essa nella filoamericanista GAD. Il caso emblematico, basato sul rifiuto di guardare in faccia la realtà, come condizione per poter portare avanti una politica fondata sulla integrale disonestà intellettuale, è quello del segretario del PRC Bertinotti. Costui non si è fatto mancare niente, neppure la messa nero su bianco della giustificazione di Hiroshima come risposta al Male assoluto rappresentato da Auschwitz.
Il tratto distintivo di questa sinistra presunta “alternativa” è appunto il non voler vedere la realtà, l’ostinarsi a credere in un “Altra America” addirittura potenzialmente maggioritaria, al punto da aver fatto titolare al Manifesto del 3 novembre (tratto in inganno dagli exit poll) quell’incredibile “Good Morning America” che dovrà passare alla storia non come un semplice benché gigantesco errore giornalistico, ma come il più grande abbaglio politico di una sinistra che ha la testa più dura dei fatti.
Concludendo su questo punto possiamo dire che il rifiuto del ceto politico bipolare è dunque, nei fatti, rifiuto di un ceto politico asservito politicamente, o comunque subalterno culturalmente, all’americanismo.

Partire dai tre rifiuti appena elencati per cercare di dargli voce, espressione politica, organicità e consapevolezza - e ben sapendo che realisticamente vi si riuscirà solo in parte - è l’unico modo per tentare di costruire una soggettività politica minimamente adeguata allo scontro in atto.
Illudersi di riuscire nell’impresa senza incontrare giganteschi ostacoli sarebbe sciagurato ed avventurista. Non vedere o, peggio, fingere di non vedere queste potenzialità sarebbe però addirittura criminale.
Naturalmente una formazione politica ha bisogno di articolare un programma su un insieme più vasto di tematiche, come ad esempio la giustizia, la scuola, l’ambiente (e si noterà come anche ragionando di questi temi si rintracci facilmente il filo conduttore antiamericanista se vogliamo dire no all’autoritarismo repressivo nel campo della giustizia, no alla politica che da Berlinguer alla Moratti ha colpito - ed americanizzato - la scuola italiana, no alle politiche di distruzione ambientale che trovano nell’establishment USA la copertura più totale).
Ma qui è bene limitarsi ai tre punti centrali che corrispondono ai tre rifiuti di cui abbiamo parlato. Punti comunque sufficienti ad avviare la costruzione di un nuovo soggetto politico antiamericanista.
In breve essi dovrebbero essere:

1. Lotta contro gli USA e la loro ideologia imperiale. Lotta contro la politica della guerra infinita e contro la pretesa di dominio planetario. Lotta contro gli elementi culturali che fanno di questo dominio un sistema in tutti i sensi totalitario.
In Italia questo significa porre con forza l’obiettivo della cacciata di tutte le basi militari USA e NATO, la rottura dei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti fintanto che essi continueranno la loro politica aggressiva ed imperialista, la lotta a tutte le formazioni politiche filoamericane, la denuncia del ruolo servile del grosso dei mezzi di informazione.
E’ partendo da queste basi che si può lavorare alla costruzione di un fronte internazionale di tutti quanti combattono gli USA, puntando a rovesciare l’attuale “guerra di civiltà” ammantata di motivi religiosi, in una vera guerra di civiltà di liberazione dagli Stati Uniti, premessa indispensabile per poter ricominciare a parlare di una società futura basata sui valori di Uguaglianza, Fratellanza e Libertà.

