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BOLIVIA, L'AZIONE DELLA COB E UN APPELLO DI 100 CITTADINI STATUNITENSI RESIDENTI
by anubi Saturday, Oct. 18, 2003 at 3:56 AM mail:

notizie da bolpress.com, 21.39 ora di la paz, e da radio red erbol

La deliberazione del Comitato Esecutivo della COB, con i punti di rivendicazione rivolti al futuro governo di Carlos Mesa, è finalizzata a motivare la decisione più importante e immediata: la continuazione dello sciopero a tempo indeterminato che ha dato corso in questi giorni alla collaborazione del sindacato operaio (e soprattutto minerario) con i settori contadini, indigeni, del movimento dei "vecinos" di El Alto e di La Paz, cocaleros del Chaparé e classe media mobilitata.
Jaimea Solares, segretario esecutivo e leader minerario storico della COB, ha annunciato che lo sciopero continuerà anche a "tutela dell'indipendenza di classe" del sindacato, che così annuncia pure il "non sostegno ad un governo che non integra gli interessi operai" come quello costituazionale di transizione annunciato dal vicepresidente Carlos Mesa.
L'Esecutivo della COB, allargato ai delegati di ben 20 settori del mondo del lavoro boliviano, si è svolto dalle 17 ora di La Paz stessa, dopo l'arrivo dei lavoratori delle cooperative minerarie dei Caracoles, chye sono stati tra i protagonisti della rivolta iniziale per il controllo comune del gas a Patacamayam lasciando sul terreno 2 morti negli scontri di oramai un mese fa. Sono arrivati in Plaza San Francisco facendo esplodere decine di cariche di dinamite al loro ingresso, salutati dalle ovazioni dei "vecinos" di La Paz e El Alto riuniti da ore a presidiare la piazza principale della capitale.
Solares ha detto che, tra le condizioni del "programma minimo" deliberato dalla COB, due sono indispensabili alla riconsiderazione dello sciopero generale illimitato: e cioè che il governo si impegni formalmente a impedire qualsiasi esportazione nell'immediato di gas boliviano in Perù e Cile (i canali usati nei primi abortiti passi dell'esportazione a prezzo ribassato verso i mercati del NAFTA, cioè quelli contrallati dagli USA) e che il governo cancelli per decreto subitaneo la Legge sugli Idrocarburi in cui si trova il cavillo che ha consentito il piano di "Goni" dettato da Banca Mondiale e Casa Bianca.
Solare ha inoltre aggiunto la richiesta, unanime da parte del movimento di insorgenza sociale e civile che ha cacciato il presidente, d'un rapido processo contro di lui e il suo entourage, come responsabili del "tentato genocidio del popolo boliviano".
Infine la COB ha inviato una lettera formale a Mesa, nella sua qualità di presidente del Congresso Nazionale, affinché il Congresso stesso "rigetti ogni disponibilità all'ingresso di truppe straniere nel paese".
Questa lettera è stata motivata dalla notizia che il Pentagono aveva disposto l'invio di truppe per difendere i cittadini statunitensi e l'ambasciata a La Paz.
Nella mattinata di ieri (sempre ora di La Paz) 100 cittadini statunitensi residenti in Bolivia hanno firmato un comunicato in cui chiedono a Washington che "non intervenga nel conflitto interno" boliviano. E ricordano all'amministrazione che "i boliviani hanno diritto a determinare il proprio futuro politico, liberi da pressioni o sanzioni degli Stati Uniti".


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