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http://italy.indymedia.org/news/2003/02/179841.php Invia anche i commenti.

Se li conosci li eviti... inchiesta sulla destra romana
by indyvidui antifascisti Monday, Feb. 17, 2003 at 11:11 PM mail: antifa@autistici.org

Primi passi di una mappa della destra radicale romana.

Comincia così il lavoro di monitoraggio, di ricerca e di analisi sull'estrema destra capitolina.
Questo dossier nasce dall'esigenza di dare delle risposte approfondite e di fare chiarezza sui rigurgiti fascisti che si stanno manifestando nella nostra citta' in questi ultimi anni.
Teniamo a precisare che si tratta di un lavoro in costante aggiornamento, un "work in progress" che vorremmo diventasse collettivo.
Per chiunque volesse contribuire esiste una mail: antifa@autistici.org.

Il dossier e' strutturato in 4 sezioni.
Introduzione | Destra radicale | Gruppi | Sottoculture

Occhio... e buona lettura...
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» Introduzione

"non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole:
occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione,
direi allegra, mondana, socialmente eletta, dal fondo brutalmente egoista di una societa'"
_pier paolo pasolini * le vie nuove, 1962_

Questo dossier parte dalla voglia e dall'esigenza di alcun* antifascist* roman* di monitorare e documentare l'area neofascista cittadina e non.
Mentre i fascisti in doppiopetto, quelli del dopo-Fiuggi, quelli del revisionismo storico, li abbiamo sotto i ns occhi tutti i giorni, esiste un sottobosco di sigle, aree, associazioni, partiti politici, gruppi musicali più difficilmente identificabili, che si rifanno direttamente al fascismo mussoliniano, al nazionalsocialismo e all'esperienza dell'estrema destra anni 60/70.
Sono l'ala più becera del fascismo, politicamente meno pericolosi di quelli in doppiopetto, ma che al tempo stesso sono la manovalanza di questi ultimi.
È proprio alla ricerca di questi individui che ci mettiamo, attraverso una documentazione seria che faccia soprattutto informazione.
Roma, insieme a Padova, storicamente è da sempre il laboratorio della destra radicale.
È qui che si formano e si sono formate quasi tutte le formazioni dell'estrema destra nazionale da quella "rivoluzionaria" a quella "stragista".
Probabilmente aveva ragione Pasolini quando affermava, già 40 anni fa, che è la cultura fascista che va combattuta, non un accozzaglia di nostalgici in camicia nera o bruna.
Eppure sono proprio loro l'oggetto della nostra inchiesta, il braccio armato di alcune frange delle destra di governo,gli autori delle aggressioni a* immigrat*, a* compagn*, ai centri sociali, ai luoghi simbolo della memoria storica a Roma.
Eppoi questo dossier...
perché se il 25 aprile è la festa della liberazione... noi non ci sentiamo affatto liberati!
perché l'antifascismo è un valore fondante della nostra cultura.
perché prima di essere anarcopunkrastadisobbereclaimers o pinkyellowblugreenblack bloc, etc...
siamo inanzitutto antifascist*!
perché l'antifascismo è un valore che va tenuto vivo attraverso la memoria storica e la lotta ad ogni forma di revisionismo tanto in voga agli inizi del terzo millennio.
Perché sappiamo ancora riconoscere chi reprime da chi è represso, chi perseguita da chi è perseguitato...
questo lavoro è dedicato a tutt* partigian*, a Walter Rossi , Valerio Verbano , Fausto e Iaio, alle vittime della strategia della tensione e tutti gli individui morti per mano dei fascisti.

*IndyVidui Antifa*

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» La destra radicale

L'estrema destra e' da sempre un arcipelago di sigle, partiti, gruppi e movimenti difficilmente dialoganti e spesso condizionati da divisioni, scissioni ed annose diatribe ideologiche. Nonostante questo pero' non si e' mai soffocata la volonta' di ricompattare tutto e tutti sotto un'unica bandiera, dimenticando, o almeno tentando di dimenticare, le beghe che da anni dividono i leader carismatici delle varie fazioni.
Apparentemente tutti i gruppi d'estrema destra auspicano un'unione d'area. Tutti dicono di lavorare per ricompattare l'universo nazional popolare. In realta' pero' e' evidente che ogni formazione guarda esclusivamente ai propri interessi contraddicendo quindi la retorica "unionista" dei loro capi branco.

L'unico movimento che sembra non essere attratto dai frequenti tentativi di riunificazione d'area e' sicuramente Forza Nuova.
Questa formazione politica e' forse la più dinamica nell'area neofascista Italiana.
Nasce nel settembre del 1997 a Londra fondata da Massimo Morsello e Roberto Fiore, due fascisti in esilio per reati ideologici. Partito collegato alla Falange Spagnola, agli Haideriani, all'Npd tedesco e al Front National di Le Pen, si ispira, oltre che al fascismo, al tradizionalismo cattolico e si batte contro l'immigrazione, l'aborto, la massoneria, chiedendo inoltre il ripristino del concordato Stato-Chiesa del 1929.
La sua fortissima identita' ideologica la porta spesso a fare a meno della contaminazione con gli altri gruppi che, anzi, subiscono speso una deriva dei propri militanti proprio a vantaggio del movimento di Fiore. La partecipazione ai vari tentativi di ricomposizione d'area, risulta quindi incompatibile con la sete di egemonia che Forza Nuova esprime, di fatto, su tutta l'estrema destra nazionale.

I piu' recenti esperimenti "unionisti" infatti lasciano indifferente Forza Nuova.
Il 9 e 10 novembre 2002, ad Ostia si e' svolta un'assemblea nazionale fra i maggiori gruppi neofascisti italiani, Forza Nuova ha disertato l'evento nonostante questo si manifestasse come uno dei piu' importanti tentativi di riunificazione degli ultimi anni. Dall'assemblea di Ostia nasce il Movimento Nazional Popolare, formazione d'area, composta da Fiamma tricolore, Rinascita Nazionale, Polo delle destre sociali e Fronte Sociale Nazionale. Il neonato movimento, forte della ritrovata "unione", convoca per il 30 novembre un corteo "d'area nazional popolare" a Bologna. Forza Nuova esterna invece tutta la sua indifferenza rispetto a questa operazione politica convocando, nella stessa citta', lo stesso giorno, una sua iniziativa pubblica. Tutte queste fratture naturalmente assumono una rilevanza particolare in quelle città dove la destra radicale ha, da sempre, una sua visibilita' e un suo folto bacino di simpatizzanti.
A Roma, ad esempio, sono molti i gruppi attivi oltre a Forza Nuova. Alcuni di questi sono quasi inesistenti nel resto del territorio italiano, nella capitale pero' sembrano avere un buon seguito.