2. Un programma sociale ed economico che rovesci il dominio dell’economia e stabilisca il primato di una politica che sappia ripartire dai bisogni umani fondamentali. Ed è questa, fra l’altro, l’unica via per ridare senso alla parola democrazia.
Il dominio dell’economia non è una novità dei nostri giorni essendo connaturato con il capitalismo fin dalle sue origini. Tuttavia, mai come oggi assistiamo alla “economicizzazione” di ogni ambito della vita, e siamo forse arrivati ad una soglia che collide con le stesse esigenze della natura umana.
Ci siamo però arrivati, non casualmente, nell’epoca del dominio del “pensiero unico”, un pensiero che è sorto dalla sconfitta dei tentativi di trasformazione rivoluzionaria del novecento. Oggi il “pensiero unico” è finalmente in crisi, ma - questo è il punto - continua a non avere rivali in grado di competere.
Siamo dunque costretti ad agire in un contesto da “nuovo inizio”. Non nel senso - che sarebbe solo scioccamente presuntuoso - di aver trovato le soluzioni, bensì in quello opposto di essere consapevoli di non averle ancora trovate dovendo comunque operare qui ed ora.
Un inizio, però, che non solo non rinnega le radici e le tradizioni di un plurisecolare movimento contro l’ingiustizia, l’oppressione, lo sfruttamento, ma che partendo da queste radici e tradizioni cerca di trovare le vie per ridare a queste istanze attualità e concretezza, fuoriuscendo dal vicolo cieco in cui il totalitarismo sistemico tipico del capitalismo avanzato ha saputo da tempo confinarle.
Solo in questo senso è giusto parlare di un “nuovo inizio” che si ponga intanto lo scopo di organizzare il rifiuto del dominio totalitario del mercato e dell’economia.
Gli obiettivi immediati dovranno essere quelli dell’abolizione di tutte le forme di lavoro precario, di aumenti dei salari e delle pensioni che consentano almeno il recupero di quanto perduto nell’ultimo decennio, di una rinazionalizzazione dei gruppi operanti nell’ambito dei cosiddetti “monopoli naturali” (telecomunicazioni, energia, trasporti), della difesa di quel che resta di quello che fu definito “stato sociale”.
Si tratta di obiettivi che possono essere condivisi da un vasto schieramento di forze. Sarebbe infatti assolutamente sbagliata la politica del più uno. Su questo terreno è necessaria la massima aderenza ai rapporti di forza concreti ai quali vanno sempre commisurati gli obiettivi programmatici.
Quel che conterà, in definitiva, sarà da un lato la capacità di collegare le lotte economiche alla resistenza all’impero americano ed all’opposizione al bipolarismo ed al ceto politico che lo rappresenta, e dall’altro quella di inserirle in un progetto antisistemico (e dunque anticapitalistico) al quale possiamo lavorare solo liberandoci definitivamente della zavorra economicista e determinista.

3. La lotta, senza compromessi, al bipolarismo.
Il movimento antiamericanista nasce fuori e contro il bipolarismo, come ha ben capito chi ha scatenato gli incredibili attacchi di cui siamo oggetto da quando abbiamo iniziato a discutere di questo progetto.
Anzi, il movimento antiamericanista punta ad affermarsi - nel tempo che sarà necessario - come autentica alternativa al regime bipolare.
Si tratta di una lotta senza quartiere, da condurre sul piano politico e culturale.
Questo punto programmatico potrà sembrare a qualcuno banale e scontato. Non è così. Un decennio di bipolarismo ha dimostrato la forza di questo sistema e del suo partner fedele, quel “politicamente corretto” che detta le norme dei meccanismi di inclusione/esclusione nella politica, nella cultura, nell’informazione.
Anche il bipolarismo è fortunatamente in crisi. Più esattamente sono in crisi alcune modalità di funzionamento adottate in Italia (ad esempio il sistema elettorale introdotto nel 1994). Ma i centri di potere dominanti sono già al lavoro per effettuare le necessarie operazioni chirurgiche per salvare e ridare vigore alla loro creatura.
La collocazione, fuori e contro il bipolarismo, non è affatto banale se si pensa a come anche settori “alternativi”, “antagonisti”, “radicali” hanno finito per esservi risucchiati negli anni.
La lotta contro il bipolarismo, che significa lotta al sistema elettorale maggioritario (in ogni sua forma), lotta ai vari presidenzialismi in circolazione, rifiuto dell’omologazione della politica dentro il recinto sistemico, significa anche lotta ad un ceto politico marcio e corrotto ed ai crescenti privilegi castali sempre condivisi con metodo bipartisan.
E’ questa la via maestra per denunciare l’attuale degrado della politica, il suo distacco dal resto della società per divenire mero strumento delle oligarchie economiche dominanti.

