Acari contro global leaders. Davos, l'ultima beffa
Hackers anti globalizzazione hanno prelevato dal server del World Economic Forum dati personali e riservati dei partecipanti. Carte di credito, telefono di casa e della mamma, email, passaporti e tutte le password di Gates, Arafat e migliaia di top manager, politici, giornalisti. Un anonimo le ha recapitate ieri su un cd rom al quotidiano svizzero Sonntag Zeitung.
Brutto risveglio per i global leaders. In queste ore i dirigenti del World Economic Forum stanno avvisando migliaia di politici, top manager e giornalisti che tutti i loro dati personali sono bruciati. Praticamente pubblici. Hackers anti globalizzazione sono entrati nel server del Wef e hanno prelevato 161 megabytes di informazioni riservate su tutti i membri e i delegati delle ultime edizioni del Forum. Sono 80mila pagine zeppe di informazioni riservate. Ci sono cellulari, indirizzo e numero di telefono di casa, e-mail, passaporto, nonché i dati dei familiari, di ben 27 mila personalità. Tra i fortunati Gianni Agnelli e Madeleine Albright, Yasser Arafat e Bill Clinton, Shimon Peres e Bill Gates, Li Peng e Milosevic. Nonché 1400 numeri di carte di credito con il codice per usarle. Un anonimo ha recapitato un cd rom con tutto questo ben di Dio al quotidiano svizzero Sonntag Zeitung e per capire se si trattava di una bufala i redattori hanno usato il metodo empirico: hanno preso a caso dal nutrito elenco un alto dirigente di una grande industria svizzera, e gli hanno chiesto se era proprio il suo, quel numero e password di carta di credito. In poche ore la beffa era evidente, conclamata e verificata. L'American express ha già iniziato a bloccare tutte le carte di credito (in prevalenza gold e supergold) dei leaders, ma già gli esperti di informatica si chiedono come sia possibile che il Wef abbia lasciato dati così riservati sul server. Con le carte di credito di centinaia di miliardari, si poteva comprare in Rete una quantità imbarazzante di beni di ogni genere. Sottoscrivere un sito porno. Telefonare in tutto il mondo. Spostare capitali. E i dati personali di politici, manager e giornalisti si potevano vendere molto bene, nel mercato della criminalità organizzata. Nel cd rom anche il programma del soggiorno dei 3200 delegati di quest'anno, in ogni dettaglio: voli di arrivo e partenza, ma pure gli alberghi (compreso il numero di stanza). L'ambasciata israeliana ha già espresso il suo disappunto: nel dossier ci sono anche tutti gli spostamenti di Shimon Peres. Giovanni Schumacher del Comitato anti Wto ha dichiarato alla Sonntag Zeitung: "E' un'ulteriore prova della non pericolosità del Coordinamento internazionale contro il Wef: avremmo potuto fare qualunque cosa, se avessimo voluto colpire fisicamente i delegati".
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