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Giuseppe Maj lettera dal carcere | ||
by membro del (n) PCI Friday, Jul. 01, 2005 at 3:43 PM | mail: | |
Lettera del compagno del (n) PCI Giuseppe Maj, arrestato a Parigi dalle autorità francesi in combutta con i servizi segreti italiani lo scorso 26 Maggio, attualmente detenuto a la Santé.
Sono di nuovo ala Santé e Czeppel a Fleury Mérogis, da Giovedì 26.05 sera. Spero che tu non sia rimasta molto male alla notizia. In una lotta lunga e per alcuni aspetti nuova come quella in cui sono impegnato, sono inevitabili alti e bassi, successi e sconfitte, avanzate e ritirate, periodi di scontri accesi e pause. Quello che è decisivo ai fini della vittoria è che dopo ogni sconfitta si raccolgano le forze, si tirino teoricamente e praticamente le lezioni della sconfitta, si tracci una linea di difesa e di avanzata e si incominci ad attuarla. Bisogna certo rintuzzare sia la sterile supponenza di compagni che dicono “l’avevo detto” senza analizzare nel concreto le cause della sconfitta concreta sia la gioia maligna degli avversari che trovano nelle sconfitte dei rivoluzionari la principale conferma della bontà della loro rinuncia ad una strategia. Ma bisogna rintuzzare tutto questo principalmente per impedire che l’uno a l’altro gruppo influenzi gli incerti e indebolisca ulteriormente le posizioni. Non per convincere quelli dell’uno o dell’altro gruppo. La rinuncia a darsi una strategia razionale confortata dall’esperienza storica non si supera con le argomentazioni quando si tratta di persone che “fanno politica” da tempo. È una questione di sentimenti, di larghezza di vedute e di carattere che solo la pratica ragionata e i colpi della vita possono modificare fortemente. |
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