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LECCE contro i CPT: il 30 novembre manifestazione dinanzi al "regina pacis" di S
by Andrea Giudiceandrea Wednesday, Nov. 27, 2002 at 3:46 PM mail:

Sabato 30 novembre 2002 - San Foca (Lecce): Manifestazione contro la "Bossi-Fini" e i CPT, in collegamento con la manifestazione nazionale di Torino.

CHIUDERE LE NUOVE PRIGIONI
APRIRE LE FRONTIERE!
SENZA STATI NÉ CONFINI NESSUNO È CLANDESTINO!

Nel nostro territorio esistono luoghi nascosti allo sguardo, protetti da mura che li rendono invisibili, “controllati” da militari armati: i CENTRI
DI PERMANENZA TEMPORANEA
CPT, ovvero gabbie per uomini e donne, colpevoli di esistere.
Persone che non hanno commesso alcun reato: giudicate colpevoli di aver varcato dei confini, di cercare una possibilità di vivere.
Cittadini di nessun paese giudicati colpevoli di lavorare in nero, di non essere stati regolarizzati dai datori di lavoro, di aver perso il lavoro e di non averne trovato un altro. Privi di documenti e rinchiusi in un centro inaccessibile a chiunque, finiscono per scomparire in un buco nero.
La nuova legge sull'immigrazione estende la permanenza da 30 a 60 giorni, periodo nel quale i migranti trattenuti sono privati di ogni più elementare diritto: dal vedere i propri parenti fino alla possibilità concreta di difendersi.
CPT, le nuove frontiere all'interno dei nostri territori
CPT, la coscienza sporca dell'Europa che orgogliosamente ha festeggiato l'abbattimento del muro di Berlino e che ha visto nel superamento delle frontiere interne un'affermazione di civiltà.
CPT, la coscienza sporca dell’Italia che non riconosce neppure il diritto di asilo e ci chiude dentro chi cerca di costruire liberamente la propria vita.
CPT, un pesante anello della catena al collo dei migranti imposta dalla legge Bossi-Fini: donne e uomini ridotti a mera forza lavoro, da usare per pulire le nostre case, per accudire i nostri anziani e i nostri ammalati, per lavorare in fabbrica, per raccogliere pomodori, per accettare le condizioni di lavoro in cui massimo è lo sfruttamento.
Precarietà e sfruttamento, clandestinità e invisibilità sociale, questo è il "contratto di soggiorno".

PER LA CHIUSURA DEI CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA, contro LA BOSSI-FINI

PARTECIPA ANCHE TU
il 30 novembre
ALLA MANIFESTAZIONE DINANZI AL REGINA PACIS di San Foca,

in parallelo con la manifestazione nazionale di Torino contro i CPT.

CONCENTRAMENTO ORE 11.00 TORRE DI SAN FOCA
Da qui CORTEO VERSO IL REGINA PACIS

SIT-IN CON PERFORMANCES MUSICALI SINO ALLE ORE 14.00

ASSEMBLEA-DIBATTITO ORE 16.00, LECCE SPERIMENTALE TABACCHI

CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA
NÉ QUI NÉ ALTROVE

LECCE Social Forum
leccesocialforum@supereva.it


FERMIAMO LA BOSSI-FINI, I CPT E LA CRIMINALIZZAZIONE DEI MIGRANTI

Il coordinamento pugliese dei social forum, delle associazioni, dei sindacati di base e di altre formazioni politiche, nasce per costruire azioni e pratiche politiche in grado di ostacolare i meccanismi sempre più evidenti di esclusione e di criminalizzazione dei migranti.

La politica escludente dei flussi migratori, già sancita dalla legge Turco-Napolitano e da altri provvedimenti precedenti, si è ulteriormente rafforzata con la legge Bossi-Fini che legittima, di fatto, un sistema di apartheid sociale in tema di lavoro. Con il "contratto di soggiorno" si istituisce una nuova forma di schiavitù legata al nesso lavoro-permesso e alla mercificazione degli esseri umani sempre più impediti ad emergere dalla clandestinità.

La sanatoria, pensata parallelamente alla Bossi-Fini, è l'altro aspetto del meccanismo legislativo che, da una parte "include", riducendo i migranti ad assumere una posizione subordinata nei confronti del datore di lavoro, e dall'altra, esclude costruendo nuove tipologie di clandestini, i cosiddetti "insanabili". Sull'insanabilità viene, inoltre, costruita la criminalizzazione dei migranti nel nesso stereotipato clandestino-delinquente. Le politiche escludenti, inoltre, tendono a neutralizzare e a criminalizzare anche coloro i quali tentano periodicamente di uscire dall'ombra, per rivendicare il diritto di esistenza. Non è un caso che in Puglia vi siano state numerose retate nei confronti dei migranti che parteciparono alla manifestazione del gennaio 2002 a Roma, così come è accaduto che dei compagni migranti siano stati trasportati nei Cpt pugliesi subito dopo la manifestazione di Genova del 2001. Inoltre la criminalizzazione del migrante si manifesta attraverso la nascita del reato penale di immigrazione clandestina, attraverso gli abusi di potere esercitati durante le incursioni notturne nelle case e nei fermi da parte dei vigili urbani.

I respingimenti, i rimpatri, i dinieghi del diritto d'asilo si compiono attraverso un uso esclusivamente militare delle coste pugliesi, facendo divenire la regione Puglia "un'istituzione frontaliera", perennemente immersa all'interno delle logiche repressive dello "stato d'eccezione", esattamente come accade con la trasformazione di tutti i luoghi adibiti al transito in apparati di cattura.

In Puglia esistono diversi luoghi di reclusione, al di là della denominazione: regina pacis (San Foca-Lecce), restinco (Brindisi), lorizzonte (Squinzano-Lecce), l'aeroporto militare di Palese (Bari), borgomezzanone (Foggia). Tra questi lorizzonte, borgomezzanone, bari-palese funzionano da centri di "identificazione" per richiedenti asilo, anticipando da diversi anni la Bossi-Fini. Molti di questi, inoltre, sono particolarmente significativi per il "tipo di gestione".

Il centro di San Foca, a Lecce, gestito da Don Cesare Lodeserto (che, insieme a mons. Ruppi, risulta indagato per peculato e doppia contabilità) viene continuamente dipinto dalla stampa come un luogo di accoglienza. Sappiamo tutti che non è così. Don Cesare Lodeserto ha partecipato a Parigi, alla riunione internazionale indetta da monsignor Lustiger (che nel '96 contribuì alla cacciata dei sans papiers dalla chiesa di Saint Ambroise) in cui si è deciso di affidare la gestione dei cpt alla chiesa cattolica e l'apertura di nuovi centri direttamente nei paesi da cui provengono i migranti, per "regolarizzarne il flusso".

Impediamo che la "gestione umanitaria" da parte della chiesa e delle associazioni soffochi la nascita di soggettività migranti in lotta ed il principio di libera circolazione delle genti.

INVITIAMO TUTTI E TUTTE A COSTRUIRE LA MANIFESTAZIONE DEL 30 NOVEMBRE CONTRO LA BOSSI-FINI E I CPT DINANZI AL REGINA PACIS DI LECCE, IN COLLEGAMENTO CON LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO I CPT A TORINO E A COSTRUIRE UN'ASSEMBLEA MERIDIONALE.

Coordinamento pugliese sull'immigrazione

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