E' il caso del movimento Fascismo e Liberta' (forte anche in lombardia) e del rinnovato network neofascista Base Autonoma.
Per capire bene cosa determina tutte queste spaccature sarebbe opportuno analizzare approfonditamente l'identita' di ogni gruppo. Per ora ci limitiamo a sintetizzare gli aspetti piu' caratteristici che regalano a formazioni semi sconosciute un'identita' e un ruolo all'interno dell'area neofascista italiana. Identita', pratiche ed eventuali affinita' che disegnano un quadro minimamente piu' chiaro rispetto al tetro universo neofascista. Il movimento Fascismo e Libertà e' l'esempio concreto di un piccolo gruppo con una grande e forte identita'.

Fondato nel 1991 dall'ex-repubblichino Giorgio Pisanò questo movimento, il cui seguito elettorale è piuttosto scarso, si rifà agli ideali del ventennio Fascista e al pensiero Mussoliniano (in particolare quello del manifesto di Verona del 1944). Il movimento Fascismo e Libertà rivendica la modernità del pensiero fascista di allora e si batte per la democrazia corporativa. Il movimento risulta essere animato da un'indole fortemente revisionista. Il simbolo di questo gruppo, radicato nei dintorni del milanese e a Roma, è il fascio repubblicano di Mazzini con ai lati la scritta "Fascismo e Libertà". Questo gruppo, per la verita' semi invisibile, e' molto geloso della sua identita'. Ottenne nell'estate del 1991 il riconoscimento legale ed ha presentato sue liste in diverse tornate elettorali evitando accuratamente qualsiasi fusione con altri partiti.

Quella dei partiti o dei movimenti non e' pero' l'unico elemento perturbativo nell'area neofascista romana ed italiana. Molto attiva e particolare e' infatti la componente che si muove nel ramo della controcultura revisionista, negazionista e neofascista in generale. Gioventu' Europea ad esempio e' un'associazione culturale, vicina ad Azione Giovani che si muove proprio promuovendo attivita' culturali. Il suo obbiettivo e' quello di far riscoprire agli ambienti della destra extra politica le radici della cultura italiana. Il metodo d'azione e' quello semplice e diretto dei centri di aggregazione irlandesi. Alcuni anni fa, G.E. partecipo' ad una riunione quadri per discutere sul futuro di Azione Giovani a Roma, poiché si avvertiva una fase di stallo che stava producendo un emorragia di giovani dai circoli A.G.verso movimenti piu' radicali. Pur rivendicando maggiore indipendenza da Alleanza Nazionale, G.E.appare impantanata ed incapace di incidere su quell'area politica che vorrebbe coinvolgere maggiormente nelle sue iniziative.

Ci sono poi altre associazioni culturali assai piu' forti ed influenti. La Raido romana appare come un'associazione culturale effervescente, iperattiva e con una sua forte identita'. Si ispira alla tradizione europea ed e' molto legata al pensiero di Evola. L'associazione intende assumersi il compito di colmare le carenze di cui l'area della destra radicale soffre, creando strutture e iniziative che forniscano un visibile e concreto contributo al cosi' detto "Fronte della Tradizione". Fondamentalmente quindi l'obbiettivo della Raido e' quello di formare militanti, utilizzando a questo fine pubblicazioni varie, conferenze, incontri e dibattiti.
Nell'area dell'associazionismo culturale si muovono anche altre sigle. L'associazione Lepanto, fondata nel 1982, e' attiva ad esempio sul fronte del fanatismo cattolico, mentre altre formazioni come "Il reazionario" riprendono il tema della "tradizione" e della cultura europea.

Fino a qui abbiamo cercato di esplorare sinteticamente le caratteristiche che fanno di ogni gruppo, partito, movimento, associazione un identita' a se. Abbiamo anche cercato di evidenziare le divisioni ed i recenti tentativi di riunificazione. Vorremmo pero' tornare al discorso dei gruppi politici ed in particolare, ci piacerebbe ripartire dall'assemblea nazionale di Ostia per fare alcune riflessioni. In primo luogo ci chiediamo come mai, dopo anni di divisioni molti gruppi della destra radicale sentono l'esigenza di incontrarsi e di formare addirittura un fronte comune? Come mai, nonostante la base di tutti i gruppi auspicasse da sempre questa unione nessuno tra i dirigenti si e' effettivamente impegnato per realizzarla? Ed infine, come mai l'unica importante sigla ad essere rimasta fuori da questo disegno e' stata proprio Forza Nuova? La risposta a queste domande ci arriva anche dai recenti fatti di cronaca. Forza Nuova in questi anni si e' conquistata una visibilita' ed un'agibilita' politica inimmaginabile per tutti gli altri gruppi, movimenti e partiti. Inoltre, dato ancora piu' importante, Forza Nuova ha attirato a se centinaia di militanti e simpatizzanti d'estrema destra dando un colpo durissimo a tutte le altre componenti. Per molti dei gruppi che hanno aderito all'assemblea di Ostia il Movimento Nazional Popolare rappresenta esclusivamente la possibilita' di sopravvivere. Proprio per arginare FN in molti hanno deciso di dimenticare le diferenze e di creare precipitosamente questo fantomatico e grottesco fronte unitario.Il neonato Movimento e' ovviamente in questi giorni oggetto di riflessioni e polemiche. "Destra Nazionale" ad esempio, pur non aderendo all'assemblea costituente del MNP intende lavorare per un laboratorio di confronto fra camerati partendo da Roma e si sta gia' impegnando per riallacciare rapporti con i sogetti che si sono incontrati ad Ostia. Destra Nazionale pero', e' bene ricordarlo, nasce nel 1972 come corrente interna del MSI, ricompare sulla scena politica nel 2000 ed e' attualmente in forte contrasto con Forza Nuova. In questo caso dunque non e' neanche immaginabile pensare ad un network dove siano presenti insieme questi due sogetti politici i cui leader non perdono mai occasione per alimentare polemiche ed antiche divergenze.
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» Gruppi

Base Autonoma

Base Autonoma è tra le più recenti e più attive formazioni dell'estrema destra romana; le sue prime apparizioni risalgono all'estate 2002.
In realtà il nome BA è già stato utilizzato negli anni 90, ad indicare un raggruppamento di realtà neofasciste in tutta Italia, tra cui il Movimento Politico di Roma capitanato da Maurizio Boccacci.

Boccacci è infatti anche il leader di questa nuova versione di Base Autonoma, ma il suo percorso politico si può seguire sin dalla metà degli anni '80, quando fonda a Grottaferrata Movimento Politico Occidentale, poi Movimento Politico tout court (dopo la fusione con la Divisione Artistica del Fronte della Gioventù) nel 1989.

