Fermeremo la guerra
di Fausto Bertinotti
http://www.liberazione.it/commento.asp?tutto=1
Fermeremo la guerra. Riusciremo a portare nel mondo un messaggio di pace. Per noi che oggi scendiamo in piazza è un impegno militante, una ragione di vita. Lavoreremo per la pace e per la giustizia sociale e non siamo soli. Già la manifestazione di oggi ci dice che sono molti i compagni e gli amici che hanno superato i confini di appartenenza, hanno raccolto il nostro invito e scendono in piazza con noi. Sono esponenti di sindacati, di forze politiche, del pacifismo, del femminismo, tante tantissime associazioni e movimenti. Sono moltissimi fra coloro che partecipano al nostro corteo gli uomini e le donne che, semplicemente, vogliono esprimere la loro opposizione ad una guerra che può portare l’umanità alle soglie del baratro. E sono tanti nel paese coloro che condividono la nostra battaglia. L’Italia, malgrado i suoi governanti, vuole la pace.
Per questo la speranza di farcela è grande, malgrado i venti di guerra spirino forte, malgrado il governo italiano abbia confermato la sua totale e incondizionata adesione ai piani di guerra degli Stati Uniti, malgrado l’Europa non sia stata capace di una autonoma e forte posizione di pace. Noi abbiamo fiducia. Noi siamo convinti che la nostra voce non sarà isolata. Solo qualche giorno fa in Germania ha vinto una coalizione rosso-verde che rifiutava ogni partecipazione alla guerra. Oggi a Londra è in corso la più grande manifestazione per la pace mai vista in Gran Bretagna promossa dalle Trade Unions e dalla Stop the war coalition. I dubbi, le perplessità su una guerra che si dice preventiva, che si proclama contro il terrorismo e i suoi amici ma il cui unico obiettivo è quello di determinare una situazione di insicurezza e di instabilità su cui costruire un nuovo ordine mondiale a guida statunitense, crescono ogni giorno anche fra coloro che hanno appoggiato altre guerre e altre invasioni. Noi incoraggeremo tutte le spinte in direzione della pace. Noi non demorderemo. Oggi è solo un primo importante momento di una mobilitazione che sarà lunga e può essere vincente.
*
28 settembre 2002
|
