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Il fosforo non fa audience
by aprile Friday, Nov. 18, 2005 at 1:44 AM mail:

Iraq. Salvo poche eccezioni, prevale il silenzio sulla denuncia di ''Rainews24''. Ma arrivano conferme dagli Stati Uniti sull'uso di armi proibite. Un'interpellanza in Senato


[articolo tratto da aprileonline.info 15/11/2005]



Il fosforo non fa audience

di Marzia Bonacci


Nei palinsesti televisivi è durato il tempo di qualche telegiornale. Sulla stampa ha avuto la prima pagina per poche giornate. Lo scandalo sollevato dal reportage di "RaiNews24" in relazione all'uso di fosforo bianco, che sarebbe stato impiegato dalle truppe americane durante l'assedio della città irachena di Falluja nel novembre 2004, non ha meritato l’attenzione mediatica italiana. Soltanto il programma di Raitre "Primo Piano", venerdì in tarda serata, ha deciso di mandare in onda il documentario realizzato da Sigfrido Ranucci in Iraq per l’emittente satellitare.
La trasmissione, la cui conduzione data la gravità del tema è stata affidata al direttore Antonio Di Bella, dopo la messa in onda del filmato e delle testimonianze girate a Falluja da Ranucci, ha accolto gli interventi di Massimo Teodori e Vittorio Zucconi. Sorvolando sulle discutibili dichiarazioni del primo, merita un'attenta osservazione quanto è stato detto dall'inviato di "Repubblica" a Washington. Zucconi ha infatti citato la rivista ufficiale dell'artiglieria americana, la "Field Artillery", come fonte in merito all'uso del "White Phosphorus", "Willy Pete" come viene chiamato nel linguaggio militare. Nel documento, risalente al marzo-aprile di quest'anno, viene menzionata l'utilizzazione di munizioni al fosforo bianco compiuta a Falluja durante l'operazione americana "Al Fajr", con cui le truppe di Bush tentarono di espugnare la città dalle milizie ribelli irachene. Gli attacchi con il "Willy Pete", soprannominati volgarmente "shake and bake" ("scuoti e cuoci"), secondo una espressione che negli Usa serve a designare i polli da infilare al forno, si sarebbero resi necessari di fronte al fallimento delle armi tradizionali. Il documento risulta attendibile proprio perché redatto da tre militari che parteciparono alla battaglia di Falluja: il capitano James Cobb, il tenente Cristoper Court e il sergente Higt. I tre relatori esprimono nel memorandum anche il rammarico per lo spreco del fosforo migliore come fumogeno, quando sarebbe stato meglio conservarlo per l'impiego nelle missioni letali. In verità, un'altra rivista militare americana, "Infantry Magazine", ha già pubblicato un rapporto sull'uso di proiettili al fosforo bianco, che sarebbero stati sparati nell'aprile 2003 contro la Guardia repubblicana di Saddam Hussein nei dintorni della città curda di Erbil.
Ma "Field Artillery" e "Infantry Magazine" non sono le uniche fonti di informazione che si sono espresse in merito alla polemica. Dall'agosto 2003 i giornali americani ed inglesi "The Independent", "Sydney Morning Herald", "San Diego Union Tribune" e “Daily Mirror” hanno riportato la notizia dell'impiego delle armi chimiche nella guerra combattuta in Iraq, citando come fonti militari impiegati nell'operazione "Iraq Freedom". Di fronte a queste accuse, il governo americano, attraverso il Pentagono e il Dipartimento di Stato, si è difeso facendo sapere di aver utilizzato il fosforo bianco soltanto secondo l’uso previsto, cioè come fumogeno o tracciante per illuminare le zone nemiche e non come arma proibita. Dal 10 ottobre 1980, infatti, l’utilizzo del fosforo bianco nelle zone dove è ipotizzata la presenza anche di civili è stato vietato dalla Convenzione di Ginevra (protocollo III), che ne ha però riconosciuto l’applicazione come mezzo per segnalare obiettivi militari. Proprio a questo suo uso “legittimo” si richiama il governo americano per allontanare da sé l’amaro calice della colpa.
La rivelazione dell’inviato di "Repubblica", riportata ieri anche dal sito web di "RaiNews24", è stata contestata nel corso della puntata di venerdì di "Primo Piano" da Massimo Teodori. Ha infatti dichiarato che durante l’assedio di Falluja “non sarebbero state uccise brave persone, ma terroristi e tagliatori di teste che si facevano scudo dei civili”. “Del resto - ha aggiunto - la guerra è guerra. Che si usino queste o quelle armi in fondo è la stessa cosa”. Forse bisognava ricordare al “vecchio radicale in giacca e cravatta” - come lo ha definito Maurizio Chierici ieri su “l’Unità” - che anche nella guerra ci sono procedure proibite dalle convenzioni internazionali e che i corpi di bambini e donne filmati nel documento di Ranucci sono difficilmente assimilabili a pericolosi terroristi pronti a immolarsi per la causa di Allah.
In Italia, dove il caso è stato consegnato all’oblio della tv oltre che a quello della stampa, alcune testate giornalistiche stanno tentando di squarciare il velo del silenzio mediatico e pubblico riservato alla vicenda. “Il manifesto”, “l’Unità” e “Liberazione” sono state le uniche fonti di informazione a dedicare costante attenzione al problema. Proprio il giornale di Piero Sansonetti "Liberazione" si è fatto promotore della manifestazione tenutasi ieri a Roma davanti all’Ambasciata americana di via Veneto. Alla protesta hanno aderito Rifondazione comunista, Comunisti italiani, Verdi, Cgil, Cisl e varie organizzazioni pacifiste. Mentre per oggi un nuovo sit-in è stato organizzato a Milano davanti al Consolato Usa. Assenti la destra e parte della sinistra: Ds, Margherita, Sdi di Boselli e Udeur di Mastella. I capigruppo dell’Unione alla Camera hanno già presentato specifiche interpellanze sull'intera vicenda. Ieri ha fatto altrettanto Piero Di Siena, vicepresidente del gruppo Ds-Ulivo in Senato, presentando un’interpellanza parlamentare firmata da 33 senatori dell’intergruppo pacifista “Samarcanda”. L'obiettivo è avere chiarimenti sulla condotta americana in Iraq.

