Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2005/09/875839.php Nascondi i commenti.

[Campeggio Zapatista] Post dinamico
by (( i )) imc abruzzo Saturday, Sep. 17, 2005 at 2:38 PM mail: imc-abruzzo@lists.indymedia.org

Post dedicato alla raccolta di informazioni, aggiornamenti, e approfondimenti

.: "Campeggio Zapatista" :.


:: post dinamici - howto ::

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

Reseconto assemblea preparatoria campeggio zapatista
by Rete per il Chiapas Saturday, Sep. 17, 2005 at 4:28 PM mail: osso1978@libero.it

Niente paura. Non è la scimmiottamento di uno degli ultimi personaggi partoriti dalla fantasia zapatista e saltati fuori dalla penna del subcomandante marcos – mister IK – e tanto meno è un documento. E’ solo una sintesi di una libera discussione, a più voci, fatta l’8 settembre del 2005 al Casale podere rosa, tra un piccolo patio, un pergolato non molto più grande, dolci, melanzane e pastasciutta, in preparazione del campeggio di Bisegna.

KRATOS O DELLA KROSTA O DI KHI ASCOLTA CHI

Niente paura. Non è la scimmiottamento di uno degli ultimi personaggi partoriti dalla fantasia zapatista e saltati fuori dalla penna del subcomandante marcos – mister IK – e tanto meno è un documento. E’ solo una sintesi di una libera discussione, a più voci, fatta l’8 settembre del 2005 al Casale podere rosa, tra un piccolo patio, un pergolato non molto più grande, dolci, melanzane e pastasciutta, in preparazione del campeggio di Bisegna. Si fumava anche, ma questo come insegnano “I morti scomodi”, non ditelo troppo in giro. O meglio scrivetelo dappertutto, come altre frasi del tipo dal basso per il basso, comandare obbedendo e camminare domandando che si sono diffuse, ma ancora troppo poco, mi sa.
E dunque, solo per questo, prima di riempire di murales i palazzi delle nostre città, di suoni le nostre strade, di voci le nostre piazze, alcuni spunti sul perché vedersi un fine settimana, a parlar di Chiapas e di come va il mondo.