Su questi tre punti, che certo non ne escludono altri, ma che restano quelli centrali e decisivi è possibile registrare un significativo bacino di interesse. Ma, come evidenziato da Costanzo Preve in un suo recente intervento telematico, esiste il problema dello scarto tra questo bacino (decisamente ampio) ed il bacino di militanza (decisamente basso).
E siccome non siamo certo qui a raccontarci delle storie, è chiaro che questo è il problema numero uno, la ragione che ha di fatto fermato nei mesi scorsi lo svilupparsi della fase costituente.
Questo scarto esiste, ma non esiste solo in negativo, nel senso che le forze militanti sono scarse; esiste anche in positivo, nel senso che le potenzialità sono effettivamente grandi.
E’ noto che vi sono momenti storici in cui occorre il coraggio delle scelte, anche le più difficili. Anzi, coraggio e determinazione possono essere l’elemento che fa la differenza.
Lanciare un movimento antiamericanista oggi, costituirlo formalmente affinché cominci a muovere i primi passi, non è uno scherzo. Possiamo immaginarci gli attacchi del sistema, del regime bipolare, della grande stampa, fino a chi ci teme per ragioni di concorrenza. Ma non è neppure avventurismo. E’ solo la razionale conseguenza delle analisi fatte in questi ultimi anni, analisi clamorosamente confermate dai fatti. Analisi che non devono restare fini a se stesse.
In ogni progetto c’è una scommessa. Bene, ritengo che sia arrivato il momento di scommettere razionalmente e senza paura. Del resto, se non ora quando?

Leonardo Mazzei

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la fonte?
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 6:58 PM mail:

potresti dare anche il link dove hai preso quest'aticolo?
Il suo contenuto, mi sembra un lunghissimo pippone mentale, senza alcun riferimento a deliri euroasiatici, e ad alleanze rossobrune, naturalente il titolo puzza troppo, ma ho il sospetto che tu lo habbia preso da qualche forum o mailing list di destra, lasciando il titolo messo dal fascio che l'ha postata.
Per quello che riguarda i miei messaggi sui forum di politicaonline, dato che mi vuoi fare passare per un assiduo frequentatore dei forum dei comunitaristi e dei fasci, ribadisco che almeno il 90% dei miei messaggi su quel sito li ho scritti sul forum principale, sul forum dei comunitaristi la frequenza dei miei messaggi è scarsissima, su quello della destra radicale è quasi inesistente, negli ultimi cinque mesi ho partecipato solo a due discussioni, di cui una era rivolte contro un militante del partito radicale che mi sta particolarmente sul cazzo.
queste sono le uniche discussioni che ho fatto su quel forum negli ultimi cinque mesi, dimostrami la tua insinuazione che io passo la vita a scivere su questo forum, ed a mostrare il contenuto fascista di questi messaggi.

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=170474


http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=147139&perpage=20&pagenumber=2

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circa massimo fini, tassinari e la comunità tiburtina
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 7:06 PM mail:

tassinari era sicuramente assente, massimo fini non l'ho visto, a meno che non abbia parlato nei momenti in cui non ero nella scuola, i militanti della comnunità tiburtina non c'erano, ed anche se ci fossero stati, lo erano in incognito, dato che tra tante bandiere rosse con la falce ed il martello, bandiere irakene, palestinesi, kurde, ed addirittura una bandiera anarchica, non era presente alcun simbolo fascista, o persone che davano l'idea di essere fasciste, come hanno riferito anche le cronache del manifesto e di liberazione che nei giorni precedenti avevano partecipato alla campagna di demonizazione del campo, inoltre se fossero stati presenti avrebbero cantato bella ciao e bandiera rossa, come il 99% di coloro che alla fine dell'assemblea, erano presenti nell'aula, comunque siamo in attesa che keoma ci mostri le prove della loro presenza

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spartaco topolardo
by n Monday, Jun. 06, 2005 at 7:43 PM mail:

la fonte? il nw... e pari in lista antiamericanista

http://italy.indymedia.org/news/2004/11/680194.php


p.s. leggi anche l'intevento del guru pasquinelli nei commenti
direi illuminato sulla via di damasco

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buffone
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 9:01 PM mail:

quello che mi fa incazzare, è che chi viene accusato di cattiva fede sono io.
Io non ho messo in dubbio che l'articolo l'avesse scritto Mazzei, ma avevo messo in dubbio la paternità del titolo, infatti il titolo non è salpiamo eurasia, ma solamente salpiamo, quindi il termine eurasia lo hai aggiunto tu, per avvalorare la tesi dell'adesione di Mazzei al progetto eurasia, è come se io per dimostrare che sei fascista, facessi un copia e incolla di un tuo articolo e lo intitolassi viva il duce, in realtà quell'articolo non contiene nessun riferimento a deliri euroasiatici, o ad alleanze rossobrune, e ti sfido a dimostrarmi il contrario