Sono gli anni in cui avviene una trasformazione sociale di parte del mondo neofascista. Emerge anche in Italia il fenomeno (volgarmente ed erroneamente) chiamato naziskin e il formarsi di una sottocultura razzista ed estrema in special modo nelle periferie delle grandi citta' e nelle curve degli stadi. La xenofobia, il rifiuto dell'immigrazione, ma anche l'antisemitismo, faranno da sfondo a questi gruppi che hanno cercato di costruire in Italia un circuito nazi-rock.

A Roma il Movimento Politico si caratterizzo' in particolare nello spazio di pochi anni, anche grazie al clamore che ebbero alcune sue azioni sui media, come l'espressione piu' strutturata di questo "nuovo volto" del neofascismo. Oltre agli incontri internazionali e al corteo nazionale del febbraio 92, che si concluse in piazza Venezia a Roma tra slogan e saluti fascisti, i militanti del gruppo si resero responsabili di una lunga serie di violenze e provocazioni culminate con l'affissione di decine di stelle di david sulle vetrine di alcuni negozi di commercianti ebrei.

Il lavoro sotterraneo del gruppo si avvalse pero' anche all'organizzazione di concerti e all'uso sistematico dello stadio come spazio di aggregazione giovanile. Lo stesso Boccacci sarebbe stato condannato per l'aggressione compiuta prima dell'incontro di calcio Brescia-Roma nel 1994 ai danni di un funzionario di polizia.

Attorno al Movimento Politico di Roma era nato un network nazionale denominato Base Autonoma, che e' stato sciolto nel 1993 applicando il Decreto Mancino promulgato quello stesso anno per reprimere gli atti e l'incitamento all'odio razziale. Ma la cosa piu' singolare e' che venne sciolto il network ma non i gruppi e le associazioni che ne facevano parte!

Intervista a Boccacci dal Manifesto del 1992 sulla strategia del gruppo:

"Quantitativamente, a livello di militanti, il Movimento Politico a Roma avra' 400/500 persone, e in piu', un insieme di simpatizzanti che lo sostengono. Una cinquantina sono skinhead, mentre in tutta Italia siamo nell'ordine di 4/5000 militanti suddivisi in varie realta' cittadine. Per esempio a Vicenza il Veneto Fronte Skinheads, a Milano Ideogramma e Azione Skinhead e altri gruppi in altre citta'. Abbiamo dato vita al Veneto Fronte Skinheads e Azione Skinhead per contrastare l'equazione corrente di skin uguale teppista, ma entrambe sono associazioni culturali, mentre la linea politica e' decisa dal Movimento Politico a Roma. Inoltre organizziamo concerti come mezzo di comunicazione verso l'esterno e per diffondere determinati prodotti musicali. I concerti sono anche un mezzo per finanziare le associazioni. Se sono razzista? Il valore che diamo a questa parola significa difesa della razza, della civilta' e delle tradizioni. Ne consegue un discorso sull'autodeterminazione dei popoli. E se per antisemita intendi antiebraico, si, sono antisemita. Dato che gli ebrei combattono per dominare sul mondo e sugli altri popoli, io sono antiebraico."

Ma lo scioglimento del 93 non pone fine all'avventura politica di Boccacci e di altri quadri di Base Autonoma. Coinvolto in prima persona nelle aggressioni e nelle violenze che vedono protagonisti i militanti di Movimento Politico, la storia di Boccacci si può continuare a seguire nelle cronache dei giornali, che lo vedono il 16 aprile 1994 alla guida di un centinaio di naziskin mentre dà l'assalto al centro sociale Break Out di Primavalle, arrestato negli scontri allo stadio di Brescia del 20 novembre 1994 in cui viene accoltellato un poliziotto, infine candidato sindaco nelle liste di Forza Nuova a Frascati.

Ma la nuova Base Autonoma ha anche un altro leader, Giuliano Castellino, più volte presentatosi come il responsabile politico di Base Autonoma, anche lui una vecchia conoscenza nel panorama neofascista romano. Frequentatore delle comitive nazi di Primavalle nei primi anni novanta, elemento di raccordo tra coatti destrorsi, ultras di quartiere e il Movimento Politico di Boccacci, lo si ritrova arrampicato in cima alla stele di Axum per protesta contro la restituzione dell'obelisco (da conservare in quanto "trofeo" fascista), poi tra gli indagati nelle indagini sull'attentato al cinema Nuovo Olimpia di Roma del 25.11.99, quando fu ritrovato dell'esplosivo (o un petardone?) fuori dai locali dove si programmava il film sul nazista Heichmann (in seguito rivendicato da un misterioso Movimento Antisionista, che rivendicò anche l'attentato esplosivo al museo della Liberazione di via Tasso), infine anche lui nelle liste di Forza Nuova alle elezioni per il Comune di Roma. Adesso, sposato con la figlia del defunto leader di Forza Nuova, Morsello, continua a frequentare la tifoseria ultras romanista, anche se con poco seguito.

Entrambi i capetti di Base Autonoma ruotano attorno ad una libreria-centro convegni nel quartiere Ostiense, il Laboratorio d'Idee, che nel recente passato ha organizzato numerose iniziative e dibattiti a cui hanno preso parte esponenti di Alleanza Nazionale.

La Base Autonoma di adesso raccoglie l'eredità del Movimento Politico e di quegli anni, ponendosi in continuità con il discorso lasciato in sospeso nel 93. Le parole d'ordine sono Patria, Socializzazione e Antagonismo, un misto di fascismo socialisteggiante e di subcultura xenofoba che li porta a descrivere una "millenaria civiltà italiana" minacciata dal mondialismo e dall'immigrazione, sovrapponendo spesso i due concetti e identificando così l'immigrato con l'incarnazione della "dittatura mondialista" da combattere. L'immigrazione viene vista come il tentativo violento di cancellare le tradizioni nazionali, conseguenza di un preciso disegno di omologazione/annientamento delle culture portato avanti da una confusa alleanza americo-giudaico-massonico-comunista. Questa lettura in chiave cospiratoria del fenomeno dell'immigrazione e più in generale della globalizzazione consente a Base Autonoma di portare avanti un discorso astrattamente antagonista e ribelle rispetto ai cosiddetti poteri forti (sostanzialmente l'America, ma anche il comunismo, colpevole di aver consegnato l'Italia all'America!), e allo stesso tempo di propagandare il razzismo più becero individuando negli stranieri gli esecutori materiali di quel disegno.

