In occasione della passeggiata “A VELOCITA' D'UOMO”, Val Susa-Roma, tappa Rosignano-Cecina, 9 Luglio 2006.
NoTav, NoMose, NoPonte, NoSolvay
In occasione della passeggiata “A VELOCITA' D'UOMO”, Val Susa-Roma, tappa Rosignano-Cecina, 9 Luglio 2006. NoTav, NoMose, NoPonte, NoSolvay
PER OGNI ECOCIDIO 100 VOLTE MERDA AL SISTEMA
In supporto di Betta, Federico, Giuseppe, Francesco, Costantino, Silvia, Doriano ,Giuliano, Erika, Mariangela, Daniele, Alice e Chiara. Solidarietà agli anarchici arrestati per la loro sete di libertà e giustizia.
VAL DI CECINA: I PROBLEMI CI SONO
L'economia del turismo, l'agricoltura intensiva e l'edilizia sono tra le principali cause, che a velocità impressionante, portano alla devastazione ambientale, all'accumulo di rifiuti tossici e alla scomparsa della biodiversità. Le spiagge sono ormai diventate una delle più affollate “attrazioni” nel mondo. La costruzione di nuove strade, infrastrutture, edifici (contenitori di cemento chiamati porti, supermercati, alberghi) provoca danni irreversibili. L'inquinamento del mare causa la perdita delle alghe marine e la successiva erosione dei fondali. La logica perversa e criminale degli amministratori comunali cerca di arginare questo problema trasportando sulle spiagge metri cubi di sabbia, dall'inquinatissimo e morente fiume Cecina. La sabbia contiene appunto sostanze tossiche e cancerogene. L'attività economica legata al turismo, sebbene sia continuamente pubblicizzata con riconoscimenti ambientali, non ultima l'assegnazione della Bandiera Blu (nelle analisi sono omessi gli inquinanti maggiori, mentre sono premiati i servizi di spiaggia efficienti), è una fra le maggiori minacce per le coste, le aree naturali e le isole. I servizi turistici innescano un circolo vizioso, gli affari si ingigantiscono e gli affitti delle le case, che rimangano vuote otto mesi l'anno, arrivano alle stelle, a danno dei residenti. L'agricoltura, con l'aumento della popolazione, è stata il competitore numero uno per la natura. Più gente significa più terra coltivata e maggiori irresponsabilità. L'inquinamento delle falde acquifere e della terra, per produrre cibo di pessima qualità, rimane una costante da non sottovalutare. Per fermare questo crescente degrado, una proposta, non disgiunta dall'eliminazione del modello capitalistico, sarebbe quella di valutare da subito tecniche diverse per raggiungere l'autosufficienza. Le esperienze fatte con l'agricoltura naturale sono significative, si limitano alla semina di una grande varietà di piante e alla raccolta, distinguendosi dall'agricoltura biologica poiché non necessita di inutili lavorazioni. Attraversando le colline toscane possiamo notare che, monocolture di terre desolate, campi di grano, vigneti, oliveti, hanno preso il posto della macchia mediterranea, di una miriade di diversità di piante. Senza dare importanza alle sostanze velenose che vengono impiegate per la produzione, i problemi si fanno sempre più proficui. Nei vigneti più prestigiosi i braccianti, che sono sottopagati, lavorano spesso durante trattamenti chimici di disinfestazione del terreno, col rischio di finire al pronto soccorso. E' impressionante la nomea che si è creata intorno ai prodotti toscani, quando ci vuole veramente un bel coraggio a chiamare vino l'assaggio di certi miscugli.
UN CANCRO DI NOME SOLVAY Tranquilli, ci sono i depuratori! penserebbe non solo il turista al mare sulla “Costa degli Etruschi”, ma anche molti residenti che ignorano la realtà. Come si spiegano le morie di pesci e i danni ai fondali marini? la scomparsa silenziosa di operai e abitanti? le malattie della pelle, la tossicità nell'aria? Il desiderio di fare di nuovo il bagno al mare e non in una discarica, alimenta l'odio alla vista delle torri fumanti e delle strutture Solvay. La complicità omertosa dei medici di base negli omicidi firmati Solvay è raccapricciante; nessuno di loro punta il dito o prende posizione sulla causa di certe malattie, facendo gli interessi delle multinazionali farmaceutiche. Il salgemma, il calcare, la lignite e l'acqua furono le materie prime che portarono alla presenza di Solvay sul territorio a partire dal maledetto 1912. Esattamente un secolo prima, in Inghilterra, l'industrialismo trovò seri ostacoli nell'aggressione che stava compiendo. Il fenomeno della distruzione delle odiate macchine si estese ben presto, grazie alle gesta e alle sommosse dei luddisti verso l'omologazione che li attendeva. Possiamo ricavarne oggi delle lezioni inconfutabili riguardo al percorso impervio dell'automazione, della disciplina e della distanza con la natura. In un contesto in cui le persone si trovavano nella condizione di essere ridotti alla fame o essere schiavi, molti hanno preferito morire che lavorare in fabbrica, altri sono stati schiavizzati dall'alba al tramonto o per otto ore al giorno, altri ancora hanno intrapreso una dura battaglia contro le macchine del capitalismo sfrenato.
