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http://italy.indymedia.org/news/2006/01/969917.php Nascondi i commenti.

q.t. su federico aldrovandi
by da montecitorio Thursday, Jan. 19, 2006 at 3:25 PM mail:

DE SIMONE (PRC): NECESSARIO AVVIARE INDAGINE SULLA MORTE DI ALDROVANDI question time alla camera

“Data la gravità e la drammaticità di quanto accaduto domenica 25 settembre a Ferrara, quando un giovane, Federico Aldrovandi, è morto dopo essere stato fermato dalla polizia mentre ritornava a casa, il Ministro dell’interno intende avviare un'indagine nella questura di Ferrara per ricostruire la vicenda nei minimi particolari, affinché vengano chiariti i fatti, vengano individuati i responsabili e vengano informati i familiari di tutti i dati necessari a ricostruire la vicenda? – è la domanda posta da Titti De Simone, deputata di Rifondazione Comunista, nell’interrogazione a risposta immediata rivolta al Ministro Pisanu - Una prima versione dell'accaduto fornita dalla polizia avrebbe addotto a motivo del decesso quello di un malore dovuto a probabile overdose, ma la versione della questura contrasterebbe con la relazione di servizio della squadra mobile. La famiglia – spiega De Simone - è stata avvertita soltanto dopo cinque ore dal decesso e, nonostante la madre abbia presentato richiesta di relazione medica relativa all'accaduto, ancora oggi, a quasi quattro mesi dall'episodio, non è riuscita ad averne una copia. La perizia tossicologica non sembra essere coerente con la versione dell'overdose e il procuratore capo si sarebbe affrettato a negare l'ipotesi di morte per percosse, ancora prima che fossero resi noti gli esiti dell'autopsia. A suscitare dubbi sull'accaduto si aggiungono i segni di sangue sul viale e anche i segni di manganellate sul corpo (viso, schiena e gambe) del ragazzo, anche con manganello impugnato al contrario, uno dei quali si è rotto ed è stato trovato sul luogo dove è deceduto il ragazzo. Si aggiunge al già fumoso quadro il fatto che, nonostante alcuni agenti abbiano dovuto ricorrere al pronto soccorso con prognosi da 7 a 20 giorni, alla questione non si è voluto in alcun modo dare pubblicità e non è stata in alcun modo citata la possibilità di una resistenza o di una reazione da parte del ragazzo; al momento nessun testimone avrebbe ufficialmente ammesso di aver visto qualcosa, ma qualcuno avrebbe visto il ragazzo immobilizzato con il ginocchio da un poliziotto che gli puntava il manganello sulla gola e con l'altra mano gli tirava i capelli. La madre del ragazzo ha aperto un blog su internet da cui risulta quanto segue: «dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i muri. Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era sfigurato dalle percosse. Molto tempo dopo ho riavuto i suoi abiti. Portava maglietta, una felpa col cappuccio e il giubbotto jeans. Sono completamente imbevuti di sangue. (...) I medici hanno riferito che aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo. Ho potuto vedere solo quella sul viso, dalla tempia sinistra all'occhio e giù fino allo zigomo, e i segni neri delle manette ai polsi. ». È necessario – conclude De Simone - che sia fatta luce sulla morte di Federico Aldrovandi, ricostruendo l’accaduto e identificando i responsabili per dare le adeguate risposte ai familiari.”

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grissini
by ? Thursday, Jan. 19, 2006 at 3:41 PM mail:

rispondendo all'interrogazione dell'onorevola Titti Desimone prc ,presentata per far chiarezza sulla morte di Federico Aldrovandi
il ministro giovanardi afferma che la polizia ha dovuto usare gli sfollagente per placare il giovane gia' ammanettato , e che gli stessi si sono rotti, per la potenza fisica del ragazzo

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è vero..
by ab Thursday, Jan. 19, 2006 at 3:57 PM mail:

o stai scherzando?
Chiedo resoconto risposta..
potrebbe essere la prima ammissione ufficiale.
E' importante.
Qualcuno riesce a mettere la trascrizione completa?

