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Chiapas, autonomia energetica per uno sviluppo senza modelli
by LABORATORIO ITINERANTE TECNOLOGIE APPROPRIATE Monday, Sep. 29, 2003 at 8:08 PM mail:

Ci sono solo tre strade per arrivare in Chiapas ....

Ci sono solo tre strade per arrivare in Chiapas ......Eppure la ricchezza lascia questa terra non solo passando per tre strade. Attraverso mille vie si dissangua il Chiapas: per Oleodotti e Gasdotti, per linee elettriche, per vagoni ferroviari, per conti bancari, per camion e camionette, per chiatte ed aerei, per sentieri clandestini e strade sterrate....Un pugno di mercanti, tra i quali lo stato Messicano, ci portano via dal Chiapas tutta la sua ricchezza e lasciano in cambio le loro tracce mortali e pestilenziali....Si portano via petrolio e gas e lasciano in cambio il segno capitalista: distruzione ecologica, spoliazione della terra, iperinflazione, alcolismo, prostituzione e povertà....Il tributo che il capitalismo preleva dal Chiapas non ha simili nella storia. Il 55% dell'energia nazionale di tipo idroelettrico viene da questo stato e qui si produce il 20% dell'energia elettrica totale del Messico. Tuttavia solo un terzo delle case Chiapaneche ha luce elettrica.Dove vanno i 12907 Gwattora che producono annualmente le centrali del Chiapas?...".Concentrazione della ricchezza e distribuzione della povertà: questo è il segno tangibile del Neo liberismo.Contro questa contraddizione dalle montagne della Selva Lacandona si è levato un grido di rivolta: uomini e donne delle comunità indigene del Chiapas hanno detto "basta" e si sono messi in marcia per intraprendere un cammino di speranza e libertà.Animati da una profonda dignità, rivendicano il loro diritti politici e sociali, il riscatto e la salvaguardia della propria cultura, e delle loro tradizioni ed aspirano ad un diverso modello di sviluppo, che non ponga più al centro delle attività umane, il profitto ma i valori della giustizia, della libertà e della democrazia.Le comunità indigene del Chiapas pongono all'ordine del giorno una delle contraddizioni fondamentali della nostra epoca, per questo motivo la loro lotta non si entro i ristretti confini del Messico ma si estende al mondo intero, rivolgendosi a tutti coloro che in ogni parte del pianeta subiscono questa contraddizione.Non è difficile comprendere che esiste un intrinseco legame tra la lotta delle comunità indigene del Chiapas e quella di chi, nel cuore dell'occidente, cerca di resistere ed opporsi al modello di sviluppo capitalista; la difficoltà semmai, consiste nel riuscire a stabilire un nesso tra queste due esperienze.Di fatto è stata proprio l'esigenza di trovare un terreno pratico di relazione tra la propria esperienza quotidiana e quella degli uomini e delle donne indigene del Chiapas che ha spinto diverse soggettività ad incontrarsi per cercare di capire cosa era possibile fare.

Dare una risposta a questa domanda non era certamente una cosa facile, tuttavia l'occasione di trovare una cosa positiva giungeva proprio dal Chiapas. La comunità indigena de La Realidad, rivolgendosi alla "società internazionale", ha fatto sapere di avere la necessità di risolvere il problema dell'elettrificazione poiché attualmente, non è collegata ad alcuna rete elettrica. Inoltre, essa non si limita alla domanda di pure e semplici infrastrutture ma rivendica un controllo dal basso delle proprie risorse attraverso la realizzazione di un impianto indipendente dalla rete nazionale. Infatti, sebbene il Governo Federale Messicano, in passato, abbia più volte promesso di provvedere all'installare di una turbina idroelettrica, la comunità, attualmente, in seguito all'evolvere della situazione politica, no si aspetta né desidera aiuti da parte del governo.

Nasce così l'idea di elaborare un progetto che consiste nella realizzazione di un piccolo impianto idroelettrico utile a soddisfare il fabbisogno energetico della comunità.Coscienti dell'impatto di devastazione culturale che l'introduzione di una fonte permanente di energia elettrica può avere su di una comunità indigena, la cui vita da secoli è stata scandita dai ritmi naturali, abbiamo deciso di intraprendere questo progetto per quattro ragioni principali.

1) Il progetto di installare una piccola centrale idroelettrica al La Realidad non viene da noi me è frutto di una proposta formulata dalla comunità stessa. Questa idea non nasce dall'atavica presunzione occidentale di risolvere "i problemi" degli altri utilizzando le nostre conoscenze e i nostri metodi, cosa che nella maggior parte dei casi crea solamente dipendenza, frustrazione e perdita di identità, bensì nasce dalla presa di coscienza che l'elettricità è una fonte energetica indispensabile per il funzionamento di molte strutture già in via di costruzione (ospedale, falegnameria, radio ecc.).L'utopia su cui si fonda questo progetto è quella di un uso razionale dell'energia che vada veramente nella direzione di migliorare le condizioni di vita e non solo in quella di massimizzare i consumi.La metodologia che si sta utilizzando è fondata su di un processo di interscambio culturale più che sulla mera imposizione. Prima di iniziare i lavori di installazione terremo (insieme al Sindacato della Compagnia Elettrica del Distretto Federale di Città del Messico) due o tre mesi di corso con i rappresentanti tutte le comunità zapatiste della zona che vorranno partecipare, in cui verranno spiegati gli aspetti teorici, tecnici e pratici del progetto, ai fini di rendere questa esperienza perfettamente ripetibile in maniera autonoma e autogestita.

