Europe debout, reveille toi!
Federico e Nicola liberi subito
Si è svolta questa mattina una conferenza stampa davanti all’Ambasciata francese, in Piazza Farnese a Roma per chiedere la scarcerazione di Federico e Nicola, arrestati la sera del Primo Maggio a Parigi, alla fine dell’Euromayday che ha percorso le vie popolari della città da Pigalle a Place de la République. Nella giornata di oggi, in diverse città italiane e nella stessa Parigi, vi sono stati momenti di solidarietà ai nostri due compagni detenuti ora nel carcere di Fleury nella banlieue parigina, in condizioni difficili, senza possibilità di parlare con nessuno al di fuori dell’avvocato. Siamo gli studenti e i precari che dall’Italia hanno deciso quest’anno di partecipare all’appuntamento parigino dopo aver assistito e partecipato in prima persona durante i mesi di marzo e aprile all’incredibile movimento francese che ha portato al ritiro del CPE, il contratto di primo impiego, proposto da De Villepin. Una proposta di legge che legittima la precarietà quale condizione esistenziale, che né noi né i giovani francesi e del resto di Europa possiamo accettare. La costruzione della carovana, è stato un momento molto importante di incontro tra diverse realtà che in tempi diversi hanno costruito momenti di lotta forti e significativi all’interno di quella che può essere oggi considerata l’azienda più grande in termini di potere e fatturato nei rispettivi territori nazionali, il luogo dove sapere e conoscenza vengono trasformati in merce valore di scambio per acquisto di manodopera precaria e non garantita. Per questo, a nostro avviso, percorrere lo spazio della May day parigina era un segnale forte nella direzione della costruzione di un’Europa dei movimenti e di una rete studentesca che il prossimo autunno rifletterà insieme sul come dare continuità alle intense esperienze di quest’ anno. E’ dunque con questo spirito e con questi contenuti che la carovana italiana ha sfilato all’interno della Mayday parigina insieme agli altri soggetti che hanno costruito la giornata del primo con lo slogan “le nostre vite non sono negoziabili” e ai soggetti che da anni danno vita, in tutta la Francia, a importanti battaglie contro la precarietà, tra cui quella degli Intermittenti dello Spettacolo e degli stagisti di Génération Précaire. In questo contesto, al termine manifestazione quando Place de la République andava svuotandosi dopo una giornata intensa e ben riuscita, 30 italiani vengono fermati, circondati e ammanettati. 28 usciranno dopo qualche ora in questura mentre 2, Federico e Nicola vengono trattenuti e dichiarati in Stato di fermo. Dopo 48 ore ha luogo l’udienza preliminare dove la difesa chiede il rinvio del processo per reperire testimonianze utili a dimostrare l’innocenza dei nostri compagni e l’accusa, dopo aver aggiunto al dossier un post-it che designava Federico e Nicola come “individui pericolosi”, chiede pubblicamente al Giudice che se questa è l’Europa che si prospetta è bene starne alla larga. Il processo viene rinviato al 29 maggio e la libertà provvisoria negata. Abbiamo voluto utilizzare la giornata di oggi per rendere pubblico quanto avvenuto e denunciarne la gravità, in delle giornate in cui sappiamo bene che la Stampa è interessata solamente all’elezione del Presidente della Repubblica e alla spartizione delle cariche del nuovo governo. Riteniamo doveroso che il nuovo governo si pronunci il prima possibile, su questa vicenda giudiziaria, quanto sulle misure cautelari decise dal tribunale di riesame per i compagni di Action condannati agli arresti domiciliari nella giornata di ieri. Non ci stancheremo mia di dire che le “Lotte sociali non si processano”, né ci fermeremo mai nella volontà di costruire nuove carovane che mettono in relazione battaglie contro la precarietà e per un’esistenza degna e parlino e conquistino nuovi diritti.
carovana studenti e precari a parigi
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