PER COSTRUIRE UNITARIAMENTE FORME E MODI DI SVOLGIMENTO DELLA GIORNATA PROPONIAMO UN INCONTRO A TUTTE LE REALTA’ INTERESSATE PER
GIOVEDI’ 13 APRILE ORE 21,15 PRESSO LA NOSTRA SEDE, IN VIA BOVIO 48, PISA
FRANCO SERANTINI - LA MEMORIA CHE RESISTE
Ricordare Franco Serantini non è mai stato un atto rituale. La sua biografia, il modo con il quale fu lasciato morire, l’impunità concessa ai suoi carnefici trasformò questo omicidio in un esempio ed in un monito, scomodo da rappresentare e ricordare. Il potere costituito tracciava, allora come ora, un limite oltre il quale il prezzo dell’opposizione sociale, della lotta antifascista e per i diritti civili, della solidarietà con i popoli del mondo poteva essere la vita. Prima di Serantini centinaia di giovani, operai, donne, pensionati, contadini e studenti erano stati uccisi nelle piazze dell’Italia repubblicana.
Dopo quel 7 maggio 1972 il limite tracciato dal potere fu superato ancora da Roberto Franceschi, Fabrizio Ceruso, Giannino Zibecchi, Rodolfo Boschi, Gennaro Costantino, Saverio Saltarelli, Pietro Bruno, Mario Salvi, Pier Francesco Lorusso, Giorgiana Masi, Pietro Maria Greco, Carlo Giuliani. Nomi noti e meno noti, giovani vite spezzate per le quali i responsabili materiali e politici non hanno mai pagato.
La storia di ognuno di loro, le loro ragioni, la forza delle grandi battaglie politiche e sociali nelle e per le quali persero la vita sembrano inghiottite in un buco nero della storia. Rimozione e criminalizzazione scattarono subito, spesso il giorno stesso del loro assassinio.
Nel ricordare Franco li ricordiamo tutti, con la piena consapevolezza di compiere così un atto politico legato immediatamente alle battaglie dell’oggi.
Alcuni di loro persero la vita mentre difendevano il diritto dei popoli a resistere contro la barbarie delle guerre di aggressione e del colonialismo. Non è forse questo un diritto che torna prepotentemente d’attualità di fronte a ciò che succede in Iraq, in Palestina, in Colombia, nei Paesi Baschi?
Altri furono uccisi mentre resistevano in una occupazione di case o rivendicando il diritto al lavoro e a un reddito dignitoso. Qual è oggi la condizione dei lavoratori dipendenti, dei giovani precari, di chi vuole emanciparsi dalla famiglia cercando un alloggio decente?
Altri ancora caddero difendendo i diritti civili e democratici e a manifestare, a vivere una vita libera dalle imposizioni di una cultura bigotta e clericale. Abbiamo forse fatto dei passi in avanti su questo terreno, o non ci troviamo forse in una situazione di paurosa regressione socioculturale, d’attacco sistematico alle libertà, ai diritti basilari collettivi ed individuali?
Franco Serantini, ed insieme con lui molti altri, furono uccisi mentre si opponevano ai rigurgiti fascisti. Impressionanti le immagini di nazisti e fascisti che hanno sfilato per le strade di Milano l’11 marzo 2006. Inquietante la presenza di partiti che rivendicano direttamente la storia del ventennio, le camere a gas e la supremazia tra una “razza” e l’altra. L’antifascismo è un cimelio del passato?
Per tutto questo la loro è una memoria che resiste, ci parla dell’oggi, ci sprona a continuare a lottare per un mondo emancipato dalla barbarie della guerra, dello sfruttamento e del fascismo.
Per tutto questo proponiamo alle realtà sociali e culturali, alle forze politiche e sindacali, ai singoli democratici della nostra città di aderire e partecipare attivamente al prossimo 7 maggio 2006. Vorremmo ricordare unitariamente Franco Serantini e tutte le vittime di un sistema di potere che non ha mai fatto giustizia su questi omicidi di Stato, né ha risposto alle loro richieste di giustizia sociale.
PER COSTRUIRE UNITARIAMENTE FORME E MODI DI SVOLGIMENTO DELLA GIORNATA PROPONIAMO UN INCONTRO A TUTTE LE REALTA’ INTERESSATE PER GIOVEDI’ 13 APRILE ORE 21,15 PRESSO LA NOSTRA SEDE, IN VIA BOVIO 48, PISA
Il direttivo del circolo ARCI agorà di Pisa.
Per contatti agorapi@officinaweb.it 050500442 3384014989
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