Comunicato del coordinamento migranti dopo il presidio del 7 ottobre
Il Questore prende tempo
Nella lettera aperta indirizzata al Questore e alle istituzioni cittadine avevamo detto che l’esperienza ci raccomanda prudenza. Abbiamo raccolto la disponibilità del Questore Cirillo a incontrarci proponendo che l’incontro avesse luogo il 7 ottobre, in contemporanea con il presidio organizzato dai migranti di fronte alla Prefettura di Bologna, ma alle parole, alle dichiarazioni di disponibilità, non sono seguiti i fatti. Il Questore afferma ancora di essere disposto a incontrarci “purché venga presentata a tutti gli effetti la richiesta”. Non è stata considerata tale la lettera aperta sottoscritta dalle associazioni di migranti di Bologna e della provincia. In questo modo, il Questore prende ancora tempo e intanto i problemi che abbiamo segnalato continuano e si aggravano: il Questore d’altra parte dimostra di non avere neppure letto le nostre rivendicazioni, quando afferma che la circolare ministeriale di agosto (che equipara la ricevuta consegnata ai migranti in attesa di rinnovo al permesso di soggiorno) avrebbe superato la necessità di consegnare la “lettera di accompagnamento” ottenuta con l’accordo tra Coordinamento e Ufficio Stranieri prima dell’estate. Avevamo detto chiaramente che quel documento è necessario, perché nei fatti - e sono i fatti, non le parole, che ci interessano - i migranti in possesso della sola ricevuta continuano a vedersi negata la possibilità di accedere al lavoro e ai servizi. E ci sembrano solo parole quelle che promettono l’apertura imminente della sede di via Bovi Campeggi. Basta guardarla dall’esterno per accorgersi che la ristrutturazione non sarà mai compiuta prima della fine dell’anno, ci sembra chiaro che ancora una volta pretendono che noi rimaniamo ad aspettare. L’incontro avvenuto il 7 ottobre tra una delegazione di migranti e la sostituta del Prefetto di Bologna si è concluso con un’ulteriore dichiarazione di disponibilità. Ci è stato detto che le nostre rivendicazioni saranno fatte pervenire ai vertici delle istituzioni coinvolte e saremo contattati per un nuovo incontro. Crediamo che debba essere considerata “una richiesta a tutti gli effetti” la voce di centinaia di migranti che ieri mattina hanno presidiato per oltre tre ore la Prefettura di Bologna. Decine di uomini e donne da ogni parte del mondo che vivono e lavorano a Bologna hanno preso parola per ribadire le nostre denunce, hanno preso parola in prima persona dichiarando che NOI VOGLIAMO RISPETTO, e lo stesso hanno fatto in contemporanea i migranti che in tutta Europa e in Africa hanno dato vita alla terza giornata transnazionale di mobilitazione. Decine di lavoratori e lavoratrici italiani hanno sostenuto questa iniziativa con la loro presenza, dimostrando che quella dei migranti è una lotta che investe tutti, che non è separabile da quella che altri lavoratori stanno portando avanti, nonostante i tentativi di ghettizzazione delle lotte che la gestione delle politiche migratorie da una parte e certi settori della cosiddetta società civile dall’altra vorrebbero affermare. Sotto il segno del protagonismo dei migranti noi continueremo a pretendere rispetto, e saremo nuovamente in piazza se, ancora una volta, le nostre rivendicazioni non otterranno dei fatti come risposte, perché non vogliamo e non possiamo più aspettare. E poi non ci si venga a dire che non lo avevamo detto.
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