1)Siamo stati interrogati dalla sesta dichiarazione della Selva Lacandona, che non è un dettame e neppure un concentrato di originalità – c’è chi ne ha scovato le tracce già in un documento del 2001 - ma pure, è un bello stimolo per chiarirsi un poco di più le idee, visto che temi da discutere certo non ne mancano
2)In questo spirito ci si è già incontrati, in Europa, a Barcellona, ci si vedrà di nuovo, forse a Bologna, c’è in programma il secondo incontro intergalattico, si stanno dunque definendo le tappe di una ricerca collettiva aperta
3)Sono successe in questi anni moltissime cose, i luoghi si sono moltiplicati, tanti percorsi differenti sono stati intrapresi, confrontarli con un atteggiamento ad un tempo inclusivo e rispettoso, può soltanto aiutarci. O così ci sembra.
4)Richiamare l’attenzione sul metodo zapatista, chiedersi davvero cosa vogliano dire, ad esempio, proprio i tre pensieri prima richiamati, in questa stagione politica ed in questo paese. Ci saranno le elezioni anche in Italia e noialtri, per quanto non siamo certo l’EZLN, pure sarà bene chiedersi come andare oltre. un dibattito spesso frustrante.
5)Fare informazione sul Chiapas, per facilitare chi si è incuriosito, ad avvicinarsi un po’ di più e chi non ne sa nulla, almeno ad interessarsene. O meglio, fare informazione in genere, perché quella che c’è, beh, lasciamo perdere…
E’ troppo, è poco, è generico? Boh, ma è proprio qui che sta il bello, nel senso che nessuno lo sa che cosa accadrà, a Bisegna e quel che avete letto sono ovviamente solo proposte. Anzi a dirla tutta, sono solo una piccolissima parte di tutte quelle che ci son venute in mente da quando abbiamo cominciato a pensare al campeggio zapatista.
Ecco perché, per chi non c’era, quel che segue è un report un po’ particolare di come è andata l’ultima volta. Un po’ racconto, un po’ gioco per tentare di rendere l’atmosfera. E mica peraltro, perché di solito funziona che quando partecipi ad una riunione torni che sei più stanco di prima – lo ha esplicitato Daniele, ma nessuno ha protestato - mentre l’8 settembre un po’ ne siamo usciti tonificati. E non ci è parso poco.
Merito nostro? Dipende, piuttosto ci pare dal contesto e anche dalla fase, come da ultimo ci ha ricordato sempre Daniele dell’Abruzzo social forum. O meglio da quale fase ci viene narrata, perché - aveva già puntualizzato Fabio, stimolato anche da Alessandro - non bisogna mai dimenticarsi che c’è il buio dell’informazione intorno e che dissipare quello è di solito un po’ come pensare di svuotare l’oceano, con un bicchiere. Detto da Wilma suonava, invece, un po’ diversamente. E non perché sia una fata che magari pure è, ma perchè Wilma è una donna che si è presentata con un bel sorriso, con i dolci di prima – era la prima volta che partecipava - si è autorappresentata come anziana, ma invece di far la saggia - anche perché non sa più che rispondere a chi le chiede della sua esperienza - ha pensato bene di richiamarci Halloway e di regalarci proprio quel verbo lì: dissipare.O più precisamente ci ha aiutato a mettere a fuoco il gran tema di come dissipare la cappa del potere che ci asfissia, di come disfarci dell’inutilità che ci soffoca . Che certo non è facile, ma tant’è e se poi ci provassero sempre più intelligenze, magari è anche meno utopico di quel che sembra e comunque se Bush è diventato l’uomo più potente della terra, qui l’unica cosa impossibile e che continui ad andare come sembra. .
Intanto chissà che Eugenia non si sia pure un po’ rincuorata, visto che ha dedicato il suo intervento proprio al piacere di incontrare persone che lottano - grazie, malgrado o se preferite oltre - la frammentata sinistra italiana. Che tanto per le coerenze si da quel nome – unione – per poi bisticciare come si sa. Uno stile ipocrita al tempo di oggi, così comune – dire a e fare b - che poi è stato quasi un grido: Basta con i birboni e con le birbate. A destra, a sinistra, sopra sotto o dove vi pare. Nei linguaggi e nei fatti. Le parole sono importanti e vogliamo tornarci a giocare, ad usarle, a carezzarle con rispetto. Ecco perché le porte di Bisegna sono ovviamente aperte, ma non a chi venisse con altri fini che non siano quelli di crescere, discutendo, davvero alla pari.
In Messico, questa scelta si è tradotto nel fermo invito anche ai membri di quello che è stato il partito meno lontano, a volte – il PRD – a fare una scelta chiara, prima di partecipare all’altra campagna, quella che le zapatisti e gli zapatisti hanno lanciato in occasione di quella prossima elettorale. Le analogie verrebbero facili e sicuramente ci sono – al riguardo si consiglia un articolo di Casanova che si è divertito a sostituire Italia o altro al Messico delle analisi per vedere se funzionava uguale e pare proprio di sì – ma sarebbe un poco meccanico, oltre che assai presuntuoso fare altrettanto
Ergo, potresti essere stato in un altra vita politica anche Sgarbi e dilettarti a far sgarbi o aver definito Zorro le nostre compagne e ed i nostri compagni zapatisti – lo fecero D’Alema e Fassino - non è tanto questo il problema, ma quanto davvero te sei svegliato. Se hai voglia di tornare a dormire, Bisegna non è il posto giusto. E mica peraltro, perché magari Zorro poi lo incontri davvero, visto che dopo il Gabibbo, uno Zorro telematico, ma vero potremmo pure inventarlo da bravi zapatisti cresciuti, qui, anche con quel mito di lì.

