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Ciao Dino
by Spazio Antagonista Newroz Friday, Jun. 06, 2003 at 11:15 AM mail:

Ciao Dino

Ciao Dino...
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Questo di Dino è uno degli ultimi articoli sulla stretta repressiva a danno dei compagni e delle compagne del movimento antagonista.
Lo spazio Antagonista Newroz di Pisa lo vuole ricordare così: Sempre presente, attento a tutte le questioni, preciso nelle valutazioni, uno di noi.



RIFLESSIONI A CALDO SUGLI ARRESTI DI OGGI

Pare che fra i compagni colpiti dai mandati odierni non ci sia nessun filo
conduttore, tranne il generico riferimento a quella che negli schemi
mediatico-polizieschi viene definita "area antagonista".
E non vengono contestati reati associativi, ma reati specifici relativi ad
armi improprie, devastazioni etc.
Non sembra dunque una montatura analoga a quella di Cosenza, in cui si
individuava una presunta organizzazione sovversiva capace di rivoltare il
mondo.
Sembra un'operazione più intelligente: "colpire uno per educarne mille",
ridisegnare Genova come guerriglia urbana e molecolare devastazione,
ribaltare in aggressori gli aggrediti, in parallelo con l'archiviazione
ormai palese delle responsabilità delle forze di polizia rispetto ai fatti
in generale e in particolare all'omicidio di Carlo Giuliani.
C'è il rischio che la risposta sia più debole, che qualcuno dica "dato che
non si tratta di un castello ideologico ma di reati individuali specifici,
che si accertino e la giustizia faccia il suo corso".
Va ricordato che nei primi anni '70, prima dell'uso generalizzato dei reati
associativi, la repressione dei movimenti (quella contro cui nacque e si
battè, tanto per dirne una, Magistratura Democratica) aveva lo stesso
tenore. Si facevano grandinare accuse individuali di atti criminosi
connessi a fatti di piazza ed occupazioni, per criminalizzare questi fatti
e tutti coloro che li condividevano. E si sceglievano accuratamente come
bersaglio le aree più esposte (gli anarchici, allora).
E' fondamentale che fin da questi primi momenti tutti coloro che si sono
mossi per gli arrestati di Cosenza rivendichino come propri anche i
comportamenti di questi nuovi imputati, a prescindere dalle posizioni
individuali. Perchè anche chi crede che non userebbe mai un bastone o una
pietra, non può sapere davvero come reagirebbe, asfissiato da armi chimiche
e messo spalle al muro da un esercito armato. E perchè è evidente il gioco,
a quasi due anni di distanza.
Non ripetiamo l'errore commesso nei mesi scorsi sottovalutando l'inchiesta
sui Cobas di Taranto, la montatura contro Iniziativa Comunista, i processi
per "sovversione internazionale" contro gruppi di immigrati, tutti i primi
venti che annunciavano la bufera.
"Quando suona la campana, non guardarti intorno: è per te che suona"...

Dino Frisullo

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