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6 novembre: arresti domiciliari, obblighi di firma e presidio. Rassegna stampa
by wu ming 63 Thursday, Jun. 22, 2006 at 3:35 PM mail:

agenzie e giornali

Ansa di ieri

CASSAZIONE: BLITZ DISOBBEDIENTI, DOMICILIARI PER D'ERME
RESPINTO RICORSO EX CONSIGLIERE VELTRONI CONTRO MISURA CAUTELARE
(ANSA) - ROMA, 21 giu - La Cassazione ha confermato la misura degli arresti domiciliari per l'ex consigliere capitolino Nunzio D'Erme per il blitz compiuto dai 'disobbedienti' - nel novembre 2004 - ai danni del supermercato Panorama e della libreria Feltrinelli che furono oggetto di "esproprio proletario".
Finora la misura cautelare era stata sospesa in attesa della
pronuncia della Suprema Corte. E' stata cosi' confermata dalla Seconda sezione penale del Palazzaccio l'ordinanza emessa dal Tribunale della liberta' di Roma, il 12 marzo 2005, che aveva convalidato la decisione presa dal gip il 4 gennaio 2005.
(SEGUE).


CASSAZIONE: BLITZ DISOBBEDIENTI, DOMICILIARI A D'ERME (2)
(ANSA) - ROMA, 21 giu - Agli arresti domiciliari finiranno,
nei prossimi giorni, anche altri quattro 'disobbedienti'
accusati - di rapina e lesioni a pubblico ufficiale - per aver partecipato al 'blitz' nel supermercato Panorama e in una libreria Feltrinelli del centro storico. La misura restrittiva della liberta' personale riguarda OMISSIS.
La Cassazione ha respinto il ricorso di altri dodici
'disobbedienti' contro l'obbligo di firma e di presentazione
quotidiana all'autorita' di polizia (OMISSIS). Gli unici
due ricorsi - contro l'obbligo di firma - per i quali la
Cassazione ha disposto l'annullamento con rinvio sono quelli di OMISSIS. (ANSA).

CASSAZIONE: BLITZ DISOBBEDIENTI; D'ERME,C'E' LOGICA PUNITIVA
PER REATI SOCIALI SERVIREBBE AMNISTIA E DEPENALIZZAZIONE
(ANSA) - ROMA, 21 GIU - ''C'e' la sensazione di una logica
punitiva nei confronti di un pezzo di citta' che ha costruito un elemento di protesta e contraddizione sociale, non riducibile a fenomeno criminale''. Cosi' il leader Disobbediente Nunzio D'Erme commenta la notizia della conferma, da parte della Cassazione, della misura degli arresti domiciliari nei suoi confronti per l'esproprio proletario messo in atto nella capitale dai no global nel novembre 2004.
''La sentenza non e' stata ancora consegnata ai nostri
avvocati - premette D'Erme - ma se i domiciliari fossero
confermati sarebbe grave. Infatti, non e' stato ancora fissato il processo, per un fatto successo due anni fa, e evidentemente non c'e' il pericolo di fuga e di reiterazione del reato''.
Secondo l'ex consigliere comunale capitolino, inoltre,
l'episodio contestato, faceva parte di ''una mobilitazione che, allora, interesso' diverse parti d'Italia e coinvolse centinaia di persone, nell'ambito di una battaglia sociale''.
''Spero che si faccia una battaglia politica - ha concluso
D'Erme - per depenalizzare i reati legati a iniziative sociali, per i quali servirebbe un'amnistia''.(ANSA).

