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Giornata della memoria, scontro sul corteo della Fiamma Tricolore
by dal corriere Thursday, Jan. 19, 2006 at 11:05 AM mail:

Giornata della memoria, scontro sul corteo della Fiamma Tricolore.

Anche la Provincia contro la manifestazione della Fiamma Tricolore, mentre a Palazzo Marino verrà presentato un ordine del giorno per chiedere alle autorità di spostare «ad altra data o altro luogo» la manifestazione già autorizzata per sabato. Con una simile formulazione, cioè senza la parola «divieto», il testo al quale sta lavorando l’opposizione potrebbe ottenere la firma di parte della maggioranza, ad esempio del capogruppo di FI Manfredi Palmeri. «Oggettivi motivi di opportunità - ha dichiarato Manfredi - impongono una modifica di quanto programmato». Ma per discutere subito la mozione in aula occorrono le firme di tutti i gruppi, e la Lega ha già chiarito che non aderirà. Posizione diversa da quella espressa dal capogruppo di An, Stefano Di Martino: «Se uno vuole liberamente dimostrare contro il carovita e ricordare Mussolini è libero di farlo. Non deve essere il Consiglio a decidere se si può manifestare o no. È una follia». Sulla vicenda interviene anche il presidente della Provincia, Filippo Penati: «Chiedo al questore di evitare la sovrapposizione fra questo corteo e la settimana della memoria che ricorda le vittime della Shoah. Sarebbe l'ennesima offesa a coloro che persero la vita nella Shoah e a i loro figli».
Nel frattempo slitta a oggi l’incontro tra il capogruppo dei Ds Emanuele Fiano e il questore Paolo Scarpis. Solo oggi si conoscerà la decisione sul corteo. In caso di risposta negativa, il consigliere ha annunciato che inizierà lo sciopero della fame. Sciopero della fame anche per Roberto Biscardini della Rosa nel pugno.
Contro la manifestazione della Fiamma Tricolore, prevista sabato pomeriggio da porta Venezia a piazza San Babila, è insorta tutta l’opposizione. Ma il segretario provinciale della Fiamma Marco De Rosa, che ieri è stato convocato in questura per «rassicurazioni circa le nostre intenzioni», riferisce, respinge ogni accusa. «Non c’è alcun intento provocatorio nella scelta della data, l’abbiamo fissata da novembre perché era il primo sabato buono dopo le feste - replica - Non avevamo realizzato la coincidenza con la Settimana della Memoria e non è vero che è previsto un passaggio del corteo in piazzale Loreto. Sappiamo distinguere il momento politico dall’omaggio: nessuno di noi si staccherà per raggiungere il luogo dove fu esposto il corpo di Mussolini». De Rosa non vuol sentire parlare di «divieto». «Possiamo ragionare su eventuali scostamenti dal percorso, se sono parimenti degni, ma non ci chiudiamo in un cinema di periferia. Non vedo il motivo». Il segretario ricorda che il partito è «radicato su tutto il territorio e rappresentato in Parlamento, anche in quello europeo». E fa poi riferimento al «cosiddetto antifascismo militante, quando simili irresponsabili dichiarazioni finivano di fatto per legittimare le scorribande omicide degli assassini di Ramelli e Pedenovi».

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fascisti
by p. Thursday, Jan. 19, 2006 at 11:28 AM mail:

lega e an stessa merda

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okkio
by chi la fa' la spetti Thursday, Jan. 19, 2006 at 11:30 AM mail:

ma quale shoah
ma quale rispetto...

poi scattano i pogrom e tutti a piagne..ma che ve piagnete porcodddio?

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fascisti in AN
by CAF Friday, Jan. 20, 2006 at 1:04 PM mail:

A Milano la convergenza fra estrema destra e destra "istituzionale" è ampliamente documentata dalla presenza di noti esponenti del neofascismo direttamente all’interno di Alleanza Nazionale. Ricordiamo per primo l’ex terrorista nero dei NAR, Lino Guaglianone, candidato in AN alle scorse elezioni regionali e probabilmente ricandidato alle prossime comunali. Nel suo "comitato" emergono nomi tristemente noti alla cronaca politico-criminale milanese: gli ex terroristi anni ’70 Nico Azzi, Cesare Ferri e Maurizio Murelli, oggi ideologhi della subcultura neonazista; l’ex trafficante d’armi Domenico Magnetta (legato alla malavita calabrese e coinvolto nell’omicidio del giovane neofascista milanese Alvarez), gli ex esponenti della Fiamma Tricolore di Pino Rauti, Fabrizio Fratus e Marco Valle ed il loro referente in Comune, il nostalgico Roberto Longhi Lavarini, già Presidente "mussoliniano" di Zona 3, attualmente in Zona 2 come "indipendente di destra" eletto in AN. Tutti costoro fanno liberamente attività "politica", revisionista, apologetica e razzista all’interno del partito di Fini, godendo dell’appoggio della famiglia fascista-mafiosa dei La Russa. Gurda caso, sia i figli di Ignazio che del fratello europarlamentare Romano, fanno arti marziali in quella vera e propria fucina dei picchiatori fascisti che è la Palestra Doria di Via Mascagni, di proprietà dello stesso Guaglianone. Sono queste le vergognose convergenze e convivenze che gli antifascisti milanesi devono pubblicamente denunciare.

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