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per salutare antonio
by Loa Acrobax Project Friday, Jan. 20, 2006 at 2:47 PM mail:

ciao Antonio

Una vita fatta di passioni, la musica, le arti marziali, i compagni e le compagne, tanta rabbia per la precarieta' in cui sono costrette le nostre vite. Una vita fatta di lotte, di desiderio e voglia di trasformare l'esistente.
Tutto questo, insieme ai suoi occhi blu, si e' spento il 17 Gennaio in ospedale, a causa di un incidente sul lavoro. Antonio e' morto perche' veniva pagato a consegna. Ecco come muore un precario qualsiasi.
Antonio e' morto come ogni giorno si muore di lavoro in questa societa'. Antonio per noi non e' morto in un incidente stradale, e' morto perche' andava troppo veloce. Troppo veloce per rincorrere i suoi bisogni, i suoi sogni. La sua famiglia, le sorelle e i fratelli di una vita non lo dimenticheranno mai, vivra' per sempre nelle lotte che ogni giorno portiamo avanti.


Per salutare ANTONIO

Il saluto ad Antonio si svolgerà sabato 21 gennaio dalle ore 11:00 ad Acrobax. La camera ardente verrà aperta sempre sabato mattina dalle 8:00 presso l’obitorio comunale a P.zzale del Verano.
Per chiunque voglia ricordare Antonio sarà possibile salutarlo ad un microfono aperto oppure dedicargli una canzone. Inoltre, rispettando le mille forme del dolore di tutti e tutte, chiediamo di portare meno fiori possibili ed effettuare, per chi volesse, una donazione sul conto corrente di Radio Onda Rossa CCP n. 61804001 intestato a: Radio Onda Rossa, Via dei Volsci 56 - 00185 Roma, con la causale “PER ANTONIO”.

Come arrivare al LOA ACROBAX
Laboratorio Occupato del Precariato Metropolitano
Ex Cinodromo Via della Vasca Navale, 6 – (ponte Marconi)
Tel 06/97616630, 06/ 5582715
Autobus: 23 da piazzale Clodio, 128 da Magliana, 170 da stazione Termini, 670 da Montagnola, 766 da stazione Trastevere, 791 da c.ne Cornelia
Metro: linea B fermata S. Paolo Basilica.

"Inferno o cielo? Che importa...
Se cielo e mare sono neri come inchiostro, i cuori che ben conosci sono raggianti."
Ciao Anto'!

Con rabbia e con amore
le compagne e i compagni.

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Ciao Antonio-dalla strada
by csoa la strada Friday, Jan. 20, 2006 at 6:00 PM mail: csoalastrada@libero.it

Ciao Antonio
Ieri, martedì 17 gennaio, Antonio ci ha lasciato. Non c'è molto da dire quando
un compagno, un amico, un fratello se ne va a soli 28 anni. C'è poco da dire,
è vero, ma fa rabbia che Antonio non possa più essere tra noi perché morto
in un incidente sul lavoro. Antonio non è il primo né sarà l'ultimo a
morire per inseguire i ritmi disumani richiesti da un mondo del lavoro sempre
più precario. Possono dividerci tante cose nella quotidianità delle lotte
ma siamo sempre coscienti di appartenere ad un'unica comunità e Antonio credeva
fermamente in questo. Antonio era un compagno generoso, sempre col sorriso
sul volto nonostante una vita non sempre facile. Antonio era un antifascista
militante, sempre in prima fila contro discriminazioni, razzismi e autoritarismi
di ogni sorta. Antonio era un occupante di case perché pensava, con tutti
noi, che il vero crimine sta nel non riconoscere l'abitare come un diritto.
Ma Antonio era soprattutto, per molti di noi, un amico sincero, pronto ad
accorrere sempre in aiuto dei suoi compagni e dei suoi amici. Era un amico
umile pronto a mostrarsi nelle sue debolezze e ad accettare le tante e debolezze
e imperfezioni di noi tutti. Antonio non negava un saluto e un sorriso a
nessuno, neanche nei momenti più tesi e difficili. Antonio ce lo vogliamo
ricordare così. Antonio lo vogliamo ricordare stringendoci tutti insieme
nel dolore e nella promessa reciproca che vivrà nelle nostre lotte e nei
nostri sorrisi.

Un abbraccio forte ai compagni e alle compagne di Acrobax.