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,,
by ak-47 Monday, Jun. 06, 2005 at 9:05 PM mail:

spartaco datti una calmata che con questa arroganza non vai da nessuna parte. a cuccia.
cmq confermi che Martinez ha fatto parte di gruppi dell'estrema destra(per di più terrorista), cosa che invece lui nega.Vabbè, vedremo che dice sul suo sito.
chissà invece i suoi rapporti con tradizione patria famiglia?

vedo pure che attaccando i grimaldi e co. fai ricorso a tutte le armi dialettiche dei vari Preve e soci:ammiratore dei dittatori, cultore di saddam hussein..
a proposito a rigor di logica doivrebbero essere pure i comunitaristi, socialisti nazionalitari e via delirando a dover sostenere Hussein e tutti i dittatori purchè avversi all'america, mi pareva di aver scorto appelli all'unità di tutti gli antiamericani...?
anche questa una crepa ideologica così come dichiarare di voler superare vetuste categorizzazioni culturali e politiche e poi definirsi marxisti leninisti,comunisti,socialisti ecc???

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adesso l'arrogante sono io
by Spartaco Monday, Jun. 06, 2005 at 9:49 PM mail:

di fronte a gente che lancia accuse infami di infiltrazione, farneticando la partecipazione di determinate persone tra cui la comunità tiburtina, alla manifestazione del 13 dicembre, senza mostrare uno straccio di prova, oppure che intitola in manifesta cattiva fede, eurasia un articolo per afre credere che contenesse deliri euroasiatici, e che l'autore aderisse al progetto eurasia, che lascia intendere che io sono un assiduo frequentatore del forum dei fasci, dove negli ultimi cinque mesi ho partecipato a due discussioni,peraltro senza apportare alcun contenuto fascista, tu chiami me arrogante.
DA quello che mi risulta, Martinez non nega di avere militato per un anno in ordine nuovo nel lontano 1973, comunque personalmente lo ritengo una persona molto intelligente, ed apprezzo moltissimi dei suoi articoli, che a mio parere non hanno contenuti fascisti, nel caso trovassi contenuti fascisti nei suoi articoli segnalameli.
Le disquisizioni ideologiche su grimaldi, l'antiamericanismo dei comunitaristi hanno poca importanza, peraltro già ieri ho perso un pomeriggio di una domenica bellissima, per scrivere quà sopra, e non ho voglia di perdere altro tempo prezioso

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Ma non vi viene in mente una cosa ?
by Ken Parker Monday, Jun. 06, 2005 at 9:57 PM mail:

Ma non vi viene in mente la cosa piu' demplice e banale ?
Cioe' che l' antiamericanismo generico e fine a se stesso ha fatto si che una marea di fascisti ha pensato di buttarcisi sopra come mosche sul miele ( avrei potuto dire di peggio ) ?
E che certo la presenza di ex fascisti nell' iniziativa ha finito di fare il resto ?

Non conosco personalemente Pasquinelli, ma compagni di cui mi fido me lo descrivono come un mostro di megalomania e di ingenuita' ma anche come lontanissimo da qualunque tentazione fascistoide.

Non puo' essere che tutto e' nato appunto dall' equivoco di fondo della parola d' ordine "antiamericana" e tutto il resto sia stata una normale e logica conseguenza di tutto questo ?

Su un piano strettamente politico si tratterebbe di un errore gravissimo, ma se veramente pensassimo tutti che sono un gruppo di provocatori, perche' nessuno in questi anni li ha mai buttati fuori dalle manifestazioni no-War ?

Anni prima, ad esempio per quelli del Cip Alessandrino a Roma, e' stato fatto di peggio !

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,,
by ak-47 Monday, Jun. 06, 2005 at 10:46 PM mail:

x spartaco:
1- insulta chi ti ha detto tutte quelle cose e non chi come me non ha insultato ,come hai fatto tu dandomi dell'idiota, altrimenti puoi anche andartene affanculo

2-scrivi milioni di righe in sciocchezze e poi quando si tratta di parlare dei presupposti ideologici di questi gruppi scappi via?