E qui forse è bene ritornare al titolo di questo breve riassunto, anche per spiegarlo perché tanto chiaro non è. Anzi è il caso di riandare a prima.
E’ infatti andata che Noemi dovendo suonarle alla Torre – altro centro sociale romano - con la Titubanda, tra funamboli e giocolieri, aveva fretta che pratica zapatista, proprio non è. Ed allora?
In realtà è che aveva fatto i compiti a casa e come Elio che non poteva partecipare ed ha inviato un testo, ha lasciato le sue suggestioni di lavoro. Che sembrano banalità, ma tu prova ad essere assente ad una riunione importante e vedi se non scompari davvero. Ed invece a Bisegna e non solo lì, ci piacerebbe proprio non scomparisse nessuno. Comunque, morale della favola ha cominciato prima che si cominciasse ed ha ascoltato prima che ci si ascoltasse e per di più ha esclamato “Doppia spirale dall’esterno al cuore e dal cuore all’esterno” in barba a tutte le canzoncine che anche quello - il cuore – ci hanno rubato con le loro rime cretine. E poi, giusto per volare basso, Kratos! Questo è il problema,. Che non lo ha detto così, ma neanche meno bene di quel poeta inglese che citano tutti e leggono in pochi. E che citano tutti proprio perché è uno di quei chi che si scrivono con il K e quindi è un chi che conta. Che è però, anche un modo, per render conto della realistica preoccupazione di Franca che avendo anche a lungo insegnato, sa bene quanto è difficile e quanta calma ci vuole per farsi ascoltare in una società frenetica abituata a riconoscere solo le autorità conclamate. E quanta pazienza implichi coscientizzare senza plagiare e scuotere senza stravolgere perché si arrivi ad una genuina ri-presa di parola . Ad oggi, invece, se va bene, funziona se lo fa Marcos. Tutti corrono. Se invece lo fa Daniele, che almeno si ricorda di quando correvamo alle manifestazioni – e per andarci e per non prenderle – mi sa che non è uguale. Ed ahi voglia a metterla in rima che non hai guru, non hai messia che ti indichino la via – è successo anche questo l’8 settembre - se così fan tutti, un po’ spingono, ostacolano e frenano anche te .
Ed invece a Bisegna, Daniele – e non solo lui – mi sa che sarà sempre quello di prima, con i suoi 26 anni che vengono dopo i 25 e prima dei 27 e la memoria limpida di quando in Abruzzo hanno difeso la montagna dal traforo, le acque dalle privatizzazioni, oltre che di come nacquero i social forum, del gusto nello stare insieme e del clima che c’era. Che non lo si dice certo per nostalgia, ma esattamente per il contrario, perché sembra sempre che non è successo niente, che sono passati 2000 anni e che - disse sempre il poeta - tanto rumore fu per nulla.
Da cui venne naturale a Galeano, che non c’era, ma che ne aveva scritto sul Manifesto il 6 settembre 2005, di dare ragione non al poeta, ma a Daniele, raccontando di come l’onda lunga del movimento dei movimenti muove ancora oggi . E di come, per ciò stesso, un paese chiamato Uruguay, ha potuto fare una partecipatissima consultazione, prima, per stabilire che l’acqua è di tutti. L’avessimo indetta per il petrolio, dell’ Iraq si parlerebbe solo per le belle vacanze che uno ci passa. Poi, per la precisione, in Uruguay è anche saltata che è una bellezza la cornice partitica, che sta stretta a Wilma e non solo a lei. E’ vero che sul tempo del TG1 è stata una notizia di dieci secondi, ma su quello delle storie mi sa che sono molti di più, perché lì i due partiti tradizionali sono letteralmente scomparsi e si è affermata una coalizione inedita di società civile e politica. Risultato almeno atti di buon senso come quello prima richiamato che si potrebbero fare anche da noialtri. Che non si sa se è la campagna su cui ci piacerebbe rilanciare da Bisegna – un bel referendum sull’acqua - ma è tutto meno che una esagerazione.
O qualcuno sa già. quale è la velocità dei sogni?
E comunque solidarizzare davvero con chi sta lottando si può, già da ora, come dare il giusto peso a quello che stiamo facendo che non è la fondazione della 5 internazionale, ma neppure sempre da svalutare. Che sono state le esortazioni di Renato, a cui ha fatto eco un ironico e collettivo “alla rivoluzione mondiale”, che ci si ride, ma dopo che a Genova si era scoperta la formula segreta per cui loro erano 8 e noialtri 6 miliardi e che tendenzialmente il tutto portava all’infinito, non è mica una esagerazione. Anzi nel caso segnala solo un ritardo di altri 4 anni. Ma era la Krosta del potere, anche anagramma di Kratos. E misa che era proprio assai spessa, oltre che camaleontica come poche altre. Nell’ultimo versione si leggeva power,.faceva rima con tower e via 11 settembre associando Nell’attesa che finisca di cadere, come quando una ferita è rimarginata, molto meglio declinarlo nella sua chiave responsabile. Quella per cui c’è anche un potere sano che è in ciascuno di noialtri, nei suoi si e nei suoi no, come ci ha rammentato Paola. E che è forse dove sta la magia per cui anche ciò che era oppressione, pùo viceversa, contribuire ad un più generale processo di trasformazione ed a quelle azioni comuni, a quell’unità reale, a quel far gol e non guardare la partita che sono alcune delle speranze evocate per Bisegna.
E qui il resoconto finisce, se non fosse che ad Alessandro, fuori tempo massimo, gli è tornata in mente anche una frase dei “Morti Scomodi”, quella per cui Elias si presenta da defunto, per chiedere, il perché di quell’assai singolare biglietto da visita, perché chi è defunto di solito non scrive. Come se non fosse mai vissuto in Italia l’Alessandro, dove sono anni che applicano alla lettera il piano di rinascità democratica, che fu della P2 a cui erano iscritti due Khi oggi assai noti come Berlusconi e Pisanu. Come se gli zapatisti anche su questo non abbiamo già detto molto. Come se… E qui ci fermiamo, per il momento, davvero, anche perché c’erano poi i silenti presenti che tacendo non hanno detto di meno di chi ha parlato. Ma ci interrompiamo solo perchè tanto poi magari ne facciamo anche noialtri un libro, a migliaia di mani. O uno spettacolo come da teatro forum sudamericano o quel che verrà, verrà. Intanto, allegramente, a presto