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vero?
by trascrizione Thursday, Jan. 19, 2006 at 3:59 PM mail:

esiste una trascrizione più completa? potrebbe essere la prima ammissione ufficiale.
Importante

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Q-Time
by chirompepaga Thursday, Jan. 19, 2006 at 4:28 PM mail:

...non solo, il ministro ha avvallato la versione della questura dicendo che all'arrivo dei sanitari federico era vivo!! versione piu volte contraddetta dallo stesso questore e dalle testimonianze stesse dei sanitari raccolte su indymedia..pazzesco!

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resoconto stenografico
by da montecitorio Thursday, Jan. 19, 2006 at 5:03 PM mail:

(Iniziative per accertare le circostanze della morte del giovane Federico Aldrovandi - n. 3-05293)
PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-05293 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3).
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, era ancora estate a Ferrara il 25 settembre. È un'alba d'estate quando un ragazzo di 18 anni, Federico Aldrovandi, muore dopo essere stato fermato dalla polizia. I giornali locali scrivono di un malore fatale, dovuto - sembrano alludere - all'uso di qualche sostanza, ma subito saltano fuori contraddizioni e particolari inquietanti.
La perizia tossicologica smentisce la polizia. La versione suggerita dalla questura di Ferrara, infatti, contrasta con la relazione della squadra mobile, e chiunque vedrà il corpo di Federico non riuscirà a credere alla versione ufficiale. Lo dimostrano i vestiti imbevuti di sangue, lo scroto schiacciato, le ferite alla testa e alla nuca ed i segni neri delle manette ai polsi.
La mamma di Federico ha denunciato: «Mio figlio è rimasto sulla strada dalle 6 alle 11 e non mi hanno chiamata. Era mio figlio!». Considerata la gravità dei fatti e le contraddizioni gravissime emerse dalla versione della polizia, chiediamo che sia effettuata un'indagine nella questura di Ferrara, ai fini di ricostruire la vicenda nei minimi particolari e di arrivare alla verità.
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento, onorevole Giovanardi, ha facoltà di rispondere.
CARLO GIOVANARDI, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, la morte di un giovane è un fatto molto doloroso e, naturalmente, presento le condoglianze, anche da parte del Governo, alla famiglia del giovane. Dovrò dire cose forse non piacevoli, ma giustamente si chiede la verità. Dunque, ecco come sono stati ricostruiti i fatti: alle 5,45 del 25 settembre 2005 una cittadina, che è stata successivamente identificata, chiamava il 112, i carabinieri di Ferrara, riferendo testuale: «(...) uno che sta andando in escandescenze, sta urlando come un matto e sbatte dappertutto (...)». A seguito di tale telefonata, la Polizia di Stato, con una pattuglia, raggiungeva via ippodromo e gli agenti notavano subito un giovane che urlava frasi scommesse, sbattendo anche con il capo contro alcuni pali della luce. All'arrivo della volante, il giovane saliva sul cofano della vettura stessa e tentava di colpire con un calcio il capo equipaggio, che stava in piedi accanto alla portiera aperta. Nel fare tale movimento, scivolava sulla portiera stessa e, quindi, cadeva a terra. Alcune delle lesioni riscontrate sul corpo si sarebbero prodotte in tale frangente. Sono stati rilevati danni sul cofano e sulla portiera della vettura.
L'impossibilità di controllare il giovane, tra l'altro di corporatura robusta, ha reso necessario l'intervento di una seconda volante e, quindi, di una pattuglia dei carabinieri. Solo intervento dei rinforzi ha consentito l'immobilizzazione del giovane, al quale venivano applicate le manette. Durante la colluttazione gli agenti hanno dovuto usare gli sfollagente, sia per parare i calci che il giovane continuava a tirare, sia per sbilanciarlo. Due sfollagente si sono rotti in corrispondenza dell'impugnatura. Il giovane veniva, infine, bloccato a terra ed il personale sanitario, nel frattempo sopraggiunto, preferiva, in un primo momento, mantenere le manette, perché era ancora in vita. La morte del giovane è stata constatata alle 6,35. Poiché il giovane, Federico Aldrovandi, era privo di documenti, un'identificazione provvisoria è stata possibile solo dopo le 8, a seguito di una telefonata giunta sul suo telefono cellulare, rinvenuto a circa quaranta metri di distanza dal luogo del decesso.
