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LE INTERCETTAZIONI DEGLI STORACE BOYS
by KEN PARKER Friday, Mar. 10, 2006 at 7:43 AM mail:

IL DOCUMENTO. Le intercettazioni delle telefonate tra il portavoce del ministro e gli investigatori privati

LE INTERCETTAZIONI D...
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"Su Qui, Quo Qua tutto okay
e Ciccio forse va agli Interni"
"Sapevo che prima o poi ci facevano fare delle zozzerie"
di LUCA FAZZO e MARCO MENSURATI



MILANO - Investigatori surreali, Magnum PI con la pancia, l'accento romano, e la Y10 al posto della Ferrari. Gente strana, chiacchierona, ciarlatana, un po' millantatrice e un po' pericolosa. Però introdotta o, per dirla alla maniera loro, "ammanicata", e anche molto bene. Almeno quanto basta per poter andare senza pass in giro per i piani alti del palazzo della Regione Lazio, per dare del tu a Francesco Ciccio Storace, o per rivolgersi con toni un po' troppo confidenziali a Niccolò Accame, uomo ombra dell'attuale ministro della Salute, nonché alto dirigente dello stesso ministero. Un po' fumetto, un po' spy story, un po' commedia vanziniana, per capire fino in fondo il livello medio-basso della trama di questa vicenda bisogna leggere le intercettazioni. Eccole.

LA ZOZZATA
24 febbraio 2005. Ore 20. 08. Nicolò Accame chiama Pierpaolo Pasqua (l'investigatore privato).
N: Ciao sono Nicolò come procediamo?
P: Sabato o domenica riusciamo a fare l'intervento.
N: Tu hai bisogno di niente da me? di altre cose che ti dica o sei già arrivato dove volevi? Hai avuto riscontro su quel nome che ti ho dato?.
P: Sto avendo tutti i riscontri necessari.


26 febbraio, 19,01. Pierpaolo Pasqua, l'investigatore arruolato da Accame, parla con Gaspare Gallo un suo collega di come condurre l'operazione "Qui", quella della Mussolini.
G."Bisogna entrare al momento giusto e far sparire le cose al momento giusto".
P."Io te l'avevo detto che prima o poi ce la chiedevano una zozzata".
3 marzo, ore 4,33. Un giorno prima della chiusura delle liste Pasqua riceve la telefonata di un uomo non identificato, la procura sospetta che l'uomo si trovi nella sede di Alessandra Mussolini dove sta alterando i fogli con le firme per le candidature.
P. "Quanti ne hai?"
U. "Ne ho fatte 5 per 80 fogli, quindi 400 fogli con 5 ripetizioni
P. sono 3200 comunque invalidi, perfetto sono sufficienti".

IL TELEGRAMMA
5 marzo 17,30 Pasqua e Gallo discutono su come denunciare anonimamente le "irregolarità" della Mussolini.
P. "Hai tu una scheda non riconducibile a qualcuno? devo mandare un telegramma che deve essere anonimo"
G. "Anonimo lo posso fare anche da un bar"
P. "Però il telegramma ti addebitano il costo su una bolletta"
G. "Ma scusa se vado alla posta a farlo e non do i miei documenti?"
P. "Certo che ti chiedono i documenti, se vado da un pony express ho paura che non faccio in tempo e in ogni caso mi chiedono i documenti, porca puttana non so come fare. Tutto fatto bene tutto lavorato, tutto costruito e adesso non so come cazzo fare. E se freghi il telefonino a qualcuno?"
G. "Eh si può fare, lo frego a qualcuno".
P. "Fai sta cosa e poi glielo fai ritrovare".
G. "E' un bel casino... lettera anonima niente?"
P. "Se potevo imbustà 'na lettera avevamo risolto, ma non gli arrivava domani".

CICCIO E ALEMANNO
28 febbraio, ore 21. Pasqua chiama la moglie Costanza: "Gaspare è rimasto impressionato dalle mie conoscenze politiche: ieri ho avuto un appuntamento sono andato senza farmi registrare arrivando direttamente alla presidenza. Ho visto Ciccio (Francesco Storace, ndr) che aveva in linea Alemanno. Ha detto alla sua segretaria di farlo attendere perché stava parlando con Pierpaolo. Gaspare si è reso conto che ciò che stiamo facendo, pur non guadagnando molto è una scommessa per il futuro. Questo (Ciccio, ndr) oggi sta alla Regione, e domani può andare al ministero degli Interni.

1 marzo, ore 22,06. Pasqua commenta con la moglie la chiusura dell'operazione Mussolini (Qui), e l'inizio dell'indagine su Marrazzo (Quo):
P. "Fra oggi e dopodomani chiudiamo Qui, poi bisogna cominciare ad occuparsi di Quo e di Qua".
C. "Ma non può essere un a cosa un po' pericolosa?"
P. "Un pochetto sì, non c'è niente di pericoloso"
C. "Speriamo che non si hanno guai"
P. "No basta che rivincano, perché devono rivincere, perché se no se non rivincono tutti a casa andiamo..."
C. "Vabbè scusa se non rivincono loro chi vince? Marrazzo?".

LA MOGLIE DI MARRAZZO
22 marzo, ore 18,15. Gallo parla col maresciallo Franco Liguori (suo complice) per scovare i redditi della moglie di Piero Marrazzo (Roberta Sardoz).
F. "Ueh senti, Sardo Rosarita per me non esiste, ho provato con Sardo, con Sardi, solo con Rosa, solo con Rita, in tutti i modi possibili immaginabili, hai il codice fiscale tu per caso?"
G. "Non ce l'ho dietro, però. Comunque l'ho verificato, è corretto".
F. "Eh vedi corretto corretto, ma pure con Marrazzo, alla fine, era Pietro e non era Piero".
G. (gli detta il codice fiscale)
F. "Allora Serdoz Roberta non c'entra proprio un cazzo con quella... La data di nascita corrisponde 10.8.68".
G. "Questa è l'intestazione di un telefonino, quindi che cazzo hanno scritto... l'hanno estrapolato probabilmente hanno scritto una cosa per un'altra". Dieci minuti dopo viene intercettato un Sms del maresciallo a Gallo: "Ma non facevi prima a dirmi che era la moglie di Marrazzo?". Sms di risposta: "Non lo sapevo".

5 aprile, ore 10 e 39. Il maresciallo Liguori chiama Gallo.
L. "Senti un po' ma adesso che ha perso le elezioni ti paga lo stesso?"
G. "Veramente mi ha già pagato".


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