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Bolivia come l'Argentina?traduzione da (((i)))Argentina
by Margherita,Carol e Nina Thursday, Feb. 13, 2003 at 2:36 AM mail:

Traduzione da (((i))))argentina

Bolivia :sulla strada dell'Argentina?
por sebastian hacher ((i)) • Tuesday February 11, 2003 at 10:14 AM


Nuove notizie dalla Bolivia:protesta sociale per le imposte del Governo.

Bolivia, la Paz
Quando il presidente Sancez de Losada si trovo' a ritirarsi
dall'inaugurazione del dipartimento di Oruro, forse se inizio' a pensare
che la sua sorte stava iniziando a cambiare.
Il defile'cittadino si era convertito in un virtuale atto di protesta; i minatori
avevano detonato vari carichi di dinamite vicino al palco, come forma per
dimostrare il loro dissenso alla manovra economica.

Forse rafforzato dal risultato del conflitto per la coca(ina), la domenica aveva fatto un discorso per le televisioni nazionali,
annunciando imposte convulsive al salario che vanno tra il 4,2 e il 10,3 per
cento e un rigido presupposto per l'anno che inizia, attaccando
principalemente l'universita'.
la protesta dei minatori e' la prima manifestazione pubblica, ma e' solo la
punta di un iceberg, la COB (centrale degli operai boliviani) ha convocato
uno sciopero e a una mobilitazione per questo giovedi. e tutto lo spettro
politico e sociale -dalla comera degli imprenditori fino al movimento degli
studenti- e' un fervore di riunioni, convocatorie e ripudio delle imposte.

Sono due giorni che sembrava che il governo si facesse forza per la vittoria
sui traffici di cocaina, chiudendo ai sindacati dei contadini in una tavola
di negoziazione senza mezzi di pressione e con richieste ogni volta piu'
devalutate. oggi sembra, se lo compariamo con l'Argentina,una situazione molto piu' vicino
l'inizio della fine di De la Rua che agli anni dorati del menemismo. cosi'
veloci sono i tempi nel nostro continente.


Quelle vecchie ricette.

Utilizzando una retorica già vista in Argentina Sanchez de Losada ha dichiarato :"Se prendiamo la strada dell'austerità e della responsabilità io credo che possiamo superare la crisi economica", e che " la Bolivia è a un bivio: se continua a consumare più di quello che produce si avvierè per una strada che porta alla spaccatura e al collasso economico, come è già successo in Argentina."
La tassa, contenuta nel progetto di legge che discuterà oggi il Congresso , sarebbe approvato automaticamente, grazie a un meccanismo conosciuto come "el rodillo parlamentario", con cui si intende la coalizione del parlamento che dà la maggioranza legale per l'ufficialità.
Dopo sei mesi di mandato, il governo attacca direttamente, e in una sola volta,importanti settori di lavoratori ( circa 500.000 secondo il quotidiano La Voz) e al settore che rappresenta la sua principale sacca elettorale e sociale: la classe media urbana. Direzionato dalle ricette dell'FMI, con le stesse coordinate di austerità fiscale che a qualsiasi prezzo hanno tentato di applicare in Argentina, il Governo si sta giocando ora il tutto per tutto.
Il ripudio alla tassa è generalizzato e coinvilge tutta la società Boliviana. Le prime reazioni sono state quelle della classse media, che ha sobbissato i media di comunicazione con telefonate di reclamo e protesta, e la Confederazione di Imprenditori ????? Privati, il cui presidente aveva dichiarato che " questo tipo di politiche sono state sconfitte?????? dall'amministrazione di George Bush" come per ribadire che sono più preoccupati del sicuro calo deolle vendite, e che non hanno subito un cambiamento brusco ponendosi contro l'imperialismo.
Più moderato, Fernando quiroga, della Federazione di Imprenditori di Cochabamba, ha detto semplicemente che al Governo " è sfuggita un po' la mano...e questo potrebbe provocare dei seri problemi". E sebbene il problema, per gli imprenditori, è intrinsecamente economico, in un'orizzonte più che vicino si potrebbe scorgere un vero e proprio terremoto politico.

Sciperi, mobilitazioni e dialogo.

La COB (Centrale Operaia Boliviana) ha indetto uno sciopero nazionale insieme ad
una mobilitazione collettiva per giovedì, come prima iniziativa di lotta contro
le nuove misure dal governo. Alle mobilitazioni aderiscono diversi settori. La
Federazione di Docenti per la Pace e gli studenti universitari di tutto il paese
saranno i primi a definire la loro partecipazione.