La famiglia è stata informata alle 10,30, una volta conclusi i prescritti rilievi dalla polizia scientifica e dal medico legale ed il riconoscimento ufficiale è stato eseguito alle 11,35 presso l'istituto di medicina legale, da parte di un familiare.
La procura della Repubblica ha disposto l'autopsia ed una consulenza tossicologica, che ha già accertato la presenza nel sangue di sostanze stupefacenti di diversa natura. Il procuratore della Repubblica ha ritenuto opportuno, anche per la richiesta di verità avanzata sulla stampa dai familiari, di riferire le anticipazioni fornitegli dai consulenti, che avevano escluso alcun rapporto di causalità tra i traumi subiti dal giovane e la sua morte. Tuttavia, giustamente, il 23 dicembre scorso, i consulenti medico-legali hanno chiesto una proroga di sessanta giorni per l'approfondimento degli esami istologici.
Questa è la cronistoria dei fatti. Poi, naturalmente, spetterà all'autorità giudiziaria, alla procura della Repubblica competente, con l'approfondimento di tali esami istologici, ricostruire le cause esatte della morte, anche se il procuratore della Repubblica, sulla base dei primi accertamenti compiuti dai consulenti, ha rilasciato tale dichiarazione di mancanza di nesso di causalità tra le lesioni che sono state riscontrate e la morte.
Noi, come Governo, naturalmente siamo interessati, al pari di qualsiasi cittadino, a fare piena luce sull'episodio ed a ricostruirlo esattamente così com'è avvenuto.
PRESIDENTE. L'onorevole Titti De Simone ha facoltà di replicare.
TITTI DE SIMONE. Signor Presidente, trovo grave questa risposta da parte del Governo. Se siete davvero interessati a fare luce sull'avvenuto, come dite, allora perché non avviate un'indagine amministrativa sulla questura? Infatti, signor ministro, in quest'aula ci avete raccontato una versione che è stata contraddetta e smentita dall'esame tossicologico e dalla relazione della squadra mobile. Quindi, perché tutte queste reticenze? Perché queste resistenze? Cosa si vuole nascondere?
Riteniamo che si debbano immediatamente rimuovere tutte le cortine fumogene, le possibili omissioni, i ritardi che vi sono stati e le nebbie che coprono questa vicenda. Sono trascorsi quattro mesi, signor ministro, cento giorni di silenzio, avvolti da troppe contraddizioni. Il risultato dell'autopsia arriverà solo il 23 febbraio, dopo cinque mesi! Perché? La famiglia, ieri, ha depositato un esposto. Chiede un'inchiesta seria sulle cause di morte di Federico, sulla natura delle lesioni trovate sul corpo di Federico. Non si tratta di un incidente. La chiedono i genitori, la città di Ferrara, le sue istituzioni e noi con loro, tutte le persone che hanno una coscienza democratica.

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Federico Aldrovandi
by ciccio Thursday, Jan. 19, 2006 at 6:01 PM mail:

Meno male che qualcuno in Parlamento se ne sta occupando.
Credo che Titti De Simone stia facendo un gran lavoro per chiedere chiarezza e subito. In questo modo si tiene anche alta l'attenzione su ciò che è avvenuto e sulla determinazione a voler sapere COSA è avvenuto. Speriamo che altri parlamentari si uniscano a lei per chiedere con ancora più forza giustizia, quella vera

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aldrovandi
by ab Friday, Jan. 20, 2006 at 11:27 AM mail:

grazie mille!
Che schifo.
Tre pattuglie per feramre un ragazzo.

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giustizia
by ka Tuesday, Jan. 24, 2006 at 5:15 PM mail:

spero solo quei parlamentari che ora si interessano dell'argomento non lo facciano solo per fini di propaganda politica... che questa morte orrenda non venga strumentalizzata e poi messa nel dimenticatoio come spesso succede nel paese di merda in cui viviamo.
ormai, anche se ho solo 25anni, ho perso ogni fiducia in quella che chiamano "giustizia" italiana
MI VIENE DA VOMITARE

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