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Matteo Pegoraro
Segreteria, Ufficio Stampa e Cerimoniale relazioni con l’esterno Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa”
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 11 settembre 2006
LA SEDE DI ARCIGAY FIRENZE OCCUPATA
ABUSIVAMENTE DAI CLANDESTINI
Il Presidente e il Segretario del Comitato Provinciale Fiorentino “Il Giglio Rosa” onlus hanno trovato scassinata la serratura della porta e all’interno dei locali di via del Leone 60 – sede operativa dell’associazione fiorentina, da poco assegnata dal Comune di Firenze – tre clandestini che, probabilmente da metà agosto, si erano abusivamente introdotti e stabiliti all’interno dell’edificio. Immediato l’intervento delle forze dell’ordine che hanno momentaneamente sgomberato lo stabile; tuttavia, disastrate le condizioni della sede, che doveva essere operativa proprio a partire dalla settimana di lunedì 11 settembre 2006.
Porta scassinata, serratura sostituita, luci accese e strani rumori. Così si è presentata domenica 10 settembre 2006, alle 20,30 circa, la sede di Arcigay Firenze agli occhi del presidente Francesco Piomboni e del segretario Matteo Pegoraro che, al ritorno dalle vacanze, si apprestavano a recarsi in via del Leone 60 per verificare – sulla base di segnalazioni da parte di alcuni abitanti del luogo – che nessuno si fosse introdotto nei locali e avesse arrecato danno alla struttura.
Immediato l’intervento di quattro volanti della Polizia di Firenze, che hanno invitato gli occupanti ad aprire la porta e, dopo le numerose verifiche di rito all’interno dello stabile e dell’annesso giardino, hanno prelevato gli abusivi (due uomini e una donna – quest’ultima probabilmente originaria dell’est, con svariati precedenti penali) e condotti in tarda serata in questura, dove sono stati sottoposti al fermo di una notte.
Basiti Piomboni e Pegoraro di Arcigay Firenze, che avevano lasciato la sede intorno al 9 agosto per la chiusura estiva. “I lavori di miglioria dei locali erano quasi terminati, e sin da questa settimana avremmo comunque reso operativa la sede per consulenze e incontri” dichiarano. “Ora la sede si presenta in uno stato disastroso, con una porta completamente scassinata, una serratura da sostituire, una sporcizia e un puzzo che richiederanno nuovamente tempo e dispendio di energie e denaro prima della regolate apertura al pubblico”. Rovinato anche gran parte del materiale informativo dell’associazione, custodito all’interno del n°60 di via del Leone; materiale, quello di Arcigay Firenze, che già era stato danneggiato più volte, nei mesi scorsi, in occasione della Festa Regionale de L’Unità alla Fortezza Da Basso di Firenze.
“Vogliamo lanciare un chiaro appello” continuano Presidente e Segretario del Comitato Provinciale “alle Istituzioni fiorentine, affinché ci tutelino il più possibile da altri casi del genere e possano assicurarci un sostegno per il proseguimento della nostra importante e funzionale attività nel territorio fiorentino. Abbiamo bisogno di un aiuto concreto su tutti i fronti per riuscire ad abbattere questo tipo di difficoltà ed evolverci il più possibile al servizio della comunità LGBT fiorentina e toscana.”
Piomboni e Pegoraro lanciano anche un appello ai media, e in particolare alla stampa fiorentina e toscana, affinché vengano dati la giusta visibilità e il giusto spazio all’accaduto e si possano riscontrare una volta tanto, sin dai prossimi giorni, positivi sviluppi della vicenda e riscontri rassicuranti da parte dell’Amministrazione Comunale.
