L'antifascismo non può essere pratica dell'isolamento
Dico certe cose a malincuore, perchè comunque rispetto chi oggi ha manifestato avendo Dax nel cuore e subendo come una provocazione una manifestazione dei nazisti proprio nell'anniversario del suo assassinio. Ma perfino questa corrispondenza è restata praticamente sconosciuta alla città. Esiste una pratica così autoreferenziale e autistica dell'antifascismo che sembra non preoccuparsi che le proprie "GESTA" siano comprese. Ma allora qual'è l'obiettivo? Assodato che lo scontro non è ne può essere solo militare (se così fosse basterebbe una notte ad arrestarci tutti) ma anche comunicativo, sociale, politico ecc, come si fa a non rilevare il problema che deriva dall'illegibilità di questa situazione praticamente per tutti/e i cittadini (e per favore non raccontiamoci altre cazzate auto-consolatorie). Gli scontri sono stati incomprensibili, i fasci scendevano in piazza ore dopo, sono finite in mezzo cose che non c'entravano niente (auto parcheggiate, edicole ecc). Non sono biancaneve e so che può succedere se ci sono scontri con la polizia... ma proprio per questo se le motivazioni, se il processo che ha portato a quegli scontri non è capito l'unico risultato diventa il totale isolamento dei compagni. Il fatto di essere stati solo 500 non deve deprimere, ma neanche esaltare i cazzoni del "meglio pochi ma buoni". Il fatto che i duecento nazisti di fiamma tricolore abbiamo solo incassato il risultato non può essere indifferente! Ricordare che siamo in campagna elettorale non vuol dire preoccuparsi di non essere considerati "perbene"... significa che neanche noi viviamo su un altro pianeta (mi auguro...) e quello che accade coinvolge anche chi non va alle urne (come me). Abbiamo detto e scritto che la destra fascista sta creando continue provocazioni a cui non intende dare risalto mediatico perchè servono solo a provocare i compagni e creare determinati contesti... perchè poi ce lo dimentichiamo??! Questo non significa che bisogna subire senza reagire, ma almeno possimao problematizzare il come e quando farlo!? Ci lamentiamo che nella comunicazione ora esce solo il punto di vista degli sbirri e non le loro consuete violenze. Ma a che serve questo vittimismo se prima non ci si preoccupa della lettura sociale delle nostre pratiche, contestualizzandole non solo in astratto, ma nel qui e ora, se non ci si ricorda che anche i media sono un terreno di scontro per altro particolarmente difficile perchè in mano ai padroni? Nella stessa giornata ci sono stati scontri a Milano e Parigi, e la differenza tra le due situazioni evidenzia proprio la differenza tra l'impotenza dell'autismo e la potenza dello scontro sociale. Per questo trovo indigeribili i commenti dei celoduristi di sinistra incapaci di fare una vera riflessione sui processi. A meno di non accontentarsi dell'estetica (scadente) del gesto e di guadagnare qualche ultras alla propria specifica setta politica. Detto questo do comunque la mia solidarietà ai compagni fermati dagli sbirri (non consideratela una contraddizione troppo grande dopo quello che ho scritto) che pagano duramente una giornata pensata e progettata male.
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