PS: I caminantes per la pace da Perugia ad Assisi non si sa se verranno, ma è sicuro che sono stati un po’ informati e che anche quelli di destra alla parola zapatista, non si sono scandalizzati. Forse perché prendere un volantino è una cortesia che non si nega a nessuno o forse è perché si nuoterebbe naturalmente in oceani, ma tanto ci hanno tenuti in uno stagno o al massimo in una pozzanghera, che tendiamo a dimenticarlo anche noialtri. Chissà…

http://www.caracoles.blog.tiscali.it


http://www.caracoles.blog.tiscali.it


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
PAROLE DEL COMANDANTE ZEBEDEO
by Comitato CHIAPAS (Torino) Thursday, Sep. 22, 2005 at 3:00 PM mail:

PAROLE DEL COMANDANT...
logochiapastorino.gif, image/gif, 147x174

PAROLE DEL COMANDANTE ZEBEDEO

COMPAGNE E COMPAGNI

TUTTE E TUTTI QUELLI CHE SI SONO UNITI E QUELLI CHE STANNO PER UNIRSI ALLA SESTA DICHIARAZIONE DELLA SELVA LACANDONA, A NOME DEL CCRI - CG DELL'EZLN ED IN NOME DI UOMINI, DONNE, GIOVANI, BAMBINI ED ANZIANI, BASI DI APPOGGIO, VI RIVOLGIAMO LE NOSTRE PAROLE

COMPAGNE E COMPAGNI, VOGLIAMO DIRVI CHE IN QUESTI QUASI UNDICI ANNI DI LOTTA CONTRO L’OBLIO, CONTRO L’EMARGINAZIONE E CONTRO LO STERMINIO "SIAMO QUI", NON CI SIAMO ARRESI, NÉ CI SIAMO VENDUTI. NON CI VENDEREMO NÉ CI ARRENDEREMO PERCHÉ SIAMO MOLTO CONVINTI CHE LA NOSTRA LOTTA HA CAUSE GIUSTE PER I POVERI DEL MESSICO E DEL MONDO.

LE CONDIZIONI DI VITA DEI LAVORATORI DEL CAMPO E DELLA CITTÀ, COME GLI INSEGNANTI, GLI OPERAI, GLI STUDENTI, LE CASALINGHE, I DOTTORI, GLI AUTISTI, I CONTADINI, I BRACCIANTI, I DISOCCUPATI, GLI INDIGENI, I BAMBINI DI STRADA, I RELIGIOSI, GLI INTELLETTUALI, GLI OMOSESSUALI, LE LESBICHE E GLI ARTISTI SONO OGNI GIORNO PEGGIO… AUMENTANO IL DOLORE, LA MISERIA, LA FAME, LE MORTI PER MALATTIE CURABILI ED IL DISPREZZO CONTRO QUESTA GRAN MAGGIORANZA.

MENTRE COLORO CHE SFRUTTANO SONO DI GIORNO IN GIORNO SEMPRE MENO MA PIÙ RICCHI, PERCHÉ SI STANNO ACCAPARRANDO LE RICCHEZZE DEL NOSTRO PAESE.

DI FRONTE A QUESTA SPOLIAZIONE INDISCRIMINATA DEI RICCHI ABBIAMO DOVUTO DIRE LE NOSTRE PAROLE IN QUESTA SESTA DICHIARAZIONE CON L'OBIETTIVO DI UNIRE LE NOSTRE LOTTE, PER CAMMINARE INSIEME SENZA CHE IMPORTI IL COLORE, IL CREDO O LA RAZZA.

NOI SIAMO LAVORATORI DEL CAMPO E DELLA CITTÀ CON LE CAPACITÀ FISICHE E LE CONOSCENZE PER PRODURRE E FABBRICARE CIÒ DI CUI HA BISOGNO LA NOSTRA SOCIETÀ. VEDIAMO QUESTA IMMENSA CAPACITÀ DEGLI UOMINI E DELLE DONNE DEL CAMPO E DELLA CITTÀ DI GENERARE RICCHEZZE PER SOSTENERE IL NOSTRO PAESE. PER QUESTO CREDIAMO CHE LA SOLUZIONE DI QUESTA GRAN INGIUSTIZIA CHE SOFFRIAMO STA DALLA NOSTRA PARTE E STA NELLE NOSTRE MANI PERCHÉ DA PARTE DEL GOVERNO ABBIAMO GIÀ VISTO CHE NON POSSIAMO ASPETTARCI NULLA DI BUONO.