Per questo, dopo gli striscioni contro gli immigrati attaccati nottetempo quest'estate, la prima vera apparizione pubblica di Base Autonoma nelle piazze è stata nella simbolica data delle celebrazione degli 80 anni della marcia su Roma, 28 ottobre 2002, quando Boccacci & co. hanno deciso di convocare una provocatoria sfilata a piazza Vittorio, nel cuore multietnico del quartiere Esquilino, per "liberare gli italiani prigionieri in territorio straniero" e per "riprendere le strade". Annunciata prima da un capillare imbrattamento dei muri di roma con scritte e manifesti, poi da uno striscione ("28 ottobre-marciare per non marcire") alzato dal gruppo ultras romanista Tradizione Distinzione alla vigilia dell'evento durante il derby (peraltro proprio nel settore di Tradizione Distinzione è sventolata, nelle settimane precedenti, la bandiera di Base Autonoma, il tricolore con al centro il fascio littorio stilizzato), la manifestazione si è poi rivelata un fallimento per chi pensava che i consensi raccolti allo stadio si traducessero automaticamente in militanza politica.

Il 28 ottobre militanti e simpatizzanti di Base Autonoma si ritrovano in 80 a presidiare un angolo di piazza Vittorio circondato da polizia, mentre migliaia di antifascist* roman* avevano risposto all'appello della contromanifestazione. Una trentina i militanti di Base Autonoma che il 14 dicembre hanno manifestato per l'indulto sotto il carcere di Regina Coeli per dare un senso al termine Antagonismo che tanto gli piace usare, anche meno quelli che hanno fatto irruzione in un McDonald's per protestare contro la globalizzazione americana.

Castellino e Boccacci hanno poi anche sfilato in testa al corteo di 300 neofascisti nell'anniversario della strage dell'Acca Larentia, corteo al quale Base Autonoma ha aderito ufficialmente ma che vedeva la partecipazione di tutte le realtà neofasciste cittadine, da Forza Nuova alla Fiamma Tricolore. Più di recente una manifestazione di Base Autonoma a Genzano di Roma (dove, sembra, vorrebbero aprire una sede), con tanto di bastoni e di disposizione "militare" dei partecipanti (schierati tipo falange romana), ha visto anche la partecipazione di un consigliere comunale di Alleanza Nazionale.

In una città in cui Forza Nuova da qualche anno ha inglobato tutte le peggiori pulsioni xenofobe e neofasciste, finendo praticamente per diventare l'unico movimento di estrema destra organizzato e numericamente concreto e sottraendo militanti a tutte le altre formazioni (fatta eccezione per alcune realtà territoriali già ben radicate da anni nei quartieri, e per alcune realtà studentesche), l'apparizione di Base Autonoma è importante in quanto si situa "a destra" di Forza Nuova, proponendosi di fatto come suo "braccio armato" e stradaiolo.

Sebbene Boccacci e Castellino tengano a tenere distinti i due movimenti (sempre specificando però che non vi è concorrenza tra i due), non è casuale che la carriera politica dei dirigenti di Base Autonoma in questi ultimi anni è stata interna a Forza Nuova, che i manifesti delle due formazioni appaiono nelle stesse zone, negli stessi formati e nelle stesse quantità. Come non è casuale che quest'anno, per la prima volta da tempo, Forza Nuova non ha organizzato parate commemorative in occasione del 28 ottobre, lasciando a Base Autonoma la paternità dell'unica iniziativa evidentemente condivisa. Proprio nella preparazione di questa manifestazione, con toni esasperatamente provocatori e con continui inviti allo scontro rivolti agli antifa roman* Base Autonoma si è posta come una realtà militante cresciuta nel brodo del neofascismo da stadio (Tradizione Distinzione - Roma e Banda Noantri - Lazio sopra Tutti, spesso le scritte di Tradizione Distinzione e di Base Autonoma si accompagnano a quelle di Banda Noantri sui muri romani) e composta da personaggi che male hanno digerito il tentativo di Forza Nuova di darsi un volto "diplomatico" in questi ultimi tempi, e che si trovano più a loro agio con le provocazione e con la retorica squadristica. un motivo piu che valido per tenere gli occhi ben aperti su questo gruppo.


Forza Nuova

Nel maggio 1993 quasi tutte le formazioni neonaziste italiane (Movimento Politico, Meridiano Zero, Azione Skinhead e tutti i gruppi che componevano la prima Base Autonoma) vengono sciolte o si sciolgono spontaneamente, e le centinaia di militanti che ruotano attorno a quell'area vanno ad ingrandire le file del Movimento Sociale Italiano, poi Movimento Sociale - Fiamma Tricolore. E' qui che avviene l'incubazione di Forza Nuova, intorno al giornale "Foglio di Lotta", finanziato dal latitante a Londra Roberto Fiore.

Nel 1997, il leader del Movimento Sociale - Fiamma Tricolore, Pino Rauti vieta la diffusione del giornale, che inizia a raccogliere troppe simpatie tra i più giovani. I militanti di Foglio di Lotta decidono invece di uscire dal partito, e di dar vita ad una nuova creatura politica, Forza Nuova.

Forza Nuova nasce a Londra il 27 settembre 1997, e già nella data (Sant'Arcangelo Michele) fa riferimento diretto alla Guardia di Ferro, il movimento cattolico integralista, ultranazionalista e antisemita rumeno. Le attività di Forza Nuova saranno durante i primi mesi dirette da Londra, dove risiedono i due leader del partito, Roberto Fiore e Massimo Morsello. Entrambi sono due figure della destra neofascista anni 70. Fiore e' stato uno dei capi di Terza Posizione mentre Morsello, in gioventu' cantautore missino nei Campi Hobbit, viene dai Nuclei Armati Rivoluzionari (N.A.R.).

Fuggiti a Londra nel 1980, inseguiti dai mandati di cattura della magistratura italiana, i due hanno costruito un piccolo impero economico che ha offerto la base materiale per la creazione del nuovo gruppo in Italia alla fine degli anni 90. Il giro d'affari delle societa' controllate dai due si aggirerebbe sui trenta miliardi l'anno. Al centro di questo piccolo impero economico l'agenzia di viaggi e societa' di servizi Meeting Point.

In Italia esiste una rete di agenzie turistiche collegate a questo circuito imprenditoriale, la Easy London, che offre pacchetti di casa-lavoro-studio a Londra. Fiore e Morsello devono aspettare il 1999 per poter tornare in Italia, il primo dopo la caduta in prescrizione dei reati di cui è accusato, il secondo per motivi di salute (Morsello morirà infatti di tumore nel 2001). Al rientro di Morsello, a dargli il benvenuto è un comitato d'accoglienza composto da deputati di Alleanza Nazionale come l'attuale presidente della regione Lazio Francesco Storace, Alberto Simeone, oltre al parlamentare europeo di Forza Italia Ernesto Caccavale e all'ex sottosegretario alla giustizia Carlo Taormina.

Forza Nuova ha articolato il suo programma in otto punti centrali, che mostrano il tentativo di recuperare un po' in tutte le direzioni del radicalismo di destra. Si va dalla richiesta di abrogazione della legge sull'aborto a quella in favore di una legislazione che mette la famiglia tradizionale e la crescita demografica al centro della societa'.

