Sentiamo Prodi bofonchiare su una nuova legge elettorale...
La deriva cominciò ai tempi del referendum sul maggioritario. E, se quello fu il male, la porcata Calderoli aggiunse il peggio. Chi votò, al refrendum per il maggioritario non fu certo informato dei suoi danni. Ora li abbiamo visti per entrambi gli schieramenti.
Al tempo, solo pochi pensarono che una sinistra che proponeva un maggioritario, teso a favorire il più ricco, senza avere un magnate altrettanto forte da contrapporre a Berlusconi (all'uso americano) doveva essere guidata da masoschisti, votati all'autodistruzione. Quei pochi videro nell'elezione del magnate Berlusconi la conferma automatica dei loro timori, ma la sinistra continuò imperterrita a perseguire la sua strategia tafazziana. Ci dissero solo che il maggioritario avrebbe reso più stabili i governi, ma non che avrebbe omologato i Poli in gara concentrando un potere eccessivo sul leader vincente, o che l'opposizione sarebbe stata annientata da una dittatura della maggioranza che avrebbe abusato della fiducia, modificato il sistema elettorale, distrutto la Costituzione a colpi di legge ordinaria, aggredito i capisaldi della democrazia, aumentato l'arbitrio delle nomenclature, abbassato diritti e libertà; non ci dissero della degenerazione orrenda del diritto processuale e penale né del voto congiunto su un indulto rifiutato da tutto il paese; non ci dissero che avremmo avuto leader che coartavano il parere dei loro stessi alleati di schieramento, che sarebbero aumentati gli ignobili inciuci sotto banco, i ricatti incrociati, le manfrine, gli sprechi, i clientelismi, la corruzione, i privilegi... Non ci spiegarono, al tempo del referendum, che il maggioritario sarebbe avrebbe aumentato l'impunità di due gruppi sempre più omologhi, complici e inamovibili ! Ma soprattutto non ci fecero sapere che il maggioritario avrebbe portato alla vittoria chi aveva più mezzi finanziari e controllava più media, e avrebbe spartito la contesa politica tra grandi gruppi economici, tesi solo a realizzare un feudo politico-finanziario che con la democrazia non ha nulla a che fare.
Eppure sarebbe bastato vedere cosa era successo in USA, dove l'agone politico è virtuale e si svolge tra interessi di multinazionali molto vicine, da cui i leader di turno sono finanziati e di cui sono esecutori, basterebbe ora esaminare la decadenza della democrazia americana, che si regge solo su violenza, paura e menzogna, dove i privati interessi delle corporation sopravanzano l'interesse pubblico della Nazione, dettando pace e guerra e rendendo legge l'abominio. Ma tutto questo, al tempo, non fu sottolineato, anzi non se ne parlò affatto, e oggi possiamo dire che la sinistra ha peccato grandemente nascondendoci la reale misura dei fatti e le conseguenze indesiderate.
Ora si parla vagamente di correggere l'indegna riforma di Calderoli. Possiamo crederci? Il dubbio e la disillusione sono troppo grandi. Riusciranno costoro a rinunciare al piacere sublime di stare sopra la legge? Di non mettere mai a rischio l'ambito ruolo? Potranno rinunciare al piacere sottile di candidare la moglie, il fratello, l'amante? A non escludere, come fanno sempre, la volontà popolare? A ricordare che la democrazia non è il potere assoluto di una cricca di 20 persone che scelgono chi mandare in Parlamento, chi tenere al potere in eterno, quanto moltiplicare le spese di Stato, quanti abusi, privilegi, immunità e impunità politiche rendere inalienabili ed eterni? Riuscirà quella che è ormai una oligarchia di fatto a ripristinare qualcosa di democratico in Italia? A ricordarsi che esiste una sovranità popolare?
Ne dubitiamo fortemente.
Chi fa abuso di democrazia, difficilmente ne sarà il campione. Chi ha tentato con un decreto in Finanziaria di strozzare la libertà di informazione sul web non può meritare fiducia.
Un tempo si diceva: "Diventa masochista, abbonati all'Inter!" Oggi si dovrebbe dire: "Diventa masochista! Credi in questi partiti!"
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