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sostanzialmente ....
by keoma Monday, Jun. 06, 2005 at 10:54 PM mail:

Sostanzialmente penso che Ken abbia ragione.
Il problema sta nel manico, i fascisti qualche elemento di antiamericanismo, soprattutto quelli "radicali",
strumentale o meno ce lo hanno sempre avuto.
E si sono quindi ficcati in una situazione dove qualche ex camerata - magari questi pure in buona fede - gia' ci stava e dove c'era spazio per infilarsi con un pizzico di demagogia.
Pasquinelli e c. - megalomani li' sono un po' tutti, mica solo lui - quando se ne sono resi conto hanno cercato stupidamente di dissimulare e poi sono stati travolti, sparandole sempre piu' grosse e cercando disperatamente di negare pure l' evidenza.

Comunque la responsabilita' politica rimane tutta. Cardini sara' pure sinceramente antiamericano, votera' pure si' ai referendum ( comunque meglio di Pasquinelli) ma e' anche il teorico della Controriforma e della Vandea ed eleggerlo a proprio "vate" dannunziano qualche perplessita' avrebbe dovuto ispirarla.

In ogni caso era largamente prevedibile che ci fossero tentativi di provocazione e di infiltrazione.

Comunque oggettivamente se ci fosse stata anche una soggettiva volonta' di mettere in piedi un progetto rosso-bruno, questo sarebbe ormai fallito miseramente e non e' quindi il caso di scatenare ancora questo popo' di dibattito.

Di scemi all' interno dei movimenti ce ne sono sempre s stati e non e' che per questo venivano regolarmente buttati fuori a calci nei cortei, per cui alla fine mi sembra che anche in questo caso si puo' pure smetterla di spaccare il capello in quattro.

Pero' nessuno puo' obbligare nessuno a gradire le attestazioni di solidarieta'.....

E comunque continuo a non capire perche' un anarchico, che dovrebbe essere culturalmente lontanissimo da certe posizioni, si scalda tanto quando invece i diretti interessati fanno pippa.

Ma questo e' un mistero che probabilmente non si chiarira' mai.

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bbbb
by ak-47 Monday, Jun. 06, 2005 at 11:21 PM mail:

editopriale di soc e lib:
spartaco perchè giudichi male Dugin?scrive sulle stesse riviste del compagno Preve...ahh ahah!!

Spirito Tribale e Nuove Prospettive



In questi mesi il dibattito sulle prospettive di un soggetto politico popolare di liberazione antiamericanista che sappia indirizzare i sempre piu’ urgenti inviti a rimuovere le acque stagnanti della politica ha registrato alcuni passi in avanti ed alcuni fraintendimenti.



Partendo dai primi si è potuto riscontrare con piacere che esiste in Italia la possibilita’ di dare una poderosa spallata alle vetuste categorie politiche e culturali del Novecento che ancora infestano le aree che si oppongono , o che vorrebbero opporsi, alla deriva imperialista americana nel mondo.



Molti soggetti sembrano oramai insofferenti al richiamo dei vecchi schemi militanti che necessitano atti di fede dogmatici nei confronti di astrattismi che hanno lasciato dietro di se’ una lunga scia di fallimenti e collettivi.



La voglia di mettersi in gioco e di abbandonare le “tribu’” esiste ma ancora c’è molta strada da fare per portare a compimento la completa rimozione degli ostacoli di natura concettuale che impediscono ai piu’ “il salto del fosso”.



Le incrostazioni culturali di decenni che hanno permeato coscienze e cuori di molti, sono la cosa piu’ difficile da rimouvere ed , in molti casi, come ha dimostrato la caccia alle streghe che si è abbattuta sulla manifestazione del 13 dicembre a sostegno della resistenza irachena, trovano spazio anche presso tanti in buona fede.



L’identita’, il “noi”, in politica è un fattore importantissimo che condiziona molte scelte ed anche la capacita’ di ragionamento ed ha anche bisogno di un “loro” per indicare il “nemico” l’altro da se’ e non c’è nulla di piu’ facile che trascinarsi nemici inesistenti per continuare a prendersi in giro.



