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[Milano] Domani il corteo della Fiamma. Rifondazione: no ai fascisti (a parole)
by dal corriere Friday, Mar. 10, 2006 at 11:44 AM mail:

Controritrovo dell´Anpi. Cortiana fa un appello a La Russa: niente violenza. Era stato rinviato il 21 gennaio dopo le proteste della comunità ebraica.

Il 21 gennaio, dopo le proteste della comunità ebraica e una mozione del consiglio comunale, era stato il questore a spostare il corteo: troppo vicino alla giornata della Memoria della Shoah. Adesso la Fiamma Tricolore ci riprova. Il partito sfilerà domani pomeriggio per le strade della città, da Porta Venezia a San Babila. Una manifestazione elettorale, dicono i militanti di destra. Ma la mobilitazione, in città, è già partita. E se le preoccupazioni maggiori sono per alcuni centri sociali che al grido di «spegniamo la fiamma» si sono dati appuntamento a Porta Venezia, la Milano antifascista - dall´associazione nazionale dei partigiani ai partiti del centrosinistra, dagli ex deportati ai sindacati - ha organizzato una manifestazione al sacrario della Loggia dei Mercanti. Un luogo simbolico, spiega il presidente dell´Anpi Tino Casali «perché è lì che viene onorata la memoria di oltre 1.500 partigiani, patrioti, deportati e militari nostri concittadini e parte dei 4.137 caduti per la libertà».
Un sabato di scontri e tensione: è questa la paura di molti. È per questo che il senatore dei Verdi Fiorello Cortiana lancia un invito al presidente del gruppo di An alla Camera Ignazio La Russa: «Questa manifestazione rischia di seguire un copione tragico e scontato. Noi abbiamo già conosciuto tutto questo negli anni Settanta. Per questo, nel giorno del corteo, ti propongo di dare vita a un incontro pubblico, rivolto ai giovani». E La Russa accetta: «Do la mia disponibilità. Invito Cortiana, però, a non avere una visione così pessimista. Il mio auspicio è che anche alle ali estreme sia garantito il diritto di manifestare purché in maniera non violenta». Ma gli appelli a una «risposta pacifica e democratica» arrivano da tutto il centronistra. A cominciare dal diessino Emanuele Fiano che a gennaio iniziò uno sciopero della fame per lo spostamento della manifestazione: «Il corteo di un partito il cui segretario dice di non avere mezzi per verificare l´esistenza delle camere a gas offende la storia di questa città e del Paese. Io sono figlio di una famiglia sterminata nelle camere a gas e l´invito è a protestare in maniera civile e non violenta, ma con decisione». Tutti in piazza Mercanti. È quello che chiede anche il segretario provinciale di Rc Augusto Rocchi: «È vergognoso che in una città capitale della resistenza, si tenga una manifestazione inneggiante al fascismo, che dovrebbe essere vietata». Il segretario provinciale della Fiamma, Marco De Rosa, getta acqua sul fuoco: «Sfileremo con compostezza e ordine, ma chiediamo alla questura che ci garantisca il diritto a manifestare». Nessun omaggio in piazzale Loreto, assicura. «I soli slogan saranno le parole d´ordine identità, sovranità, socialità». Ma se dal corteo dovessero alzarsi saluti romani? «Non li chiameremo, ma ciascuno risponde personalmente».


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