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sui fatti di milano - solidarietà militante
by collettivo scienze politiche - padova Tuesday, Mar. 14, 2006 at 10:06 PM mail:

solidarietà militante e complice agli antifascisti di milano

Alcune riflessioni sui fatti di milano dell’11 marzo.
A pochi giorni dall'anniversario dell'omicidio di Dax ad opera dei nazifascisti, a Milano viene autorizzata una manifestazione di Fiamma Tricolore, organizzazione nostalgica neofascista e xenofoba che fa dell'orgoglio fascista e del revisionismo storico i suoi punti di forza.
Ogni antifascista ha sentito la manifestazione di fiamma tricolore a Milano come una provocazione e una violenza che non poteva in alcun modo essere sopportata.
Forse non è necessario ricordare lo stillicidio di aggressioni, accoltellamenti e incendi di cui negli ultimi mesi decine di militanti sono stati vittime: nonostante il silenzio assordante di troppi, la nostra memoria non si cancella.
A Milano l’11 marzo si è deciso di non permettere più che una sfilata neofascista potesse stuprare le proprie strade nell’indifferenza comune. Ignorare ciò che scorre davanti ai nostri occhi è un errore che non possiamo più commettere.
La contromanifestazione non è stata autorizzata. Chi ha lasciato i fascisti marciare per le strade dovrà dunque assumersi la piena responsabilità politica di ciò che succederà.
E la risposta arriva pronta, sotto forma di segnale forte e radicale. Un messaggio chiaro da parte di chi non tollera più, da chi questa volta non scende a compromessi, con nessuno, tantomeno con le forze partitiche che hanno dimostrato ancora una volta il loro vergognoso profilo non spendendo parola alcuna su questo grave ed incostituzionale episodio ma limitandosi alla condanna tout court del movimento da cui ormai sono separati da una distanza abissale.
L’ipocrisia che si è rovesciata sulla manifestazione di sabato, da destra a sinistra, è segno dei tempi: l’appiattimento di tutte le forze politiche nella condanna senza se e senza ma (condanna che non abbiamo avuto l’onore di sentire tanto determinata per la guerra o per le violenze fasciste, tanto per dire) sembra coincidere con la spasmodica rincorsa alla posizione più reazionaria, ingaggiata da tutti i partiti, cui stiamo assistendo in questa penosa campagna elettorale.
Dalla laicità al (neo)fascismo, dalla guerra al controllo sociale, dalla mercificazione delle nostre vite al modello di sviluppo neoliberista, sembrano non esserci vie di fuga a sinistra.
Mentre un grande movimento continua a palpitare sotto lo sguardo cieco di molti, ribadendo la propria autonomia e la propria radicalità, dalla lotta popolare alla TAV all’opposizione alle ingerenze operate dal Vaticano, dalle occupazioni delle università all’antifascismo militante, tutto il resto tace, e se non tace dice cazzate.
Milano si è accorta che c’è qualcos’altro. E se ne sono accorti tutti. Che nelle città in cui sfilano i neonazisti si aprono ferite profonde con cui tutti devono confrontarsi. Che le responsabilità politiche di questori, prefetti e sindaci nell’autorizzare le sfilate dei fascisti sono gravi e imperdonabili.
Nessuna mediazione è possibile sull’antifascismo.
Resta il fatto che 37 arresti sono un prezzo da pagare troppo alto. Denunciamo l’accanimento di polizia e carabinieri nella violenta caccia all’uomo che è seguita alle cariche.
Lo sfondamento dei portoni all’interno dei quali gli antifascisti hanno trovato rifugio (grazie alla solidarietà degli abitanti) è un atto gravissimo che a molti ha ricordato quello che è successo a Genova.
Chiediamo l’immediata scarcerazione di tutti i compagni e le compagne che sono stati arrestati.
Solidarietà a tutti i denunciati e ai compagni antifascisti di Milano. Noi ci siamo stati e ci saremo.
Con Dax nel cuore,
CESCO LIBERO
LIBERI TUTTI
collettivo scienze politiche - pd

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