CASSAZIONE: BLITZ DISOBBEDIENTI; AVVOCATO, CHIEDEREMO REVOCA
(ANSA) - ROMA, 21 giu - "Non credo che abbia senso imporre a
Nunzio D'Erme e agli altri una misura cautelare, come quella
degli arresti domiciliari, a piu' di un anno e mezzo dalla
rapina contestata dal momento che in tutto questo periodo altri fatti simili non sono stati compiuti: dunque, non c'e' pericolo di reiterazione del reato". Questo il commento dell'avvocato Francesco Tagliaferri che stamani in Cassazione ha difeso i 'no global' romani chiedendo ai supremi giudici di non applicare gli arresti richiesti dal gip di Roma.
Il provvedimento diventera' esecutivo nei prossimi giorni, ha aggiunto il legale che si riserva - successivamente - di
chiedere la revoca dei domiciliari. (ANSA).


l'Unità di oggi (cronaca di Roma):

Spesa proletaria: confermati i domiciliari a D’Erme
Smeriglio: «È un tentativo di criminalizzazione. Questi compagni rappresentano un pezzo di città. Chiederemo solidarietà anche al sindaco»
di Michela Bevere
La Cassazione ha confermato gli arresti domiciliari per l'ex consigliere comunale Nunzio D'Erme e altri quattro «Disobbedienti» accusati di rapina aggravata per il blitz compiuto il 6 novembre del 2004 nel supermercato Panorama e nella libreria Feltrinelli, confermando così l'ordinanza emessa dal Tribunale della libertà il 12 marzo del 2005. Mentre, per altri dodici è stato disposto l’obbligo di firma. In quell'occasione, durante una manifestazione per la Giornata contro la precarietà, venne effettuata una «spesa proletaria» con la distribuzione gratuita di merci ad alcuni abitanti del quartiere. Per il leader di Action, Nunzio D’Erme, «c'è la sensazione di una logica punitiva nei confronti di un pezzo di città che ha costruito un elemento di protesta e contraddizione sociale, non riducibile a un fenomeno criminale». Il fatto grave, ha continuato D’Erme, è che «non è stato ancora fissato il processo, per un fatto successo due anni fa», pertanto, «evidentemente non c'è il pericolo di fuga e di reiterazione del reato». La decisione della Cassazione, per il senatore del Prc Giovanni Russo Spena, appare «finalizzata solo a un tentativo di criminalizzare la disobbedienza sociale, l'imputazione di rapina aggravata per una manifestazione di protesta simbolica». Stessa solidarietà dal deputato del Prc, Massimiliano Smeriglio: «Questi compagni rappresentano un pezzo di città». «Gli arresti domiciliari, dopo due anni - ha aggiunto - rappresentano comunque un fatto giuridico strano. Ci mobiliteremo per chiedere la solidarietà anche del sindaco Walter Veltroni».

(AGE) ROMA - Nunzio D'Erme, l'ex consigliere comunale di Roma, va agli arresti domiciliari. Lo ha disposto la seconda sezione penale della Cassazione che ha respinto il suo ricorso, insieme a quello di altri 15 disobbedienti, in relazione alla 'spesa proletaria' avvenuta il 6 novembre del 2005 al supermercato Panorama e alla libreria Feltrinelli di Torre Argentina nella capitale.
(AGE)

Roma, 21 giu. (Adnkronos) - Nunzio D'Erme, l'ex consigliere comunale di Roma, va agli arresti domiciliari. Lo ha disposto la seconda sezione penale della Cassazione che ha respinto il suo ricorso, insieme a quello di altri 15 disobbedienti, in relazione alla 'spesa proletaria' avvenuta il 6 novembre del 2005 al supermercato Panorama e alla libreria Feltrinelli di Torre Argentina nella capitale.

Il Manifesto di oggi:

Espropri, cinque agli arresti
L'ex consigliere D'Erme e gli studenti universitari di Esc ai domiciliari per rapina aggravata. Decide la cassazione un anno e mezzo dopo la «spesa sociale» di San Precario all'ipermercato Panorama e alla Feltrinelli. Russo Spena (Prc): «Incomprensibile». Gli indagati per gli stessi reati sono in tutto 105, in autunno il maxiprocesso
Alessandro Mantovani
Roma
Il pm Salvatore Vitello l'ha spuntata, la cassazione ha confermato gli arresti domiciliari per Nunzio D'Erme, ex consigliere comunale disobbediente, e altri quattro attivisti romani. Tre sono studenti del centro sociale Esc, laboratorio politico-culturale accanto alla «Sapienza»: c'è anche Francesco Raparelli che collabora con il manifesto. Per altri dodici scatta la misura restrittiva dell'obbligo di firma quotidiano in commissariato, annullata solo in due casi.
L'accusa è rapina aggravata per i cosiddetti «espropri» del 6 novembre 2004, giornata «di San Precario», all'ipermercato Panorama di Pietralata e alla liberia Feltrinelli di largo di Torre Argentina. Furono, si ricorderà, iniziative pubbliche contro il carovita e il precariato, in parte degenerate nel caos e valutate alla stregua di atti puramente criminali. Gli arresti domiciliari e gli obblighi di firma, misure cautelari per definizione urgenti, arrivano a diciotto mesi dai fatti: la motivazione è il pericolo di reiterazione del reato anche se, come osserva l'avvocato Francesco Tagliaferri che assiste i disobbedienti insieme al collega Marco Lucentini, «in tutto questo periodo altri fatti simili non sono stati compiuti».
Gli indagati in tutto sono la bellezza di 105, tra i quali ricercatori universitari, dirigenti dei sindacati di base, militanti di Rifondazione e anche due giornalisti di Carta, oltre a decine di studenti, occupanti delle case e giovani lavoratori più o meno precari: l'udienza preliminare è prevista in autunno, se saranno tutti rinviati a giudizio sarà un maxiprocesso. E lì finalmente potranno spiegare ai giudici che i rapinatori, almeno di regola, non si fanno accompagnare dalle telecamere per essere ripresi durante le rapine, non portano a termine i colpi sotto gli occhi della polizia come avvenne a Panorama, non si mettono a discutere di contratti e orari di lavoro con le cassiere e non si avventurano in pubbliche contrattazioni con la direzione di un ipermercato per ottenere uno sconto simbolico, peraltro altrove con iniziative simili.
«C'è una logica punitiva verso un pezzo della città e verso i movimenti che hanno gestito una possibilità di contrattazione sociale sociale in forme nuove», denuncia D'Erme, che dopo la rottura con Rifondazione legata alla mancata elezione all'Europarlamento ha fallito la rielezione in consiglio comunale con la Lista Arcobaleno. Entro 48 ore, lui come gli altri quattro, non potrà muoversi di casa.
Lo stesso D'Erme e altri dodici sono imputati anche nel processo per le occupazioni delle case che si apre a novembre e per il quale la stessa seconda sezione della cassazione ha rifiutato gli arresti. Il pm è sempre Vitello, capo d'imputazione associazione per delinquere. Il sodalizio delittuoso sarebbe Action, l'agenzia comunitaria diritti da anni interlocutoree del comune e dei municipi. Gli avvocati chiameranno Walter Veltroni a testimoniare. Anche questura e prefettura, che in passato si sono trovate in difficoltà nell'eseguire gli ordini di sgombero, sanno che il moltiplicarsi delle occupazioni è la conseguenza di un'emergenza abitativa che a Roma coinvolge circa ventimila famiglie.
Giovanni Russo Spena, capogruppo del Prc al senato, ha espresso solidarietà agli arrestati: «A un anno e mezzo dai fatti l'arresto è incomprensibile», ha detto, ricordando l'impegno di Rifondazione per l'amnistia. Il problema non riguarda solo Roma. In tutta Italia migliaia di procedimenti penali, circa 8000 secondo uno studio di qualche tempo fa del forum «libertà di movimento», coinvolgono altrettanti protagonisti delle lotte sociali e del movimento contro la guerra. Dalle mamme calabresi imputate di blocco stradale per le proteste contro l'aumento del prezzo di uno scuolabus ai cittadini dei comuni campani denunciati per le mobilitazioni contro discariche e inceneritori.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=99110
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=99094

http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=977133
http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=977261&Sectionid=8&Editionid=8

http://www.centomovimenti.com/2006/giugno/22_spesa.htm

http://www.liberazione.it/giornale/060622/LB12D6AB.asp

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