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La sinistra antisemita
by mazzetta Tuesday, Sep. 23, 2003 at 9:48 AM mail:

Tratto da: “Perché cazzo continui a dirmi che sono antisemita?”



A sinistra esiste un pregiudizio antiebraico?


Prendo spunto dalle ricorrenti diatribe su questo sito, e dalla intervista di ieri di Abraham Foxman al Corriere.

Abraham Foxman è il presidente della anti-defamation league, quella associazione ebraica americana che ha concesso al nostro imbarazzante premier il “Distinguished statesman award” ( il premio allo statista che si è distinto).
Indubitabile che si sia distinto, non passa certo inosservato.
La motivazione principale del premio è che Berlusconi, approvando la politica americana, sostenendo Israele e, dice Mr. Foxman, facendosi mentore dell’inserimento di Hamas nella lista terrorista della Comunità Europea, si è dimostrato vero amico degli Stati Uniti, e quindi, per quella che all’intervistato pare una ovvietà, degno del premio.
Richiesto di un parere sulle frasi di Tullia Zevi, ha detto che l’italiana parla da persona “di sinistra”, lui deve essere obbiettivo, ha aggiunto inoltre che, per contro, da parte dell’ebraismo ufficiale italiano non sono state espresse obiezioni.
L’ultima domanda è stata: “E’ vero che l’elettorato ebraico si stà spostando a destra?”
Risposta: si.” La sinistra europea ha pregiudizi anti-Israele, spesso al limite dell’antisemitismo, ed è anti-americana”, lamentandosi poi della mancanza di condanna dei kamikaze, gli unici che hanno avuto il coraggio di parlare sono stati i governi di destra, purtroppo.

La mia tesi, che nasce ovviamente dalle mie sensazioni, è che a sinistra non ci sia alcun pregiudizio antiebraico.

Il rigore che a sinistra è stato tenuto nel condannare certe azioni israeliane è da ammirare.
Non so a quale prodigio sia dovuto il fenomeno, ma il senso, ed il desiderio di giustizia per l’umanità, che anima tanti a sinistra è genuino.
Forse gli israeliani disapprovano la mancanza di una certa ipocrisia che la sinistra pur sa amministrare quando le conviene, e che le consentirebbe di parteggiare tranquillamente per loro.
O forse, semplicemente, combattono ogni opposizione ai loro progetti con ogni mezzo e artificio, semantico e mediatico. Anche i governi loro alleati non sono uno specchio di trasparenza, e paiono spesso cercare di nascondere i veri motivi delle loro azioni.
Fatto stà che la sinistra europea, in particolare la “base” della sinistra europea, si schiera semplicemente dove batte il suo cuore, cioè dalla parte degli oppressi.
Inutile rilevare per la milionesima volta le ragioni del conflitto, oggi, in terra di Palestina i palestinesi vivono oppressi.
La genuina passione della gente di sinistra per i deboli, li porta a scandalizzarsi quando assistono alle gesta di un governo democratico che si comporta come una forza di occupazione, umiliando e vessando un intero popolo.
Indiscutibilmente gli israeliani potrebbero trattare incomparabilmente meglio di quanto non facciano i poveri palestinesi.
Indiscutibilmente potevano evitare di approfittare così sfacciatamente del mano-libera avuto dagli americani, in altre faccende affaccendati, e lieti due volte di vedere Israele impegnato nelle cose proprie.

Questo a sinistra non è piaciuto.

Questo porta gli ebrei residenti in Europa, in particolare quelli di sinistra, in una posizione scomodissima: da una parte l’amore per Israele, dall’altra spesso, la disapprovazione della sua politica.
Farei un torto allo spirito ebraico se non riconoscessi loro di essere grandi polemisti, usi a difendere con vigore le loro ragioni, gli israeliani e i loro sostenitori si sforzano di proteggere la propria storia energicamente.
Lo trovo più che legittimo
A sinistra, comunque, albergano altrettante teste dure, persone che non amano cedere sui propri princìpi.
Lo scontro di queste due visioni però a volte entra in un cortocircuito che peggiora i rapporti oltre la necessaria misura.
Coloro i quali sostengono le posizioni israeliane, non hanno ritegno!
Lasciamo da parte per un attimo il riflesso a gridare, spesso a sproposito, all’antisionismo o antiebraismo.
Persone che si presumono dotate di una buona cultura e di un comune senso civico e democratico, accettano di perdere la faccia sostenendo argomenti assurdi, e negando ogni responsabilità israeliana, scardinano il senso della fiducia nel parlare la stessa lingua degli interlocutori a sinistra. L'uso di una propaganda semiufficiale, sempre uguale a se stessa è tanto martellante da risultare fastidioso.
Sono davvero pochi, e con poca voglia di parlare, gli ebrei che dissentono apertamente dalla politica di Sharon. Combattuti tra l’altro dal sentirsi un po’ “traditori” della causa.
Il latrare di qualche improbabile di sinistra che ripesca vecchie ed odiose storie antiebraiche (ma saran poi di sinistra?), spesso figure davvero folcloristiche, dà poi la stura all’isteria del coro che grida all’antiebraismo.

Ovviamente chi è a sinistra non apprezza questa linea.
La sinistra italiana è tanto antiebraica che nessuno condanna come realmente dovrebbe l’operato di Israele, soprattutto la sinistra italiana rispetta a tal punto tutti coloro che si riconoscono nell’ebraismo, da evitare di far notare certe cadute di stile dei filoisraeliani.
La sinistra italiana assiste attonita all’apertura di credito politico che le associazioni ebraiche hanno concesso al nostro premier. Un errore che ricorda l'adesione al fascisno della prima ora di tanti ebrei italiani.
La sinistra italiana sostiene soluzioni mai punitive per Israele, nessuno ha mai superato le richieste ad Israele approvate dall’Onu.
La gente di sinistra ama parlare con i filoisraeliani, come con i filopalestinesi, se questi si rendono disponibili ad un dialogo franco e privo di artifici.
Chi è meno blasè a sinistra, a volte si incazza.
Comprendo davvero i sentimenti ed il tormento, almeno idealmente, che possono scuotere chi ha legami con Israele vivendo in Italia.
Capisco pure la cieca fede in Bush e negli Usa di Mr. Foxman.
Lasciatemi dire che comprendo ugualmente, non giustifico, certe pazziate provenienti da militanti di sinistra, anche se è un orgoglio notare come la maleducazione si contenga alla dialettica.

Solo i fascisti picchiano gli ebrei in Italia.

Una maggiore onestà intellettuale dei filoisraeliani, ecco la medicina che consiglio per evitare una vera deriva antisemita della sinistra, come quella di tutte le altre persone di buonsenso, per avere rispetto occorre dare rispetto, anche a costo di qualche doloroso mea culpa.

Come mi è già capitato di dire ci manca una scuola, facciamo quel che si può, ma la buona volontà ce la mettiamo per capirci qualcosa.

(…..”datemi tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato.. ah…Guccini!).

mazzetta

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