IN QUESTI SECOLI DI SCHERNI E DI INGANNI, I RICCHI SI SONO ARRICCHITI ALLE SPALLE DEI LAVORATORI DELLA CAMPAGNA E DELLA CITTÀ.

NELLE CAMPAGNE SOFFRIAMO PER I BASSI PREZZI A CUI PAGANO I NOSTRI PRODOTTI E NELLA CITTÀ SOFFRONO PER LA DISOCCUPAZIONE ED I BASSI SALARI.

IN QUESTO LUNGO CAMMINARE, TUTTI ABBIAMO CERCATO UNA QUALCHE SOLUZIONE IN MODO SEPARATO E COME RISPOSTA A TUTTO C’È STATO SOLO LO SCHERNO, L'INGANNO, LE REPRESSIONI, GLI ARRESTI, LE TORTURE E LE SPARIZIONI.

QUESTE NERE STORIE DI LOTTE CHE ABBIAMO PASSATO NON È STATA LA STRADA MIGLIORE E NON DEVONO RIPETERSI.

DOBBIAMO FORSE RIPETERE ALTRI 500 ANNI DI RESISTENZA CONTRO L’OBLIO E L’EMARGINAZIONE? SIAMO FORSE DISPOSTI A SOPPORTARE ANCORA ALTRI ANNI I POLITICI CORROTTI E VENDIPATRIA? SE CIÒ CHE CI HANNO RISPOSTO È CHE PER LOTTARE CONTRO LE INGIUSTIZIE E PER I NOSTRI DIRITTI, SIAMO STATI ACCUSATI E PERSEGUITATI COME DELINQUENTI E TRADITORI DELLA PATRIA.

QUESTO È QUANTO È SUCCESSO REALMENTE E CONTINUA A SUCCEDERE NEL NOSTRO PAESE E NON DOBBIAMO PIÙ CONTINUARE A PERMETTERE CHE PROSEGUANO CON I LORO PROGETTI DI MORTE.

PERCHÉ È ARRIVATA L'ORA DI UNIRE LE NOSTRE FORZE, LE NOSTRE LOTTE, I NOSTRI PENSIERI, LE NOSTRE IDEE, I NOSTRI CUORI, LA NOSTRA FEDE, LE NOSTRE SPERANZE DI VIVERE UN GIORNO IL CAMBIO DELLA VITA REALE.

NOI SAPPIAMO IL RISCHIO ED IL COSTO CHE PUÒ COSTARE COME ZAPATISTI, MA ABBIAMO DECISO DI ASSUMERLI.

NON IMPORTA QUELLO CHE SUCCEDE SE QUELLO È IL PREZZO CHE SI DEVE PAGARE PER FARLA FINITA CON L'INGIUSTIZIA.

RICONOSCIAMO ANCHE LE VOSTRE ESPERIENZE DI TUTTE LE LOTTE DI TUTTE LE ORGANIZZAZIONI E TUTTI I MOVIMENTI SOCIALI CHE OGNUNO HA PORTATO AVANTI IN QUESTI TEMPI E CREDIAMO CHE OGNI ORGANIZZAZIONE ABBIA AVUTO LA CAPACITÀ DI PIANIFICARE ED ORGANIZZARE UN MOVIMENTO.

VOI AVETE AVUTO UN PROCESSO NELLA PRATICA ORGANIZZATIVA DI OGNI MOVIMENTO CHE OGNI ORGANIZZAZIONE HA REALIZZATO E QUESTE ESPERIENZE DOBBIAMO DA OGGI IN POI FARLE IN GRANDE.

DI NUOVO RIBADIAMO IL NOSTRO APPELLO A LOTTARE INSIEME CONTRO UN NEMICO COMUNE, PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE IL LUNGO PONTE DI RESISTENZA E CERCANDO DI NON CADERE NEL CONFORMISMO, NELLA CONCORRENZA, NEL DIVISIONISMO E NELLA CORRUZIONE.

NON DOBBIAMO MAI PERMETTERE CHE I DESIDERI DEL NEMICO SI AVVERINO.

DOBBIAMO LOTTARE E DOBBIAMO IMPORRE I DESIDERI DEGLI SFRUTTATI.

