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Quando Israle faceva le atomiche di nascosto.
by mazzetta Saturday, May. 06, 2006 at 5:05 PM mail:

L'incontro tra Richard Nixon e Golda Meir

Quando Israle faceva...
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Levi Eshkol, leader israeliano, visitò il presidente Lyndon B. Johnson nel gennaio 1968, e all'epoca, secondo il Dipartimento di Stato, Israele non era impegnato nella ricerca di armamenti nucleari.

Nel novembre del 1968, Paul Warnke, assistente al segretario della Difesa per la sicurezza internazionale è già alle prese con un serrato negoziato con l'ambasciatore israeliano Yitzhak Rabin. Il Trattato di non Proliferazione Nucleare è appena stato completato e sottoposto ai governi interessati per la firma; Gli USA sperano che la vendita di alcuni F-16 convinca Israele a siglare il TNP.

Gli USA nel frattempo avevano ammesso a se stessi che, come avevano sempre saputo facendo finta di non saperlo, Israele possedeva già ordigni nucleari, e che le ricerche israeliane erano cominciate all'alba degli anni '60.

Nel settembre del 1969 Golda Meir e Richard Nixon, nuovo presidente e nuova primo ministro, hanno un colloquio riservatissimo, non protocollato, e del quale viene tenuto all'oscuro anche Kissinger.

A seguito dell'incontro Kissinger scrive al governo Israeliano e pone tre domande (nel pdf allegato l'originale della lettera):
1) Israele potrebbe assicurare che non "possiede" armi nucleari?
2) Israele sarebbe disposto a dichiarare che non dispiegherà missili strategici?
3) Israele firmerà il TNP?

Le risposte di Rabin:
1) Israele non diventerà una potenza nucleare.
2) Non dispiegheremo missili strategi, almeno non prima del 1972
3) Il TNP sarà considerato dalnuovo governo

Nel Febbraio del 1970 Rabin incontra Kissinger e gli dice che Israele non firmerà il Trattato di Non Proliferazione nucleare.

Da allora, nonostante l'inizio del programma nucleare israeliano risalga ai primi anni '60, tra Washington e Tel-Aviv si sceglie la politica del -non chiedere-non dire- per la quale Israele non ammetterà mai di possedere armi atomiche e Washington non chiederà mai ad Israele alcun chiarimento in merito, tantomeno alcun adempimento alle convenzioni internazionali.

Il Dipartimento di Stato continuerà fino al 1975, anche nelle audizioni segrete al Congresso, a negare che Israele possieda la bomba come invece asseriva ai tempi la CIA.

I documenti recentemente resi pubblici grazie al Freedom of Information Act (FOIA) ci restituiscono la realtà di quegli anni, nei quali Israele violò l'impegno con gli stessi americani a non dotarsi di armi nucleari opponendo un cavillo: poichè il patto prevedeva che Israele non potesse "introdurre" tecnologia nucleare bellica in Medioriente, i diplomatici israeliani affermarono che le armi atomiche sono "introdotte" solo quando sono dichiarate e testate, e che pertanto Israele manteneva fede all'impegno di non "introdurle" e di non "possederle", in quanto non essendo ufficializzate praticamente non esistevano.

Il governo Nixon accettò lo sgarbo israeliano, come evidentemente metabolizzò le secche risposte ai quesiti che Kissinger aveva posto per cercare di capire che intenzioni ci fossero. Fino a pochissimi anni fa l'argomento delle atomiche israeliane è stato un vero e proprio tabù in Occidente, mentre ancora oggi israele non ne ha ufficializzato il "possesso", anche se delle armi atomiche se ne è discusso alla Knesset e la vicenda di Vanunu e della sua condanna hanno rotto la cortina del silenzio mediatico.

L'ennesimo esempio del doppio standard per il quale gli americani consentono ai paesi amici quello che considerano un crimine o una minaccia, se avviene in un paese nel quale in governo non è abbastanza "amico"; particolarmente d'attualità nel momento in cui si minaccia di bombardare l'Iran per molto di meno.

Un trionfo dell'ipocrisia diplomatica e una dimostrazione che fin da allora Israele ha proceduto nella sua politica forzando sistematicamente la mano a Washington, la quale ha sempre visto naufragare la sua politica in Medioriente ( Da Camp David, alla pace di Oslo, fino alla Road Map), a causa della sua incapacità ( figlia prima di tutto di un processo decisionale interno ai governi americani robustamente presidiato dalla lobby filo-israeliana) di piegare Israele al rispetto delle decisioni della comunità internazionale e di quelle degli stessi governi americani.

Dal Bollettino degli scienziati atomici
http://www.thebulletin.org/article.php?art_ofn=mj06cohen
l'articolo di Nsa
http://www.gwu.edu/~nsarchiv/NSAEBB/NSAEBB189/index.htm

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