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Non si può togliere l'embargo sulla vendita di armi alla Cina
by Vittorio Agnoletto Tuesday, Sep. 19, 2006 at 3:23 PM mail:

Dopo le dichiarazioni del premier sulla possibilità di togliere l’embargo sulle armi verso la Cina Agnoletto: «SONO SBALORDITO: AVEVO CHIESTO A PRODI UN IMPEGNO CONCRETO SUI DIRITTI UMANI, HO RICEVUTO LA RISPOSTA PEGGIORE»

Milano, 18 settembre 2006 – «Sono totalmente sbalordito, come pacifista e come membro della Commissione Diritti umani del Parlamento europeo, dalle dichiarazioni di Prodi sull’ ipotesi di togliere l’embargo per la vendita delle armi verso la Cina». Vittorio Agnoletto è stato raggiunto dalla notizia mentre si trova in Turchia, per una visita ufficiale della commissione Diritti umani del Parlamento europeo, di cui fa parte. «Avevo rivolto un appello al premier, alla vigilia della sua partenza per Pechino(pubblicato da due quotidiani il 13 settembre scorso), nel quale gli chiedevo di assumere durante questa missione impegni concreti a favore dei diritti umani, di non limitarsi, come di rito, a generiche dichiarazioni di condanna tanto intransigenti quanto inefficaci. Avevo chiesto d'inserire clausole sociali e vincoli precisi sul rispetto dei diritti umani in ogni contratto che con il contributo del governo sarebbe stato firmato dalle nostre aziende e di impegnarsi affinché tutta l'UE assumesse questi impegni anche attribuendo valore vincolante alla Clausola sulla democrazia e i diritti umani, della quale sono stato relatore, votata a febbraio dal Parlamento europeo. Purtroppo sembra di assistere al trionfo del detto latino «Pecunia non olet»: i profitti sembrano aver avuto la meglio sui diritti. La repressione in Cina è un dato di fatto, e ricordo che l’embargo esiste dalla strage di Tien An Men e permane perché Pechino non fornisce garanzie democratiche sufficienti, continuando a violare i diritti dei cinesi.
Infatti, all’europarlamento, tutte le forze che fanno riferimento al centro sinistra hanno votato anche recentemente per il mantenimento dell’embargo sulla vendita di armi alla Cina. Auspico che, qualora venisse chiesto ai parlamentari italiani di esprimersi su questo tema, leggano prima di tutto il rapporto di Amnesty international sulle violazioni dei diritti da parte del governo cinese…».

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