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extreem
by hate Monday, Jun. 06, 2005 at 11:31 PM mail:

ma porco dio ma Ak-47 non sara' mica quell' infamone di Valerio Marchi, no?
La pesantezza dei suoi post e' proporzionata alle puttanate che dice di solito lo scrittore amico delle guardie.
ak 47 suicidati, sei pesantissimo

basta minchiate, piu' botte ai fasci

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brtjh
by ak-47 Monday, Jun. 06, 2005 at 11:49 PM mail:

La pesantezza dei suoi post e' proporzionata alle puttanate che dice di solito lo scrittore amico delle guardie.

pesantezza in che senso?
la mia prosa èinvidiabile, miserabile verme.
e chi cazz'è valerio marchi?
non sapete come difendervi dall'aver accolto a braccia aperte assassini nazisti e infamate me?

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questi si' che sono anarchici
by durruti Tuesday, Jun. 07, 2005 at 6:21 PM mail:

E' un nome che fa paura: libertà


07/06/2005

Con le sue dichiarazioni pronunciate in occasione dell'apertura del convegno diocesano sulla famiglia Joseph Ratzinger ha distrutto in un colpo solo tutte le più importanti conquiste del pensiero moderno, laico e illuminista.
La prima uscita pubblica del nuovo papa esprime tutta la carica reazionaria di un inquisitore che si scaglia lucidamente e politicamente contro una visione libera, consapevole e razionale del mondo e della società.
Non ci è sfuggito l'attacco di Ratzinger al concetto di "libertà anarchica" come falsa liberazione dell'uomo: con questa provocazione il papa ha voluto colpire di petto la cultura e la concezione dell'esistenza che si fonda sul riconoscimento pieno e reciproco della massima libertà di ciascuno nell'uguaglianza e nella solidarietà.
Nello svilire e umiliare le unioni di fatto, le unioni tra omosessuali e le libere e consapevoli scelte di maternità e paternità, Ratzinger si dimostra per quello che è: il capo di un'istituzione profondamente nemica delle donne e degli uomini di ogni tempo.
Ratzinger critica il relativismo e cerca di impadronirsi del concetto di libertà annullando e delegittimando tutti quelli che non rientrano nella sua verità rivelata.
Ed è così che il papa fa la sua predica dispensando dogmi e sentenze e fornendo alla classe politica le giuste indicazioni per la realizzazione della "città di Dio".
Come il più consumato dei dittatori, Ratzinger prende in braccio una bambina davanti alla folla osannante e da vero autoritario detta le condizioni per una gestione assolutista della vita umana dal principio alla fine.
Non accettiamo questo scenario oscurantista e teocratico.
Ci rendiamo conto della manovra fondamentalista che questo prete tedesco mette in pratica per minare le conquiste di autonomia ed emancipazione delle donne e degli uomini.
Respingiamo gli attacchi di chi ha paura della libertà e del nostro pensiero, sempre incompatibile e irriducibile ai disegni totalitari e dogmatici di tutte le chiese.

Nucleo "Giustizia e Libertà" della Federazione Anarchica Siciliana
Federazione dei Comunisti Anarchici - Sezione di Palermo
Federazione Anarchica Italiana - Palermo


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keoma che si dice libertario ed n usano la calunnia e la difamazione
by Spartaco Tuesday, Jun. 07, 2005 at 10:49 PM mail:

io prima mi sono scusato circa ingrao, keoma ha scritto che alla manifestazione del 13 dicembre, erano presenti i militanti della comunità tiburtina, ma fino ad ora non ha portato nessuna prova, eppure di prove dovrebbero essercene molte, dato che quel giorno c'erano anche molti paparazzi maccartisti, in cerca dei mostri da fotografare, per fare lo scoop su indymedia, eppure tutte le testimonianze oculari, anche da parte di persone che credevano alla tesi dell'alleanza rossobruna, tra cui i resoconti del manifesto e di liberazione, che avevano preso parte attivamente alla campagna contro il campo, hanno smentito la presenza almeno apparente di fasci,millantare la presenza di determinate persone ad una manifestazione, senza chiedere scusa, una volta accertato che non esistono le prove, io la chiamo diffamazione.
Discorso simile per n, che ha preso un lungo articolo, privo di qualsiasi riferimento a deliri euroasiatici, ed ha modificato il titolo scrivendo la parola eurasia, per fare credere che l'autore aderisse al progetto eurasia, in questo caso spero che n abbia meno di 14 anni, dato che in genere questi mezzucci li usano i bambini, se li usano le persone adulte c'è da preoccuparsi.
Naturalemnte tutto questo è avvenuto, senza che tutti coloro che mi accusano di ignoranza e di cattiva fede, rivolgessero le stesse accuse, e molto probabilmente, siccome la tesi del complotto rossobruno è ormai diventato un dogma religioso, da domani sicuramente buona parte di coloro che hanno letto questa discussione, spargeranno quest'altra leggenda metropolitana sul campo

