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Bologna, Disobbedienti contro i CPT
by indymedia bologna Saturday, Feb. 02, 2002 at 9:56 AM mail: bologna@indymedia.org

stanno smontando il cpt di via mattei, pezzo per pezzo


Bologna - Europa - Pianeta Terra, 25 gennaio 2002

All'attenzione della società civile globale
Agli organi di informazione
All'attenzione delle Giunte: comunale, provinciale e regionale
All'attenzione, ma soprattutto al fianco, di coloro che partiranno per Porto Alegre per rivendicare la
LIBERTA' DI CIRCOLAZIONE PER TUTTE LE DONNE E GLI UOMINI DEL PIANETA

Vi informiamo che un gruppo di DISOBBEDIENTI, cittadini di questa terra, sono entrati, pochi minuti fa, all'interno del CENTRO DI DETENZIONE DI VIA MATTEI (eufemisticamente definito dalle leggi dello Stato italiano "Centro di permanenza temporanea e assistenza") a Bologna e lo stanno SMONTANDO, PEZZO PER PEZZO.

Nel CPT di Via Mattei, come e' noto, saranno privati della liberta' donne e uomini che hanno esercitato un "diritto alla fuga", che sognano e desiderano caparbiamente una vita diversa, senza che abbiano commesso alcun tipo di reato.

Piu' che una scelta, si tratta quindi di un dovere nei confronti dell'umanita', giacche' simili barbarie violano drammaticamente la dignita' umana e contraddicono la civilta' giuridica affermata nelle Carte internazionali a tutela dei diritti fondamentali degli individui, nonche' principi e valori contenuti nella Carta Costituzionale di questo paese.

Si tratta di una azione di DISOBBEDIENZA SOCIALE, condivisa dall'intero "movimento dei disobbedienti", resasi ancor piu' necessaria e pressante dopo l'intenzione, manifestata da questo Governo, di approvare in Parlamento il progetto di Legge Bossi-Fini, che imbarbarisce ulteriormente la funzione dei CPT previsti dall'art. 12 della Legge 40 del '98; nella piu' assoluta incuranza del profondo dissenso espresso dai 200.000 migranti e cittadini di questo Paese che hanno scelto di raccogliersi in UNA SOLA MOLTITUDINE PER LA DIGNITA' E I DIRITTI, a Roma il 19 gennaio scorso.

Non e' in corso una devastazione, e' in corso uno "smontaggio", affinche' tutti e tutte sappiano che e' possibile, per chiunque, armarsi di attrezzi da lavoro per smontare un pezzo di un "lager" e costruire un pezzo di liberta'.

Talvolta, come spesso accade nella storia, e' necessario disobbedire a leggi ingiuste, per spingere in avanti le frontiere della legalita', per affermare nuovi diritti o difendere diritti garantiti che vengono violati e messi in discussione nelle continue "emergenze" invocate sulla scia di un delirio sicuritario che non ha oggi ragione ne' fondamento.

Non siamo fra coloro che ritengono che le violazioni dei diritti di liberta' possano procurare un avanzamento per questo mondo: combattiamo e continueremo a combattere tali violazioni.

Abbiamo imparato ad assumere, come la maggior parte dei cittadini di questo pianeta, come frontiera la dignita' e i centri di detenzione infrangono quella frontiera. Allo stesso tempo, restiamo convinti che la dignita' non possa ne' debba avere frontiera alcuna.


Dalle periferie dell'Impero per la dignita' e contro il neoliberismo
Il movimento dei e delle disobbedienti.

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