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un cantiere per l'operaio Lula
by imc italy Tuesday, Oct. 29, 2002 at 1:24 PM mail:

da Le Monde:

Un immenso cantiere attende Lula, presidente eletto del Brasile

Un immenso cantiere, su misura delle speranze che ha fatto nascere,
attende Luiz Inacio da Silva, il vecchio operaio tornitore arrivato
domenica alla presidenza della repubblica brasiliana con il 61,3 dei
suffragi. Cosciente della sfida, Lula ha dichiarato nel corso della
festa che gli hanno offerto gli abitanti di Sao Paulo : " Il cammino
verso la presidenza è stato duro, ma quello che abbiamo fatto fino ad
oggi è più facile di quello che ci resta da fare".

In un paese che, dopo la proclamazione della Repubblica il 15 novembre
1889, è sempre stato governato dalle elites, l'arrivo di un ex operaio
al Palazzo presidenziale di Planato a Brasilia, ha fatto nascere
un'immensa speranza di riduzione delle ineguaglianze sociali, di
creazione di impiego e di un miglioramento rapido dei sistemi di
educazione e di sanità. Lo sradicamento della miseria e della fame o
ancora l'accelerazione della riforma agraria reclamata dal potente
movimento dei Sem terra, figurano al primo posto nelle promesse
elettorali del candidato Lula. Nello stesso tempo, Lula si è impegnato
a rispettare tutti gli impegni del Brasile con il Fondo Monetario
Internazionale, a controllare l'inflazione, a difendere la moneta
locale, il real, e a mantenere il bilancio in attivo.

Congratulandosi con Lula per la sua vittoria, la Federazione brasiliana
delle banche (FEBRABAN) ha offerto la sua collaborazione, ma gli ha
anche ricordato che i suoi impegni "di rispetto delle istituzioni
internazionali e dei contratti, assunti e riaffermati durante la
campagna elettorale dovranno essere rispettati". "Secondo il nostro
punto di vista, lo sviluppo economico e sociale di un paese ha per
condizione essenziale un sistema finanziario sano, morale ed efficace".



Dal suo canto Lula ha chiesto ai mercati di rispettare il nuovo governo
nella stessa maniera in cui il governo intende rispettare i mercati.
Durante tutta la campagna elettorale, i mercati hanno avuto forti
turbolenze, e il real si è fortemente deprezzato.

Solo nell'ultima settimana prima dello scrutinio, quando i sondaggi non
davano più nessuna speranza al candidato governativo, i mercati
finanziari, rassegnati, hanno ritrovato la calma. In questo contesto, il
margine di manovra di Lula sembra molto debole, poiché non dispone di
una maggioranza parlamentare.

Con 91 seggi al suo partito, il PT è diventato il primo gruppo
parlamentare alla camera, ma non dispone -neanche con i voti dei suoi
alleati comunisti e socialisti e del Partito Liberale (PL, di destra)
del suo vicepresidente Josè Alencar - di un sostegno sufficiente per
far passare le riforme.

Inoltre, negli Stati Federali dove i governatori hanno un'influenza
politica importante, il PT non ha ottenuto il successo sperato,
lasciandosi sfuggire la vittoria in tre stati-chiave come Rio de
Janeiro, Sao Paulo e Rio Grande do Sul.

Lula dovrà costantemente negoziare e potrebbe trovare paradossalmente
delle simpatie da parte del partito del suo avversario al secondo turno
Josè Serra, il Partito della socialdemocrazia Brasiliana (PSDB),
ideologicamente molto vicino all'ala moderata del PT.

Alcuni analisti politici ipotizzano anche un ingresso al governo dei
membri dell'ala sinistra del PSDB.

Lula, infine, non potrà ricorrere così facilmente come il suo
predecessore ai decriti-legge, in seguito ad una recente riforma della
Costituzione. All'annuncio della sua vittoria, Lula ha affermato di
voler governare in nome dei 175 milioni di Brasiliani, e si è mostrato
ansioso di preparare la transizione.

Dovrà incontrarsi oggi con l'attuale presidente Fernando Henrique
Cardoso e annunciare il suo governo di transizione a partire da
martedì.

Oggi, quando i clamori della vittoria saranno cessati, ciascuno avrà
gli occhi puntati sui barometri dei mercati finanziari per sapere se gli
imprenditori accordano al vecchio operario metallurgico lo stesso
credito di 52,7 milioni di Brasiliani.



da Le monde del 28 ottobre 2002


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