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il bandito e il capitano
by killerina Thursday, Jan. 30, 2003 at 1:21 PM mail:

La vera storia della morte di Fra Diavolo, uomo della banda Giuliano, ma infiltrato di polizia e carabinieri

L'allora capitano Roberto Giallombardo (parliamo del 27 giugno del 1947, quasi due mesi dopo la strage di Portella della Ginestra) ha sempre raccontato, e la sua versione e' passata per essere quella ufficiale, di avere ucciso Salvatore Ferreri (Fra Diavolo) all'interno della caserma dei carabinieri, per legittima difesa, dopo uno scontro a fuoco tra carabinieri e banditi in cui morirono i fratelli Pianello, Antonino Coraci e Vito Ferreri.
Gli studi dello storico partinicese Giuseppe Casarrubea, pero', dimostrano che cosi' non e' andata.
E' ormai accertato che Fra Diavolo fosse al soldo delle forze dell'ordine, infiltrato nella banda Giuliano su richiesta di alcuni esponenti del potere politico dei tempi.
Fra Diavolo conosceva fatti, persone, equilibri e collusioni.
Secondo quello che ha accertato Casarrubea,le ipotesi sulla morte di Ferreri sono del tutto diverse rispetto alla versione ufficiale. Dalle foto del cadavere di Fra Diavolo si deduce facilmente che con ferite del genere, riportate durante la sparatoria, difficilmente l'uomo sarebbe potuto arrivare in caserma vivo, o che, cmq, non avrebba avuto la forza di reagire in modo tale da provocare la leggittima difesa di Giallombardo. Secondo la versione dell'ex capitano, poi, il corpo dovrebbe avere una ferita da arma da fuoco al centro della fronte. Ma nella foto, di quella ferita non c'e' traccia. Nonostante queste contraddizioni, quella di Giallombardo resta scritta nei libri di storia.
Fra Diavolo e' stato ucciso volontariamente dai carabinieri perche' era diventato scomodo, per quello che sapeva e che aveva visto. Ma le ipotesi di Casarrubea si spingono oltre. Potrebbe essere stata la mafia ad uccidere Fra Diavolo. Non sarebbe la prima volta che i carabinieri si prendono la repsonsabilita' di omicidi commessi dalla malavita. E' gia' successo con Salvatore Giuliano, ritenuto ancora l'unico responsabile della strage di Portella della Ginestra, insieme agli uomini della sua banda. I carabinieri sostennero per anni di avere ucciso Giuliano. Si scopri' anni dopo che ad eliminarlo era stata la mafia.
La setessa sorte potrebbe essere toccata a Ferreri. E questa sara' la tesi del difensore di Casarrubea contro le accuse di diffamazione rivoltegli da Giallombardo.
La versione dell'ex capitano dei carabinieri tenta di sminuire i legami di collusione tra forze dell'ordine, politica e banditismo contro il tentativo di accertare la verita'. Verita' che puo' cambiare la storia, siciliana e non solo, degli ultimi 40 anni.

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