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aereo militare ad introdacqua
by nowar Monday, Jan. 02, 2006 at 10:14 PM mail:

L’Amministrazione Comunale di Introdacqua, piccolo comune in provincia di L’Aquila,
vuole sistemare un aereo da caccia F104 in un giardino pubblico, l’unico del paese.
In un articolo su Il Centro il Sindaco di Introdacqua ha dichiarato che l’aereo sarà
“un simbolo di pace ed una attrazione turistica” in memoria di tre aviatori morti
in un incidente di volo, sulle montagne del paese, nel 1951. Introdacqua già ricorda
i tre piloti con un monumento ricoperto da muschi e licheni.

DA QUESTO EPISODIO:


I Pacifisti e Nonviolenti di Introdacqua chiedono di spedire e di far spedire una
e.mail o un fax (0864-47116) al Sindaco di Introdacqua per esprimere il dissenso, in
modo pacifico, all’installazione, in una zona a verde pubblico, di un aereo da
caccia F 104, come richiamo turistico e messaggio di pace.

OPPURE rispedire la presente e.mail con la scritta “approvo”.

e.mail: sindaco.introdacqua@libero.it
pace.introdacqua@libero.it (il Comitato provvederà a consegnare la posta ricevuta
all’Amministrazione Comunale di Introdacqua).

Testo consigliato:

Al Sindaco di Introdacqua
Chiediamo all’Amministrazione Comunale di Introdacqua di riflettere sui “principi e
obiettivi di pace e solidarietà che l’Amministrazione ha sempre perseguito” e di
preferire, alla collocazione in un parco pubblico di un aereo militare da caccia
strumento di morte, l’edificazione di un monumento alla pace e alla solidarietà tra
i popoli.
Firma ……
indirizzo

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ai cittadini di Introdacqua
by gruppo anarchico - l'aquila Tuesday, Jan. 03, 2006 at 1:23 PM mail:

Collocare un aereo militare da caccia F104 – cioè un’arma, uno strumento di morte – in un parco pubblico è un gesto distante anni luce da propositi di solidarietà e pace tra i popoli. Un F104 è sinonimo di guerra: e la guerra vuol dire sempre e comunque sfruttamento e morte, fame, miseria, dolore e lutti, indipendentemente dall’esito finale di essa. Guerra vuol dire anche esercito, gerarchia, militarizzazione, nazionalismo. Vuol dire voler conservare tutte quelle barriere tra individui legate alla nazionalità, all’estrazione sociale, ai diplomi scolastici, alla provenienza culturale, ai problemi personali; barriere che violentemente si incontrano e vengono quotidianamente sottolineati nella società capitalistica.
Agli albori del XXI secolo non è più sostenibile che la guerra, cioè il ricorso alla violenza organizzata dagli stati per dirimere “contese fra stati”, possa servire a “salvare” qualcosa di “degno” e di “valido”. La guerra, le armi e i mezzi da guerra non rappresentano alcuna soluzione. Non esiste una risposta alla guerra che possa andare bene per i civili, per gli sfruttati, per coloro che da una guerra traggono solo dei danni, per coloro che in guerra ci muoiono, che vedono morire i propri amici, i figli, i fratelli, per coloro che vedono distrutte le loro case. Non esiste una giustificazione logica neanche per i militari, eppure costoro in guerra al momento opportuno ci vanno, muoiono, si trasformano in brutali assassini, massacrano bimbi inermi, violentano donne, distruggono paesi e costringono alla fame intere popolazioni e, solo dopo, a guerra conclusa, si lamentano, contano i morti della loro vittoria (o sconfitta), li piangono, disdegnano la guerra, la rinnegano, si chiedono il perché; ma alla prossima guerra, potete contarci, saranno in prima fila, esaltati dalla potenza e dalla forza della propria nazione, del proprio esercito, sorretti da ideali giusti convinti di difendere, oggi, democrazia e libertà, ieri, il proprio dio, i propri confini.
L’uomo deve urgentemente imparare a risolvere i conflitti con altri mezzi. Ma le mutazioni degli atteggiamenti non sono indipendenti dalle conoscenze, per cui il nostro bagaglio culturale deve essere riesaminato criticamente e passato al vaglio di queste esigenze così pressanti.
L’attuale situazione planetaria deve essere in qualche modo trasformata ed è dovere di tutti adoperarsi perché ciò avvenga. Occorre una cultura che permetta prima di sapersi orientare sulle cause politico-economiche e psico-sociologiche della conflittualità, e poi capace di rendere evidente a tutti che la guerra è solo uno spreco pauroso di risorse umane, sociali ed economiche per armare e tenere su una struttura totalmente parassitaria, assolutamente improduttiva, inutile e fortemente dannosa come l’esercito. Questo mostro militare, inesauribile fagocitatore di beni e di uomini e nemico di ogni forma di convivenza civile, con la sua presenza minacciosa ed invadente è un peso per tutti e in modo particolare per la popolazione. Disfarci di esso è un nostro dovere oltre che un nostro diritto.
Occorre che tutti operino in modo da promuovere atteggiamenti di comprensione e di collaborazione reciproche, per abbattere definitivamente fenomeni quali il militarismo, il nazionalismo, il razzismo.
L’amministrazione comunale di Introdacqua dovrebbe sapere che una cultura di pace deve essere una cultura capace di far prendere coscienza di questo ed altro, e di fornire ai cittadini del mondo la sensibilità e la capacità di incontrarsi per poter insieme costruire. Una cultura di pace deve trovare soluzioni a problemi complessi e impegnativi quali la guerra, il disarmo, la politica estera e militare, il proliferare di guerre nel Sud del Mondo, lo sviluppo e il sottosviluppo, il degrado ambientale sia a livello locale che su scala planetaria, l’immigrazione e l’emigrazione, i trasferimenti di tecnologia da un paese all’altro, le collaborazioni internazionali, la funzione dei mass-media.
Sarebbe perciò opportuno che i cittadini di Introdacqua – paesino che ha conosciuto in passato l’occupazione nazifascista – impediscano in qualunque modo la realizzazione di questo scempio, soprattutto in un momento storico come quello in cui viviamo, in pieno periodo di giustificata e teorizzata “guerra e repressione preventiva”, nella quale un esercito tricolore, al cappio della U.S. Army, sta occupando e distruggendo, senza alcuna ragione, un paese già martoriato da dittature militari e integralismi religiosi.

