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«Non ci dimettiamo, devono cacciarci»
by cronache notav Tuesday, Dec. 06, 2005 at 8:18 PM mail:

«Non ci dimettiamo, devono cacciarci»

Anche i sindaci in prima linea. Quello di Venaus: «La situazione non più in mano alla politica. Il mio posto? In mezzo alla gente» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO
SUSA (Torino) - Rabbia, delusione, stupore e tanta tensione in Valle di Susa dopo il blitz delle forze dell'ordine per togliere il presidio dei manifestanti a Venaus contro il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione concluso con una quindicina di feriti. Molti sindaci della valle, secondo alcune agenzie di stampa, starebbero pensando in queste ore alle dimissioni. Ma quello che era stato ventilato nelle ore immediatamente successive alle cariche appare ora più che altro una provocazione. Erano state le parole del primo cittadino di Venaus, Nilo Durbiano, a lasciare intendere un possibile gesto di forte impatto: «La situazione non è più in mano alla politica - saveva detto - ma alle forze dell'ordine. Il mio posto per il momento è in mezzo alla gente. Poi si vedrà».
«DEVONO CACCIARCI» - I sindaci tuttavia sanno che il loro disimpegno non aiuterebbe i valligiani. Il primo cittadino di Susa, Sandro Plano, è dunque categorico: «Di dimissioni non se ne parla, devono mandarci via. Il nostro compito è stare al fianco dei nostri concittadini». Il suo giudizio sui fatti della notte è particolarmente duro: «E' stato un atto incomprensibile contro manifestanti che si sono sempre mostrati pacifici. Un'azione estremamente ingiustificata e lesiva della libertà di questa valle. Noi sosteniamo da sempre linea di dialogo ma episodi come quelli di Venaus non aiutano a instaurare un rapporto. E' una grande delusione per tutti coloro che credono nei valori della democrazia».
«PICCHIATI GLI ANZIANI» - Il suo collega di Caprie, Gian Andrea Torasso, era stato invece tra i primi a commentare l'accaduto ai microfoni di Skytg24. «Sono sconvolto, è una vergogna - ha detto con la voce che tradiva evidente emozione -. Tra i fotografi ci sono anche persone di settant’anni che sicuramente non hanno usato violenza contro gli agenti delle forze dell’ordine. In vita mia non ho mai visto una cosa del genere».
APPELLI DALL'AUTO COMUNALE - Ad Avigliana un'auto del comune - secondo quanto riferisce il sito NoTav.it - sta girando per le strade avvisando i cittadini su quanto accaduto ed esortandoli a scendere in strada e ad unirsi alla protesta.
ESPOSTO ALLA PROCURA - Nei giorni scorsi i sindaci del territorio avevano deciso di presentare un esposto contro la militarizzazione della Valle perché «in questo momento in Val di Susa non sono garantiti alcuni diritti costituzionali, in particolare quello sulla sulla libertà di circolazione. Quindi vogliamo capire dalla Procura della Repubblica che cosa ha determinato questa riduzione dei diritti sul nostro territorio».

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