Si arriva a chiedere il ripristino del Concordato tra Stato e Chiesa voluto dal fascismo, la messa al bando della massoneria e di tutte "le sette segrete". Si chiede il blocco dell'immigrazione e un "rimpatrio umano" per gli immigrati, l'abolizione dell'usura e la formazione delle corporazioni dei lavoratori. Infine, Forza Nuova vuole che siano abrogate le "leggi liberticide" Scelba e Mancino.

Ritornano le parole d'ordine "contro ogni droga" e una campagna intitolata "compra italiano" in difesa dei prodotti nostrani. Oltre a questo ci sono i riferimenti al patrimonio caro a Terza Posizione, quella che fu la scuola quadri degli attuali capi di Forza Nuova. Altri riferimenti a Terza Posizione passano per l'esaltazione dello "stile legionario", l'idea di un combattente politico sempre pronto, sempre in azione.

Forza Nuova si presenta come un partito (beneficiando in questo modo di fondi pubblici presentandosi alle elezioni), anche se fin dall'inizio aggrega intorno a sé i fuoriusciti dal Movimento Sociale - Fiamma Tricolore, e i sopravvissuti dell'esperienza politica di Base Autonoma dei primi anni 90. L'ultras calcistico padovano Paolo Cartossidis, l'ex leader di Azione Skinhead Duilio Canu, quello di Movimento Politico Maurizio Boccacci, sono solo alcuni dei personaggi che in questi anni si sono ritrovati in ruoli da quadri all'interno di Forza Nuova.

I militanti vengono pescati tra i gruppi più estremisti dello stadio, nell'integralismo cattolico a destra di Comunione Liberazione, dai giovani delle altre formazioni di destra ormai sull'orlo del baratro (Movimento Sociale - Fiamma Tricolore, Fronte Sociale Nazionale.)

Eppure, la xenofobia, l'omofobia, le continue rivendicazioni di diretta discendenza dal fascismo, non fanno di Forza Nuova un partito isolato. A livello locale non si contano le collaborazioni intorno a specifici temi (ad esempio raccolte firme contro l'immigrazione), oppure iniziative di quartiere (spesso organizzate fianco a fianco a Azione Giovani) e gli accordi elettorali con la Casa delle Libertà (a Bologna, Padova, Milano...), mentre Fiore stesso, invitato al congresso di Comunione Liberazione, annunciò l'appoggio di Forza Nuova a Berlusconi per sconfiggere i "comunisti" alle elezioni.

Nel 2002 si è anche saldato e solidificato il rapporto con la Lega Nord, in particolare con i suoi esponenti più radicali che fanno fronte comune nella lotta contro gli immigrati. Borghezio ad esempio è stato più volte invitato a parlare al termine di manifestazioni di Forza Nuova (anche a Roma il 2 novembre), perfettamente a suo agio di fronte a una selva di braccia tese. Perfino ultimamente, quando Forza Nuova è stata al centro delle polemiche mediatiche per l'aggressione in diretta TV a Verona del presidente dell'Unione Islamici Italiani Abdel Smith, per quale sono stati messi ai domiciliari 21 militanti (tra cui i dirigenti veneti), esponenti di Alleanza Nazionale e della Lega non hanno esitato ad esprimere solidarietà nei confronti degli arrestati, il solito Borghezio è andato a trovarli in carcere e il Sindaco di Treviso Gentilini (Lega Nord) ha auspicato collaborazioni in vista delle elezioni.

A Roma Forza Nuova ha un negozio, "Emporio Italico" e la sede in Via Luigi Ungarelli, nella zona della Batteria Nomentana e in questi ultimi anni è stato senza dubbio il gruppo più attivo a livello cittadino (senza contare i gruppetti di quartiere). Ogni estate i forzanovisti riesumano la loro opposizione al Gay Pride, affiggendo manifesti omofobi e organizzando contromanifestazioni. In particolare nel 2000, quando Roma ospitò il pride internazionale, Forza Nuova iniziò una grossa mobilitazione che portò in piazza 600 neofascisti, e che sarebbe dovuta culminare il giorno del corteo del World Pride, in cui Forza Nuova avrebbe dovuto sfilare in una contromanifestazione annunciata con minacce e paventati scontri. Ma la morte, qualche giorno prima, della giovane figlia di Morsello, e il lutto di tutto il partito, portano all'annullamento della provocatoria manifestazione (forse anche in previsione delle scarse probabilità di riuscire a sostenere quanto annunciato).

Agli appuntamenti fissi di Forza Nuova (28 ottobre, commemorazione della marcia su Roma con visita alle tombe dei fascisti al Verano e 25 aprile, Festa della Liberazione, sempre al Verano per quello che loro considerano lutto nazionale) quest'ultimo anno si sono aggiunti banchetti, volantinaggi e raccolta firme quasi settimanali in centro a via del corso, oltre che la manifestazione a piazza venezia svoltasi il 2 novembre 2002, con comizio finale dell'onorevole Borghezio della Lega Nord.

Romano è anche Andrea Insabato, che nel dicembre 2000 rimane ferito nell'esplosione dell'ordigno che lui stesso ha collocato davanti alla redazione del Manifesto. Insabato, fino ad allora "cassiere" di Forza Nuova e anello di congiunzione con il movimento ultracattolico Militia Christi, viene declassato da allora nelle conferenze stampa al rango di semplice simpatizzante del movimento, seppure "amico di sempre" di Fiore e Morsello. D'altronde, il primo a far visita a Insabato in ospedale è proprio un militante di Forza Nuova, Giuliano Castellino (attuale capo di Base Autonoma). Il (o ex?) responsabile a Roma, Francesco Bianco, e' un ex NAR protagonista di alcune rapine e azioni insieme ai fratelli Fioravanti, Alibrandi e Anselmi, pur rimanendo un personaggio minore della galassia NAR. Arrestato e condannato ad alcuni anni per banda armata.


Movimento Sociale - Fiamma Tricolore


Dopo la frattura di Fiuggi e la nascita di Alleanza Nazionale, Pino Rauti, che è stato un giovanissimo combattente della Repubblica Sociale Italiana, fondatore di Ordine Nuovo negli anni 60 e uno dei massimi dirigenti e segretario del Movimento Sociale Italiano, lascia il partito per continuare l'esperienza neofascista con un altro percorso, che possa raccogliere tutto quello che rimane negli ambienti dell'estrema destra.

"Non stiamo fondando niente di nuovo, vogliamo solo riaffermare la continuità della nostra storia -afferma Rauti- Sono gli altri quelli di Alleanza Nazionale ad aver operato una scissione, un tradimento, riconoscendo l'antifascismo e sciogliendo il vecchio partito".