Secondo il suo esecutivo, Saturnino Mallcu, le riforme sono un'irresponsabilitá
che risponde alle esigenze degli organismi internazionali per ridurre il deficit
fiscale in 5,5%, a fin di ricevere nuovi prestiti e indebitare ancora di piú il
paese. La Centrale Operaia che stava attuando un diálogo con il governo, si é
vista costretta a romperlo e ad adottare nuove misure, in un contesto diffuso di
malessere sociale.
Le mobilitazioni promettono essere massicce, alimentate da un malcontento
sociale che indebolisce rápidamente un governo che dopo sei mesi dall'assunzione
sembra essere arrivato ormai agli sgoccioli.
Le radio locali ricevono centinaia di chiamate da parte degli indignati utenti
di classe media che si lamentano dell' "impuestazo" e della corruzione dei
politici.
I mezzi di comunicazione, cuestionati dai propri lavoratori di cedere davanti
alle pressioni ufficiali hanno dirottato la loro linea di 180 gradi diventando,
dal giorno alla notte, furiosi opositori.
Nonostante il governo abbia conseguito unire alla maggior parte del paese contro
di sè possiede un vantaggio: è riuscito a paralizare, per il momento, al settore
più combattivo, il movimento contadino. Dopo un conflitto nel quale non sembrava
esistere un'estrategia definitiva, con tavoli di negoziati presentati dal
governo come "meramente informativi" e da Evo Morales come un "gran trionfo" non
è ancora chiara la strada che prenderà il movimento.
Nell'ultima ampliazione delle sei Federazioni del Tròpico di Cochabamba s'impose
la posizione di " erradicazione volontaria della coca fino ad arrivare a un
ettaro per famiglia" come mètodo per frenare l'erradicazione forzata e la
militarizzazione del Chapare.
Le vigilie, intanto, hanno "diminuito la tensione" riducèndosi al mìnimo.E
nonostante non esista ancora- si vede dai discorsi dei dirigenti di base- la
dicotomìa fra una base più aguerrita e un progetto polìtico più moderato del
MAS, il conflitto contadino è rimasto in disordine rispetto alla nuova
situazione.


Aiuti militari vs. solidarietà internazionale

Insieme al liberalismo politico, che applica precisamente le ricette dell'FMI imposte durante tutti gli anni '90 in Argentina, la volontà dell'Ambasciata degli Stati Uniti sembra puntare a una ulteriore miltarizzazione e a un intervento diretto della CIA nella Regione.
Oltre alla duplicazione degli aiuti militari degli Stati Uniti a 4 milioni di dollari e del fondo di 91 milioni di dollari stanziati per la "lotta contro la droga", gli USA si propongono di creare una base antiguerriglia nel Chapare, come "forma di prevenzione se il movimento campesino(contadino) si trasformi in guerroglia armata", " dimenticando" che si tratta di un movimento dalla lunga tradizione sindacale e di un paese dove la guerriglia non ha mai avuto grande adesione popolare.
Insieme a tutto questo, la nomina di David Greelee come nuovo ambasciatore, sembra puntare a dare la massima gerarchizzazione all'intervento militare nella regione. Greenlee è stato durante gli anni '80 il principale uomo della CIA in Bolivia, responsabile dei massacri dei contadini, come quello di Villa Tunari nell'1988, con 28 morti e 50 feriti, molti dei quali sono rimasti invalidi a vita o della mai chiarita "tragedia di Huachaca" che ha legato la CIA direttamente al narcotraffico.
Sotto l'insegna della "lotta al narcotraffico" gli USA stanno mascherando i loro piani politici. Il recente massacro di 18 contadini nell'ultimo blocco, la violenza asssoluta della repressione e la militarizzazione come risposta presentata come "preventiva" contro le mobilitazioni sociali, sono forse il prologo di quello che si potrebbe arrivare a creare qui.
Non è da pazzi pensare che la Bolivia p9ossa seguire la stessa strada dell' Argentina del 20 di dicembre del 2001.
Il Presidente boliviano sembra un Menem, che applica l'ortodossia dell'FMI, con la stessa base sociale di De la Rua prima della sua caduta. La differenza è che la Bolivia viene da due anni di mobilitazioni sociali e di scontri, dalla guerra per l'acqua fino ai blocchi di Gennaio di quest'anno e un nuovo salto della situazione potrebbe generare risultati inaspettati.
Se si avvicinano ore definitive in Bolivia, glin ochhi coscienti e solidali di tutta l' America Latina devono guardare l' altipiano, la solidarietà internazionale è vitale per frenare questi nuovi intenti di bagnare la nostra terra con il sangue dei nostri compagni.

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