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Israele, dal muro alla fortezza
by euorodihfnuisdtfh Thursday, Jul. 31, 2003 at 12:27 PM mail:

Israele sempre più stato razzista

Israele, dal muro alla fortezza
Progetto razzista Alla Knesset avanza una legge che nega la residenza e la cittadinanza ai palestinesi che sposano cittadini israeliani
MI. CO.
Il governo del premier Ariel Sharon sta per alzare un altro muro tra israeliani e palestinesi. A differenza di quella in costruzione tra Cisgiordania e Stato ebraico - fatta di blocchi di cemento e reti metalliche - quest'ultima barriera ha la forma leggera delle quattro pagine dattiloscritte della «Legge sulla nazionalità e l'ingresso in Israele», approvata ieri pomeriggio dal Comitato interni della Knesset, il parlamento israeliano. Se entrerà in vigore, ai palestinesi che sposano cittadini israeliani non verrà più concessa la residenza, né la cittadinanza dello Stato ebraico. Secondo l'organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem, il provvedimento «è razzista e va contro il principio secondo cui tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo. Per questo è chiaramente illegale e deve essere respinta». Ma i parlamentari israeliani che hanno proposto la legge, l'hanno giustificata, così come hanno fatto per il muro, con l'«emergenza terrorismo». «In base alla nostra esperienza, i palestinesi che vivono qui hanno aiutato i gruppi terroristici», ha dichiarato il parlamentare Yuri Shtern del partito Unione nazionale (estrema destra), a capo del Comitato che ieri pomeriggio ha dato il via libera alla progetto. Sprezzante, Shtern ha aggiunto che «loro (gli arabi, i palestinesi) possono vivere assieme, ma non qui (in Israele)». La legge, presentata come «temporanea», dovrebbe rimanere in vigore un anno, ma essa stessa dà il potere al governo di prorogarla a tempo indeterminato. Al momento del voto, i parlamentari laburisti, quelli del Meretz e dei partiti arabi hanno abbandonato l'aula per protesta: il testo è passato con otto voti a favore e nessuno contrario. B'Tselem dice che «gli architetti della legge fanno un uso cinico dei problemi riguardanti la sicurezza, per giustificare la legge».Da quando i Territori palestinesi sono stati occupati da Israele nel 1967, i cittadini israeliani (oltre sei milioni, tra i quali circa un milione di arabo-israeliani, palestinesi con cittadinanza israeliana) che sposavano un residente nei Territori potevano fare domanda al ministero dell'interno e cercare di ottenere l'unificazione della famiglia e la residenza israeliana per il proprio sposo o la proria sposa. Dopo una lunga attesa per i controlli, generalmente la maggior parte delle famiglie otteneva l'unificazione e lo soposo/a poteva vivere nello Stato ebraico, formalmente con gli stessi diritti civili degli israeliani.

Questa possibilità verrebbe annullata dalla nuova legge, che il governo Sharon prevede di approvare definitivamente - con una seconda e terza lettura del plenum della Knesset - entro il 3 agosto, quando il parlamento chiuderà per le ferie estive. Si tratta di un provvedimento nettamente in contrasto con la dichiarazione d'indipendenza d'Israele, che recita: «Lo Stato d'Israele assicura la completa eguaglianza di diritti sociali e politici a tutti i suoi abitanti, senza distinzione di religione, razza o sesso».

La legge ha scatenato le proteste dei deputati arabo-israeliani: martedì Talab al-Sana (Lista araba unita) e Eli Aflalo (Likud, il partito di Sharon) sono quasi venuti alle mani e sono stati espulsi dall'aula. La riunione del Comitato è ripresa ieri tra le polemiche, e la legge è passata per l'approvazione alla Knesset. Malgrado l'opposizione di tutte le organizzazioni dei diritti umani - Amnesty international e Human rights watch hanno mandato al parlamento una lettera di protesta chiedendo di non passare la legge - il provvedimento arriva alla Knesset per l'approvazione definitiva. Il ministro dell'interno israeliano Avraham Poraz ha sintetizzato così l'esito della votazione di ieri: «Speravo che non avessimo bisogno di questa legge, che non mi entusiasma, ma c'è stata una decisione del governo e la devo seguire».

Se il progetto verrà approvato definitivamente, alle nuove coppie arabo-israeliane si presenterà questa scelta: vivere assieme nei Territori, sotto una feroce occupazione militare che va avanti dal 1967, o starsene separati, da una parte e dall'altra della Linea verde.

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