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chiariamo il mistero a keoma che si dice anarchico
by Spartaco Wednesday, Jun. 08, 2005 at 12:07 AM mail:

come ho tentato di spiegarti prima la mia difesa non è basata su affinità ideologiche, ma da fatto che in quanto atiautoritario, non mi va l'idea, che vengano usati metodi di lotta autoritari.
Fino a qualche anno fa, pensavo che le teorie complottiste circa le congiure plutogiudaicomassoniche, oppure le liste di proscrizione ed i documenti per dimostrare che gli anarchici, i trotzisti ed i non allineati erano quinte colonne dei fascisti, non appartenessero alla tradizione anarchica, ma purtroppo in questi anni mi sono dovuto ricredere, e constatare che esistono sedicenti anarchici e libertari, che usano mezzi odiosi ed autoritari come la calunnia, o i marchi a fuoco in base al passato, nei confronti di coloro che non sono allineati alla propria linea politica, dato che io non distingua il mezzo dal fine, e secondo me metodi autoritari, non possono che portare ad un'involuzione autoritaria della società, quindi non vedo che ci sia di strano, se ho preso a cuore questa vicenda.
Dal punto di vista ideologico, attualmente con quello che resta del campo, pur rispettando umanamente i suoi compagni, ho molto poco in comune, ed non ho apprezzato affatto la sua deriva parlamentarista che ha portato alla nascita di leggittima difesa, o alla candidatura di Malavenda (che comunque continuo a stimare per le sue lotte) nei comunisti italiani alle ultime regionali, ai tempi della manifestazione del 13 dicembre avevo molte riserve ideologiche, ma apprezzai ed apprezzo ancora, il fatto che i campagni del campo ebbero il coraggio di gettare un sasso nello stagno, ponendosi per primi il problema di dare solidarietà alla resistenza irakena, in un momento in cui, in tutte le altre realtà, imperava l'ipocrita nènèismo politicamente corretto, che metteva sullo stesso piano gli oppressi e gli oppressori, definendo terroristi i resistenti irakeni, pretendendo che gli irakeni subissero in silenzio, fino a quando negli alri paesi, le folle oceaniche di manifestanti pacifisti, avessero fermato la guerra, siccome come anarchico, sono per la ribellione degli oppressi contro gli oppressori, non vedo che ci sia di strano, che possa simpatizare per gli irakeni che si ribellano ai propri oppressori, costituiti da chi li ha affamati con oltre un decennio di infame embargo che ha ucciso centinaia di migliaia di persona,li ha bomabardati, umiliati, uccisi e torturati, semmai non riesco a capire la differenza tra il nènèismo di molti anarchici ed il cattopoacifismo, di movimenti come la rete di lilliput o dei beati costruttri di pace, che io rispetto ma non ritengo anarchici.
Sull'antiamericanismo ho scritto pagine intere su contropotere, molte delle quali destinate a rispondere ai tuoi messaggi, quindi puoi benissimo andare a cercarle, dato che non ho il tempo di scrverne ancora, mi limito a ribadire, che l'antiamericanismo non è razzismo verso il popolo americano, ma l'avversione all'idologia classista, liberista, fonfdamentalista religiosa ed antiecologica, che costituisce il substrato culturale dell'imperialismo americano, e del modello di sviluppo neoliberista, che da anni stanno di imporre in tutto il mondo.
Di quello che Cardini pensa della vandea e della controriforma a me non importa nulla, anche se delle tue interpretazioni del suo pensiero sull'argomento, mi fido molto poco, a me interessa unicamente quali sono le sue idee, rispetto alla realtà attuale, non sogna ritorni a fantomatiche società tradizionali, si è sempre schierato a favore della tolleranza religiosa, contro le guerre di religione, si è schierato contro il neoliberismo, la guerra in Jugoslavia, in Afganistan ed in Iraq, portando sempre argomentazioni intelligenti e quasi sempre condivisibili, certamente molto meglio di quel pezzo di merda del tuo amico sofri, che da quando è passato dalla parte di craxi, è un fervido difensore, del capitalismo, del diritto dei padroni di dipporre della vita e della morte dei propri lavoratori, quindi dato che io ho tentato di spiegarti il mio mistero, mi piacerebbe sapere il tuo, e come mai un anarchico, provi tanta ammirazione per un pezzo di merda come sofri, possibilmente senza tirare in ballo, il fatto che sta in prigione, dato che quando in prigione ci è finito pasquinelli, scrivesti che erano cazzi suoi, e che non meritava solidarietà.