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Ciao fratello...
by Fabrizio Friday, Jan. 20, 2006 at 9:41 PM mail:

Non so in quale veste salutarti Antò, se come amico, come compagno di lotte o semplicemente come chi non accetta il fatto che al giorno d’oggi, nell’“occidente civilizzato” si continui a morire per lavorare!
Indignato del fatto che un corriere possa ancora esser pagato in base al numero di consegne che fa!
Le persone semplici… è assurdo Antò. E’ assurdo Antò che più la società va in frantumi, più le contraddizioni si acuiscono e più questa gente semplice non si accorga di un cazzo!
Di semplice a queste persone è rimasta solo l’accezione negativa.
Era bello con te Antò. La nostra era una delle poche amicizie non compromesse dalla militanza politica; insieme ne parlavamo spesso di come fosse difficile per i compagni mantenere i rapporti con le persone a noi care. Invece in mezzo a tanta sfiga a noi c’aveva detto bene. Certo ne sono passati di anni da quando mio fratello, dopo mesi in cui vivevi a casa nostra, ti disse; “Antò portaci una foto di quando eri piccolo così la mettiamo insieme alle nostre!”. Quei tempi erano passati, nonostante tutto però continuavamo a vederci, più per merito tuo, devo ammetterlo.
Il tuo spirito, la tua anima viaggiavano libere, così veloci che talvolta anche tu eri costretto ad inseguirle, un po’ come Peter Pan con la sua ombra. Le tue idee, i tuoi sogni, i tuoi desideri, spesso ti precedevano. Quante ce ne hai fatte vedere del tipo:
motorino senza chiavi, valigia senza passaporto, oppure: “Fabrì, accompagnami a prendere dei nostri amici alla stazione, e magari trova anche un mezzo perché tutti sul mio motorino non ci entriamo. Oppure mi ricordo di quel giorno che ci siamo incontrati per caso a Piazza Esedra; io aspettavo la partenza di uno di quei tanti cortei d’inverno, dentro la settimana per giunta, uno di quei cortei dove trovi solo i compagni, quelli veri e il freddo, tanto freddo. Ero quasi tutto congelato quando arrivasti per caso. Accompagnavi una tua amica alla stazione, Eri tornato da poco dall’India, infatti indossavi sandali e vestiti di lino, cazzo! Decidesti di partecipare al corteo e io li a convincerti che ti saresti ammalato per il freddo e nel frattempo pensavo; che situazione buffa; un compagno che cerca di convincere un altro compagno a non partecipare a un corteo dove, tra l’altro, non c’era quasi nessuno! Ero scemo io o eri scemo tu? Non so, però che risate… Con te era così, bello anche e soprattutto per questo. Non ti ho mai visto fare una cosa con un secondo fine; eri libero, limpido, limpido come le sorgenti d’acqua prima d’incontrare i cantieri della TAV, cantieri contro i quali hai lottato…
Sapessi come mi brucia adesso quel no che ti ho detto quando mi invitasti a salire con te a Torino… dovevo lavorare…
Lo so cosa stai pensando,ti stai chiedendo “ma della nostra città non dici niente? Ma ti sei rincoglionito?”
Napoli!
Un’amicizia nata a Napoli, alimentata dall’affetto comune per questa città, era destinata a venire su bella come lo è stata la nostra.
A Napoli mancherai, sai?
Raramente mi è capitato di incontrare persone che la sapessero cullare come te la cullavi tu nel tuo cuore.
Lo so che adesso sarà dura, ma so anche che quello che ci hai lasciato, i valori, i sorrisi, la voglia di vivere, servirà a tutti noi per continuare a lottare! Mao diceva che occorre saper tramutare la sconfitta in vittoria; noi riusciremo a tramutare il dolore di oggi in voglia di reagire, riscattarci, anche grazie al ricordo di te.
La luce dei tuoi occhi rimarrà per sempre impressa nelle nostre anime!
Hasta Antonio,
Hasta siempre!

Fabrizio

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La curva Sud per Antonio
by alan mistero Friday, Jan. 20, 2006 at 9:49 PM mail:

http://www.asromaultras.it/0506romareggina_DSC05987.jpeg

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Un saluto
by csoa macchia rossa Saturday, Jan. 21, 2006 at 12:20 AM mail: csoamacchiarossa@inventati.org

Le parole non servono. Basta uno sguardo, un abbraccio per condividere la sofferenza di una ferita che non potrà guarire.
Quello che proviamo in questo momento è palpabile nell'aria che rimbalza da una parte all'altra del fiume. I comunicati li lasciamo ai politici. Noi, come Antonio siamo compagni/e.
Per sempre

i/le compagni/e del Macchia Rossa di Magliana

http://www.inventati.org/macchiarossa

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Una storia lunga 28 anni ...
by keoma Saturday, Jan. 21, 2006 at 1:00 AM mail:

Un ricordo di Antonio
by keoma Saturday, Jan. 21, 2006 at 12:20 AM mail:



Una storia lunga 28 anni ...

