DA POCO E' USCITO NELLE LIBRERIE IL LIBRO "ALTRI MONDI" DI MARIO PORTANOVA(giornalista di diario)ed Mario Tropea dedicato al movimento new global tra i vari capitoli ce ne è uno che si intitola "storia di Ulia, la ragazza che disobbediva alla guerra.."

in questo capitolo dopo un breve storia sulla nascita di disobbedienti,dove casarini spiega che le T.B. usavano le tutte perchè :" Gli zapatisti del chiapas avevano il passamontagna, ma in Italia non era il caso di usarlo, rimandava agli anni 70"
In un capitoletto chiamato "Di lotta e di Governo" parla invece delle avventure elettorali delle tute bianche.
Ma il meglio viene quando il libro inizia a parlare di ulia,miltante dei giovani comunisti e dei disobbedienti,con sempre al fianco la sua telecamera digitale.Proveniente da roma ora sarebbe al CANTIERE di viale monterosa a MILANO.
Nella parte del libro che parla del trainstopping ovvero delle buffonate fatte dicendo di aver fermato i treni della morte.
In questa parte del libro c' è un capitoletto che si chiama "L'ARTE DI INTERLOQUIRE CON LA POLIZIA" dove Portanova riporta alcune simpatiche osservazioni di questa ulia:
1)"alcuni interloquivano con i poliziotti come individui, non come divise, secondo una modalità tipica del nordest.Ti rendiconto che è inutile fare muro o rispondere alla loro violenza"
2)"E' sbagliato pensare ai poliziotti come a nemici, non scendiamo in piazza per confrontarci con loro"
questa amicizia per i poliziotti e compensata, forse per spirito di corpo da un'insofferenza verso i carabinieri
3)" Con i carabinieri c'è un problema in più.Non li vogliamo vedere, li identifichiamo con qualcosa di sovversivo."
4)"Il fatto è che nella polizia alcune facce le conosciamo, abbiamo canali di interlocuzione,conosciamo gli schieramenti interni alle questure.Dei carabinieri non si sa niente, non ci parli mai"