QUESTE SONO STATE LE NOSTRE PAROLE.


versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
DOCUMENTO FINALE CAMPEGGIO REBELD@
by reteperilchiapas Thursday, Sep. 22, 2005 at 4:35 PM mail:

Rete di sostegno al chiapas:
Campeggio nel parco Nazionale D'Abruzzo (Bisegna - AQ)
16-17-18 Settembre 2005

DOCUMENTO FINALE

La VI rappresenta una nuova tappa politica in Messico e nel mondo ed invita a costruire una nuova relazione tra società civile e zapatismo, che non si basi solo sulla solidarietà ma sia un lavoro congiunto da pari a pari per contrastare il neoliberismo.
E’ quanto è emerso nel campeggio zapatista “Rebeldia dal basso per il basso” tenutosi a Bisegna, nelle montagne marsicane, dal 16 al 18 settembre 2005.
L’iniziativa di passare tre giorni assieme a compagni e compagne vicini alla lotta zapatista nasce dall’esigenza di comunicare, scambiarsi idee, confrontarsi, dare libero spazio ad ognuno di esprimersi partendo dal messaggio globale proposto dall’EZLN nella VI dichiarazione della Selva Lacandona ed a seguito dell’incontro europeo tenutosi a Barcellona nel mese di luglio.
Tutti i partecipanti condividono di appoggiare e sostenere la VI dichiarazione (esprimere il concetto della comunanza delle lotte) e ribadiscono NO AL NEOLIBERISMO ED ALLA GUERRA, NO AL CLIMA DI TERRORE GENERALIZZATO, SI ALLA CENTRALITA’ DELLA PERSONA NELLA SUA COMPLESSITA’ SOGGETTIVA E SOCIALE.
….
(Contemporaneità del campeggio di Bisegna con la plenaria dell’altra campagna)
….
Il campeggio è nato dal desiderio di far incontrare realtà diverse ognuna delle quali lotta e resiste nel proprio territorio secondo i propri valori e le proprie modalità, al fine di cominciare a creare un percorso comune di finalità, linguaggio, strategie e lotte creando un ’luogo’ anche virtuale (FORUM, MAILING LIST,…) all’interno del quale poter continuare il confronto arricchendolo con le testimonianze di tutti nel pieno rispetto delle reciproche diversità e dove poter leggere con ‘lenti zapatiste’ le notizie che quotidianamente, in modo anche paradossale, ci vengono proposte dai mezzi di comunicazione.
Questo documento vuole essere solo una sintesi degli argomenti affrontati durante queste tre giornate…

Il documento vuole essere una sintesi degli elementi di discussione emersi che rappresentano il proseguimento di un percorso condiviso.

Per contrastare l’attuale sistema neoliberista è emersa l’esigenza di intervenire con azioni concrete volte a liberare spazi dal neoliberismo e dissipare le relazioni di potere laddove possibile.
In tal senso prioritaria è apparsa la difesa dei beni comuni, in particolare dell’acqua, per il ruolo che è destinata ad assumere (e già oggi assume) nei conflitti globali, che sempre più si apriranno per garantirsene l’accesso esclusivo.
Sulla stessa linea ci si schiera contro la politica di privatizzazione dei beni comuni portata avanti sempre in maniera sempre più drastica ed irreversibile dall’Europa dei potenti, spesso senza alcuna differenziazione sostanziale tra sinistra e destra istituzionale, in particolare si fa propria lotta contro la Direttiva Bolkestain e si aderisce alla manifestazione europea indetta per il 15 ottobre 2005.
Allo stesso modo, rispetto al tema del petrolio e dell’energia alternativa, ci si propone di ideare piccole azioni concrete (es. coltivazione della canapa).
Si è parlato poi del clima di terrore volutamente fomentato da governanti e mezzi di informazione che opprime le nostre esistenze in maniera sempre più pressante e di come questa strategia debba essere da parte nostra continuamente svelata e contrastata, in modo da non consentire che l’assurdo si normalizzi. In tal senso si è pensato di organizzare un’iniziativa creativa durante l’esercitazione anti-terrorismo che si svolgerà a Roma il ……….. che potrebbe avere come slogan “non mi esercito m’indigno”. E a questo proposito è stato sottolineato come l’indignazione sia un sentimento centrale e una condizione (esistenziale) essenziale per far sorgere una forma di resistenza in un popolo, aprendo tale considerazione lo spazio ad un’autocritica sulla nostra reale capacità d’indignarci, in quanto individui individui nati e cresciuti in una condizione di “apparente” benessere.

