Ricordate il famoso "ordina del giorno sulla legalità"?
Sembrava dovesse diventare "la madre di tutte le battaglie" politiche, sapete che fine ha fatto?
E' stato firmato giovedì scorso, da tutti i partiti in giunta, essendo una banale e pleonastica tirata sull'ovvio, la faccenda si è chiusa a tarallucci e vino.
Chi se ne è accorto alzi la mano.
Ma non era stato presentato come una linea dirimente tra paladini della legalità e sovversivi?
Non si è pronunciato tutto il paese su questa Maginot della civiltà urbana? Non si sono spremute le migliori menti del paese?
Sì, ma evidentemente era solo fuffa.
Come sono fuffa tutti i provvedimenti di Cofferati, dall'ordinanza contro i bevitori outdoor, alla battaglia contro i lavavetri.
Sparate mediatiche amplificate da un sistema stupido che ha abboccato per convenienza, ai trappoloni che Cofferati ha disseminato per l'opposizione in questi mesi; una deliberata campagna tesa a mantere il sindaco sui giornali nazionali.
C'è da dire che l'opposizione interna, chiaramente tenuta al guinzaglio da fuori, ha risposto tono su tono per concludere anch'essa nel nulla.
Minacce di fuga dalla maggioranza e dichiarazioni di principio sono evaporate al tiepido sole di Novembre.
Baruffe chiozzotte, alla fine della fiera non cambia nulla.
Non cambia la realtà, sulla quale i provvedimenti contestati non hanno inciso, se non simbolicamente; non cambia l'assetto politico, che ha ammortizzato le smanie Cofferati.
Parlare di nulla ad alta voce, questo si è fatto in questi mesi a Bologna con la complicità dei media nazionali.
Hanno goduto i ristoratori del centro che per un pò hanno ripreso a spacciare tortellini in quantità industriale per sfamare giornalisti ed opinionisti: qualche politico che insieme a Cofferati ha fatto vetrina.
La destra è sparita, ignorata dai media e intontita dal furto dei temi e dei modi a lei cari. Come riuscire a farsi notare se il sindaco di sinistra è più a destra di te? Per ora non hanno rilanciato ricorrendo a slogan fascisti o nazisti, e quindi non se li calcola nessuno.
Hanno pagato principalmente i negozianti pakistani e una ventina di rumeni, oltre al segretario del Prc e a qualche studente manganellato.
Ora pagheranno, o continueranno a pagare, tutti i cittadini, che vedono sparire i limiti al traffico mentre i valori degli inquinanti sono costantemente superiori alle soglie di legge; a proposito di legalità e diritti.
Nessuno difende il diritto alla salute. Eppure la regione ha il più alto tasso italiano di tumori e malattie polmonari; questo è un dato inoppugnabile, muoiono in tanti, e muoiono di smog.
Ora si parla di un nuovo assalto ai baraccati, e degli incendi dei cassonetti.
Bologna come Parigi.
Però a Bologna non ci sono casseur, e i cassonetti incendiati sono molti meno di quelli incendiati in analoghe notti del sabato, fin da molti anni fa, quando ancora a Parigi c'era Mitterand.
Parlano di niente e non fanno niente, ma lo fanno con grande energia, e in un panorama nel quale tutti parlano di niente, entrano di diritto nel menù dei media.
Ieri ci ha provato anche il sindaco di Bazzano, con poca originalità ha emulato Gentilini e ha deciso di togliere le panchine dal centro di un paese che è poco più di un borgo dove si conoscono tutti. Ci si sedevano gli "stranieri".
Il sindaco di sinistra che fa il leghista piace ai media.
Il brutto è che piace anche a parecchi che si credono di sinistra, sdoganando di fatto teorizzazioni destrorse in un campo che le dovrebbe respingere, per rimanere fedele ai propri principi.
Continuiamo a parlare di niente, moriamo avvelenati, ma almeno abbiamo una compagnia di guitti che ci allieta e ci porta in Tv.
Gf-Bo, il Grande Fratello Bologna ha successo, e verrà sicuramente replicato; per quelli che vivono fuori dalla Casa, nella Bologna di tutti i giorni, non c'è trippa; loro possono solo consumare il Gf-Bo, come fanno gli spettatori del Gf originale o dell'Isola dei famosi ( dei bolognesi?).
La soglia del ridicolo è stata passata da tempo.
