Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2003/08/345524.php Invia anche i commenti.

Bologna, la piazza fischia Berlusconi e Pisanu
by da repubblica Saturday, Aug. 02, 2003 at 11:46 AM mail:

Tanta gente alla commemorazione della strage del 2 agosto 1980. Dura contestazione al ministro: "No alla pacificazione". Il presidente dell'Associazione dei familiari delle vittime: "Si stanno attuando le riforme che voleva la P2".



BOLOGNA - Prima gli applausi per le parole di Carlo Azeglio Ciampi. Poi i fischi, sempre più forti, ad accompagnare il nome di Silvio Berlusconi. Contestazioni che aumentano quando prende la parola il ministro dell'Interno, Pisanu. Due agosto a Bologna, anniversario della strage alla stazione. Era il 1980 e lo scoppio uccise 25 persone e ne ferì 200.

Il corteo parte da via Indipendenza verso la stazione di Bologna. Ad aprirlo c'è il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, insieme al sindaco Giorgio Guazzaloca e a Renato Zangheri, primo cittadino all'epoca dell'attentato. C'è anche Sergio Cofferati che sfila dietro lo striscione dell'Associazione familiari vittime della strage. Molti i cittadini che, liberamente hanno scelto di prendere parte alla manifestazione, a piedi o anche in bicicletta insieme alle proprie famiglie. Qualcuno non ha seguito l'appello del presidente dell'Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi che aveva chiesto: "Nessuna bandiera al corteo". Si nota qualche bandiera di Rifondazione comunista, qualche bandiera della pace e dei Ds e poi uno striscione della Fiom-Cgil: "La lotta è credere in un futuro migliore...".

Prima della marcia Pisanu incontra i familiari delle vittime. A loro dice: "Dobbiamo trovarci uniti nel chiedere di esigere la verità piena su quello che accadde quel giorno". Paolo Bolognesi rinnova le richieste dell'Associazione: la legge per l'abolizione del segreto di stato nei delitti di strage e terrorismo, l'osservatorio delle vittime, la legge quadro per l'assistenza alle vittime, l'inserimento dei diritti delle vittime delle stragi nella costituzione. "Vogliamo che si parli di pacificazione solo dopo il raggiungimento della verità, altrimenti pacificazione è una bella parola priva di contenuti" dice Bolognesi.

Il corteo arrriva davanti alla stazione. Bolognesi, dal palco, sferra un duro attacco: "Le riforme che si stanno attuando nella giustizia, nei servizi segreti, nella stampa, stanno ricalcando in un modo ossessivo il piano di 'Rinascita democratica', il documento politico della loggia massonica p2". Dalla piazza le parole di Bolognesi vengono accolte da una salva di applausi. Poi arrivano gli applausi per il messaggio del presidente della Repubblica che chiede un "preciso impegno civile" perché siano "eliminate in radice le cause di una così inumana ferocia".

Si arriva così alle contestazioni. Raffiche di fischi al solo sentire il nome di Silvio Berlusconi. Contestano i disobbedienti del Bologna sociale forum, ma anche molti cittadini. Tocca a Pisanu parlare dal palco. I fischi continuano. Una parte del Bologna Social forum abbandona la piazza. Altri mostrano lo striscione "siete lo stesso coinvolti". Pisanu parla e tra i manifestanti e le forze dell'ordine vola qualche spintone. Ed ancora slogan a ripetizione ("vergogna", "fascisti", "Carlo è vivo e lotta insieme a noi", riferito a Carlo Giuliani, suo padre Giuliano era in piazza). Qualcuno canta "o bella ciao". Molti alzano il braccio, con il pugno chiuso.

"Le pagine vecchie e nuove del terrorismo
potranno chiudersi solo in un modo: con la resa incondizionata dei terroristi alle ragioni dello Stato democratico, con l'accertamento della verità, di tutta la verità, sui delitti e sulle stragi - dice Pisanu tra i fischi. - Oggi non è possibile pensare ad atti unilaterali di pacificazione, a soluzioni generiche, forse umanamente comprensibili, ma non giustificabili sotto il profilo politico. Ciò non esclude singoli atti di clemenza rigorosamente motivati". Prima di lui il sindaco di Bologna, Giorgio Guazzaloca aveva pronunciato la parola "fascisti" da tempo chiesta dal centrosinistra, chiudendo la porta di fronte alla proposta di An di chiedere la revisione del processo per Mambro e Fioravanti, e tanto più all'ipotesi di concedere la grazia ai due terroristi neri, circolata nei giorni scorsi.




versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.