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aaaarg basta con le bare volanti cazzoooooooo.....
by noncipossocreeedere! Tuesday, Jan. 03, 2006 at 1:46 PM mail:

ANCORA STI F104!?!?!?!
MA CHE PALLE!
sono cresciuto e andato a scuola col rombo dei loro motori del cazzo ch ci volavano sopra...
uno ' pure "atterrato" sulla macchina di un mio amico (oops)
e ora tanto pe alza du' soldi, visto che sono arivati gli euro fighter (che dal momento della progettazione alla produzione sono diventati gia' sorpassati) l'aereonautica rivende n'altravolta ste ciofeche di latta, ch ci avvano rifilato gli usa chissa' quanto tempo fa (tipo poco dopo il viet nam? non mi ricordo) perch' si rano ga' accorti che facevano schifo....
..
altra curiosita'.... nell'appennino bolognse c'e un monumento simile.... commmorando chi sa chi.... e dimnticando, con estremo pessimo gusto che dall'altra parte dlla valle c'e un monumnto ch ricorda 12 (?) ragazzini fatti saltare in aria a sasso marconi quando gli ci ' entrato un f 104 in aula.
s gli piac, se lo metta in giardino lui, l'f104 schifido.

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nn solo
by ciop Thursday, Jan. 05, 2006 at 10:15 AM mail:

pochi mesi fa anche nei giardini del comune di supino (fr) è stato innaugurato un monumento identico, e le parole del sindaco torriero (centro"sinistra") son state, manco a dirle, le medesime del sindaco di introdacqua.
che dietro le somiglianze ci sia qualcosa più che la casualità?

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domanda
by vittorio capponi Thursday, Jan. 05, 2006 at 2:31 PM mail:

che poi.. dove li prendono questi aerei,
li vende ai comuni direttamente l'esercito?
i soldi dove vanno?
quanto costa un monumento del genere?

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è un attimo
by che lo si fà saltare Thursday, Jan. 05, 2006 at 4:23 PM mail:

Ma che ci meravigliamo? Mi viene in mente quella demente della contini (barbara) che solo il nome evoca fantasie erotiche di recente memoria, che voleva regalare un carro armato dipinto di rosa, ai bambini iraqueni. Che vuoi.. fateglielo mettere, tanto è inutile che ce la stiamo a raccontare tra di noi. Un aereo è leggero ed è fatto per volare: oggi c'è, domani chi lo sa?

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idea zanni
by folle mattutino Saturday, Jan. 07, 2006 at 1:04 PM mail:

I carriarmati rosa, i caccia; fategli mettere quel che vogliono, all'ora x (aldo dice 26per1), li si raccoglie tutti e si portano alla nostra base segreta, lì ci organizzeremo n'attimo e poi si parte per andare ad attaccare il vaticano. =)

(e fatemela dire qualche cazzata ogni tanto)

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risposta
by traply Tuesday, Jan. 10, 2006 at 3:13 PM mail:

credo che usino aerei rotti per i monumenti, e di certo non credo che li piazzino li con motore e tutto...

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Chiarimenti
by franco Friday, Jan. 20, 2006 at 7:51 PM mail: lince155@libero.it

Tanto per chiarire a Casalecchio era un MB 326 e non un 104.
I 104 sono stati acquistati anche da altri paesi europei.
Potevamo anche acquistare i Mig che sono stati costruiti così bene che per la qualità dei componenti e l'assistenza tecnica sono quasi tutti a terra.

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