Continua la polemmica a Spoleto. Fabiani: non mi dimetto da consigliere, l'82% del partito passa al PCL e io li rappresento. E' lui che deve vergognarsi per aver abbandonato i lavoratori coop e aver appoggiato il governo regionale che ha devastato spoleto!!!
AURELIO FABIANI CONSIGLIERE COMUNALE MOVIMENTO PER IL PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
La preoccupazione evidentemente alberga nella mente del segretario regionale del PRC se assumendo un ruolo che non è suo ma della segreteria di federazione, viene ad occuparsi di me dopo avere ignorato completamente la mia richiesta e anche quella di Briguori di farci sapere qualcosa sulla delibera della Giunta Regionale che riguarda i Direttori Amministrativi delle ASL, fatto su misura per gli aspiranti manager della sanità mancanti di titoli.
Ha un bel coraggio Vinti a invitarmi alla coerenza dopo la prolungata campagna acquisti fatta dal PRC negli ultimi anni con lui padre padrone del Partito in Umbria. Devo forse ricordargli l’operazione Bonaduce, votato dagli elettori dei Comunisti Italiani e acquisito al gruppo consiliare regionale del PRC dallo stesso Vinti. Perciò se ne stia buono, che i consigli li prendo solo da chi ha da insegnarmi qualcosa che non ho ancora imparato. La dichiarazione di Vinti però è grave perché è basata su considerazioni volutamente fasulle. Innanzitutto perché io sono stato eletto a Spoleto nelle liste del PRC di cui era parte integrante e con pari diritti, la minoranza nazionale della terza mozione congressuale: minoranza nazionale che a Spoleto però era maggioranza con l’82% dei consensi. Perciò non diversamente da quanto accadde nel 1991, quando il PCI divenne PDS e la minoranza diede vita al PRC, con Consiglieri di Enti ad ogni livello e parlamentari che vi aderirono, oggi che Rifondazione da vita alla Sinistra Europea, la sinistra di “progetto comunista” di Marco Ferrando da vita al Movimento per il Partito Comunista dei Lavoratori e io aderisco ad esso. Non rubo quindi i consensi di nessuno, ma continuo la battaglia comunista per cui ci sono stati dati i consensi che ci hanno portato in Consiglio Comunale ( senza dimenticare che se non fosse stato per gli uomini su cui si appoggiava Vinti che si sono candidati con i DS per poi tornare utili allo stesso Vinti nella campagna elettorale per le regionali ci saremmo stati con un consigliere in più ). Una cosa quindi assolutamente legittima e ben diversa dal furto di voti modello operazione Bonaduce. Una scelta quella di aderire al Movimento per il PCL che non riguarda solo me ma un pezzo importante del gruppo dirigente spoletino, a cui a breve si aggiungeranno molti altri compagni. Va chiarito poi come abbiamo scritto in questi anni moltissime volte che i consensi che abbiamo ottenuto a Spoleto sono il frutto del lavoro politico dei compagni del circolo “Indo Mariani”. Sfido Vinti a venire con me accompagnati da qualche giornalista, allo SMMT di Baiano, tra i lavoratori sfruttati delle COOP, tra i cittadini di Santo Chiodo che hanno vinto la battaglia delle Biomasse o tra quelli che si battono oggi per difendere l’Ospedale e si farà un’idea di quello che pensano di noi e di lui. Voglio anche dire a Vinti se si è domandato chi entrerebbe in Consiglio Comunale se io mi dimettessi, e chi dopo ancora, se si dimettesse chi mi è subentrato, e così via. E se lo informo che sono tutti compagni che hanno salutato Rifondazione Comunista, che fa continua a spulciare la lista ? o avrà il buon senso di cominciare a domandarsi che forse ha detto una stupidaggine e che il PRC a Spoleto era un’altra cosa di quello che con mezzi non del tutto urbani ha cercato invano di correggere ? Infine sul cambio in consiglio comunale tra me e Briguori e qui Vinti non ci può arrivare, perché non ci arriva proprio con il suo modo di pensare. Come fa uno che per due tornate amministrative pur avendo il controllo dell’apparato del Partito si presenta due volte consecutivamente protetto nel listino che garantisce l’elezione automatica a capire che qui da noi siamo stati veramente al servizio del Partito e non ci siamo invece serviti di esso, per cui i compagni non hanno mai vissuto l’attività politica come rendita o come carriera, per cui un compagno come Briguori che poteva stare tutto il tempo che voleva con il sostegno unanime di tutti i compagni del Circolo in Consiglio Comunale è stato il primo a pretendere fin dal momento dell’elezione l’alternanza che c’è stata perché così era giusto. A chi come Vinti ha dimostrato con i comportamenti concreti, di tenere tanto allo scranno dove siede, non rimane che pensare male; lui continui pure a pensare male, noi continueremo a fare la cosa giusta
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