Le ragioni per cui noi il 16 settembre saremo a Catania e non a Viareggio
A Catania, per esserti vicine Lettera aperta a Paola
Cara Paola, la violenza che ti hanno inferto ci ferisce profondamente come donne e come lesbiche. Abbiamo saputo che, in seguito a ciò che ti è accaduto, a Viareggio ci sarà un corteo contro l’omofobia. Non non saremo a quel corteo, ma all’"Orgoglioso antifascismo" di Catania e riteniamo importante spiegarti le ragioni della nostra scelta. La manifestazione di Catania è stata indetta all’inizio di luglio per rispondere all’aggressione omofobica contro il Pride catanese da parte degli squadristi di Forza Nuova, quella stessa formazione politica che per quest’estate aveva dichiarato guerra alla comunità lgt che frequenta Torre del Lago. "Vento dell’est" era la dichiarazione di guerra lanciata dal loro sito, con un chiaro richiamo alle aggressioni violente che i Pride avevano subito nell’Est europeo. La violenza che ti hanno inferto è il prodotto diretto di questa guerra dichiarata a chiare lettere, perché tali affermazioni omofobiche, come anche quelle vaticane, creano un clima di odio che legittima le peggiori violenze contro le donne, lesbiche e non, e contro tutte le soggettività lgt. Per due mesi abbiamo lavorato per costruire una manifestazione che fosse il punto di partenza di una risposta organizzata e duratura nei confronti di questo clima sempre più feroce, perché sappiamo bene che non basta un corteo. Come donne e come lesbiche siamo consapevoli che bisogna lavorare soprattutto per prevenire queste efferatezze, e per prevenirle bisogna cambiare il clima culturale e sociale: si tratta di un lavoro lungo ma che non si può più rimandare. Nel 2004 un’altra donna, Sara, era stata violentata perché lesbica, e proprio pochi giorni fa l’inchiesta su questo stupro è stata archiviata definitivamente, con un nulla di fatto, dimostrandoci, ancora una volta, che non sono né la polizia né la magistratura a darci delle garanzie. Siamo noi stesse che dobbiamo prendere in mano la situazione in prima persona, autodeterminarci e non delegare al potere maschile. Saremmo volute essere fisicamente al tuo fianco per urlare 'Mai più!’, se il corteo di Viareggio fosse stato organizzato in un’altra data, non sovrapponendosi a "Orgoglioso antifascismo". Questa impossibilità, però, non scalfisce minimamente la vicinanza che sentiamo con te e di cui porteremo testimonianza a Catania.
Le compagne lesbiche di “Orgoglioso antifascismo”
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