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Contestazione a Palermo al palazzo della Regione siciliana contro la Cei e Pera
Ieri pomeriggio le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario, insieme ai compagni di proletari comunisti e i giovani di redblock, hanno contestato a Palermo l’incontro della Conferenza Episcopale al quale ha preso parte il presidente del senato Pera. I compagni sono giunti in un piccolo corteo davanti le scale d’ingresso del palazzo con lo striscione con su scritto: “In morte della sacra famiglia: ieri fascismo e Mussolini oggi Berlusconi e Ruini- firmato movimento femminista proletario rivoluzionario”, facendo slogan contro l’attacco di stato e chiesa ai diritti delle donne ( LEGGE SULLA FECONDAZIONE ASSISTITA, ATTACCO ALLA LEGGE 194, PROPOSTA DI CONSULTORI CONFESSIONALI CON IL MOVIMENTO ANTIABORTISTA PER LA VITA AL LORO INTERNO, ORDINANZE CONTRO LA PILLOLA ABORTIVA, ECC), le ingerenze della chiesa nell’ambito politico (ASTENSIONE PER IL REFERENDUM SULLA FECONDAZIONE, APPELLO CONTRO L'ABORTO E LE DONNE ASSASSINE CHE LO PRATICANO E TANTO TANTO ALTRO...), la presa di posizione di preti e politicanti nel lancio di nuove guerre di religione al grido di “lotta al terrorismo”. Immediata la reazione dei servi del potere. Un cordone di polizia ha cominciato a spingere con forza i compagni che tenevano lo striscione e agendo da vili, come sono sotto la divisa, hanno cominciato a dare calci e anche un pugno in faccia ad una giovane compagna. I compagni hanno continuato a fare slogan “Pera Pera oltre la frontiera”, “l’integralismo non è lontano in Italia abbiamo il vaticano”, “contro la legge bossi-fini siamo tutti clandestini”, “il diritto d’aborto non si tocca”. Con interventi al megafono le compagne hanno ricordato l’ignobile libro scritto a doppia firma dal nuovo papa Ratzinger e dal paladino della cristianità Pera, in cui i due uomini di dio fanno a gara a chi è più bravo a lanciare attacchi di guerra per la vittoria della cristianità, celando questi intenti con dolci parole impregnate di carità cristiana. I due paladini, inoltre, dedicano una buona parte del loro carteggio al concetto di famiglia, alla sua sacralità, alla necessità che questa venga riaffermata in un mondo in cui le certezze tendono a scomparire sotto l’influsso di blasfemie del modo di vivere, come le coppie conviventi o, addirittura, le coppie gay. Il papa afferma: “Un secondo elemento che qualifica l’identità europea è il matrimonio e la famiglia. Il matrimonio monogamico, come struttura fondamentale della relazione tra uomo e donna e al tempo stesso come cellula nella formazione della comunità statale è stato forgiato a partire dalla fede biblica. Esso ha dato all’Europa, a quella occidentale come a quella orientale, il suo volto particolarmente e la sua particolare umanità, anche e proprio perché la forma di fedeltà e di rinuncia qui delineata dovette sempre venir riconquistata, con molte fatiche e sofferenze”. Nel rimarcare questa concezione reazionaria che vuole le donne nuovamente angeli del focolare, il “buon” papa innalza l’occidente e schiaccia il resto del mondo, alla maniera consona degli imperialisti di oggi. I compagni hanno, inoltre, ribadito la necessità di cancellare la legge sull’immigrazione, legge che viene fuori dall’animo razzista di coloro che l’hanno voluta e la difendono così come fa Pera quando afferma: “per integrare qualcuno bisogna avere chiaro ciò in cui lo si vuole integrare”, tagliando dunque le gambe ai concetti di diversità culturale, rispetto, convivenza, per ribadire quelli di oppressione-repressione e cancellazione delle diversità. Ancora una volta governo e chiesa cooperano per riportare tutti in una condizione di assoggettamento alla loro volontà togliendo diritti e libertà, cooperano inoltre per ricacciare le donne in una condizione di moderno medioevo, per riaffermare la superiorità dell’occidente facendo appello ad una nuova crociata per la cancellazione delle altre religioni viste come fonti di terrorismo… Insomma una nuova fase di sviluppo della reazione e della repressione come arma di controllo per fare di una società un nucleo di sviluppo per il razzismo e l’emarginazione, il maschilismo e la misoginia… A tutto questo bisogna dare una risposta e ieri le compagne e i compagni di Palermo non potevano farsi sfuggire questa occasione per ribadire con forza la nostra denuncia contro queste manovre che si fanno sempre più palesi. Bisogna denunciare tale condizione di oppressione, questa presa in giro dei politici con provvedimenti elemosina in sostegno alle famiglie e gli incentivi per fare figli, provvedimenti che confluiscono tutti nella nuova finanziaria del governo che a buon diritto abbiamo chiamato la “finanziaria di Ruini”. Per questa necessità delle donne è importante la loro organizzazione in un movimento realmente rivoluzionario e che sia strumento per lo sviluppo della lotta delle donne proletarie, che non hanno niente da perdere ma tutto da guadagnare, una lotta contro lo sfruttamento e il maschilismo per la distruzione delle catene che le vogliono ai margini e all’ombra degli uomini, buone solo per fare le serve e le incubatrici.
UN GOVERNO CHE CONSIDERA LE DONNE MENO DI UN EMBRIONE NON HA DIRITTO DI ESISTERE! CONTRO LO STATO E LA CHIESA CHE LEGIFERANO SUI NOSTRI CORPI! Pa 26/11/'05 movimento femminista proletario rivoluzionario email: mfprpalermo@email.it
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