P.S.
visto che c'è l'hai tanto con gli scemi che frequentano i movimenti, potresti dire invece chi sono quelli intelligenti?

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al tizio che si firma durruti
by Spartaco Wednesday, Jun. 08, 2005 at 12:24 AM mail:

premesso che non concordo con l'articolo di Pasquinelli, e che non provo alcuna simpatia per ratzingher, Pasquinelli, non ha paragonato Ratzingher ad un benefattore dell'umanità, ma ad un talebano del libero mercato e dell'imperialismo americano, come marco pannella, lo stesso che quando clinton faceva bambardare l'unica fabrica di medicinali in Sudan, causando la morte di decine di migliaia di sudanesi, troppo poveri per comprare medicine importate, era tra coloro manifestavano la loro solidarietà a clinton, sotto l'ambasciata americana, lo stesso che ha fatto membro onorario del partito radicale, l'ex presidente croato fanjo tujman, che quando era in vita ostentava la sua ammirazione per ante pavelic, e responsabile di crimini di guera contro i civili serbi, pannella è uno dei più grandi sostenitori dei bombardamenti filantropicoumanitari per esportare la democrazia, leader maximo di un partito monolitico autoritario, dove esiste un ferreo culto della personalità ed una visione integralista religiosa nei confronti del capitalismo e dell'americanismo, la cui rivista organo di partito "quaderni radicali" ospita articoli che esaltano il criminale Kemal Ataurk, e tentano di sdoganare Julius Evola, il partito radicale è quello che maggiormente si batte contro i diritti dei lavoratori a favore della precarizazione del lavoro.
Posso capire che ai lettori dell'a(R)rivista, che in passato ha fatto propaganda di guerra ospitando l'intervista al compianto bugiardo di regime antonio russo di radio radicale, pannella stia simaptico, ma non mi sembra tutto questo scandalo paragonarlo a ratzingher, più che altro è una dura lotta a stabilire chi è il peggiore

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x ken parker
by Spartaco Wednesday, Jun. 08, 2005 at 12:40 AM mail:

caro il mio tollerante ed antiautoritario amico, prendere determinate posizioni politiche preoccupandosi che siano diverse da quelle dei fasci, oltre ad essere una cazzata infantile, è anche irrealizabile, dato che le posizioni politiche dei fasci sono così variegiate, che in ogni caso ci sarà qualche fascio che cercerà qualche alleanza.
Durante le proteste contro la discarica di scorie radioattive in basilicata, tra i manifestanti locali, ci fu una nutrita presenza di fognanuovisti, e fogna nuova, che peraltro proprio in quella zona ha una delle sue roccaforti, prese posizione contro la discarica, con il tuo ragionamento i compagni avrebbero dovuto schierarsi a favore della discarica, solo perché i fasci avevano fatto il conrario, recentemente a Crotone, un'associazione vicina ai pagliacci della destra sociale di an, si è complimentata per una manifestazione organizata dalla sinistra locale per la solidarietà ai palestinesi, durante la quale alcuni fasci sono andati tra il publico, sempre secondo la tua mentalità, i compagni si dovrebbero schierare contro i palestinesi, per evitare che si presentino situazioni del genere, su un forum di fasci, ho letto, che alcuni esponenti della fiamma, stanno tentando di contattare legambiente, quindi secondo te legamdiente dobrebbe cambiare la sua linea, poiché attualmente rischia di essere contattata dai fasci in cerca di alleanze.

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tutti matti
by uno Wednesday, Jun. 08, 2005 at 1:53 AM mail:

grazie per il mal di testa mai letto cose piu confuse e discordanti in vita mia ma per cosa vi scannate non l ho capito

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