Il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore si presenta nel '95 come il partito di raccolta di tutto l'ambiente neofascista, dai gruppi più recenti, come quelli che si erano ritrovati intorno al Moviemnto Politico, ai più vecchi, come nel caso degli ex Avanguardia Nazionale riuniti intorno ad Adriano Tilgher. Tra gli obiettivi prioritari del suo programma il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore mette "la battaglia contro i poteri occulti e mondialisti", la difesa della famiglia e la lotta all'aborto, ma soprattutto "l'opposizione totale" all'immigrazione.

Ma il tentativo di pescare nel contraddittorio patrimonio anticapitalista fascista, recuperando così lungo la strada i consensi dei delusi di quella che Rauti definisce la "berlusconizzazione" di Alleanza Nazionale, non paga. Tra il 1995 e il 2000 riesce a accogliere soltanto tra l'1 e il 2% dei voti anche se a livello locale alcuni accordi tra Movimento Sociale - Fiamma Tricolore e Casa delle Libertà saranno determinanti per l'elezione di alcuni amministratori (sindaci, presidenti delle regioni e province).

Ma la formula Rauti manda in pezzi il partito sancendo una serie di divisioni e fratture. I primi ad andarsene sono Giorgio Pisanò e i vecchi camerati di Fascismo e Libertà. Arriva quindi il commissariamento del settore govanile del partito, riunito intorno alla pubblicazione Foglio di Lotta che contribuirà, dopo il 1997, alla nascita di Forza Nuova. Modesto Della Rosa, l'unico deputato che aveva seguito Rauti dopo la scissione, lascerà il Movimento Sociale - Fiamma Tricolore. Poi sarà Adriano Tilgher nel 1997 ad uscire dal Movimento Sociale - Fiamma Tricolore per dar vita al Fronte Nazionale in seguito all'espulsione dal partito. Poche settimane prima si erano riuniti a Roma quasi 200 dirigenti missini per protestare contro l'attuale presidenza. La risposta di Rauti fu una serie di provvedimenti di espulsione.

"Provengono dalla cultura della destra extraparlamentare, incapace di integrarsi davvero nella vita di un partito, per questo non potevano restare più nella fiamma" commentò Rauti. Tra il 1999 e il 2000 se ne vanno anche il Sindaco di Chieti Cucullo, un importante dirigente nazionale Cospito e l'europarlamentare Bigliardo che forma il Movimento Sociale Europeo, che per quanto ne sappiamo si è già sciolto. Attualmente della Movimento Sociale - Fiamma Tricolore non si hanno notizie. La componente giovanili sono state assorbite dai gruppi più radicali come Forza Nuova o Base Autonoma e sembra che stia dando vita (probabilmente per rimanere in vita!) al Movimento Nazional Popolare.
Luca Romagnoli, recentemente, è stato eletto nuovo segretario con Rauti presidente 'garante della linea politica'.
Varata l'alleanza 'funzionale' con la Casa delle Libertà nel rispetto dell'identità politica e storica del partito.


Fronte Nazionale e Rinascita Nazionale


Attualmente Roma è tappezzata dai manifesti di questo partito neofascista, che viste le elezioni amministrative della prossima primavera, cerca una visibilità che attualmente non ha. Anche loro sono impegnati nella ricomposizione dell'area nazionalpopolare e sono in evidente contrasto politico con Forza Nuova.

Fronte Nazionale nasce su iniziativa di Adriano Tilgher nel settembre 97 e già dagli inizi si ispira al Front National di Le Pen.
Con Tilgher c'è la vecchia guardia di Avanguardia Nazionale, a cominciare da Stefano Delle Chiaie, ma anche i giovani che si sono avvicinati a questo ambiente all'inizio degli anni novanta con la rivista La Spina nel Fianco. Inizialmente può contare anche su un giornale presente nelle edicole, Rinascita, diretto da un altro ex dell'estrema destra del passato, Ugo Gaudenzi, che era stato un militante di Lotta di Popolo.

Il Fronte di Tilgher si è mosso sulle stesse linee di continuità con il fascismo già proprie di Rauti e ha raccolto un pò di voti nel Lazio e in Abruzzo. Ma anche loro sono andati subito in crisi agli inizi del 2000. Ad ogni modo tra tutti questi sfigati più o meno conosciuti è forse opportuno soffermarci un po' su Rinascita Nazionale, visto che si tratta della più "giovane" (nel senso di nascita, non nel senso di età dei militanti) formazione di estrema destra italiana (senza contare i gruppi locali, che abbondano e nascono in continuazione), pur avendo in realtà una lunga storia.

Vogliamo spendere due parole su Rinascita perché abbiamo notato che seguono con costanza il sito d'informazioni del movimento http://www.indymedia.it , cercando di farsi accreditare come compagni.

Rinascita Nazionale nasce nel luglio del 2000, intorno appunto al quotidiano Rinascita, prima legato al PSDI, poi riciclato nell'organo informativo del Fronte Nazionale di Adriano Tilgher, infine soggetto autonomo che andrà per l'appunto a dar nascita a Rinascita Nazionale. Il leader del giornale e del movimento, Ugo Gaudenzi, con un passato in Lotta di Popolo, il gruppo nazimaoista degli anni '70, è passato dai movimenti antisemiti e antimperialisti alla sinistra socialista, per poi fare ritorno a questo fascismo ambiguo, che strizza l'occhio ai movimenti no global per le loro pulsioni antiamericane, ma che scende in piazza tra le celtiche ed bracci tesi…

Comunque, ora, sembrano rivitalizzati, probabilmente, dal progetto Movimento Nazional Popolare e a Roma hanno lanciato una campagna mediatica fatta di affissioni diffuse in tutta Roma. La direzione del partito di Tilgher a Roma è in via Taranto. Mentre per Rinascita Nazionale, crediamo, che siano in Prati in Via Ottaviano 9 nell'ex sezione del Movimento Sociale - Fiamma Tricolore, prima, e Movimento Sociale Europeo, poi.
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» Sottoculture giovanili e musica

Non tutti sanno che esiste una scena musicale di gruppi di destra, con cd, dischi, demotape e soprattutto concerti che si svolgono regolarmente in tutta italia.

RAC (Rock Against Communism) e WHITE POWER MUSIC cosi' si definiscono i primi generi musicali delle nazi-band a livello mondiale.
Essendo la musica un elemento aggregante per i giovani, una destra radicale 'movimentista" non poteva che crearsi un circuito proprio. I Veneti Peggior Amico sono fra le prime band RAC italiane (primi anni 90).
Lo stile dei gruppi e' piu' o meno cosi': voci basse e roche, testi razzisti e violenti, musica piu' simile all'heavy metal che non allo ska o all'Oi!. Accanto a loro nascono i romani Intolleranza, vicini al Movimento Politico, che nella canzone "come il vento" cantano:

"il cancro comunista / le menti ha devastato / giovani senz'ossa / il solo risultato" (sic!).