Matteo Pegoraro
Segreteria, Ufficio Stampa e Cerimoniale relazioni con l’esterno Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa”
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 11 settembre 2006
“ORA ABBIAMO BISOGNO DI UN AIUTO
CONCRETO PER RIPARTIRE”
L’APPELLO DI ARCIGAY FIRENZE DOPO L’OCCUPAZIONE ABUSIVA,
LE PERQUISIZIONI E I CANI ANTIDROGA IN SEDE
Nella giornata di oggi, alle 13, si è svolta la conferenza stampa sul luogo; alle 14 un nuovo intervento della polizia di Stato, che ha perquisito i locali di via del Leone 60 – sede di Arcigay Firenze occupata abusivamente da tre clandestini e sgomberata ieri in tarda serata – coadiuvata dal servizio cinofilo della Guardia di Finanza. Nessun ritrovamento durante l’operazione di polizia; la sede del Comitato Provinciale Fiorentino “Il Giglio Rosa” rimane in evidenti condizioni critiche, e i rappresentanti dell’Associazione chiedono aiuto urgente per la sistemazione dei locali e, ove possibile, una maggiore tutela da parte delle Istituzioni.
Sembra sia finita così, con un’ultima operazione di polizia giudiziaria mirata “alla prevenzione e alla repressione di traffico di sostanze stupefacenti” la vicenda che ha tenuto il presidente di Arcigay Firenze Francesco Piomboni, il segretario Matteo Pegoraro e gran parte della comunità LGBT fiorentina con il fiato sospeso per diverse ore. I tre individui (due uomini e una donna originaria dell’est ma di cittadinanza italiana) che, in base alle testimonianze di alcuni abitanti del luogo, avevano occupato lo stabile, di proprietà del Comune di Firenze, da poco prima di Ferragosto – mentre gli operatori di Arcigay Firenze erano in ferie per la consueta chiusura estiva – sono stati trattenuti dalla Questura di Firenze in stato di fermo fino alle 16 di oggi con ingenti quantità di denaro liquido al seguito e numerosi precedenti per produzione e spaccio di droga.
Alle 13 numerosi i giornalisti e le agenzie di stampa accorsi sul posto assieme ai vigili urbani di Firenze, sollecitati dai rappresentanti de “Il Giglio Rosa”. Alle 14 l’avviso dalla Questura di una nuova operazione di polizia, che avrebbe occupato i locali di via del Leone 60 per un paio d’ore: una perquisizione del materiale lasciato in loco dagli occupanti abusivi (borsoni, valigie, diverse lettere e foto, materassi, vestiti e quant’altro), del giardino sul retro e della cantina sottostante l’appartamento. Nessun ritrovamento di sostanze stupefacenti, nonostante i sospetti del commissariato di polizia di Firenze, e un sospiro di sollievo che si leva dai volontari del comitato provinciale fiorentino Arcigay.
“Al momento la sede si presenta in uno stato critico” affermano però amareggiati Piomboni e Pegoraro “con gran parte del materiale informativo dell’associazione (volantini, opuscoli e manifesti) andato distrutto e due mesi di lavoro buttati al vento”. La sede di via del Leone era infatti stata affittata dal Comune a “Il Giglio Rosa” intorno alla prima settimana di giugno, e aveva richiesto svariati lavori di pulizia e ristrutturazione interna dei locali. “A oggi siamo al punto di partenza. La sede doveva essere operativa già da questa settimana, con consulenze, un primo meeting del gruppo giovani LGBT fiorentini e alcuni incontri. E ancora una volta siamo ahinoi costretti a rimandare l’apertura al pubblico, nonostante ci sia il grande bisogno di partire”. E’ infatti di nuovo necessaria, tengono a sottolineare gli operatori dell’Arcigay, una grossa attività di pulizia degli ambienti occupati e trasformati dagli abusivi in alloggio improvvisato, con sporcizia e puzzo ovunque. Anche la porta dello stabile – la cui serratura era stata addirittura sostituita dagli occupanti – è gravemente danneggiata, e richiede quanto prima la sua sostituzione per preservare l’unico materiale rimasto intatto all’interno: la mostra fotografica sulla persecuzione degli omosessuali durante il nazismo “Eldorado nuova apertura – Un simbolo di libertà contro il pregiudizio” donata all’Associazione dallo scrittore, studioso della Shoah e sceneggiatore Roberto Malini e dal giovane, promettente fotografo peruviano Steed Gamero e patrocinata dai maggiori musei sull’Omocausto a livello internazionale.
