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Caschi e bastoni, ma gli scontri sono limitati
by dar corriere de roma Sunday, Oct. 05, 2003 at 7:16 PM mail:

Provocazioni fin dal mattino a piazza Colonna (?). Cariche delle forze dell’ordine vicino al Palazzo dei Congressi.


Spezzata, isolata, blindata, col fiato sospeso e in attesa degli eventi. Un’altra giornata lunghissima, per Roma. Mentre Capi di Stato e Primi ministri discutevano ieri del futuro dell’Europa, nel Palazzo dei Congressi dell’Eur, al chiuso delle loro stanze inviolabili, la città assisteva a un copione completamente diverso: strade e stazioni militarizzate, 9 mila uomini in tenuta antisommossa, due cortei rigonfi di giovani arrabbiati e lavoratori scontenti. Nuvole nere all’orizzonte e tanta paura. Giornata lunghissima, cominciata presto. Alle 10.30 i «Disobbedienti», ragazzi in gran parte provenienti dai centri sociali, sono arrivati a piccoli gruppi davanti Palazzo Chigi, a piazza Colonna, e hanno srotolato metri e metri di carta igienica: «Per pulire il letame che abbiamo portato ieri a Palazzo Grazioli», hanno spiegato ironici. La polizia ha caricato, dopo pochi minuti è tornata la calma.
Quindi, alle 14, sono sfilati i cortei. Da una parte: metalmeccanici, tessili, edili, pensionati, lavoratori aderenti a 37 sindacati europei, belgi, francesi, polacchi di Solidarnosc, tutti insieme da piazza Esedra a piazza del Popolo. Discorsi duri sulla riforma italiana delle pensioni ma atmosfera pacifica e concerto finale del cantautore romano Alex Britti («Anch’io sono contro la riforma, uno mette i soldi da parte tutta la vita e poi glieli levano»).
Ma dall’altra parte della città, all’Eur, è calata presto l’ombra di un’altra Genova. No global in marcia «contro l’Europa della guerra e delle frontiere». Il «sambodromo» della Colombo, i balli e la musica dei gruppi più colorati, è stato interrotto all’improvviso dalla violenza delle tute nere, gli anarchici di «Europposizione», Black Bloc italiani mischiati a qualche straniero. Bilancio: 2 arresti, 48 denunciati (di cui 10 con precedenti penali) e 28 feriti tra manifestanti e forze dell’ordine. Negozi e banche assaltate (un’agenzia di lavoro interinale all’Ostiense, la Bnl all’Eur), pompe di benzina sfasciate e ricoperte di scritte sulla Colombo. Uno zaino sospetto fatto brillare dagli artificieri (altri falsi allarmi a San Giovanni e a Termini).
Caschi, scudi, bastoni, pietre, sassi, bottiglie, fumogeni, petardi riempiti di chiodi, cassonetti in fiamme, auto distrutte. Ferito sul campo un funzionario della Questura di Roma, Massimo Zanni. I «Disobbedienti» avevano promesso alla vigilia azioni clamorose ma non violente. Eppure anche loro, schierando davanti le ragazze, hanno formato una «testuggine» di plastica per violare la «zona rossa» davanti al palazzo del vertice. Tutti con il viso coperto, in molti armati di bastoni. Ed è stata guerriglia, con le cariche della polizia e il lancio di lacrimogeni che ha rotto l’assedio, disperdendo i no global verso la Laurentina e viale Marconi. Nel corso della ritirata un fumogeno è penetrato da un finestrino sull’autobus 30 express. Il conducente, intossicato, ha guidato fino al capolinea poi è stato colto da malore. Alla stazione della metropolitana di Marconi un treno è stato preso a sassate e sprangate.
Alla fine, il prefetto Achille Serra è apparso sollevato. «È andata meglio che a Firenze un anno fa - ha detto - il dialogo della vigilia è servito ad arginare il gruppo dei violenti». Ma il prezzo pagato è stato alto.

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