Ma in Italia gia' negli anni 70 si era sviluppato un piccolo circuito di cantautori e band di destra, sotto l'etichetta "musica alternativa", che senza troppa fantasia imitavano la musica d'autore del momento. Oltre al gia' citato Massimo Morsello (chiamato il De Gregori Nero!), c'erano gli Janus e La Compagnia dell'Anello che si esibivano prevalentemente durante i Campi Hobbit e le feste del Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale poi, ora chiamata Azione Giovani.

Oggi, quello che sta diventando un nuovo movimento musicale di destra va sotto il nome di "rock identitario" che si differenzia dal rock white power per le sonorita' piu' orecchiabili, voci piu' pulite e per i testi "meno espliciti". Basta con il razzismo becero e spazio alla difesa dell'identita' nazionale, allo spirito comunitarista e al ribellismo giovanile a fianco di un "sano" anticomunismo e un pseudo "anticonformismo".

I gruppi piu' importanti al momento sono senz'ombra di dubbio gli Zeta Zero Alfa e i 270Bis, entrambi romani. Suonano alle feste di Alleanza Nazionale, in locali, birrerie e dove trovano spazio. Esistono etichette indipendenti, la Rupe Tarpea Records e la Tuono Records, hanno accattivanti siti internet dove e' possibile leggere recensioni dei dischi e informarsi sui concerti (perimetro.com) e web-radio dove e' possibile ascoltare solo "rock identitario"(!). Gli Zeta Zero Alfa sono probabilmente la loro piu' importante band italiana, coloro che ricevono piu' consensi e vendono piu' dischi. Hanno tappezzato Roma con gli adesivi del gruppo, hanno una birreria a Colle Oppio, poco distante dalla gay-street, e fanno parte dell'occupazione di Casa Montag, uno spazio occupato dai fascisti alle porte di Roma, nel luglio 2002.

Nel loro sito non ci sono simboli riconducibili al fascismo, anzi tra i testi consigliati troviamo Chomsky e Marcos, ma non facciamoci ingannare perche' sono sempre fascisti.

Sui 270Bis il discorso e' piu' ampio. Il nome del gruppo ha come riferimento l'articolo del codice penale sull'associazione sovversiva. Il cantante del gruppo Marcello De Angelis e' il direttore di AREA, la rivista politica di Alleanza Nazionale, ed e' fratello di Nanni De Angelis, con cui condividera' la militanza in Terza Posizione, morto in carcere dopo il suo arresto. Dopo la latitanza Marcello De Angelis e' rientrato in Italia per scontare la condanna per associazione sovversiva. E' stato l'unico quadro intermedio di Terza Posizione condannato per "reati politici" senza nessun fatto materiale. Di nuovo in liberta' ha collaborato con Italia Settimanale, poi era tra gli animatori di Spina nel fianco e mette su la band. E' uno degli ideologi dei giovani del Fronte della Gioventù prima e di Azione Giovani dopo. Fa parte della corrente sociale di Alleanza Nazionale di Alemanno e Storace e nel 1996 da vita, appunto, ad AREA. E' la voce piu' nota della destra neofascista (o post trattandosi di Alleanza Nazionale?!) e le sue canzoni sono cantate a memoria sia dai giovani skin che dai quadri del partito. Gli arrangiamenti del gruppo sono ben curati, un rock facilmente orecchiabile e poi i testi.

"bye bye, spara sulle posse" e' il ritornello di una canzone dedicata ai gruppi di sinistra, ma il top lo troviamo in "Claretta e Ben" canzone omaggio alla Petacci e Mussolini(!):

"Han Ballato sui loro corpi / han sputato sul loro nome / han nascosto le loro tombe / ma non li possono cancellare...piovono fiori su piazzale Loreto...io ho il cuore nero / e me ne frego e sputo / in faccia al mondo intero".

Alla faccia del post-fascista!!!

Tanto per ricordare, "colleghi" in Alleanza Nazionale e vecchi amici di De Angelis sono Piso e Dimitri, quest'ultimo insieme a Fiore e Adinolfi, fondatore di Terza Posizione. Gli altri gruppi romani sono gli Aurora (rock identitario), i Dente di Lupo (band boneheads), i Londinium SPQR con il loro "rock romano violento" (ma recentemente si sono sciolti), Innato Senso d'Allergia (streetpunk, dicono!), i Janus (rock identitario).

Proprio gli Aurora sono tra i fondatori di Musicazione etichetta musicale e non, legata ad Azione Giovani. E' evidente come gli ambienti giovanili, almeno intorno alla musica, non siano affatto frammentati.

Pensate sia un fenomeno marginale?

Allora vi rispondiamo che il 7 gennaio a Roma, quartiere Torrino, concerto in ricordo di Alberto Giaquinto.
Anzio, vicino Roma, venerdì 17 gennaio: "Avalon" in concerto in ricordo di Acca Larenzia.
Venerdi 23 gennaio, concerto contro lo sgombero di Casa Montag, con Innato Senso d'Allergia, Dente di Lupo, Aurora, Rock'n'Roll Soldiers, Zetazeroalfa. Presso il locale "cafè de la paix" in via Evandro 8 (dietro Acca Larenzia).

Pensate sia ancora marginale?


Stadio

Legami e contatti tra gruppi ultras e elementi del neofascismo romano ci sono sempre stati, sia nella curva nord laziale, storicamente di destra, che in quella romanista, piu' sinistreggiante e sostanzialmente apolitica.
Dagli inizi degli anni 90 ad oggi la curva sud e' decisamente passata a destra. La maggior parte dei gruppi ultras e' culturalmente di destra o fascista. Pero' e' necessario fare dei distinguo.
I famigerati "scontri di Brescia" del 1994 mettono in evidenza come in alcuni gruppi ultras esiste una componente neofascista politicizzata, che prendendo a pretesto l'incontro della Roma, compiono un vero e proprio raid nei confronti delle forze dell'ordine, grazie anche all'appoggio di ultras neofascisti di altre tifoserie di calcio.
In quel periodo Opposta Fazione e Boys Roma sono i gruppi piu' politicizzati in curva sud. Alcuni esponenti di spicco dei Boys saranno candidati nelle liste del Movimento Sociale Italiano durante le elezioni amministrative a Roma, quelle del confronto Fini-Rutelli.

Dopo l'escalation dei primi anni 90 con scontri, aggressioni e violenze varie in citta', la situazione si normalizza fuori e dentro gli stadi. La cacciata del CUCS (Commando ultrà curva sud), nasce da una motivazione meno politica di quanto sembri e ben piu' affaristica sullo stile "Curva Nord Lazio". A differenza di questi ultimi nella curva romanista esistono molti gruppi e gruppetti fondamentalmente di destra ma diversi nella mentalita'ultras. Attualmente il gruppo piu' politicizzato e' Tradizione Distinzione Roma e non fanno nulla per nasconderlo.