“Contiamo di avere il sostegno concreto dell’amministrazione comunale di Firenze e di tutti coloro che possano appoggiarci finanziariamente per porre rimedio quanto prima a questa situazione, che per la nostra associazione onlus, itinerante da un anno e senza sede fissa fino a pochi mesi or sono, rappresenta un duro colpo” si augurano ancora Piomboni e Pegoraro. “Siamo grati ai media per aver contribuito alla diffusione della notizia il più possibile, e al Movimento dei Repubblicani Europei di Firenze per averci, come in altre difficili occasioni passate, sostenuto pubblicamente con chiare prese di posizione”. Concludono nello sperare in una partecipazione attiva e collaborativa del Comune di Firenze allo sgombero totale dell’edificio, che ancora presenta al suo interno quasi tutti gli effetti personali degli occupanti, e così a un aiuto concreto per il riordino e la parziale ristrutturazione dei locali e del materiale danneggiato: “Di certo i tanti servizi socio-sanitari e culturali in programma nel territorio fiorentino, che vedranno la loro realizzazione non appena la sede sarà nuovamente operativa, contribuiranno a dare un aiuto non indifferente alla nutrita comunità LGBTQ del territorio provinciale. E’ per questo motivo che contiamo fermamente sull’amministrazione fiorentina, affinché ci aiuti a perseguire quest’importante obiettivo.”
Matteo Pegoraro
Segreteria, Ufficio Stampa e Cerimoniale relazioni con l’esterno Arcigay Firenze “Il Giglio Rosa”
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 12 settembre 2006
IERI IN SERATA ALTRO BLITZ DEI CARABINIERI
IN VIA DEL LEONE 60, SEDE DI ARCIGAY FIRENZE:
DI NUOVO LE PORTE SFONDATE
I rappresentanti di Arcigay Firenze chiedono un incontro tempestivo, sin dalla mattinata di oggi 12 settembre 2006, con il sindaco del Comune di Firenze, affinché si attivino provvedimenti urgenti per porre risoluzione
immediata ai fatti di via del Leone
Sembrava tutto concluso ieri, con l’intervento della Polizia di Stato e dell’unità cinofila della Guardia di Finanza, che avevano sottoposto i locali, di proprietà del Comune di Firenze e affittati al Comitato Provinciale Fiorentino “Il Giglio Rosa” onlus, a un’accurata perquisizione in seguito allo sgombero coatto degli abusivi, domenica sera. In realtà, intorno alle ore 20 di lunedì 11 settembre 2006, Francesco Piomboni e Matteo Pegoraro – rispettivamente presidente e segretario del Comitato Provinciale Arcigay di Firenze hanno ricevuto da alcune persone in loco la segnalazione che, probabilmente in seguito al rilascio dei pregiudicati – che erano stati sottoposti a fermo in Questura per dodici ore dalla notte prima –, gli stessi erano penetrati nuovamente all’interno dello stabile, troncando il lucchetto che gli operatori avevano apposto alla porta per evitarne la possibilità di apertura e aprendo con un’ulteriore copia della chiave (oltre a quella già sequestrata dalla Polizia la sera prima) la serratura che gli abusivi avevano sostituito nel periodo di assenza dei rappresentanti Arcigay.
