NELLA PRIGIONE DI AL AAIUN, I DETENUTI POLITICI SAHRAWI RIFIUTANO IL CIBO DA DUE MESI PER PROTESTA. 11 SONO IN COMA
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Le foto delle condizioni di reclusione dei prigionieri politici sahrawi nel famigerato "carcere nero" di Al Aaiun[http://www.arso.org]gettano una luce sinistra sul "nuovo corso democratico" inaugurato in Marocco dal giovane re Mohammed VI.
Ieri, 34 detenuti politici sahrawi hanno sospeso lo sciopero della fame cominciato l'8 agosto scorso per protestare contro le "condizioni di detenzione disumane". Le autoritą del Fronte Polisario, il movimento sahrawi per l'indipendenza del Sahara occidentale, hanno detto che lo sciopero č interrotto perchč i reclusi sono in trattativa con le autoritą marocchine. "Se i negoziati falliscono, lo sciopero ricomincerą" ha dichiarato un esponente di spicco del Polisario.
L'Associazione marocchina per i diritti umani (Amdh) ha reso noto che 11 di questi prigionieri sono finiti in coma o in uno stato di incoscienza.
Una nuova ondata di repressione si č scatenata nel territorio occupato dalle forze marocchine dopo "l'intifada" del maggio scorso, quando diversi attivisti hanno osato chiedere a gran voce ad Al Aaiun, capitale amministrativa della regione, la tenuta di quel referendum sull'autodeterminazione previsto dalla tregua del 1991 e da allora sistematicamente boicottato da Rabat. L'attivista sahrawi Ali Salem Tamek, noto in Occidente per la sua campagna in favore dell'autoderminazione del popolo [cosa che non piace a Rockefeller, ricordate? NdKLA]sahrawi, č stato arrestato il 19 luglio al suo ritorno ad Al Aaiun e accusato di aver "attentato alla sicurezza dello Stato".
La diffusione delle "foto della vergogna" non č stata gradita dalle autoritą marocchine: il giudice istruttore del tribunale di Al Aaiun ha disposto l'isolamento totale per il responsabile della fuga delle immagini, il detenuto politico sahraoui Boulemiz Mohamed. Viste le condizioni delle celle "normali" del carcere nero, ben evidenziate dalle foto, viene spontaneo chiedersi come avviene l'isolamento. Sperando che Boulemiz Mohamed sia in grado di raccontarlo.
il Manifesto
kla ---
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