Evidenti sono i legami con Base Autonoma, visto che spesso e volentieri e' possibile notare una bandiera tricolore con il simbolo di Base Autonoma che sventola sopra il loro striscione. Durante l'ultimo derby, il 27.10.02 hanno esposto uno striscione con la scritta "28.X.02 Marciare per non marcire", evidente riferimento al corteo che avrebbe tenuto Base Autonoma il giorno dopo a Roma.

In una intervista al gruppo dicono:

"Tengo a sottolineare il rapporto dei ragazzi di Tradizione Distinzione con il "Laboratorio di idee", un'associazione culturale impegnata nel sostegno di quanti vivono situazioni di difficoltà ed anche il fatto che molta parte dei soldi ricavati dalla vendita del materiale del gruppo sono utilizzati per sostenere alcuni amici attualmente detenuti".

Distribuiscono una fanzine dal nome "Blackshirt" (camicia nera) e conducono una trasmissione radio tutti i pomeriggi su radio Flashpiù dove tra discorsi razzisti e qualunquisti, con in sottofondo i gruppi nazi-rock, parlano anche di calcio.
Sempre nella stessa intervista sintetizzano così la scelta del loro nome:

"La parola Tradizione o gli uomini della tradizione li troviamo, infatti, soltanto nei rari, ma proprio per questo preziosi, testi destinati all'uomo della Milizia, un uomo di provata ed elevata spiritualità che se occorre si lancia al combattimento richiamato dalla fedeltà della propria natura e della propria immagine del mondo. Si veda Evola, Eliade o Spengler. La complessità delle tematiche così profonde non ci permette di andare oltre anche perché conosciamo i nostri limiti umani e riuscire a vivere come i maestri sopracitati non è per niente semplice. Tuttavia c'è chi, come noi, prova ad avvicinarsi. Da qui il significato Distinzione. Queste in sintesi le ragioni della nostra denominazione. Il nostro gruppo a differenza di altri ha scelto questo nome mai visto negli stadi italiani, proprio perché ci sentiamo rappresentanti di verità ancestrali, innate dentro di noi che poco hanno a che vedere con la moda di essere destra".

Il loro merchandising (venduto nel loro negozio, nel quariere Nomentano) presenta cappellini con il tricolore e il fascio littorio oppure i cappelli con lo stemma della divisione belga delle SS "Charlemagne". Sul loro sito dichiarano esplicitamente di essere di destra e di rifarsi alla cultura fascista. Vengono consigliati libri di Evola e di Freda. Provengono in grossa parte dalla zona di Piazza Bologna, luogo storico dei neofascisti romani.

Negli ASR ULTRAS, invece, nonostante la presenza di alcuni forzanovisti e fascisti vari, si ha ancora la sensazione che siano piu' concentrati alla cultura ultras in senso stretto che non a fare politica. Detto questo il gruppo e' composto essenzialmente da giovani di destra.

Altri gruppi che gravitano intorno all'area neofascista sono gli Ultras Roma Primavalle e gli Asr Clan che durante la loro trasmissione radiofonica (sempre su radio Flashpiù) nei giorni precedenti al corteo di Base Autonoma hanno dato spazio ad un loro esponente per parlare del corteo del 28.X.02.

Discorso a parte per Boys e Ultras Romani. Storicamente e culturalmente di destra, i gruppi utilizzano una iconografia decisamente di destra probabilmente piu' perche' sono "marchi" facilmente vendibili che per la loro progettualita' politica. Detto questo manifestano la loro cultura fascista in maniera evidente. I Boys hanno una bandiera con l'ascia bipenne, simbolo già appartenuto ad Ordine Nuovo. E' il gruppo ultras più vecchio della curva sud e da sempre politicamente di destra. Per Ultras Romani il discorso è simile. Nati da una costola dei Boys, provengono dal litorale laziale (Ostia e zone limitrofe). Gruppo essenzialmente giovane, si è distinto ultimamente per aver difeso gli ultras laziali dopo l'aggressione dell'Ostiense e per i numerosi striscioni contro la repressione poliziesca, i giornalisti e le tifoserie di sinistra.

Un discorso a parte merita il Gruppo Monte Verde che pur essendo formato da poche persone e' decisamente schierato a destra. Nella partita Roma-Chievo hanno esposto uno striscione con la scritta: "Totti: tu no, noi si", in aperta polemica con il giocatore che ha prestato il volto allo spot antirazzista promosso dal Comune di Roma. La Curva Nord della Lazio è egemonizzata da almeno 15 anni dagli Irriducibili.
Gruppo Ultras "moderno".
Una catena di negozi e una linea di merchandising, Original Fans, una trasmissione radio molto seguita, La Voce della Nord. Gli Irriducibili nonostante siano attigui ai gruppi della destra radicale romana, formano loro stessi un gruppo ultras politicizzato. Infatti nella curva nord hanno trovato spazio, con bandiere e striscioni, un po' tutte le formazioni della destra radicale e questo non sarebbe stato possibile senza il loro assenso. Eppure non tirano le fila a nessuna formazione. Sono loro stessi gruppo, fascisteggiante, razzista, antisemita, omofobico ma anche attento al sociale, comunitarista e ribelle. Basti pensare agli striscioni contro la repressione, la polizia, per alcuni amici ultras morti per rapina, ai carcerati e per finire allo striscione sulla morte di Carlo Giuliani, che recitava "ideali diversi, onore a Carlo Giuliani". E comunque torneremo a parlare di loro in maniera più approfondita prossimamente...

Su Viking e Cml non abbiamo informazioni pur essendo gruppi ultras storici ma marginali e comunque storicamente della destra radicale.

La Banda Noantri invece è il gruppo emergente in curva nord. Composto prevalentemente da giovani, nascono dalla scissione della componente più radicale degli Irriducibili. Probabilmente stufi delle gestione affaristica dei "fratelli maggiori", rappresentano l'ala dura della tifoseria laziale. Il loro legame con Base Autonoma è evidente, alcuni del gruppo ne fanno parte e all'interno della curva fanno girare volantini a firma Base Autonoma. La città è tappezzata di scritte del loro gruppo sistematicamente firmate con celtiche o svastiche. Spesso e volentieri ci sono scritte di Base Autonoma e Banda Noantri tratteggiate con la stessa mano a pochi metri di distanza. E' ormai certo che presto assisteremo al passaggio di consegna della Curva Nord dagli Irriducibili, ormai diventati imprenditori del tifo ultras, alla Banda Noantri, più freschi e più giovani.

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