La Solvay a Rosignano opera nel comparto chimico e trasforma il normale e purissimo sale, insieme al calcare, in una serie di composti chimici come il carbonato di sodio (soda), ed i cloroderivati, ecc.. Se non verranno accantonate le tecniche energetiche ed il concetto di risorsa, la chiusura della Solvay sarà fine a se stessa. Gli elementi facenti parte di un ecosistema articolato e complesso saranno non più considerati morti se non estratti dall'uomo, trasformati e valorizzati al suo uso e consumo. Conosciamo a malapena gli ingenti danni dell'uso dell'energia a carbone, a petrolio, atomica, a metano, ma chi non prende posizione contro la tecnologia, o meglio chi propone energie alternative, contribuirà alla dipendenza e alla sottomissione del sistema tecnico-industriale, con conseguenze che neanche possiamo immaginare.
L'UOMO AL CENTRO DI TUTTO Ci hanno sempre parlato di sviluppo, ma difficilmente ci siamo soffermati a discutere l'altro aspetto di questo strano modo d'intendere il progresso. Lo sviluppo che conosciamo corre al volante di una macchina sfrenata. Con evidenza questo tipo di evoluzione, che necessita di tempi, velocità, spazi propri e invadenti, è una forma moderna di regime totalitario. Nel giro di poche generazioni il paesaggio si è trasformato. Probabilmente chi, volente o nolente, fa parte di questa corsa senza arrivo, prende le sembianze della macchina; il corpo da agile e forte diventa fragile, le sensibili percezioni che offre l'aria sfuggono al tatto, all'udito e all'olfatto, il disgusto si trova al posto del gusto. Ci hanno raccontato che facciamo parte dei cosiddetti paesi del “primo mondo”, siamo i primi, in quanto contribuiamo all'ecocidio in tutto il mondo, soppiantiamo costrutti tecnologici al posto di modelli naturali. La storia dell'industrialismo è l'apologia della distruzione. L'ideologia della sinistra si è fatta carico di questo tipo di processo maniacale, violento e oppressivo. Anche le teorie più rivoluzionarie di un tempo, come il marxismo, portavano le critiche non contro gli strumenti materiali di produzione e le case del terrore (cioè le fabbriche), bensì contro il modo in cui venivano usate. Alcuni pensatori libertari erano influenzati anch'essi, nelle loro tesi per la liberazione umana, da piccole dosi di progresso, ma non potevano certo immaginarsi un mondo disastrato a tal punto, con la sovrappopolazione, con piccole zone naturali protette ed il resto distrutto. Calunnie e interessi personali di sindacalisti e intellettuali hanno fatto propri i progetti degli industriali. I poveri sono stati ingannati, schiavi e soldati sono stati arruolati, mentre la tecnologia occidentale ed il popolo che vi si richiamava, sono stati nella storia le forze più distruttrici immaginabili. L'apporto del cristianesimo a questo processo è stato unico. La chiesa che proclamava un dio unico si impose, escludendo tutte le altre credenze. Attaccò, sottomise e sterminò i popoli tribali delle foreste europee, che credevano agli spiriti delle foreste, dell'acqua e della terra, ancor prima dello sterminio avvenuto con la “scopertona” dell'america e la resistenza degli indigeni.
Il modo attuale di percepire la realtà nella maggior parte dei casi è antropocentrico, ritenendo l'uomo al centro di tutto e legittimando il diritto naturale di disporre degli altri esseri viventi. E' un approccio da abbandonare subito assieme al concetto fuorviante secondo cui la specie umana sia superiore alla specie animale. Di pari passo alle abitudini alimentari carnivore di milioni di persone sono legati danni incalcolabili alla biosfera, per non parlare della vivisezione e della realtà degli allevamenti.
Per la costruzione di un computer, l'homo tecnologicus impiega non meno di 15-19 tonnellate di energia e materiali, mentre la produzione di un auto richiede 25 tonnellate di natura secondo lo studio del Wuppertal Institute.
FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO La tendenza di molta gente è quella di avallare la propaganda del sistema, affermando che “fortunatamente viviamo in un paese libero”; viceversa, la nostra vita è decisa da qualcun altro. Come evidenzia la realtà dei fatti accaduti anche di recente (in Valsusa per esempio), quando gli abitanti di un determinato posto si occupano direttamente della loro vita e del proprio territorio, vengono inascoltati, aggrediti verbalmente e violentemente dalle istituzioni. Ciò che potrebbe accadere anche in Valdicecina, se ci occupassimo direttamente di alcune questioni, senza le manovre istituzionali, allora ci troveremmo a cozzare con la forza e la violenza dello stato. Lo stato utilizza, intanto, i cosiddetti reati associativi per colpire i gruppi più attivi che diffondono idee e pratiche libertarie, individui che sono sempre presenti al fianco della gente, all'interno dei comitati e contro progetti nocivi. Il 4 maggio scorso proprio la sede di Pisa del circolo anarchico di Via del Cuore, i redattori del giornale Terra Selvaggia e i membri del gruppo ecologista “Il Silvestre”, sono stati arrestati, da un lato per aggravare la situazione giuridica di alcuni di loro, coinvolti nel processo C.o.r., dall'altro per mettere sotto attacco delle persone che, insieme alle loro attività e campagne di lotta, hanno evidenziato molti temi cruciali della civilizzazione e del sistema tecnico-industriale, indicandone il suo superamento in chiave anti autoritaria. Francesco Gioia, ecologista e anarchico di Rosignano, è ancora prigioniero nelle mani del nemico, mentre due anni fa dovette fuggire e allontanarsi dagli arresti domiciliari per cercare di eludere le manie repressive dello stato.
Persone che lottano contro un progetto nocivo, che fanno informazione per cambiare una determinata realtà o per rovesciare il sistema, che porta alla distruzione della biosfera, superano attraverso la loro attività, la capacità dello stato di persuadere all'azione. Le entità statali che si vedono superate nelle loro verità e convinzioni, si muovono con la forza bruta, mentre gli attivisti a loro volta tengono presente questa eventualità, promuovendo la solidarietà verso i denunciati o gli arrestati. Non a torto la saggezza popolare del movimento No Tav, ha preso in considerazione anche questo fattore determinante per lo sviluppo di un movimento resistente. La solidarietà è quindi una priorità all'interno di un movimento che esprime un opposizione e un cambiamento. Per dare più forza alla nostra causa però, insieme alla ripulsione di taluno o tal altro progetto, dobbiamo respingere i codici, le dipendenze e l'apparato di controllo del sistema.
DEMOCRAZIA DITTATURA PERFETTA ... E' bene evidenziare, innanzitutto, che c'è la tendenza delle masse, soggiogate, a cadere nei trabocchetti dei governi. La propaganda di quest'ultimi è sostenuta da psicologi, sociologi, addetti all'orientamento e al condizionamento delle persone. Sebbene in un regime democratico gli orrori come lager, guerre, strutture in cui si pratica la tortura, siano in quantità maggiori rispetto ad un regime dittatoriale, una democrazia cerca di evitare lo scontro con i suoi oppositori, placando la protesta o depotenziandola dei suoi contenuti, anche se un governo di destra e uno di sinistra spesso differiscono nell'uso del bastone e della carota. Finché la coscienza di più persone non cambierà, gli oppositori nello scontro con lo stato, si troveranno in una condizione di inferiorità sotto diversi punti di vista. I loro voleri ed i loro princìpi sono contrari ai voleri ed i princìpi dei governi. Potranno vincere contro un progetto distruttivo, ma il sistema tecnico-industriale ne avrà in cantiere un altro non meno perverso del primo, finché non verrà abbattuto l'intero sistema. In questo senso l'opposizione ad un progetto nocivo, è l'opposizione alla propaganda, ai voleri e ai princìpi del sistema. Non c'è più bisogno di un modello di gestire il mondo, ma di un mondo senza essere gestito.
Individualità anarchiche dello Spazio di Documentazione
PICCOLA BIBLIOGRAFIA CONSIGLIATA:
“All'attacco della civiltà tecnologica” a cura degli amici di Ned Ludd, Edizioni Gratis, Firenze, nov 1993 Ruesch “Imperatrice nuda” una denuncia contro la crudele pratica della vivisezione, Garzanti, Milano, set 1971 Per un risveglio della coscienza, Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale, Edizioni la Fiaccola, Catania, feb 1989 Terra Selvaggia pagine anticivilizzatrici, via del cuore 1, 56100, Pisa John Zerzan Futuro Primitivo, Nautilus, Torino, apr 2001
Questo ed altro materiale potete trovarlo all'interno dello SPAZIO DI DOCUMENTAZIONE via Pellico 17, 57010, Palazzi, Cecina, (LI) spaziodidocumentazione@supereva.it tel 0586/662188
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