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[giugno'04] Iraq, black out informativo e rinnovo del decreto missione
by . Friday, Nov. 18, 2005 at 2:03 AM mail:

Un Ponte per...
parteciperà alla
CONFERENZA STAMPA

Iraq, black out informativo e rinnovo del decreto missione

giovedi 23 giugno 2004 ore 11
sala stampa della Fnsi
Corso Vittorio Emanuele II, 349, Roma

Mentre aumenta l'escalation di violenza e morte in Iraq, si avvicina il
rinnovo del decreto del governo italiano che autorizza le missioni militari
all'estero. Con l'intento di riportare all'attenzione dei media la grave
situazione presente in Iraq e sollecitare il Parlamento ad aprire una
discussione su quale sia la proposta italiana per uscire dal quel disastro,
Elettra Deiana (Prc) e Silvana Pisa (Ds) invitano alla onferenza stampa che
si terrà giovedì 23 giugno alle ore 11.

Durante l'incontro verranno rese note le informazioni raccolte nel corso di
due incontri avvenuti alla Camera con esponenti dell'opposizione irachena
nelle scorse settimane. Il 7 giugno l'incontro si è svolto con Maher Rajab
Abdullah (medico), Mohammad Hadeed (medico) e Mohi Al Din Al Obeidi
(rappresentante del
consiglio degli Ulema); l'altro si è svolto il primo giugno con la
dottoressa Maha Abdul Latif, docente di Economia politica all�Università di
Baghdad, coordinatrice del Movimento femminile, la quale ha fornito un
quadro informativo sull'attività del National Iraqi Foundation Congress.
Durante l'iniziativa verranno mostrati anche dei video girati nella città
di Falluja nel novembre del 2004 e delle foto risalenti ai mesi scorsi.

Nell'attuale contesto caratterizzato dal più totale black out sulla vicenda
irachena, dall'assenza di notizie da quei luoghi e mentre perdura una
drammatica situazione di guerra, ogni occasione che consenta di raccogliere
informazioni e materiale documentario deve essere considerata
positivamente, fermo restando che tutto debba essere vagliato e verificato
quando la cortina di ferro che la coalizione anglo-americana ha imposto su
quel Paese si sarà alleggerita.


L'iniziativa è promossa, tra gli altri, dai parlamentari Francesco
Martone (Prc), Gianfranco Pagliarulo (Pdci), Pietro Folena (Prc),
Famiano Crucianelli (Ds), Roberto Sciacca (Pdci), Giovanni Russo Spena
(Prc) e Alfiero Grandi (Ds).

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8/11/05 "silenzio informativo" ed "immagini inedite"
by amisnet Friday, Nov. 18, 2005 at 2:09 AM mail:

Iraq: la verità sui bombardamenti di Fallujah del 2004


L'esercito degli Stati Uniti ha usato il fosforo bianco durante l'attacco a Fallujah del novembre del 2004. Un reportage esclusivo di Rainews24 mostra ciò che è successo nella città irachena sul fiume Eufrate, e conferma quanto sostenuto da altri reporters e testimoni sull'uso di armi chimiche contro la popolazione civile irachena. Nel giugno scorso, per rompere il silenzio informativo sull'Iraq, un gruppo di parlamentari aveva già sospettato e denunciato la triste verità sui bombardamenti.

