traduzione dell'intervista, trasmessa ieri in diretta da radio Red Erbol, ad un ufficiale delle Forze Armate Boliviane che mantiene l'anonimato. L'originale si può trovare su http://www.bolpress.com anche Indymedia El Alto, che da ieri non può più trasmettere dall'Altiplano, ha informato di casi di ammutinamento nell'esercito: si parla di 15 soldati semplici indigeni giustiziati per ordine degli alti comandi in quella sola zona

Radio Erbol (RE). Siete tutti dalla parte del governo?

Ufficiale dell'Esercito(OE). Non tutti, questo dev'essere molto chiaro. Al momento in cui si prenderanno certe decisioni spero che le cose vadano nel migliore dei modi... Credo che la patria stia vivendo uno dei momenti più difficili, non siamo tutti con il governo, tutto ciò è costato lagrime, sangue e lutto .

RE. Ci sono altri che la pensano come lei?

OE. Certo che sì, sicuro, la grande maggioranza dei giovani ufficiali, specialmente quelli che non provengono dai processi dittatoriali del paese, siamo sulla linea democratica ovviamente.

RE. Gli alti comandi delle Forze Armate sono stati comprati?.

OE. Questo lo sanno tutti. La sola cosa che tengo a dire è che si debbono risolvere i problemi, abbiamo due o tre giorni davanti che saranno decisivi per il paese e in questo contesto vedremo cosa fare.

RE. Ci sono agenti dei servizi segreti cileni che coordinano le Forze Armate?

OE. Non credo, è impossibile, non credo che si arrivi ad essere tanto stupidi.

RE. Sa se l'elicottero bianco che ha sorvolato El Alto, era comandato davvero dal ministro della Difesa, Carlos Sánchez Berzaín?

OE. Non ero nell'area, non posso dirti altro. Le cose stanno così e mi terrò in comunicazione. Rivolgo un saluto ai miei commilitoni, non sbagliatevi in questo momento sulle decisioni che dovete prendere, per prima viene la patria, ogni commilitone ricordi che abbiamo fatto un giuramento a Dio, alla Patria e all'Onore, questa trinità ci ha mantenuti vivi. Siamo nati prima della patria e garantisco che resteremo fino a che questa rimarrà nel tempo.