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http://italy.indymedia.org/news/2003/02/170255.php Invia anche i commenti.

GLOBALSTREET: la comunicazione disobbediente on air a Padova
by sherwood comunicazione Thursday, Feb. 06, 2003 at 4:49 PM mail:

Noi abbiamo una scelta…Possiamo avere un’attitudine cinica nei confronti dei Media, dire semplicemente che nulla può essere fatto….O possiamo semplicemente rimanere increduli…Ma esiste anche una terza opzione che non è ne’ il conformismo ne’ l’incredulità: quella di costruire una via diversa- mostrare al mondo ciò che realmente sta accadendo- avere una visione del mondo critica ….E’ la nostra unica possibilità di salvare la verità, di custodirla e di distribuirla poco a poco.” Subcomandante Marcos, febbraio 1997

Il teatrino mediatico che in questi giorni prepara le nostre coscienze a digerire le immagini di una prossima guerra in Iraq, la mai vista guerra in Afganistan, la gestione mediatica dell’11 settembre, mette in evidenza come i media siano diventati terreni di scontro, spazi dove si combattono grandi battaglie( vedi Al-Jazeera vs.CNN), ma, allo stesso tempo, possono diventare laboratori di innovazione, luoghi dove vengono sperimentate nuove forme di cultura e opposozione allo stato di cose presenti.

Alziamo le antenne, come le vele di una nave corsara pronta alla sua incursione nel monopolio dell’etere televisivo. I media non sono semplici mezzi di comunicazione, ma campo delle battaglie politico-sociale, teatro e produzione dell’immaginario collettivo. Un’arma nelle mani dell’Impero, che vuole farci credere che l’unica via è quella dettata dalle politiche del consumismo neoliberista. I Media diventano sempre più autoreferenziali, parlano di sé, tra loro e con l’Impero. L’immagine del mondo che viene presentata ha solo una remotissima relazione con la realtà. La verità resta sepolta sotto un’enorme castello di bugie.
GLOBALSTREET è l’arma dal basso di una guerriglia comunicativa che vuole riappropriarsi della realtà passata nelle mani dei produttori di una gigantesca “fabbrica dei sogni” figlia e sorella della globalizzazione neoliberista. Nel sistema comunicativo, il neoliberismo si muove nella direzione della concentrazione e del controllo centralizzato. I Media fabbricano i pensieri e i desideri che vogliono legittimare la loro stessa pretesa di rappresentare pensieri e desideri di milioni di persone.

GLOBALSTREET va all’assalto dal basso di questo monopolio producendo comunicazione, facendo azione e non raccontando. Attraverso la sua incursione non si propone come strumento, ma come contenuto stesso dell’azione comunicativa.
Incursione pirata che apre al quotidiano fatto di una moltitudine che non rimane incredula e impotente, ma che diventa essa stessa protagonista di quell’agire politico che apre a nuovi scenari, costruendo reti che diventano esse stesse azioni comunicative nella costruzione di un “altro” possibile.

GLOBALSTREET è la televisione di strada, che lancia la sfida al monopolio del potere, che non lascia spazi di agibilità pubblica, se non quelli funzionali alla sua logica.
Global perché rispecchia nel suo essere il movimento dei movimenti che attraversa il mondo portando istanze di democrazia dal basso. Street perché pone nel suo agire la centralità delle comunità urbane nella costruzione di un nuovo modo di fare comunicazione.

Dal connubio tra globale e locale nasce GLOBALSTREET: immagine dell’incontro di tutti quei soggetti politici e sociali che promuovono la democrazia dal basso.
Ed è con questo progetto che un gruppo di studenti dell’Ateneo di Padova vuole costruire una GLOBALSTREET, un’isola di montaggio, strettamente anticopyright, parte di un arcipelago di televisioni di strada, che vuole essere un network di interscambio e produzione pirata, un laboratorio di comunicazione-guerrilla che dalle strade al satellite possa sabotare il mediascope e aprire nuovi spazi di informazione, discussione e libertà.
GLOBALSTREET, perché un’altra televisione è possibile.

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