Tanti anni fa, era il mitico 1977 o i primi mesi del 1978, in una strada di Torrevecchia, il mio quartiere romano, tracciai, insieme a quella che e' oggi mia moglie, una scritta su un muro.

La scritta recitava "Franca e Antonio Salerno liberi !" ed e' tuttora visibile su quel muro.

La scritta era riferita a Franca Salerno, militante dei Nap allora detenuta ed al suo piccolo Antonio, appena nato e pure lui detenuto insieme alla madre nelle carceri speciali.

Mesi fa, in occasione delle mobilitazioni antifasciste che ci sono state prima a Centocelle e poi all' Aurelio, ho conosciuto Antonio di Acrobax, un simpatico e bravo compagno con due incredibili occhi azzurri.

Antonio e' morto due giorni fa in assurdo incidente stradale a Roma, mentre da lavoratore precario correva sul suo scooterone a consegnare provette di analisi cliniche per miseri 70 euro giornalieri e "neri", col rischio, se la consegna avesse tardato, di non lavorare il giorno successivo.

Conoscevo appena Antonio e, quando - paradossalmente allo stadio, dove vado di rado, e dove alcuni compagni della curva Sud avevano inteso onorarlo con uno striscione - ho appreso della sua tragica fine ho sinceramente pianto quel ragazzo generoso incontrato solo qualche mese fa.

Oggi, leggendo "Il Manifesto", ho appreso che Antonio era lo stesso Antonio, allora neonato, per cui avevo fatto quella scritta tanti anni fa.

Non mi sento di aggiungere altro, la rabbia ed il magone hanno il sopravvento .....

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in quale laboratoirio di analisi lavorava
by b Saturday, Jan. 21, 2006 at 1:50 PM mail:


un grandissimo saluto al compagno antonio.

chi puo' rispondermi alla domanda?
dove lavorava?

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Antonio per Me
by Marco Monday, Jan. 23, 2006 at 12:23 AM mail: marco.diporto@libero.it

Io non sono molto politicizzato, ma ho saputo dell'esistenza di questo forum e volevo dire solo poche cose su Antonio, amico a cui volevo un bene dell'anima.
Antonio era speciale. Era speciale per tutti quelli che lo conoscevano, e la dimostrazione l'ho avuto all'Acrobax ieri mattina, vedendo quell'immensa folla venuta a salutarlo.
Adesso a me le parole sembrano tutte inutili, perchè tanto a cosa serve?
Però l'insensatezza di questa fine, l'assurdità di questo evento, lascia senza parole. Ho letto in un intervento: "non gli ho mai visto fare una cosa con un secondo fine." E' vero. Antonio era limpido. Era incasinato, intelligente, buono, limpido, generoso, per certe cose assurdo, profondamente rispettoso dell'amicizia, capace di un amore davvero raro per chi gli era intorno.
Non so se lui sapesse quanto la gente gli volesse bene. Forse non se ne rendeva conto bene, ma forse, se esiste un qualche luogo dove lui è a guardarci, l'ha capito dalle centinaia e centinaia di persone erano lì per lui.
Lo conoscevo da sette anni, dal secondo anno del Dams, ma un filo ci legava e questo filo è rimasto a legarci per tutti questi anni di tanti cambiamenti. Aveva conosciuto ultimamente i ragazzi della mia casa in cui ero venuto ad abitare, e questi ragazzi sono rimasti profondamente scossi dalla cosa: avevano imparato a volergli un grandissimo bene in soli pochi mesi, è una cosa rara.

Antonio era una splendida persona, forse neanche lui sapeva quanto.
A posteriori, avrei voluto dirgli, io che ero legato a lui per infanzie complicate, figli di genitori falcidiati da un periodo storico pieno di casini e tragedie, di provare a vedere le cose con un po' più di riflessione, senza quella furia ribelle e viva che lo contraddistingueva.

Sono giorni difficili, io tento di non pensarci perchè il dolore è grande e insensato.
Ti voglio bene, Antonio.
Marco




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