2) L'impianto che si intende realizzare sfrutta una sorgente di energia "Rinnovabile". Sono definite rinnovabili quelle fonti energetiche (acqua, sole , vento) che possono virtualmente essere considerate inesauribili ovvero che si "rigenerano" con velocità maggiore di quella con cui vengono utilizzate. Queste sorgenti energetiche non producono trasformazioni irreversibili del ecosistema planetario (come l'emissione di Anidride Carbonica o di scorie radioattive), il loro costo ecologico e impatto ambientale è molto basso in rapporto alle fonti energetiche attualmente più utilizzate (combustibili fossili, energia nucleare).Inoltre la piccola centrale idroelettrica che verrà realizzata sarà completamente auto gestita e fornirà energia elettrica in maniera indipendente dalla rete nazionale, migliorando le condizioni di vita della comunità senza per altro renderla soggetta al controllo statale esercitato tramite l'oligopolio della "produzione" energetica. Per noi porsi la questione energetica significa affrontare all'origine il problema della soddisfazione dei bisogni materiali dell'uomo..E' in questo orizzonte che si è consumato il peccato originale del modello di sviluppo capitalista che ha portato all'edificazione di una società fondata sul dominio, sullo sfruttamento, sulla mercificazione e sull'iniquità sociale.L'energia non è una variabile puramente tecnica, essa è strettamente connessa all'organizzazione sociale, alle sue tecnologie ed ai suoi valori.Non è un caso che il controllo del sistema energetico è gelosamente concentrato nelle mani di pochi gruppi che detengono il potere: chi detiene il controllo dell'energia esercita implicitamente il controllo della società.Pertanto, un progetto di trasformazione radicale del sistema sociale ha senso solo se implica innanzi tutto un ipotesi di trasformazione del sistema energetico e quindi un diverso uso e una più equa ridistribuzione delle risorse.

3) La costruzione di una Micro centrale elettrica in una comunità indigena realizzata mediante un progetto di "cooperazione" internazionale completamente autogestisto e finanziata da numerosi comuni italiani, può essere utilizzata come forte strumento di pressione sul governo messicano.Per prima cosa, si dimostra che esiste un interesse reale e costruttivo dell'Italia nella cooperazione con le comunità occupate. In questo modo, la tesi governativa per cui il Chiapas è una regione politicamente instabile devastata da faide interne alle comunità indigene, risulterà molto piè difficilmente sostenibile. Dovrà apparire come le comunità zapatiste siano lucide e determinate nella loro lotta per l'autodeterminazione e siano capaci di intrattenere rapporti internazionali finalizzati al conseguimento della libertà e al miglioramento delle loro condizioni di vita. Inoltre la realizzazione di questo progetto, proverà come la condizione di estremo disaggio e povertà in cui versano le comunità chiapaneche non sia dovuta al mantenimento della loro cultura bensì alla condizione di isolamento e deprivazione che lo stato messicano gli impone. Non appena ne hanno avuto la possibilità, esse si sono mosse per stimolare uno scambio culturale, dimostrando come la tecnologia non sia uno strumento esclusivo di pochi "stregoni" legati al potere, ma, se opportunamente spiegata e utilizzata, può essere compresa e applicata da tutti.

4) Il gruppo promotore del progetto ( laboratorio itinerante tecnologie appropriate ) è costituito da individualità provenienti da esperienze eterogenee tra loro che si sono incontrate grazie ad un percorso di interazione basato sulla sperimentazione e la ricerca nel campo delle tecnologie appropriate.Singole soggettività che pur provenendo da percorsi diversi affondano le proprie radici in un patrimonio politico e culturale in cui vive e pulsa la volontà di ribaltare l'attuale modello di sviluppo partendo da un diverso approccio rispetto all'utilizzo delle risorse naturali e sociali."... per molto tempo tutti i progetti rivoluzionari che si proponevano di risolvere le infelicità, le tristezze e le miserie affidavano questo momento di risoluzione soltanto al futuro, vale a dire a un utopia. Adesso invece l'unica utopia possibile sta nello sforzo di fare della nostra vita una specie di scenario in cui si gioca il nostro destino individuale e quello sociale".Questo progetto per noi è un modo per giocare entrambi gli scenari, quello sociale, propagandando un impiego allargato delle tecnologie e uno sfruttamento autonomo delle risorse energetiche, e quello individuale , intraprendendo un esperienza di lavoro autogestita fondata su di uno scambio interdisciplinare delle conoscenze che si contrappone alla compartimentazione del sapere che ci è oggi imposta.

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