A fronte di un sistema neoliberista imperante, il percorso delineato sarà volto a riappropriarsi degli spazi pubblici di discussione cambiandone le modalità.
E per fare questo è necessario anzitutto concepire nuove relazioni tra gli individui, avere come riferimento centrale l’ascolto reciproco per superare l’individualismo e la xenofobia, figli dello stesso sistema neoliberista.
Si è concordato altresì sull’opportunità di cominciare a riflettere sulla possibilità di realizzare un’altra campagna qui in Italia.
Si è affrontato anche il tema della crisi della democrazia rappresentativa e dei tentativi fatti per aprire la strada a nuove forme di democrazia partecipata, esperienze che, sul nostro territorio, si sono concretizzate a livello municipale.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
CHIAPAS - Aggiornamenti Otra Campaña
by centro attivo don chisciotte Friday, Sep. 23, 2005 at 2:15 AM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2005/09/880977.php

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Lettera definitiva post-Bisegna
by rete per il chiapas Friday, Oct. 07, 2005 at 11:19 PM mail:

Alla Commissione Intergalattica dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Al CCRI-CG dell’ dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale
Alle compagne ed ai compagni in lotta, in resistenza ed in cammino.
A quell@ che ascoltano ma anche a quell@ che parlano.

Vi scriviamo per raccontarvi del campeggio zapatista “Rebeldia, dal basso per il
basso” tenutosi a Bisegna, sulle montagne marsicane del centro Italia, regione
montuosa e boscosa, le cui antiche popolazioni, i marsi, si dedicavano alla
pastorizia, ma erano anche celebri maghi, guaritori e guerrieri forti e coraggiosi.
Oggi la regione forma uno dei più importanti parchi naturali italiani. Il campeggio
si è svolto nelle giornate tra il 16 ed il 18 Settembre 2005.

Durante quelle tre giornate abbiamo trascorso ore a discutere ed a confrontarci.
Abbiamo condiviso parole, emozioni, idee, speranze, lotte, cibo, pioggia e sole.
C’era lo stesso tetto sopra le nostre teste.
E tutti tenevamo davanti a noi una copia della VI Dichiarazione della Selva Lacandona.

Il documento che segue cerca di “restituire” ai partecipanti, ma anche e soprattutto
a chi come voi non c’era, una sintesi della ricchezza, frutto del nostro
incontrarsi, parlarsi ed ascoltarsi. Vi diciamo da subito che queste righe
rappresentano solo una fotografia sfocata, perché eravamo tutti in movimento, e
limitata, perché l’obbiettivo inquadra sempre e solo una parte della realtà, delle
riflessioni che sono emerse durante il nostro campeggio. Però la mettiamo lo stesso
nell’album di famiglia per continuare a “documentare” e continuare a condividere.

La VI Dichiarazione della Selva Lacandona rappresenta una nuova tappa politica in
Messico e nel mondo ed invita a costruire una nuova relazione tra società civile e
zapatismo, che non si basi solo sulla solidarietà, ma sia un lavoro congiunto da
pari a pari per contrastare il neoliberismo.

Noi partecipanti al campeggio appoggiamo e sosteniamo la VI Dichiarazione della
Selva Lacandona perché ci riconosciamo negli obiettivi che indica e nelle lotte che
persegue. Inoltre ribadiamo il nostro NO AL NEOLIBERISMO ED ALLA GUERRA, NO AL CLIMA
DI TERRORE GENERALIZZATO, SI ALLA CENTRALITA’ DELLA PERSONA E DELLA COMUNITA’ UMANA.


L’iniziativa di passare tre giorni assieme a compagni e compagne vicini alla lotta
zapatista nasceva dall’esigenza di confrontarsi, dare libero spazio ad ognuno di
esprimersi partendo dal messaggio globale proposto dall’EZLN nella VI Dichiarazione
ed a seguito delle considerazioni frutto dell’incontro europeo tenutosi a Barcellona
nel mese di luglio.
Durante i tre giorni del campeggio Rebeldia si sono incontrate realtà e persone
diverse ognuna delle quali lotta e resiste nel proprio territorio secondo i propri
valori e le proprie modalità, al fine di cominciare a creare un percorso comune di
obiettivi, linguaggio, strategie e lotte. Per proseguire questo cammino creeremo un
’luogo’ virtuale (FORUM, MAILING LIST,…) all’interno del quale poter continuare il
confronto arricchendolo con le testimonianze di tutti nel pieno rispetto delle
reciproche diversità e dove poter leggere con ‘lenti zapatiste’ le notizie che
quotidianamente, in modo anche paradossale, ci vengono proposte dai mezzi di
comunicazione.

Di seguito alcune delle riflessioni che hanno attraversato il nostro campeggio
zapatista.

