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scalo internazionale migranti
by tupak Friday, Oct. 18, 2002 at 3:41 PM mail: kontroverso@ecn.org

lo sciopero generale e l' occupazione

CONTRO LA LEGGE BOSSI-FINI
SOLIDARIETA’ SENZACONFINI!


Succede proprio nella Bologna ex-città della cultura che la notte tra il 20 e il 21 settembre un blitz dei carabinieri rada al suolo una baraccopoli ( le ruspe di Sharon fanno scuola! ) di immigrati-lavoratori rumeni nei pressi di Borgo Panigale, li privi di tutto quel poco che avevano e trascini in questura i presenti…
Sempre di notte, tra il 15 e il 16 di ottobre viene sgomberata una comunità di pakistani che risiedeva all’ ex dazio di via Mattei,alcuni sono condotti in una struttura più modesta in San Donato altri al Cpt…
Altri sgomberi vengono ventilati come imminenti!
Intanto fermano, arrestano, espellono, danno la caccia al migrante in città, negano i più elementari diritti di difesa legale e riempiono le celle del centro di detenzione di via Mattei!
Questi i primi effetti e della legge razzista e xenofoba Bossi-Fini e dell’ inerzia o peggio dell'indifferenza dell'Amministrazione Comunale e degli Enti Locali riguardo ai temi dell’accoglienza della solidarietà dei diritti.
E questo è solo l’ inizio: se il comune tende a smantellare e limitare l’ efficacia dei pochi centri di accoglienza rimasti, la Bossi-Fini non fa altro che incentivare illegalità e precarizzazione delle condizioni di lavoro e alloggio dei migranti, riducendo il tutto a una questione di ordine pubblico, di bieca repressione. La Bossi-Fini significa rifiuto dell’ asilo politico, uso della marina militare e di reparti di polizia speciale, istituzione del reato di clandestinità, CPT e impronte digitali, riduzione coatta del migrante a forza-lavoro iperflessibile e priva di diritti (visto che si complica e ostacola il rilascio del permesso di soggiorno, le possibilità di domicilio e circolazione, la regolarizzazione del contratto di lavoro…)
Il migrante è figura emblematica sia delle trasformazioni delle tipologie e categorie del lavoro che dello sradicamento e della cultura ibrida del nuovo uomo globale;sia delle politiche della paura dell’ esclusione fino alla segregazione che delle nuove soggettività e forme di lotta ( non è un caso che le contestazioni genovesi del g8 si siano aperte proprio con un corteo di migranti, per non parlare di tutte le manifestazioni locali e nazionali degli immigrati stessi durante il sordo quanto rapido iter parlamentare di approvazione della suddetta legge, o dello sciopero del lavoro migrante, o del caso-Treviso…).
I migranti si muovono, vivono, producono, lavorano (spesso in nero e nei settori meno ambiti e più rischiosi…) e reclamano diritti, visibilità e dignità…
Da mercoledì 16 abbiamo occupato l' ex albergo ferrovieri in via Casarini 23, un posto inutilizzato da più di tre anni, costruito con fondi pubblici, agibile e in buone condizioni strutturali, sul quale non esisteva alcuna proposta pubblica d’ uso o destinazione da parte degli enti competenti.
Riteniamo sia uno scandalo che, mentre in città tante persone vivono in situazioni di estrema precarietà, senza nemmeno un tetto sulla testa, posti come questo rimangano vuoti e invisibili alla città.
Riteniamo invece che luoghi simili possano essere utilizzati a fini sociali e culturali, vista la carenza e il continuo smantellamento da parte del comune di ogni struttura di accoglienza e di alloggio in relazione ai migranti ma anche a quanti in città soffrono il problema dell' alloggio e del diritto alla casa.
Ma questo non sarà solo un luogo di accoglienza, che già di per sè nel quadro delineato dalle nuove e sempre più repressive leggi sull' immigrazione è già una forma di disobbedienza e sabotaggio, questo sarà anche un luogo aperto a tutte quelle realtà che si muovono sul terreno dell’ immigrazione e dei diritti e che intendano sviluppare rivendicazioni vertenze conflitti insieme ai migranti, per la libertà di circolazione, per i diritti alla casa e all' accoglienza.
Riteniamo che tutte le forze democratiche della città dovrebbero valutare questa iniziativa come una valida esperienza di democrazia dal basso; riteniamo che quanti hanno espresso il loro dissenso verso le politiche discriminatorie e razziste di questo governo dovrebbero dare ora un segnale forte e pratico di solidarietà e sostegno; invitiamo tutti quelli che scendono in piazza oggi per i diritti dei lavoratori e contro le politiche di precarizzazione strisciante dell’ esistenza a solidarizzare con quanti hanno "aperto" uno spazio ospitale per i migranti, contro la politica della "non-accoglienza" del Comune di Bologna;
Il progetto Scalo Internazionale Migranti è aperto e attraversabile dai molti che in questa città rifiutano le logiche di deprivazione dei diritti di cittadinanza ed invitiamo tutte le associazioni antirazziste, le realtà della sinistra sociale ed ogni cittadino a venire a conoscere questo progetto e a disegnarlo insieme a noi.
Il CONCENTRAMENTO E' PREVISTO ALLE ORE 13 IN PIAZZA AZZARITA davanti al Palasport dove partirà un breve corteo che si concluderà davanti allo "SCALO INTERNAZIONALE MIGRANTI" di via Casarini 23.

kontroverso@ecn.org

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