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Mibilitazione contro l'ALCA, Ecuador: "Incontro sui popoli indigeni"
by garabombo Tuesday, Oct. 29, 2002 at 7:30 PM mail: garabombo@autistici.org

da indymedia ecuador:

Breve cronaca dell’Incontro “popoli Indigeni”.


L’anfiteatro dell’Università Politecnica Salesiana ha accolto oggi l’incontro sulle culture indigene, come appuntamento iniziale del Foro Sociale Mondiale-Ecuador.
I saluti, i preparativi e le iscrizioni alle iniziative sono durate ore e hanno permesso ai partecipanti di scambiarsi saluti e sorrisi. Alle 11,00 tutti hanno poi assistito ad uno spettacolo teatrale interpretato da alcuni bambini. Non ci poteva essere migliore inizio per inaugurare un evento che rivendica il diritto ad avere un futuro.
All’entrata dell’anfiteatro, giovani indigene hanno steso delle tele che simboleggiavano la loro opposizione all’ALCA, e in particolare ai transgenici, che significano una netta separazione della relazione ancestrale Terra-Vita.
L’amore per la vita sarà l’orizzonte verso cui tendere e la base da cui partire per una discussione che riunisca ed esalti i colori, i dialetti, le diversità delle numerose comunità indigene arrivate a Quito da Perù, Bolivia, Colombia e Nicaragua.
“Come popoli indigeni abbiamo il dovere di tornare alla Diversità culturale per costruire un’economia alternativa e solidaria”, ha detto il rappresentante colombiano al tavolo di discussione.
Questo II Incontro dei popoli indigeni proseguirà domani all’Università salesiana di Quito, e si inserirà nel percorso di incontro che prevede gruppi di discussione come FAMILIA, MIGRACIÓN Y ALCA (Univ.Católica; Auditorio 1) e PERIODISMO INDEPENDIENTE (Centro Cultural Benjamín Carrión)



Qualche parola…………..


Uniamo i nostri sforzi! L’America è nostra, la madre terra è di tutti. E la madre terra non è in vendita! Per questo siamo decisi a compiere il nostro cammino attraverso il paese, e siamo partiti da quattro punti diversi per raggiungere Quito; dal Nord attraverso il camino de Bolivar, da sud per il camino de Cuenca, da est con i compagni dell’Amazzonia e da ovest con le comunità della costa. Difenderemo ciò che ci appartiene, continueremo a formulare proposte per ottenere rispetto. Anche noi sappiamo pensare, perché siamo umani, al massimo pensiamo molto di più, perché pensiamo insieme, collettivamente, senza tener conto dell’individualismo esasperato.
Noi pensiamo con equità, con trasparenza, vogliamo difendere la natura, non volgiamo distruggerla non solo a vantaggio dei popoli indigeni di tutte e tutti. (Leonidas Iza CONAIE, Ecuador)


“Dobbiamo renderci conto che esiste una grande minaccia, che non solo grava sulle teste dei popoli indigeni del mondo, ma anche su quelle di tutte le altre culture del mondo, di altri colori, di altre lingue che non sono indigene. Oggi abbiamo l’opportunità di riaprire gli occhi e reinserirci in questa fortezza spirituale, con la convinzione che il cammino per la difesa del nostro pianeta passa attraverso questi incontri e la valorizzazione della vita delle nostre nonne e dei nostri nonni”.
(Cándida Jiménez, CNI, México)


“Ci sentiamo come se non fossimo a casa nostra. Le nostre leggi non sono state considerate così come i nostri diritti non sono stati riconosciuti. Noi però abbiamo detto si alla vita. La nostra vita si realizza quando siamo a contatto con la Madre Terra, sentiamo il nostro vivere a contatto con l’acqua e quando possiamo bere, sfruttando questa fonte. C’è l’accordo 169 dell’OIT che protegge i territori dei popoli indigeni e ratifica la nostra potenzialità decisionale sui nostri territori nel momento in cui il governo decida di prendere decisioni sui nostri terreni. Tuttavia il Banco Mundial continua ad appoggiare i programmi del governo e non le proposte dei popoli indigeni”.
(Blanca Chancozo, CONAIE, Ecuador)


“l’ALCA è un processo che incentiva le disuguaglianze, la discriminazione e l’eliminazione contro i popoli indigeni. Non è giusto che le multinazionali vengano a distruggerci il mare, che vengano ad imporci delle azioni non tenendo conto delle nostre forme di vita. Vengono a pregiudicare la vita dei nostri popoli. C9i chiamano popoli tribali ma i nostri veri nomi appartengono alle nostre etnie e lingue indigene. Loro però ci chiamano indigeni e vogliono eliminarci, impossessandosi dei nostri spazi e dei nostri territori, delle nostre risorse. Le grandi compagnie petrolifere, dei legnami, dei minerali, entrano nei nostri territori e pretendono di eliminare le nostre identità e culture.
L’ALCA è la legittimazione di una politica già in atto, dell’incapacità dei nostri governi di difendere i nostri popoli, i nostri territori, le nostre risorse. Non possiamo permettere come esseri umani con una propria dignità che queste compagnie costituiscano un continuo attacco alle nostre culture. Noi volgiamo la terra per vivere”.
(Sebastián, indigena de Brasil)

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