Per contrastare l’attuale sistema neoliberista è emersa l’esigenza di intervenire
con azioni concrete volte a liberare spazi dal neoliberismo e dissipare le relazioni
di potere laddove possibile.
In tal senso prioritaria è apparsa la difesa dei beni comuni, in particolare
dell’acqua, per il ruolo che è destinata ad assumere (e già oggi assume) nei
conflitti globali, che sempre più si apriranno per garantirsene l’accesso esclusivo.
Sulla stessa linea ci schieriamo contro la politica di privatizzazione dei beni
comuni portata avanti in maniera sempre più drastica ed irreversibile dall’Europa
dei potenti, spesso senza alcuna differenziazione sostanziale tra sinistra e destra
istituzionale, in particolare facciamo nostra la lotta contro la Direttiva
Bolkestein e aderiamo alla manifestazione europea indetta per il 15 ottobre 2005.
Allo stesso modo, rispetto al tema del petrolio e dell’energia alternativa, ci
proponiamo di ideare piccole azioni concrete che servano a fornire esempi che
un’energia diversa è possibile.
Abbiamo anche parlato del clima di terrore, volutamente fomentato da governanti e
mezzi di informazione, che opprime le nostre esistenze in maniera sempre più
pressante e di come questa strategia debba essere da parte nostra continuamente
svelata e contrastata, in modo da non consentire che l’assurdo si normalizzi. In tal
senso si è pensato di organizzare un’iniziativa creativa durante l’esercitazione
anti-terrorismo che si svolgerà a Roma in questo inizio di ottobre, che potrebbe
avere come slogan “non mi esercito m’indigno”. E a questo proposito è stato
sottolineato come l’indignazione sia un sentimento centrale e una condizione
(esistenziale) essenziale per far sorgere una forma di resistenza in un popolo,
aprendo, tale considerazione, lo spazio ad un’autocritica sulla nostra reale
capacità d’indignarci, in quanto individu@ nat@ e cresciut@ in una condizione di
“apparente” benessere.
A fronte di un sistema neoliberista imperante, il percorso delineato sarà volto a
riappropriarci degli spazi pubblici di discussione cambiandone le modalità. E per
fare questo è necessario anzitutto concepire nuove relazioni tra le persone, avere
come riferimento centrale l’ascolto reciproco per superare l’individualismo e la
xenofobia, figli dello stesso sistema neoliberista.
Si è affrontato anche il tema della crisi della democrazia rappresentativa e dei
tentativi fatti per aprire la strada a nuove forme di democrazia partecipata,
esperienze che, sul nostro territorio, si sono concretizzate a livello municipale.
Abbiamo concordato altresì sull’opportunità di cominciare a riflettere sulla
possibilità di realizzare un’altra campagna qui in Italia. La coincidenza di date
tra il nostro campeggio e l’incontro plenario chiapaneco dell’”altra campagna”, è
stata inizialmente casuale, ma ha costituito comunque un parallelismo che speriamo
di buon auspicio per l’incontro tra forze in resistenza in due diversi continenti
del pianeta.

Chiudiamo per ora qua questa nostra lettera, che vuole essere l’inizio di un altro
percorso insieme.
Nella speranza e nel desiderio di potervi incontrare, in Messico o qui nel nostro
paese durante la vostra altra campagna, così da contaminarla con la nostra
rendendola un unico cammino verso un mondo liberato dal neoliberismo, verso un mondo
che contenga tutti gli altri mondi.

Dalle montagne marsicane del centro Italia,
i/le partecipanti al campeggio.

Bisegna, Settembre 2005

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
inaugurazione casa del popolo_ caracol
by Luca Friday, Feb. 24, 2006 at 4:44 PM mail: lukyll@libero.it

UNA SCINTILLA QUELLA ZAPATISTA, CHE DAL MESSICO ARRIVA FIN QUI PER PARLARE DI:

PARTECIPAZIONE, PASSIONI, DIRITTI, LOTTE, SOGNI…

Tra gli amici del chiapas:
arnaldo maurino, fabio bianchi, federica miralto, isadora d’aimmo, luca simeone, peppe de cristofaro

LANCIAMO ANCHE NOI “L’ALTRA CAMPAGNA POLITICA ED ELETTORALE”

Dib@ttito_foto_music@_vino rosso

SABATO 25 FEBBRAIO ORE 17.30_CASA DEL POPOLO_CAR@COL
Via lucio silla 32 – bagnoli – napoli


“C’è un tempo per chiedere, uno per esigere, e un altro per mettere in pratica” - Subcomandante Insurgente Marcos

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.