Catapultati sul luogo verso le 21, Piomboni e Pegoraro hanno avvisato il 112 e subito individuato due pattuglie dei Carabinieri della zona, che si sono recate in via del Leone per accertarsi che nessuno avesse occupato i locali. Contemporaneamente uscivano da via del Leone 60 due individui (uno già identificato la sera prima dalla Polizia e trattenuto in stato di fermo fino alle ore 16 di lunedì), immediatamente fermati dai Carabinieri; dopo una perquisizione e un breve interrogatorio, gli occupanti hanno dichiarato di essersi introdotti in sede forzando la porta per prelevare i propri effetti personali (valigie, vestiti, borsoni e materassi), in mancanza di personale di Arcigay Firenze che potesse loro aprire l’appartamento.
L’Arma li ha successivamente condotti in caserma per gli accertamenti di rito, mentre il Presidente e il Segretario di Arcigay Firenze hanno sporto querela nei confronti dei due occupanti per la ripetuta violazione di domicilio e gli ulteriori danni arrecati alla struttura.
Attualmente la situazione è critica: gli effetti personali degli abusivi sono tuttora all’interno della struttura di via del Leone 60, ma le stesse Forze dell’Ordine non sanno dare disposizioni su come permettere – in maniera incolume per gli operatori e la sede stessa de “Il Giglio Rosa” – ai clandestini di prelevare il materiale senza ulteriori violazioni e conseguenze negative che si ripercuotano su terzi. Piomboni e Pegoraro avevano inoltre cercato più volte, nella giornata di ieri lunedì 11 settembre, di contattare l’Assessore al patrimonio immobiliare non abitativo del Comune di Firenze, Tea Albini, per un incontro chiarificatore e per studiare una soluzione al problema; tuttavia, il suddetto ufficio, e con esso il distaccamento di via Baracca, si è rifiutato di mettere in contatto l’Associazione con l’Assessore e, all’avviso della conferenza stampa imminente nella mattinata, ha dichiarato che gli impegni cui l’Amministrazione doveva far fronte avevano ben altra priorità e importanza.
A seguito di tutto ciò, i dirigenti del Comitato Provinciale Fiorentino Arcigay “Il Giglio Rosa” si recheranno in mattinata presso gli uffici del Sindaco di Firenze Leonardo Domenici nella speranza di un incontro che porti a una risoluzione immediata del problema e senza ulteriori spiacevoli conseguenze.
“Arrivati a questo punto abbiamo bisogno di avere risposte certe ed esaurienti dall’Amministrazione Comunale, con cui c’è grande difficoltà di dialogo e confronto in questo tipo di occasioni. Chiediamo al Sindaco o al Vicesindaco di riceverci e intervenire sugli assessorati per permettere una maggiore cooperazione con le svariate realtà associative di volontariato come la nostra che operano nel territorio provinciale di Firenze” dichiarano infine presidente e segretario dell’Associazione, che ringraziano le Forze dell’Ordine per il loro operato e la disponibilità dimostrata in ogni momento di bisogno."
>Ecco la risposta della frazione punk-frocia VomitoArcobaleno:
Abbiamo appena letto i vostri comunicati SULL'"OCCUPAZIONE DELLA SEDE"(???), inoltrati con urgenza... ci chiediamo: "MA NON PROVATE PENA PER VOI STESSI????" La vostra xenofobia ha raggiunto livelli allucinanti... ma avete paura di due uomini "virili", un pò maleodoranti, e una donna straniera, da acide e snob checchette che siete???? ed ora chiedete solidarietà????ma per cosa????c'è solo da vergognarsi! magari solo qualche associazione dell'estrema destra potrebbe rispondere al vostro appello! siete solo degli ipocriti, per nulla di sinistra! situazione critica???rischio per l'incolumità????ma di chi????? è proprio vero, prima la popolazione omosessuale veniva oppressa e mandata al rogo...ora invece le cose son cambiate.... "essere gay" vuol dire essere borghesi fino all'osso...e l'intolleranza per il "diverso" viene ora incarnata dagli ex-perseguitati...che sono diventati i nuovi carnefici! Siete davvero penosi e fascisti!questa è la verità!
i Frociabbestie di VomitoArcobaleno
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