Nel mese di Giugno, presso la sede della FNSI un gruppo di parlamentari, per contrastare il silenzio informativo sul conflitto in Iraq, aveva promosso una conferenza stampa nella quale venivano mostrate immagini inedite che, presumibilmente, risalivano ad un girato dello scorso anno nella città di Falluja.

L'inchiesta di Rainews 24, realizzata da Sigfrido Ranucci, in onda oggi alle 7,35, grazie anche alle testimonianze di ex militari americani, spiega i documenti filmati, e fa conoscere l'agente chimico di quei bombardamenti, il fosforo, usato anche su civili, donne e bambini di Fallujah, alcuni dei quali sorpresi nel sonno.


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23/6/05 Iraq: fine del black out informativo
by amisnet Friday, Nov. 18, 2005 at 2:13 AM mail:

Iraq: fine del black out informativo



Oggi a Roma presso la sede della FNSI un gruppo di parlamentari, per contrastare il silenzio informativo sul conflitto in Iraq, riferisce qual è la reale situazione nel paese e mostra immagini inedite, girate nel novembre 2004 a Falluja. Da oggi la verità sui bombardamenti.

Durante la conferenza sono state mostrate anche immagini inedite che mostrerebbero le prove dell'uso di armi chimiche contro la popolazione civile irakena. Le immagini, girate lo scorso anno nella città di Falluja, rompono il black out informativo che avvolge l'Iraq da quando, dopo la liberazione della giornalista de Il Manifesto Giuliana Sgrena, non è più presente alcun giornalista italiano sul territorio irakeno.

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tutto scorre
by stirner Sunday, Nov. 20, 2005 at 12:25 PM mail: r@u.it

sotto e sopra l'eufrate e sulle rive dello stesso mormora la verità fino a divenire un urlo agghiacciante che squarcia l'ipocrisia inquietante su questa guerra voluta per il petrolio, e ora si intuisce che fine ha fatto baldoni e perchè volevano ammazzare la sgrena...

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e tutto continua a scorrere...ma non per molto
by eFiZ Wednesday, Nov. 23, 2005 at 11:42 PM mail:

Intanto molti continuano a sapere cosa sia realmente successo a Fallujah, perchè non interessa oppure non ne parlano, perchè è meglio avere davanti la De Filippi o la Mara Venier di turno per "distrarci" da tutta la schifezza che c'è oggi nel mondo rapperesentata oggigiorno da Bush e compagnia bella...ma un giorno, spero presto, qualcosa cambierà...

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non e' vero
by Americano Thursday, Nov. 24, 2005 at 3:51 AM mail:

Continuate ad insistere su un reportage montato e di parte.
Il fosforo non fu usato per uccidere i civili ma continuate a crederlo per via del vostro odio per il mio paese.
Qui i media non ne parlano per niente.
Sara' perche' la stampa e' controllata da Bush o dagli ebtrei?.
Hahahahah!

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Mi sto' svegliando...
by ^DIO^ Saturday, Dec. 03, 2005 at 11:34 PM mail:

Ho appena iniziato a documentarmi,non conosco cosa è successo a Fallujah ma se è andata veramente come mostra il video di RaiNews24... Bè gente... c'è da riflettere veramente sul nostro modo di vedere le cose..
Rimango informato, e mi preparo al peggio.
Buona notte.

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i media americani
by paolo ferrara Monday, Dec. 05, 2005 at 2:09 PM mail: paoloferrarampls@yahoo.it

U.S. botches effort to counter charges that military used ‘chemical weapons’
By SCOTT SHANE New York Times

WASHINGTON — On Nov. 8, Italian public TV aired a scathing documentary renewing persistent charges that the USA had used white phosphorus artillery shells, incendiary munitions that the film incorrectly called “chemical weapons”, against Iraqis in Fallujah last year. Many civilians died of burns from the weapons, the report said.
The half—hour film was riddled with errors and exaggerations, according to independent military (?) experts. But the State Department and Pentagon have so bungled their response — making and then withdrawing incorrect statements about what U.S. troops really did when they fought in the city — that the charges have produced dozens of stories in the foreign news media and on websites suggesting that the Americans used banned weapons and tried to cover it up……
…..The documentary was quickly posted as a video file on websites worldwide. Bloggers (ah, Beppe, Beppe!, ora mi fai andare in galera per calunnia!) picked it up and trumpeted its allegations. Foreign newspapers and TV reported the charges and rebuttals, with headlines like “The Big White Lie” in the Independent of London…..
……..It incorrectly referred to white phosphorus shells —….—a banned chemical weapons.
The film showed disfigured bodies and suggested that burning white phosphorus had melted the flesh while somehow leaving clothing intact. Military veterans familiar with white phosphorus said it would have burned victims clothing. The bodies in the film appeared to be decomposed after lying for days in the sun, they said……

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