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http://italy.indymedia.org/news/2003/06/316526.php Invia anche i commenti.

"No al calcio moderno". Tifosi in marcia contro la Lega
by da repubblica Sunday, Jun. 22, 2003 at 5:22 PM mail:

Milano, un corteo di migliaia di persone protesta contro le pay-tv e le nuove leggi antiviolenza: "Sono contro la libertà individuale".


MILANO - "No al calcio moderno": uniti sotto questo slogan che apre il corteo su uno striscione, diverse migliaia di tifosi venuti da ogni angolo d'Italia in rappresentanza delle tifoserie di ben 72 squadre stanno percorrendo sotto un sole fortissimo le vie di Milano per raggiungere la sede della Lega Calcio.

Tifosi della serie A, della B e delle serie minori, tifosi storicamente rivali e oggi affiancati, tifosi arrivati dalla Calabria come dal Friuli, e persino dalla Francia (ci sono le rappresentanze del Nizza e del St.Etienne). Tutti insieme contro le cosiddette "leggi speciali" antiviolenza ma soprattutto contro il calcio moderno fatto di alti costi e di asservimento alla tv. In testa al corteo, partito da Piazza Duca d'Aosta, c'è un rappresentante per ogni tifoseria. Seguono poi i gruppi, ciascuno rappresentato dal suo gonfalone.

All'altezza di via Vittor Pisani, il lungo corteo si è fermato e tutti i manifestanti hanno osservato "un minuto di silenzio per il funerale del calcio che è stato". Il tutto alle 15 in punto, "l'ora - hanno spiegato - in cui tutte le partite dovrebbero essere giocate".

Per il momento la protesta dei tifosi si è limitata a questa manifestazione pacifica e simbolica, un corteo dalla stazione Centrale ai Bastioni di Porta Nuova e ritorno. Ma a fine agosto, all'inizio del campionato, potrebbero scattare altre inziative. Per esempio i tifosi potrebbero disertare le curve o boicottare in massa gli abbonamenti alla pay-tv.

Anche se c'è da sottolineare che la rivolta è portata avanti dalla maggioranza dei tifosi delle curve - censiti tra i 150 mila e i 200 mila, quasi il 20 per cento degli spettatori degli stadi italiani - cioè la frangia più attiva del tifo. Difficilmente la maggioranza dei tifosi aderirà ad atti di protesta clamorosi come il boicottaggio delle partite a pagamento.

Ma un fatto va comunque registrato. Che la protetsa ha unito capi ultrà di tifoserie divise da rivalità storiche: bresciani e bergamaschi, sampdoriani e torinisti, milanisti e interisti. Rivalità sportive e politiche sono state messe da parte per raggiungere il duplice obiettivo della lotta contro la tv che detta i tempi del campionato e la legge sulla violenza negli stadi.

Questo secondo punto è ancora più controverso del primo. La nuova legge, che estende la flagranza di reato alle 36 ore successive al fatto, viene considerata dai tifosi il primo passo verso successive restrizioni alla libertà personale. Si parte dagli stadi, argomentano gli ultrà, per poi passare alle discoteche e ai concerti.


Foto su: http://www.repubblica.it/gallerie/online/calciomercato2003/corteo/index.html

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