RICHIESTE DI CONDANNA ALTISSIME PER GLI ARRESTATI A BERGAMO!
Martedì 10 ottobre al tribunale di Bergamo si è svolta la settima udienza del processo politico ai 14 compagni e compagne arrestati lo scorso 12 novembre a Bergamo ad una manifestazione contro il sistema carcerario, i c.p.t. e in solidarietà con i detenuti del carcere della città lombarda. Durante l’udienza sono state formulate le arringhe finali da parte del P.M. e dei quattro avvocati difensori. Il Pubblico Ministero Pugliese, dopo più di un’ora di requisitoria, ha chiesto la condanna a 5 anni di reclusione per tre compagni del centro popolare occupato Gramigna, un compagno di Bergamo e una compagna di Lecco, 3 anni e 6 mesi per una compagna di Monza e una compagna svizzera, 4 anni e 8 mesi per tutti gli altri. Le condanne siano state mosse chiaramente “ad personam”. Si sono colpiti maggiormente i compagni più esposti politicamente o facenti parte di realtà politiche che lottano al di fuori del controllo istituzionale. Nel corso delle udienze precedenti non è venuto fuori nessun straccio di prova per avvalorare le imputazioni contro i compagni, infatti, il P.M. muove gran parte dell’accusa sul concorso morale dei compagni riguardo ai reati contestati. I compagni verranno condannati non sulla base di prove concrete ma secondo la loro appartenenza a gruppi politici e la militanza che portano avanti con questi contenuti: la lotta contro l’articolo 41 bis, l’isolamento e l’annientamento carcerario, contro le strategie di controrivoluzione preventiva della borghesia e per l’organizzazione della solidarietà militante a chi viene represso o imprigionato. Del resto, decine di inchieste per reati associativi condotte dalla Magistratura contro diverse aree di compagni sono portate avanti secondo lo stesso criterio. Nel caso di questo processo l’intenzione dello stato borghese, rappresentato in questo caso dal P.M. Pugliese, è quella di concluderlo attraverso una sentenza esemplare a danno del movimento anarchico e di compagni comunisti.
Il processo di Bergamo conferma la vera natura fascista dello stato che ha arrestato 14 persone che volevano esprimere la propria solidarietà di classe, applicandoli per mesi delle misure cautelari togliendo la loro libertà e ora vuole condannarli ad anni di galera. E poi ci dicono che viviamo ancora in una democrazia! Con il cambio di governo e i revisionisti al potere la situazione non cambierà anzi: chiunque si organizza contro le guerre imperialiste, la repressione o pratichi l’antifascismo militante sarà ancora più duramente represso. Così è stato per il corteo di Bergamo, come per gli antifascisti arrestati a Milano l’11 marzo scorso.
Rilanciamo la partecipazione al presidio di solidarietà davanti al tribunale di Bergamo venerdì 20 ottobre alle ore 9.00, giorno in cui verrà letta la sentenza finale del processo.
SOLIDARIETÀ MILITANTE AI COMPAGNI/E ARRESTATI/E A BERGAMO!
LA GIUSTIZIA DI STATO, È IL FASCISMO MASCHERATO!
L’UNICA GIUSTIZIA È QUELLA PROLETARIA!
Centro Popolare Occupato Gramigna Padova 13-10-2006
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